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Autore: BlackCrimson    27/09/2013    3 recensioni
( Per Favore immaginate la storia come se fosse un Anime o Manga )
In un tempo lontano, l'oscurità era riuscita a dare vita ai peggiori incubi dell'umanità, creando degli esseri immondi denominati creature della notte. Non tutte queste creature però costituivano una minaccia ma altre, non esitavano a bramare con sempre maggiore foga la vita degli altri.
Per questo motivo, venne istituito un ordine per combattere e limitare tali disgrazie. Coloro che ne facevano parte erano chiamati Hunter.
Elizabeth, una giovane cacciatrice, che però teme fortemente i vampiri, si troverà a sua insaputa a combattere al fianco di uno di questi. Riuscirà ad affrontare la sua paura e realizzare il suo sogno?
Genere: Azione, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Una nuova missione

 

 

Keyn era rimasto nella sua stanza per quasi tutta la mattinata. Fuori c'era un sole maledettamente caldo e preferì restare al fresco. Chiuse le tende bianche per proteggersi dalla luce diretta del sole e si gettò sul letto disteso sulla schiena.
Si era tolto il cappotto e lo aveva adagiato su una sedia infondo alla stanza, insieme alla sua spada nera.
Pensieroso, si mise a guardare il soffitto della stanza, portando entrambe le mani dietro la nuca.
Subito dopo infilò una mano nelle tasche dei pantaloni, dove trovò un piccolo e nero oggetto pungente. Lo prese e si mise ad osservarlo rigirandoselo fra le dita della mano.
"Il Nobile è un purosangue. Come ho fatto a non notare la sua presenza?"
Lui però aveva notato la sua, e anche con estrema facilità, visto che gli aveva spedito contro quasi tutti i suoi tirapiedi.
Mentre era immerso nei suoi pensieri, qualcuno bussò violentemente alla sua porta, disturbandolo.
Si alzò e appena girò lievemente la maniglia, venne spinto all'interno della stanza da Blaze che entrò rapidamente e richiuse la porta con estrema velocità. Aveva il fiatone e sembrava davvero sconvolto e affaticato.
«Ma che cosa è successo?» gli chiese subito preoccupato.
«Pazza! Furiosa! Donna!» Gli rispose Blaze tra un respiro e l'altro.
«Eh?» Keyn aggrottò le sopracciglia non capendo cosa volesse fargli intendere il suo amico.
Poi dal corridoio si sentirono dei passi veloci e un piccolo ticchettio di tacchi da donna che si stavano avvicinando in quella direzione.
«Oh No! Eccola! » Disse piano Blaze tenendo con forza chiusa la porta. Keyn notò un leggero terrore negli occhi dell'amico e nella sua testa cominciò a farsi strada una bizzarra idea su quello che stava accadendo.
«Hey, ma dove vi siete cacciato? Voglio solo parlare!» Lo chiamò Camilla passando davanti alla stanza. Keyn rimase in silenzio e lo stesso fece anche Blaze, che trattenne addirittura il respiro. Appena il licantropo sentì i passi della donna allontanarsi, esalò un respiro di sollievo e si lasciò cadere a terra con la schiena appoggiata contro la porta.
«Amico, ti devo un favore!» disse infine cercando di riprendere fiato.
Keyn rimase in silenzio cercando di rimanere serio, ma era troppo anche per lui e gli scappò una risata divertita.
«Non mi dire che stavi scappando da quella donna» Gli chiese.
«Vorrei vedere te al mio posto! Quella è una psicopatica per non dire di peggio!» gli rispose Blaze infuriato più che mai.
«Non ho parole. Non approfondirò l'argomento per ora» aggiunse piano con una risatina conclusiva, rigettandosi sul letto a pancia in su.
Blaze lo ringraziò mentalmente, rialzandosi per poi farsi serio.
«Allora, scoperto qualcosa in più su quelle pietre?» Chiese notando l'altro studiare con interesse quell'oggetto.
«No. Non riesco a percepire nulla da questa cosa. Sembra una normalissima pietra»
Blaze si avvicinò alle tende della camera e con la mano, ne spostò una parte per vedere il paesaggio esterno.
«Allora perché continui a fissarla?» Gli chiese poi.
«Mi aiuta a pensare. Se è vero che queste le distribuisce un purosangue, non c'è da stare molto tranquilli e sono certo che abbiano qualche altro potenziale nascosto» Rispose Keyn.
«Questo è certo» concordò Blaze guardando fuori, poi per un secondo, i suoi occhi tornarono a guardare il suo amico.
«Di sicuro quel purosangue non è uno che aiuta i suoi simili così, tanto per fare o per misericordia»
Keyn sospirò un attimo. «Già e noi dobbiamo scoprire in fretta cosa stia tramando. O le cose non si metteranno bene per noi»
Blaze chinò il capo con un ghigno e poi si diresse alla porta.
«Forse. Ma io non mi preoccuperei troppo, quindi ora vado a cercare qualcos'altro da fare. Non sopporto stare qui ad aspettare»
«Non posso darti torto» gli disse Keyn.
«Ad ogni modo, ti conviene mostrarti in giro anche di giorno ogni tanto. Non puoi startene sempre rinchiuso qui dentro» Affermò Blaze aprendo la porta. Guardò a destra e a sinistra.
«Via libera» Disse fra sé.
«Vedrò di fare due passi, ma più tardi» rispose Keyn stancamente.
«Fa come vuoi. Ora vado prima che mi trovi quella pazza. Ci vediamo» Concluse richiudendo la porta alle sue spalle.
 

