Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Maryjed    27/09/2013    4 recensioni
A Te i pensieri della Tua schiava
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Vieni dal cielo profondo o sorgi dall'abisso?
(C.Baudelaire)

 

“Pensa a un modo per chiedermi scusa o mi perderai” queste parole mi risuonano in testa come l’assordante rumore di una miccia che scoppia, il peso di ogni parola mi schiaccia e mi ferisce il cuore, la mente ed il corpo che ho lentamente armonizzato affinché intonassero il ritmo della sottomissione.
E mi ritrovo qui in ginocchio dentro questa stanza, sopra questo tappeto, con le mani legate dietro la schiena e  la testa china quasi a toccare il tessuto arabo con la fronte , in una posizione scomoda e sgradevole, mentre TU mi ignori perché non merito nemmeno la manna del Tuo sguardo.
Tremo e TU lo vedi ma non dici nulla, tremo non per l’umiliazione, tremo al solo pensiero di perderti e so che sarà stata tutta colpa mia se ciò dovesse accadere perché una vera schiava dovrebbe avere incise nella tabula rasa della propria natura le parole UMILTA’ e OBBEDIENZA mentre io non sono stata né l’una né l’altra e merito la punizione che stai infliggendo al mio corpo: una punizione fisica ma soprattutto mentale, quella di non poterti guardare, parlare e contemplare.
La musica che esce dalle casse ormai consumate mi frantuma il cuore, mi brucia la mente, mentre i bei ricordi di parole spensierate e gentili si sovrappongono alle ultime e il respiro mi manca, il panico prende il sopravvento su di me e realizzo che io non voglio perderti.
“Niente dà più dolore che il ricordare i momenti felici nell'infelicità”  (D.Alighieri), questa frase mi accompagna nel dolore della mia punizione, pulsandomi nelle vene di un sangue avvelenato dalla disobbedienza.
La mia mente è in un vortice di confusione:
Perché io?
Perché proprio TU?
Perché non una cosa normale?
 Vorrei dirti che MI DISPIACE E SCONGIURARTI DI PERDONARMI ma so che non servirà, chiudo gli occhi e immagino la mia vita senza la TUA  presenza, che ormai è diventata una costante eccitante e costruttiva, non solo perché mi hai permesso di captare la mia vera natura ma perché sono libera grazie a TE che mi rendi TUA schiava in ogni cosa che dico e che faccio, anche nella mia vita di tutti i giorni io sono TUA schiava perché la mia mente è TUA, l’ho devota a TE. Lentamente hai deciso di entrare nella mia vita, prendendoti prima le mie parole, poi i miei pensieri e adesso anche la mia mente e il corpo.
Mi sento coraggiosa, anche se dovessero passare ore o addirittura giorni: rimarrò ferma, immobile, bruciando la mia pelle sperando in un TUO  accenno, in un TUO sguardo.
Abbasso ancor di più la testa inchinandola davanti ai TUOI occhi, mentre te ne stai comodamente seduto a scrivere chissà cosa al computer, di fronte a me, senza dire una sola parola: dicevi che mi avresti punita per aver compiuto il grave errore di aver dimenticato chi è che VALE e chi invece non ha nessun diritto da reclamare e la Tua punizione è la peggiore delle torture, il silenzio, sento i miei occhi bagnati e, quando realizzo che una lacrima si è fatta spazio nei due specchi della mia anima, cerco di pensare ad altro ma ogni cosa in me è sincronizzata per TE e a TE;  mentre i capelli scivolano lungo la mia schiena nuda le gambe sono affrante e stanche, come se fosse un pugnale, la sofferenza affonda in ogni viscera del mio corpo e le mie lacrime creano un cerchio sul tessuto sul quale affondo ormai da più di un’ora.
Il vortice di dolore inizia a divampare insopportabile, stringo i denti, non posso e non voglio cedere a lui così resto immobile in questa posizione ad attenderTI, con il cuore che batte tachicardico dentro la mia cassa toracica: ho paura che TU possa sentirlo nel silenzio devastante di questa stanza e che possa esserne infastidito, lo farò tacere se solo me lo chiedessi, farei tutto ciò che tu vorrai perché io voglio essere la TUA schiava, non una qualsiasi, la TUA senza remore né paura, senza se e senza ma.
Stringo gli occhi facendomi male, quasi facendoli sanguinare, prego un dio a cui non credo di guidarti con lo sguardo su di me.
Giuro a me stessa che mi lascerò cullare dall’eleganza della TUA dominazione, dal timore di una TUA punizione, alzo la testa di poco e ti ammiro ammaliata mentre continui a scrivere, mentre i TUOI  pensieri sono sfuggenti dal mio mondo.
Tu sei così: buono e brutale, munifico e avaro.
Il TUO sguardo si posa su di me, le TUE parole dure e misurate mi dicono “SEI PERDONATA”, mi rilasso, rimanendo china davanti a TE ancora in questa posizione devastante per il mio corpo ma non importa perché TU mi ha perdonata e so che è così: puoi donarmi la grazia di vedere il Paradiso, come se fossi la mia BEATRICE, o di trascinarmi con l’anima e il corpo all’Inferno lasciandomi bruciare dal fuoco della tortura.
Ciò nonostante resto ferma immobile,
sei il mio maestro,
sei il mio DOMINATORE
e sarò la TUA SCHIAVA sempre.
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Maryjed