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Autore: Rosa Bianca    28/09/2013    6 recensioni
Il respiro si ferma...perchè non faccio in tempo a finire la frase che le tue labbra catturano le mie in un bacio passionale, facendomi sognare almeno per questi pochi secondi , lasciandomi avvolta in una lunga scia di domande.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Come hai detto tu , sono passati due mesi da quando ci siamo uniti…
Te mi hai amato… ma io purtroppo no.
Mi ero ripromesso che avremmo fatto l’amore una sola volta, ma il tuo corpo è come una droga per me .
Ovviamente non posso dire di amarti moralmente, ma fisicamente si.
Sei bella Oscar, bella come Afrodite, la dea della bellezza.
Perché ti sei dovuta innamorare proprio di me ? io non posso e non potrò darti nulla, questo lo sai?
Ti ho ingannata Oscar e soprattutto ti ho illusa, perché io, come un codardo, ti ho promesso che ti avrei sposato, quando ciò non potrà mai accadere.
E tu adesso vuoi addirittura un figlio da me, vuoi me come padre dei tuoi bambini e me come marito.
Sono consapevole che se non ti sposo non avrò mai una famiglia, perché Oscar, tu sei la sola donna alla quale forse… donerei il mio cuore.
Ma è già della mia amata regina Oscar , è già suo e purtroppo non posso farci nulla.
Per me all’inizio eri solo una forma di sfogo, ma adesso sei diventata una necessità.
Per questo ho deciso di finirla stasera stessa Oscar.
 E’ sera , ti sto aspettando.
Sto cercando le parole adatte per spiegarti la nostra situazione.
Spero che tu mi possa perdonare… lo farai?
Mi perdonerai per averti spezzato il cuore?
So che è una domanda insensata, ma voglio saperlo, perché voglio salvare la nostra amicizia.
Mi perdonerai per averti fatto aprire gli occhi?
Si Oscar, i tuoi bellissimi occhi azzurri, che con questa grande ferità che ti sto per aprire si sgraneranno, ma vedranno anche la realtà.
Già la realtà, la realtà in cui la regina per me è una cosa lontanissima ed irraggiungibile, la realtà in cui tu Oscar , sei una cosa troppo preziosa per essere donata a me.