Elizabeth ritornò nel giardino sul retro e ritrovò Raphael, intento ad osservare delle bellissime rose bianche.
«Oh, signorina Elizabeth. È contenta della visita della signorina Stalton?»
Elizabeth gli si avvicinò sorridendo.
«Si! Mi era mancata tantissimo!»
«E adesso dove si trova?»le chiese Raphael.
«Credo che stia ancora cercando Blaze, forse non dovevo farli incontrare»ammise amara la ragazza.
Raphael chinò il capo con un mezzo sorriso.
«C'era da aspettarselo. Non so chi fra voi due è la più piccola»
Elizabeth sorrise lievemente imbarazzata.
Poi l'arrivo di una persona in quel giardino attirò l'attenzione di Raphael.
«Oh Sebastian. Vedo che ha portato a termine la missione» gli disse lui.
Il ragazzo, con aria indifferente e sempre con le mani dietro la nuca, si avvicinò a loro.
«Si, ed era alquanto scontata»
«Ciao Sebastian!» Lo salutò d'un tratto Elizabeth con un enorme sorriso. Per lei era come un fratello ed aveva la sua stessa età.
«Elizabeth» La salutò alzando la testa.
«Bene. Ora io vado. Farai rapporto più tardi, devo occuparmi di alcune cose» Intervenne Raphael rivolgendosi al ragazzo.
«Va bene» 
A quel punto, Elizabeth rimase sola con lui.
«Allora, cosa hai fatto in questi giorni?» Gli chiese.
Sebastian sbuffò.
«Solite missioni di cerca ed elimina. Anche se sono un livello 3 non è che mi ecciti molto»le disse lui.
Elizabeth sorrise sconcertata «Almeno ti hanno promosso di livello»
«Non cambia molto fidati» le disse lui monotono. «Alla fine restiamo sempre agli ordini di qualcuno di superiore a noi e non possiamo opporci»


