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Autore: SheisGrazia    27/09/2013    1 recensioni
Grace, figlia di un precedente matrimonio si ritrova a vivere con un nuovo padre e con una società miliardaria tra le mani.
Mike, fratellastro di Grace, non riesce ancora ad accettare la seconda moglie del padre, e non riesce a considerarla come membro ufficiale della famiglia Jones.
Anche se a prima vista, sembravano fratelli normali, entrambi tenevano sentimenti nascosti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo Uno.
Mi svegliai di soprassalto, gettando le lenzuola sul pavimento, il mio respiro diventò sempre meno affannato, portai una mano al petto e la strinsi forte, tanto da stritolare la mia povera maglietta; il mio cuore stava battendo all’impazzata con una tale potenza che sembrava volesse uscire dal mio corpo. Con una mano tentai di prendere l’orologio da polso sul comodino, con l’altra strofinai entrambi gli occhi, e diedi un’occhiata alle lancette: erano ancora le 3 di mattina. «Maledetto incubo»  dissi in preda al nervosismo;presi il cuscino dal pavimento, e lo poggiai delicatamente sul letto. Dopo di che mi alzai  e decisi di andare a bere un bicchier d’acqua per calmare la tensione e la sete che avevo accumulato durante la notte. Aprii la porta lentamente, cercando di non far svegliare tutti, specialmente i miei genitori: «Chissà che confusione farebbero, se li svegliassi a quest’ora» pensai tra me e me, e mi avviai in punta di piedi verso la cucina. Non avevo mai girovagato di notte in quella casa: il corridoio sembrava infinito, e le stanze più tetre e buie che mai; con lo smartphone in mano che emetteva un bagliore accecante, cercai di trovare la via giusta, senza inciampare da qualche parte. Scesi le scale di fretta, e soddisfatta della meta raggiunta, mi diressi in cucina, accesi la luce e trovai Mike addormentato sul bancone. Vista la sua situazione, decisi di prendergli un plaid per non fargli sentire freddo: «Povero Mike , avrà lavorato molto la scorsa notte, meglio che mi occupi del mio fratellone per oggi» dissi preoccupata, ma con un piccolo sorriso sul volto. In quel momento mi vennero in mente dei bei ricordi della mia infanzia: Mike è sempre stato un uomo con un grande talento per gli affari; da bambino era persino considerato il “piccolo Einstein” della famiglia; sin da piccolo riusciva a risolvere dei calcoli matematici con tanta disinvoltura e dimestichezza, che tutt’ora non riesco ancora a comprendere, come riusciva a trovare una soluzione ad ogni quesito così velocemente; ricordo che da bambina, rimanevo ad ammirarlo ogni santo pomeriggio. Ogni momento in cui cominciava a scrivere sul suo quadernetto, sembrava stesse componendo una nuova melodia, e così rimanevo incantata lì nel salone, ove la finestra aperta racchiudeva in quella stanza l’armonia, la brezza e la freschezza di una giornata d’autunno. Dopo essere ritornata dall’avventuroso viaggio in camera mia, con un enorme sorriso stampato sul volto, posai il plaid sul bancone. Intonando una melodia a bassa voce raccolsi i fogli da terra, li sistemai in ordine vicino al pc, e mi preparai una buona cioccolata calda: stavo gelando dal freddo; dopo averne sorseggiato un po’, presi il plaid e lo poggiai delicatamente sulle spalle di Mike. Prima di andare in camera mia decisi però di dargli un piccolo bacio sulla fronte, mi avvicinai leggermente al suo viso, ma ad un tratto i suoi grandi occhi si aprirono, e mostrarono delle meravigliose iridi color cioccolato, che mi paralizzarono, e mi fecero rimanere immobile; non avevo mai realizzato quanto i suoi occhi fossero così belli e profondi, ma soprattutto quanto lui fosse meraviglioso anche da appena sveglio con quello sguardo assonnato e confuso, che in quel momento si trasformò in un bellissimo sorriso ed in una piacevolissima risata,che mi riscaldò il cuore. All’ improvviso Mike mi prese per un braccio, e delicatamente mi fece sedere nello sgabello di legno vicino al suo, poi prese la coperta e la poggiò sopra la mia testa. «Che mi sta succedendo? Diamine … non riesco nemmeno a muovermi, sono ancora paralizzata dalla vista dei suoi occhi? Oppure sarà il freddo che avrà gelato il mio cervello? Si, sicuramente sarà quello il motivo!»  