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Autore: Menma__    27/09/2013    2 recensioni
Emily scopre di essere una strega dopo aver vissuto per 11 anni tra i babbani, passa ad Hogwarts sette anni facendo nascere nuove amicizie e qualcosa di più...
Compagna di corso del 'golden trio' ma con diverse peripezie, sarebbe come rileggere i romanzi sotto la prospettiva di una nata-babbana.
Questa fanfiction parla di tutti e sette gli anni scolastici di Emily.
Spero che vi piaccia e che continuiate a seguirla :)
Genere: Generale, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, George e Fred Weasley, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Angelina/George, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
Capitoli:
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Era passata davanti a decine di cabine, tutte strapiene.
Qualcuno le tirò la maglietta da dietro, si voltò.
Un ragazzino della sua età, dal viso un po’ rotondetto e alto quanto lei, la fissava con gli occhi pieni di lacrime.
-Hai…hai visto u-un rospo? Si chiama Oscar…l’ho perso- disse lui vergognoso.
-No, mi spiace, ma se vuoi ti aiuto a cercarlo, io mi chiamo Emily Stone, e tu?- chiese  allungando la mano.
-I-io sono Neville Paciock…davvero mi aiuteresti?- chiese stringendole la mano debolmente.
-Certo, io vado a vedere nelle cabine che si trovano da questa parte, tu vai di là.- stabilì lei ritirando la mano.
-Va bene…grazie mille Emily- disse lui facendo comparire un sorriso raggiante sul volto.
Gli sorrise a sua volta e si diresse verso gli altri vagoni.
Una ragazza dai capelli castani e vaporosi le veniva incontro, poteva chiedere a lei…
-Ciao, scusa, non è che hai visto un rospo? Un ragazzo ha perso il suo.- chiese.
Lei la guardò stranita, poi sorrise.
-Parli di Neville? Lo sto aiutando anch’io a cercare Oscar. Piacere io mi chiamo Hermione Granger  e tu sei?- chiese lei allungando la mano con aria saccente.
-Io sono Emily Stone, allora ci vediamo.- disse stringendole la mano per poi allontanarsi.
Caspita, la scuola non è ancora iniziata e aveva già conosciuto delle persone simpatiche.
Aprì la porta di un vagone nel quale si trovavano due ragazzi, un topo e tantissimi dolci sui sedili.
-Ciao, avete visto un rospo?- chiese.
Entrambi i ragazzi si girarono verso di lei.
-Sei la seconda persona che ce lo chiede- disse sbuffando un ragazzo dai capelli rossi.
-Ah, non lo sapevo, nel caso vi capitasse di vederlo potreste avvertirmi?- chiese.
-Certo, come ti chiami?- chiese l’altro ragazzo con gli occhiali.
-Io sono Emily Stone, voi?-
-Io mi chiamo Ron Weasley- disse il ragazzo dai capelli rossi.
-Ah, sei il fratello di Fred e George?- chiese lei.
-Si, perché, li conosci?-
-Sono amici di mio fratello ma io li ho conosciuti poco fa.-
-Mi spiace per te- borbottò Ron.
-Io invece mi chiamo Harry Potter- disse il ragazzo occhialuto sorridente.
-Ah, Harry, avevo sentito parlare di te.-
-Già…sono più conosciuto di quanto vorrei…tieni, prendi una cioccorana- disse lui gentilmente porgendole un pacchetto azzurro con una rana marrone disegnata sopra.
-Oh, grazie mille, io ora vado, devo aiutare Neville a cercare il rospo, a dopo.- disse lei prendendo il pacchetto.
-Allora ci vediamo a scuola- disse Ron mentre Emily usciva dallo scompartimento chiudendosi la porta alle spalle.
Si avviò verso un altro scompartimento e aprì la porta.
Dentro erano seduti: un ragazzino biondo e pallido, uno cicciottello al suo fianco, uno alto dall’aria non molto sveglia e una ragazzina dai capelli scuri e corti.
Appena aprì lo sportello tutti si voltarono verso di lei.
-Scusate, avete visto un rospo?  Un ragazzo ha perso il suo- chiese.
-Chi si porterebbe un rospo? È l’animale più stupido che esista!- disse il ragazzino biondo alzandosi e mettendosi davanti a Emily.
-Ah, più stupido di te intendi? - rispose lei secca.
Il ragazzo divenne ancora più pallido e il suo sguardo sembrò farsi più attento.
-Chi sei, ragazzina?- le chiese marcando l’ultima parola con un velo di disprezzo.
-Io sono Emily Stone- disse lei guardandolo fisso.