La giornata trascorse velocemente e ormai la notte si stava avvicinando. I lampioni della città vennero accesi uno ad uno e la gente per le strade si affrettò a fare ritorno nelle proprie case.
Anche Raphael stava facendo il giro dei corridoi della villa, per accendere le varie candele poste sui muri.
Giunse in un corridoio lungo. Si guardò in giro con fare sospetto e poi portò davanti a sé la candela che aveva in mano.
Con un piccolo gesto innalzò la fiamma e sempre con la stessa mano, catturò quel piccolo fuoco. Ora la fiamma della candela ardeva sul suo palmo, stabile come sullo stoppino di una candela. Lui non si scottò nemmeno e sembrò che il calore del fuoco non lo sfiorasse nemmeno. Si portò la mano davanti alla bocca e con un piccolo soffio, la fiamma sul suo palmo si spense. Subito dopo, tutti i lumini del corridoio si accesero uno di seguito all'altro.
Raphael sorrise compiaciuto.
«Vedo che ti ricordi ancora qualche trucchetto» Disse una figura dietro di lui.
«Blacksword» Si voltò Keige. «Vedo che sei pronto per uscire»
Keyn aveva con se la sua spada e il suo lungo cappotto scuro.
«È calata la notte e ne approfitto» gli rispose lui.
«Il sole comincia a darti più fastidio del solito?» gli chiese Raphael.
«Non è ancora un problema»
«Bene. Visto che sei qui, potresti seguirmi un attimo? Vorrei parlarti»
Keyn si sorprese per quella inattesa richiesta, ma non lo diede a vedere e annuì seguendolo.
Il presidente lo portò nella sala riunioni e come al solito si appoggiò al tavolo.
«Avrei una missione da affidarti» Disse poi.
«Di cosa si tratta?» Chiese Keyn.
«A Firewell, un piccolo villaggio non molto distante da qui, sono scomparse delle persone»
«Vampiri?» fu la domanda immediata dell'Hunter.
«Potrebbe essere, ma non lo so con certezza. So solo che sulle scene dove avveniva il rapimento, vi rimaneva talmente tanto sangue, che sopravvivere sarebbe stato impossibile per un umano».
«Quindi parliamo di vittime? E vorreste che io vada ad indagare?»chiese Keyn.
«Esattamente»
Keyn rifletté un attimo. «Mi dispiace ma non mi interessa. Ho ben altro a cui pensare» gli disse riferito alle gemme.
«Lo so perfettamente, ma non ve lo avrei mai chiesto se non fosse stato importante»replicò Raphael.
Keyn gli diede di nuovo attenzione e incrociò le braccia al petto «Vi ascolto».
«Ho il forte presentimento che dietro a questa storia ci sia qualcuno di molto potente e non è esclusa l'ipotesi che forse potresti trovare quelle pietre. Di solito sono i vampiri ad averne di più» gli disse lui.
«Un presentimento non è sufficiente a farmi cambiare idea» gli fece notare Keyn.
«Avete ragione, ma come sapete, c'è la forte probabilità che non sia una singola creatura ad agire. Potrebbero essercene molte e non mi sento di mandare Hunter inesperti in esplorazione con il rischio di perderli.» gli disse Keige.
Keyn esalò un respiro seccato ma rassegnato. «Va bene» rispose dopo un breve attimo di silenzio «Se siete così preoccupato per la cosa forse potrebbe non essere una perdita di tempo»
Keige lo guardò riconoscente. «Vi ringrazio per la scelta, ma ora avrei ancora un grandissimo favore da chiederti»
Keyn gli prestò ancora la sua attenzione.
«Vorrei che portaste con voi anche Elizabeth» gli disse Keige pacato.
Keyn spalancò gli occhi per lo stupore. «Cosa?! Non se ne parla! Se non sbaglio ne avevamo già discusso»
«Lo so perfettamente, ma vi chiedo di portarla con voi un'ultima volta. Se vi causerà altri problemi o vi sarà di intralcio, non ve lo richiederò più in vita mia e le farò interrompere immediatamente la missione. Avete la mia parola». gli rispose Raphael.
Keyn strinse un attimo i denti per la rabbia. Non gli andava di coinvolgere quella ragazzina. Troppo giovane e inesperta per esporla a simili pericoli e da quello che aveva visto, non era affatto una buona idea portarla in un possibile covo di vampiri.
«...Inoltre, posso chiedere alla signorina Stalton di accompagnarvi, così da non causarvi problemi con Elizabeth» continuò Raphael interrompendo i suoi pensieri.
«La signorina Stalton?» Udendo quel nome a lui non famigliare, prestò l'attenzione a Keige per ulteriori dettagli.
«Si, lei è un Hunter di rango quattro ed è una maga esperta in pozioni. Vi sarà molto utile. E se ce ne sarà bisogno, sarà lei a riportare qui Elizabeth. Non vi sarà di nessun intralcio, ve lo assicuro» ribadì ulteriormente Raphael.
«Perché invece non la fate andare in missione con questa Hunter? Io non vi servo e di solito Io lavoro da solo» Sentenziò Keyn marcando le ultime parole.
«La signorina Stalton, per quanto sia forte, non può insegnare ad Elizabeth ad affrontare le sue paure» replicò Raphael.
«Beh, se vi consola nemmeno io» intervenne Keyn.
«È qui che vi sbagliate, Elizabeth ha bisogno di fidarsi di voi, così che sia pronta a scoprire la vostra verità»
«Conoscete già la mia risposta, e non cambierò idea, quindi smettetela di chiedermelo» lo interruppe Keyn.
«Non ve lo sto chiedendo, io vi sto implorando, soprattutto per il suo bene! Solo per quest'ultima volta»
Passarono diversi secondi di completo silenzio dove i due si scambiarono sguardi scrutatori per tentare l'uno di entrare nella mente dell'altro.
Poi Keyn sospirò pesantemente, rompendo quella tensione così pesante e snervante che si era venuta a creare.
«Non vi arrendete mai con lei vero?» affermò poi Keyn tranquillamente.
Raphael annuì quasi impercettibilmente, aggiustandosi gli occhiali con un leggero sorriso sulle labbra in segno di vittoria.
«E va bene. Ma sia chiaro: appena combinerà una delle sue, la rispedirò indietro immediatamente e non le farò più favori del genere, siamo intesi?» gli disse Keyn con tono duro.
Raphael sorrise compiaciuto.
«Bene. E riguardo alla signorina Stelton, sarà accompagnata come sempre dal suo maggiordomo Joseph Breaker. Mi sembrava giusto avvertirvi»
«Pure un maggiordomo! Se vuole può invitare l'intero concilio già che ci siamo» borbottò seccato Keyn. «C'è anche un animale di compagnia per caso?»
«Non gli sottovaluti. Non vi daranno problemi. Inoltre mi assumerò io la responsabilità di informarli sulle tue condizioni, in modo che non dicano ad Elizabeth che sei un vampiro.. Non è ancora pronta a saperlo»
«Fate come volete. Partiremo domani mattina, se ritardano rimangono qui» concluse Keyn avviandosi verso l'uscita.
«Pensi di riuscire a partire di giorno?» gli chiese ancora prima che Keyn potesse dileguarsi.
L'Hunter lo guardò con la coda dell'occhio abbastanza irritato dalla domanda.
«Non mi sottovalutate, vi ho già detto che non sono ancora così debole» Concluse scomparendo dalla sua vista. "No di certo, ma per quanto ancora farete finta di stare bene?"
 