Fuori sta piovendo , è ormai così da parecchi giorni.
Ho un bicchiere di vino in mano, non so cosa fare durante la mia lunga attesa…
Ad un tratto, sento gli zoccoli del tuo cavallo sbattere sul suolo bagnato… sei arrivata finalmente.
Mi alzo, le gambe mi tremano, ho paura… paura di farti soffrire.
Ti vedo dal vetro della finestra, sistemi il tuo cavallo e ti dirigi verso la porta, che mi affretto ad aprire a causa del maltempo.
“Oscar, ma sei impazzita a venire con questa piogg…”
Non riesco a finire la frase che ti  precipiti sulle mie labbra in lacrime.
“Che ti è successo?”
“Entriamo… ti prego.”
Non mi sono reso conto delle circostanze.
“Che idiota! Certo entra!”
Sei particolarmente felice stasera Oscar, al punto di piangere, perché si vedono che sono lacrime di felicità… mi dispiace pesare che tra pochi minuti tutta la tua euforia svanirà nel nulla come la polvere.
“E’ stato da incoscienti venire con questa pioggia…”
“Lo so… ma non potevo farne a meno.”
“Perché stavi piangendo?”
“Ti prego fammi asciugare un attimo e poi avremo tutto il tempo che vuoi.”
Cerco di essere più distante da te stasera, non voglio rendere le cose più difficili.
Voglio prima far esprimere la tua felicità e poi ti dirò ciò che devo.
***
Ti sei addormentata sul divano , sei bellissima. Mi farà male staccarmi da te . ma lo dovrò fare.
Vedo d’un tratto le tue iridi chiare illuminare la casa…
“Hey dormigliona, ti sei svegliata!”
“Mh…. Che ore sono è mattina?”
Sembri una bimba di cinque anni , che non vede l’ora che arrivi la mattina per il terrore del buio, un buio che ti sta per fare male.
Faccio una lieve risatina.
“No, sono le nove…di sera.”
“Ho dormito solo due ore!”
“Si... sei stanca vero?”
“Molto… sei freddo stasera…”
Mi colpisci al cuore Oscar… proprio al centro del mio gelido cuore, che non ha avuto pietà per i tuoi sentimenti.
“Oscar devo dirti una cosa…importante”
“Anche io… ed è più importante…”
Cosa ci può essere di così importate Oscar… non sai quello che voglio dirti, non sai quello che sto per fare… sto per rovinare il bellissimo rapporto che si è creato tra di noi
Tutte le cose che ci siamo detti in questi mesi: progetti , sogni , desideri e paure, svaniranno in una notte di inizio settembre… ti ricordi quando tutto iniziato? Cerca di dimenticarlo Oscar… cerca di dimenticare quel giorno di fine giugno in cui ho commesso il mio errore più grande.
“Come fai a saperlo?”
“Qualsiasi cosa sia ,lo sarà vedrai.”
“…Sentiamo.”
Mi siedo vicino a te per udire le tue parole… mi hai incuriosito Oscar… troppo.
 “Sai … in questi ultimi giorni, mi sono vista diversa… sono cambiata d’improvviso fisicamente . ho parlato con mia nonna e mi ha detto che il mio gonfiore poteva essere legato al mio…”
Ti vedo imbarazzata… sei così delicata nei modi…
“Al tuo…?”
“Periodo mensile, non so se capisci…”
Il cuore comincia a battere a mille, ho un brutto presentimento… troppo ovvio per essere vero.
 “Be… vedi in questi ultimi giorni, dei dubbi mi hanno afflitto, non sapevo se insomma io… potevo… noi…”
“Noi…?”
Cosa c’entriamo noi? Cosa c’entro io? Ti fai misteriosa , mi stai tenendo sulle spine, la cosa non mi piace…
“Dammi la mano…”
Te la porgo, la prendi e i miei occhi si sgranano quando te la porti sul ventre e mi spiazzi con le tue parole.
“… sono incinta… aspettiamo un bambino….”
Ti getti tra le mie braccia piangendo di felicità. Io non riesco a ricambiarlo questo abbraccio, divento gelido…come la pietra e non voglio neanche guardarti in viso per la paura.
“Non sei felice?” me lo chiedi con un’ingenuità da far male al cuore
Rimango pietrificato, non posso essere felice non posso, io non ti amo Oscar e per questo non posso avere questo figlio, non lo meriti. Non puoi passare la tua vita a soffrire con me , non puoi.
 " Oscar io... non me lo aspettavo. ecco io... oscar non posso avere questo bambino , non sono pronto, non sono pronto a fare il padre, è tutta colpa mia se adesso sei incinta"
So di averti ferito. abbasso gli occhi e tu ti stacchi da me e alzando lo sguardo , vedo i tuoi occhi riempirsi di lacrime e guardarmi con orrore.
“Ma cosa dici?! Come non te lo aspettavi?! Sono due mesi che facciamo l’amore quasi tutte le sere e tu non hai neanche pensato che si potesse verificare un’eventualità del genere?”
Mi aggredisci, il tuo pianto diventa convulso. Non credi alle mie parole. Sono seduto sul divano, mi passo le mani tra i capelli mentre la lacrime leccano il mio viso.
“Pensavo di essere stato attento…”
“Attento?! Attento?! Non basta come scusa! Vuoi renderti conto che sono incinta?! Di tuo figlio… tuo!”
Non ce la faccio Oscar, non ce la faccio, so che quel bambino è e sarà sempre mio… ma ho paura, ho paura  del mio amore per la regina, ho paura… paura di non essere il padre perfetto e per questo me ne andrò. Stai piangendo disperatamente accasciata sul divano… mi alzo vengo vicino a te e ti comunico quella che potrebbe essere la soluzione migliore per tutti e due…
“Oscar…”
Non mi rispondi, continui a piangere e non mi guardi in faccia…
“E’ meglio …”
Non ce la faccio a dirlo… non ce la faccio ma devo.
“E’ meglio per tutti se interrompi la gravidanza…” [1]
Ti giri verso di me , hai lo sguardo infuocato , non faccio in tempo a guardarti bene che mi lanci un sonoro schiaffo sul viso.
" Che .... che cosa stai dicendo, Hans?! come puoi dire una cosa simile?! come puoi?!" mi urli disperata. non ho il coraggio di parlare e ti do le spalle. sento i tuoi passi farsi sempre più lontani e quando mi volto non ti vedo più dietro di me. mi incammino titubante verso l'esterno del palazzo e ti vedo salire sul tuo cavallo e allontanarti al galoppo. Sono un mostro, anzi sono un codardo. Non posso restare in Francia, devo andare via e allontanarmi da te, non posso guardarti in faccia sapendo che soffrirai, è meglio per tutti se me ne vado.
***
E’ notte fonda, sei andata via da tre ore ormai. Io ho preparato i bagagli, sono pronto a tornare in Svezia Oscar, lontano da mio figlio , che cresce dentro di te e lontano dalla mia regina… che amo come la mia stessa vita…
“Siete pronto signore?”
E’ la cameriera…
“Si… andiamo.”
Mi incammino nel buio della notte verso il mio paese d’origine , dove forse per un po’ di tempo riuscirò a vivere in pace…
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciao a tutti!!!! Allora avverto che Fersen  si farà sentire nei capitoli un po’ più lontani, per il momento mi soffermerò su Oscar e Andrè. Non mi odiate vi prego! XD mi è preso l’attimo di pazzia, ma cercherò di non deludervi!!! A presto!
 
[1] nel 700 si poteva abortire i due modi:
   1) colpendo forte il ventre con un oggetto di legno.
   2)bevendo delle tisane di anestetizzanti che inducevano le contrazioni uterine ed il parto. Se la gravidanza era troppo precoce l'aborto
  
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