i miei vaghi pensieri, mi fecero dimenticare che ero proprio accanto al mio fratellone, il quale osservava divertito tutti i miei gesti e miei movimenti. Arrossii brutalmente al cenno della sua risata, ed abbassai lo sguardo; volevo sparire, volare  via da questa cucina, magari in un altro pianeta, il più lontano possibile,affinché bastava, pur di non vedere il volto di Mike in quell’istante.«Grazie per aver sistemato i miei documenti che erano sparsi sul pavimento..Ma soprattutto grazie per esserti presa cura di me, anche se per un piccolo istante!» arrossii «di n-niente fratellone..» ad un tratto posò lo sguardo sulla cioccolata calda,e sfilò la tazza dalle mie mani «Uuuh ma guarda, mi hai anche preparato una bella tazza di cioccolata calda! Sei davvero una brava sorellina» disse con un sorriso beffardo sul volto «Ehi aspetta..M-Mike..Quella era la mia di cioccolata calda!» fu talmente inutile ribattere, che la bevve tutta fino all’ultima goccia. Appena terminò, si leccò le labbra e mi guardò con uno sguardo soddisfatto, risi e gli diedi un colpetto sul braccio «Sei proprio un egoista! Hai finito tutta la cioccolata senza il mio permesso! Ora mi toccherà prepararne un’altra tazza!» dissi incrociando le braccia e gonfiando le guance come una bambina, appena il mio fratellastro vide la mia espressione, sbuffò a ridere e mi strofinò i capelli, con un tocco morbido e gentile che mi fece perdere un battito «Non sei cambiata per niente! Sei rimasta la solita bambina  capricciosa d’un tempo.» ad un tratto mi abbracciò e mi strinse forte a se. I miei battiti in quel momento cominciarono ad essere più veloci, potevo persino sentire delle farfalle che mi svolazzavano nello stomaco, diamine, non mi sarò mica presa una cotta per Mike, il mio fratellastro? Mi staccai con malavoglia da quell’immenso abbraccio; Mike incrociò il mio sguardo, e notò il mio disagio; e così dopo qualche minuto intento ad osservarmi riprese il suo lavoro e cominciò a digitare velocemente al pc, senza degnarmi nemmeno d’una parola: era offeso, ma non volevo disturbarlo quando lavorava, così decisi di andarmene «Ehi! Io vado a letto, sono molto stanca … Buonanotte fratellone, e soprattutto, buon lavoro!» dissi freddamente, all’improvviso mi prese per un polso e mi fece voltare verso di lui, sentivo la pressione del suo sguardo sul mio, ed mi terrorizzava un po’.. «Perdonami per averti fatto sentire a disagio, mi dispiace!» la sua mano sfiorò la mia, e cominciò ad accarezzarla lentamente «Sai… Oggi  volevo trascorrere un po’ di tempo insieme a te, domani partirò per un viaggio d’affari a New York insieme ad Amalia, e quindi non avremo più tempo per vederci..» appena sentii pronunciare quel nome, un brivido passò da dietro la schiena ed il mio cuore cominciò a farmi male. Amalia Stone, odiavo quella ragazza con tutta me stessa. Era bellissima da togliere il fiato, aveva uno sguardo magnetico ed un fisico da paura… La odiavo, ma allo stesso tempo, la invidiavo: le sue movenze ed il suo galateo affascinavano tutti, persino mia madre, che tentava in tutti i modi di farmi apparire come lei; mi costringeva a prendere delle lezioni di buone maniere, ed a farmi partecipare a delle stupidissime cene di lavoro, dove l’argomento più importante erano solo gli affari, ed ogni volta che tentavano di chiacchierare con me, facevo finta di non sentirli, abbassavo lo sguardo..ed giocavo un po’ al cellulare. Anche se ero la figliastra del proprietario delle aziende della Jones Corporation, non volevo diventare una cacciatrice di dote come mia madre… volevo solo essere me stessa, nient’altro. «Ti prego, almeno solo per quest’occasione … voglio che tu sia presente al ricevimento di domani sera,non voglio andarmene via senza salutarti! Dai fallo per il tuo fratellone!» m’implorò con una faccia da cane bastonato, non potei resistergli «E va bene … però sia chiaro,sto partecipando solo perché mi hai implorato quasi in ginocchio!» dissi sbuffando ed incrociando le braccia «Grazie ed ancora grazie! Non vedo l’ora che arrivi domani!» disse sorridendo e abbracciandomi fortemente a se. In fondo sarà soltanto un ricevimento noioso come tutti gli altri, cosa mai potrebbe succedere?



ANGOLO AUTRICE:
Saaalve! DOPO un lunghissimissimo periodo sono ritornata con un nuovo capitolo! Spero vi piaccia! Il secondo è gia stato scritto, arriverà a breve! Fate delle recensioni qualsiasi cosa, vorrei sapere se questa storia vi intriga o altro! Il prossimo capitolo sarà pieno di colpi di scena e.e (non vi voglio spoilerare nulla) See you next time!
Grazia xoxo
   
 
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