 

L'alba era arrivata, Keyn e Joseph si trovavano già davanti alla villa come stabilito e aspettavano il resto del gruppo. Fra i due non volava una mosca e si era creata un'atmosfera alquanto pesante.
Joseph stava finendo di preparare i cavalli, e sistemava man mano tutte le borse e oggetti utili per la missione. Keyn se ne stava appoggiato ad un muretto, a braccia conserte e cappello calato sul volto.
«Eccoci e scusate il ritardo!»Annunciò Elizabeth spuntando dal grande portone.
Camilla era proprio dietro di lei. Portava una camicia bianca a maniche larghe con un gilè marrone chiaro e una sciarpa beige. Pantaloni lunghi scuri e stivaletti corti chiari.
«Buon giorno a tutti!» disse con un enorme sorriso, poi guardò Keyn che la osservava serio con un occhio solo, dato che il cappello gli oscurava l'altro.
«Tu devi essere Keyn Blacksword!» disse la donna.
«Si» Rispose lui senza divagarsi troppo.
Camilla si avvicinò ad Elizabeth e gli sussurrò piano nell'orecchio.
«Non è molto loquace il tuo amico, preferivo di gran lunga l'altro!» disse riferendosi chiaramente a Blaze.
Elizabeth si limitò a sorridere appena.
Keyn, stufo di perdersi in inutili chiacchere, salì in groppa al suo stallone nero.
Anche gli altri montarono sui rispettivi cavalli e finalmente il gruppo partì.