-Ah, la sorella di quel Corvonero, io sono Draco Malfoy, tu sei una mezzosangue giusto? Voi non dovreste avere il permesso di frequentare Hogwarts.- disse lui con un ghigno.
La rabbia cominciò a crescerle dentro.
-Perché dici questo?-
-Semplice, perché voi mezzosangue siete inferiori a noi purosangue, non dovreste frequentare una scuola di maghi.-
-Senti, anch’io sono stata ammessa quindi ho tutto il diritto di frequentare Hogwarts, ora, se non dispiace, devo aiutare un mio amico a cercare il suo rospo per cui me ne vado.- disse uscendo dalla cabina di Malfoy e chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
Bene, ad Hogwarts non c’erano solo persone simpatiche.
Continuò a chiedere agli studenti se avessero visto Oscar.
Aprì un’ennesima porta e si trovò davanti Fred e George Weasley insieme ad un ragazzo dai capelli scuri con una scatola abbastanza spaventosa sulle  ginocchia.
-Ehi Emily, come te la passi?- salutò George sorridente.
-Oddio…quella scatola si mu-muove?- chiese lei puntando il dito contro la scatola sulle gambe del ragazzo.
-Ahahah si, vuoi vedere che contiene? Dai Lee aprila.- disse Fred facendola sedere accanto a lui.
Lee aprì la scatola e ci infilò la mano dentro, la cacciò, sopra c’era un ragno gigante e peloso.
Emily afferrò prontamente il braccio di Fred.
-M-ma è legale po-portarlo ad Hogwarts?- chiese stringendosi ancora di più a Fred.
-Beh non penso ma nessuno dovrebbe sgamarci- disse Lee ridendo.
-A proposito, io sono Lee Jordan, piacere.- continuò il ragazzo allungando la mano dopo aver messo a posto il ragno.
-E-Emily Stone- disse stringendogli controvoglia la mano.
Lee richiuse definitivamente la scatola e lei si accorse di essere ancora stretta al braccio di Fred che lasciò subito arrossendo.
-Ehm…ero venuta a chiedervi se avevate visto un rospo…Neville ha perso il suo- spiegò.
-No, io non l’ho visto, e voi?- chiese George agli altri.
-No, neanch’io- convenne Fred.
-Se ne vediamo uno ti avvertiamo ok?- chiese Lee.
-Si, grazie mille, io ora vado, ci vediamo dopo.- disse salutando con la mano e uscendo.
Quel dannato rospo non si trovava…
Continuò a chiedere nelle varie cabine fino ad arrivare a quella di Nathaniel.
-Ehi Nath, hai visto un rospo?- chiese.
-Ehm…no, perché? Dove hai trovato un rospo?- le chiese a sua volta.
-Da nessuna parte, non è mio, è quello di Neville.-
-Mi spiace, comunque non l’ho visto, nel caso ti faccio sapere- continuò.
-Va bene.-
-Ah Emily, comincia a metterti la divisa, siamo quasi arrivati, puoi andare nel bagno, si trova lì-
-Grazie, vado subito.- disse dirigendosi verso il bagno.
Aprì la porta scorrevole ed entrò chiudendosela alle spalle.
Il bagno era molto piccolo ma c’era abbastanza spazio per cambiarsi.
Si mise in fretta la divisa e uscì, vide Neville camminare nella sua direzione.
-Ciao Emily, hai per caso visto il mio rospo?- le chiese avvicinandosi.
-No, mi spiace, non l’ha visto nessuno ma stai tranquillo, sono certa che lo ritroverai- rispose sorridendo.
-Va bene, comunque penso che siamo arrivati- disse lui.
-Ah, grazie, allora io vado, se vedo Oscar te lo dico- rispose allontanandosi.
Molte persone uscirono dai propri scompartimenti per riversarsi nel corridoio.
-Ah eccoti Emily- sentì dire.
Si girò verso la fonte della voce e vide i gemelli Weasley.
-Ti stavamo cercando- disse Fred.
-Già, voi del primo dovete scendere per primi- continuò George.
-Ah, grazie, scendo subito, ma le valigie?-
-Nessun problema, devi lasciarle qui, le portano nella tua stanza con la magia.- spiegò Fred.
-Grazie ragazzi, io vado- disse lei salutando in fretta e dirigendosi verso le porte, scese.
C’erano una flotta di ragazzi davanti a lei e un gigante barbuto alla testa della fila.
-Su ragazzi, ci siete tutti? Svelti seguitemi, tutti dietro di me- cominciò a dire il gigante, non aveva bisogno di urlare.
La fila si mosse in fretta e lei la seguì.
Il gigante li accompagnò fino ad una collina.