A guidare i compagni c'era Camilla, seguita da Elizabeth, Joseph ed infine Keyn.
Joseph non era molto loquace durante il viaggio e continuava a guardare diffidente Keyn, essendo venuto a conoscenza del suo segreto.
Keyn si era già accorto da un pezzo del suo atteggiamento distaccato nei suoi confronti e questo lo turbò un po', ma infondo era meglio così. Almeno non amava parlare come quelle due davanti a lui, che non la smettevano di raccontarsi chissà quali scemenze.
Cavalcarono per tutto il giorno, sostando ogni tanto per mangiare qualcosa e far riposare i cavalli. Oltre ad Elizabeth e Camilla, che ogni tanto continuavano a parlare fra loro, il resto del gruppo non fiatava. Elizabeth se ne accorgeva spesso e ogni tanto cercava di aprire una discussione con i due, ma se da un lato, Joseph si apriva un po' con lei, dall'altro, Keyn diceva solo il minimo indispensabile. Ma nonostante ciò, lei finiva sempre per salutarli con un dolce sorriso.
Al tramonto arrivarono presso il passo di una montagna, e lo risalirono. La strada era tutta in pietra e ben percorribile. Non c'erano intoppi di nessun genere.
Poi iniziò a piovere.
Per la notte si dovettero riparare dentro una grotta, posta a lato di un sentiero. Non c'erano molti alberi in giro, visto la densità delle rocce, ma al di sotto di loro, vi era un'immensa foresta. Erano piuttosto in alto e la temperatura cominciava a calare velocemente.
Joseph, attrezzato come sempre, aveva portato un po' di legna e qualche fiammifero. Dopo pochi istanti insorse un caldo fuoco. Legarono i cavalli poco fuori dalla grotta, dove vi era un po' di muschio ed erbacce che poterono mangiare. Camilla ed Elizabeth si sedettero vicino al fuoco per scaldarsi e anche Joseph lo fece, ma Keyn preferì sedersi vicino alle pareti umide della roccia, accanto all'entrata.
Per tutte le creature della notte, eccetto che le streghe, il fuoco era il loro peggior nemico.
«Keyn! Ti prenderai un malanno se stai li, perché non ti siedi vicino a noi?» lo chiamò ad un tratto Elizabeth.
«No grazie. Sto bene qui» rispose sgarbato.
"Oggi fa veramente l'antipatico" pensò con un broncio.
«Dai, lascialo perdere» gli suggerì scherzosamente Camilla «Quando qualcuno vuole rimanere da solo, è meglio lasciarlo da solo»
Elizabeth annuì tornando a scaldarsi vicino al fuoco.
«Ah! A proposito, avete fame?» chiese poi Camilla.
«Un po'» ammise Elizabeth notando che il suo stomaco aveva iniziato a protestare. Dopo quella lunga giornata di viaggio si era stancata molto.
«Bene. Joseph, potresti portarci il cesto del cibo per favore?»
«Certamente!» Rispose educatamente l'uomo, alzandosi e portando una borsa piena di chissà cosa. Appena la aprì, si intravidero dei buonissimi frutti e in un rotolo abbondante di carta, c'era anche della carne fresca.
«E quella dove l'hai presa?» chiese stupefatta la ragazza.
«Mi sono permesso di cacciare delle lepri durante l'ultima sosta» gli rispose lui sorridendo. Poi prese dei bastoni e vi appese i pezzi di carne per cucinarli. Trascorsero alcuni minuti, e fu pronta su degli spiedi.
Camilla e Joseph iniziarono a mangiare, mentre Elizabeth prese un altro spiedino e lo portò a Keyn.
«Tieni, questo è tuo» Gli disse porgendoglielo. Keyn la guardò un po' sorpreso e poi afferrò lo spiedo.
«Ti ringrazio. Sei gentile» Ammise lui piano.
«Non c'è di ché!» gli rispose con il suo solito grande sorriso. Poi ritornò contenta vicino al fuoco, osservata da un confuso Keyn che iniziò a mordere quella deliziosa carne.
Camilla, poi prese una mappa da una delle sue borse e la aprì.
«Ecco, noi siamo qui» Disse indicando un punto sulla mappa dove vi era disegnata una catena montuosa e vaste pianure.
«Oltre questa montagna si trova Firewell. Entro domani, a mezzogiorno dovremmo essere arrivati» Poi rimase un po' a pensare.
«Allora, quello che so di Firewell è che è una piccola cittadina, composta all'incirca da una centinaia di persone» Affermò la donna «Appena arrivati, ci incontreremo con un informatore che potrà darci qualche ulteriore spiegazione sulla missione »
«Quante vittime ci sono state fino ad ora?» chiese Elizabeth.
«Dal quel che ne so, sono state circa quindici e tutte erano state massacrate selvaggiamente, ma i loro corpi non sono stati ritrovati» Rispose Camilla. Ad Elizabeth si gelò il sangue.
«E' sicuramente opera di una creatura della notte, ma la cosa che non mi convince è il perché di questi folli gesti in uno stesso posto» Pensò a voce alta Joseph.
«Mi sembra ovvio il perché, non dovresti pensarci molto»disse Elizabeth, ignorando il profondo interessamento al caso.
«Fa bene invece» Intervenne ad un tratto Keyn.
Elizabeth si sorprese udendo finalmente la sua voce.
«Oh, ben svegliato» Esclamò Camilla per il suo intervento. Keyn la guardò storto, ma poi non ci fece caso e sospirò.
«Il dubbio del maggiordomo non è del tutto errato. Le creature della notte capaci di fare cose del genere sono licantropi, demoni o vampiri, che però cercano di non uccidere troppe persone in uno stesso villaggio. Proprio per evitare di attirare l'attenzione di noi Hunter, ma in questo caso, questa cosa si è proprio impegnata. Il che vuol dire che, o questo è un completo cretino o c'è sotto qualcos'altro» Disse secco.
Joseph annuì suo malgrado. «Concordo»
«Ho visto vari massacri, ma la maggior parte erano creature che aveva perso completamente il senso della ragione, come quelli di rango zero» affermò con aria preoccupata Camilla.
«Rango zero?» ripeté Elizabeth.
«Non ne hai mai sentito parlare?» gli chiese Joseph.
«A dire il vero...»
Keyn sospirò seccato «I livelli 0 sono vampiri che una volta erano umani. Sono stati trasformati da un sangue puro e sono sotto il suo completo controllo. Sono esseri spietati e con una sete incontrollabile di sangue. Non hanno più volontà propria, pensano solo a mangiare e uccidere».
Elizabeth restò un attimo paralizzata per quello che aveva appena sentito.
«E credete che sia opera loro?» chiese poi.
«Non saprei dirlo con certezza, ma non possiamo escludere niente per ora» concluse Keyn.
Ad Elizabeth, i vampiri non le erano mai piaciuti e il solo parlarne le faceva perdere un colpo. Camilla notò l'aria preoccupata della ragazza e quindi le saltò al collo sorridendo.
«Avanti! Non c'è da preoccuparsi! Sorridi e non pensarci!» Elizabeth la guardò un po' sconcertata. Sul viso aveva stampato un enorme sorriso che la rasserenò un po'. Fin da quando era piccola, era stata Camilla a prendersi cura di lei insieme a Raphael. Ogni volta che aveva paura, la faceva sentire meglio con la sua allegria smisurata. Si sforzò di sorriderle ricambiando il favore.
Ora quell'attimo di terrore se ne era andato, almeno per ora.
Poi Camilla si stiracchiò elegantemente «bene ragazzi! Ora però sarà meglio andare a dormire tutti quanti, domani dobbiamo essere in piena forma!» Disse prendendo delle coperte.
«In effetti comincio ad essere stanca» disse Elizabeth.
«Allora, se non vi dispiace, faccio io il primo turno di guardia» Intervenne Keyn.
«Va bene, vi ringrazio» gli sorrise Camilla e insieme ad Elizabeth si mise a dormire vicino al fuoco.

Passarono alcune ore e sulla montagna regnava il silenzio, interrotto solo dallo scoppiettio del fuoco e dal canto di certi uccelli notturni.
Dopo un po' Joseph si avvicinò a Keyn silenzioso per non svegliare le altre due .
«Raphael ci ha riferito tutto, e anche se siete un Hunter, non pensiate che mi fidi di voi» gli disse piano con una rabbia celata nella voce e Keyn sorrise divertito.
«Questo mi era chiarissimo fin dal principio. Dopotutto, quelli come me sono sempre odiati da quelli come voi» disse Keyn per nulla turbato della cosa «tuttavia, anche se mi divertirebbe molto scambiare con voi queste simpatiche opinioni, domani sarete solo un peso se questa notte non dormirete a sufficienza. Quindi vi consiglio di lasciare perdere le vostre divergenze e riposare» Gli rispose Keyn fingendo di non accorgersi dell'occhiata omicida dell'altro.
«Purtroppo non posso darti torto, siete fortunato che vi serva dormire solo per breve tempo, ma azzardatevi a fare qualunque cosa alle ragazze e penserò personalmente ad eliminarvi!»
«Oh che paura» fece sarcasticamente Keyn mentre Joseph si dirigeva al suo posto, con passo determinato.
Keyn guardò poi Elizabeth con la coda dell'occhio e sorrise appena per tornare a guardare verso l'esterno.

Come potrei mai fare del male a Lei?

 





Salve a tutti! XD ecco un nuovo capitolo!
Cosa accadrà ora? Che cosa gli attenderà una volta giunti a Firewell? Cosa dovranno affrontare? Mah...
Aspetto con ansia i vostri pareri!:)
Ma ora via con i ringraziamenti!!!:)
Per prima cosa ringrazio tantissimo Cristina Maurich 55, che continua a seguire con passione la mia storia e recensire!
Ringrazio tantissimo anche Scattu per aver recensito xD
Inoltre ringrazio tutti quelli che seguono la storia
A presto! Ciao!

  
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