-State attenti, non vi spingete, rischiate di cadere.-
Passarono su una collina, alla sua destra si estendeva un precipizio e gli studenti erano costretti a camminare in fila indiana.
-Su su svelti, al castello ci aspettano.- ripeté il gigante.
Continuarono a scendere fino a raggiungere un lago enorme e dall’acqua scura.
-Questo è il Lago Nero, al massimo tre persone per barca altrimenti non vi regge, una persona di ogni barca deve tenere la lanterna.- spiegò il gigante barbuto.
Emily capitò in barca con Neville e una ragazzina dai capelli castano chiaro e lo sguardo spento, sembrava molto timida.
Emily si mise sulla prua della barca e afferrò la lanterna che le porse il gigante.
-Ehi ma non ci sono remi qui- disse all’uomo.
-Tranquilla, qui non servono i remi- rispose lui facendo scorgere un sorriso gentile sotto la barba incolta.
Le barche si staccarono dalla costa senza che nessuno le avesse toccate.
Davanti a lei c’era la barca con Harry, Ron e Hermione, poco distante da loro c’erano Draco Malfoy e i due ragazzi non molto svegli seduti accanto a lui nel vagone.
Davanti a loro si stanziavano moltissime luci e un enorme castello all’orizzonte.
Il gigante li precedeva a bordo della sua barca, un po’ più grande delle loro.
-Quella lì è Hogwarts- disse gonfiando il petto sentendosi onorato di essere il primo a mostrargliela.
Un fiume di sussurri si alzò dalle imbarcazioni.
Le luci del castello erano tutte accese e davano un’aria davvero magica al paesaggio.
La barca del gigante arrivò alla costa e lui scese.
-Bene, io mi chiamo Hagrid, sono il guardiacaccia, ricreate la fila qui davanti, su svelti.- disse il gigante una volta a terra.
Tutte le barche, una alla volta, giunsero alla costa e tutti gli studenti scesero.
La fila si ricreò in fretta davanti ad Hagrid.
Il gigante si rimise in cammino e i ragazzi lo seguirono.
Li portò su per una salita, un breve tratto di foresta ed ecco davanti a loro il castello.
Camminarono su per un viottolo e passarono accanto ad una casetta di legno molto piccola.
-Quella è la mia casa, nel caso vi servisse qualcosa non esitate a venirmi a trovare.- disse Hagrid puntando il dito contro la casetta in legno.
Finita la salita si ritrovarono davanti alla grande porta del castello.
Si sentì un rumore cupo e la porta si aprì quel poco che bastava a lasciarli passare.
Dalla porta sbucò una donna alta, i capelli legati a chignon, un lungo mantello color smeraldo e l’espressione accigliata, dava l’impressione di essere una donna severa.
-Eccoli professoressa McGranitt, sono tutti qui- disse fiero Hagrid alla donna.
-Grazie Hagrid, da qui in poi ci penso io, vai pure al banchetto- lo congedò la McGranitt.
Hagrid si allontanò e l’attenzione dei ragazzi fu catturata dallo schiarirsi la voce della McGranitt.
-Bene ragazzi, io sono la professoressa McGranitt, insegno Trasfigurazione, vi do il benvenuto ad Hogwarts- disse la donna.
-Ora vi accompagnerò nella Sala Grande dove verrete smistati nelle vostre case, dopodiché potrete prendere posto nella vostra tavola e, dopo il discorso del preside, potrete cominciare a cenare.- continuò.
-Tu sai di cosa si tratta?- chiese Neville sottovoce.
-No, non ne ho idea- rispose Emily.
-Bene, voi restate qui, io torno subito, rimanete in silenzio in modo che possa comunicare al preside del vostro arrivo.- disse la professoressa allontanandosi.
Dei fantasmi cominciarono a discutere e, accorgendosi dei primini li salutarono.
Erano delle figure slanciate e argentee.
L’attenzione di Emily non si soffermò molto sulla loro presenza, per quanto potesse essere strana, essendo agitata per lo smistamento.
Suo fratello era un Corvonero, i gemelli Weasley erano dei Grifondoro, non le sarebbe dispiaciuto capitare nella loro stessa casa, così come non le sarebbe dispiaciuto capitare con il fratello.
A ben dire era una dei pochi senza preferenze, sentiva molti ragazzi dire che non volevano capitare in Serpeverde a causa dei maghi che si erano distinti negativamente ma lei non ci vedeva nulla di male in quella casa, altri ragazzi speravano ardentemente di capitarci.
Le era indifferente.
Sarebbe finita in una casa dove sarebbe restata per 7 anni, era proprio curiosa di sapere qual era la qualità che l’avrebbe distinta.
  
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