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Autore: _Giuls17_    29/09/2013    4 recensioni
[A world without Magic] Hermione Granger crede nelle favole, ma la sua mente, fin troppo razionale, la costringe a guardare in faccia la realtà: i principi non si innamorano delle ragazze normali. Perciò, mette da parte il suo "sogno" per concentrarsi sulla vita di tutti i giorni; nonostante rimanga un'amante dei libri, grazie a una serata con le sue amiche, il destino farà in modo di cambiare le carte in tavola, dando una possibilità al suo "sogno"...
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Fred Weasley, Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Fred Weasley/Hermione Granger, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Hola =) 
Vorrei intanto ringraziare tutti/e coloro che si fermarono a leggere questa
storia, nella speranza che vi possa piacere, 
proprio come piace a me scriverla.
Spero di vedere qualche piccola recensione e 
possiate apprezzare questa mia piccola 
P A Z Z I A ! <3
XOXO

 

L’importante è essere se stessi, sempre.
 
Il suono della campanella risvegliò Hermione dai suoi sogni. Aveva seguito a malapena l’ultima ora di lezione, ma non se ne preoccupò più di tanto, sapeva di essere messa bene in quella materia.
Così senza alzare lo sguardo dai suoi libri iniziò a sistemare la borsa.
-Herm ci vediamo stasera alla festa, vero?-
Cormarc McLaggen, il ragazzo più carino della sua classe aveva deciso, senza interpellarla, che lei sarebbe dovuta essere la sua prossima ragazza.
Non che a Hermione dispiacesse, ma tutti sapevano che Cormarc non riusciva a restare fedele a una ragazza per più di una settimana e lei non voleva di certo essere una delle sue “conquiste”.
-Penso di sì.- disse sorridendo contro la sua volontà.
Si allontanò velocemente dal ragazzo per raggiungere una sua compagna, Lavanda Brown; una delle ragazze più belle della scuola, con dei bellissimi capelli ricci.
-Oh eccoti finalmente stavamo discutendo di quale vestito mettere stasera.- lei usava un tono di voce sempre troppo alto, ma Hermione, col tempo ci aveva fatto l’abitudine.
E nonostante questo suo piccolo difetto Lavanda, era amata da tutta la scuola, veniva considerata una sorta di crocerossina
-Io mi adeguo alle vostre scelte.- sistemò una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
-Hermione ma è possibile che tu non abbia mai spirito d’iniziativa?- Cho Chang si aggiunse alla conversazione facendo sentire Hermione ancora più inadatta.
-Ma a me va bene tutto e poi oggi pomeriggio devo finire una relazione e non avrò tempo di pensarci.-
-Hermione.- Lavanda pose le sue mani sulle spalle di lei, -Domani è sabato. La relazione è per martedì.-
-Lo so, lo so ma preferisco non doverci più pensare.-
-Tu ti sposerai con i libri andando avanti così.-
Rise per evitare di pensare che la sua amica non avesse tutti i torti. Passava troppo tempo sui libri, concentrandosi il minimo possibile sulle relazioni sociali così per salvarsi dall’apparenza.
-Ma ci siete voi a salvarmi.- le abbracciò e assieme uscirono dal cancello della scuola per dirigersi al Poseidon, il locale più gettonato per pranzo.
 
Hermione lasciò sole le sue amiche subito dopo aver finito il pranzo, voleva mettersi a studiare il prima possibile. Anche perché era consapevole che alle otto di quella sera sarebbero passate a prenderla, per andare alla festa più importante del momento.
Non le dispiaceva troppo andarci poiché aveva imparato col tempo che i libri non potevano essere i suoi unici amici, ma era stato grazie a loro che aveva conosciuto Lavanda.
L’aveva incontrata in Biblioteca un paio di anni prima a svolgere una ricerca sulla Londra del ‘500, ma aveva notato che la ragazza non sapeva bene da dove iniziare così lei si era proposta di aiutarla.
Da quel momento Lavanda l’aveva inserita all’interno del suo giro, che includeva Cho e Luna Lovegood e non l’aveva mai persa di vista, riscontrando in lei l’amica ideale che aveva sempre cercato.
Leale e sincera.
 
Senza rendersene conto si ritrovò davanti al portone di casa sua, scrollò le spalle ed entrò.
-Sono a casa.- disse posando le chiavi in una ciotola all’ingresso, ma nessuno rispose al suo saluto.
Probabilmente sua madre era uscita per andare a fare qualche commissione improvvisa così decise di telefonare a suo padre.
-Ciao papà.- si buttò sul divano per riposarsi.
-Ciao Herm, come stai?-
-Bene e tu come te la passi ai Caraibi?-
-Qua va tutto bene e tua madre?-
-E’ uscita… Lo sai com’è fatta.- cominciò a torturarsi una ciocca di capelli senza pensarci.
-Il divorzio le ha fatto male.-
-Già, quando torni?-
-Non lo so Hermione, ti farò sapere.-
Quella risposta la fece sospirare ma poi decise di non badarci; il divorzio aveva rovinato le loro vite e nulla era più tornato normale, anche se erano passati quasi nove anni.
-Ti voglio bene papà.- chiuse la chiamata e prese i libri di scuola.
Era questo quello che le aveva permesso di sopravvivere nei primi anni della separazione, ma aveva dovuto abbandonare le sue fantasie per farlo, i suoi sogni sui principi.
-Hermione le favole non esistono. I principi non s’innamorano di persone come te.- disse guardandosi allo specchio.
Lo aveva consigliato lo psicologo un paio di anni fa; serviva per credere nelle proprie affermazioni, ma secondo Hermione il metodo era del tutto inutile.
Poggiò i libri sulla scrivania e iniziò a studiare, mettendo nuovamente da parte i suoi desideri per tornare alla realtà.
 
-Eccomi!- aveva urlato alle sue amiche affacciandosi alla finestra di camera sua.
Prese la borsetta e spense la luce, provò a correre con i tacchi ma le risultò decisamente difficile, così optò per un passo veloce.
Si guardò allo specchio dell’ingresso per poi uscire; alla fine, come sempre, si era fatta convincere dalle sue amiche a mettere un vestito decisamente corto, le arrivava a metà coscia di colore blu notte con una, abbondante, scollatura sul davanti e privo di maniche.
-Come fanno a convincermi sempre?-
-Eccoti Hermione, ma stai una favola!!-
-Grazie Lav.- entrò in macchina, per poi dirigersi verso il Ministry of Sound.
-Siete bellissime.- disse riferendosi ai loro vestiti.
-Grazie e adesso andiamo a conquistare la popolazione maschile.-
Arrivarono quasi un’ora e mezza dopo, causa traffico notturno e manifestazioni studentesse lungo la strada, ma riuscirono a raggiungere i ragazzi della loro  classe ed entrare fra i primi.
La musica house stava già rimbombando per tutta la sala, i barman preparavano alcolici alla velocità della luce a tutti i ragazzi, senza dar peso all’età e la pista da ballo era già affollata.
-Andiamo in pista!- urlò Hermione trascinando Cho per un braccio.
Così iniziarono a ballare tutte assieme, non proprio castamente e in poco tempo molti ragazzi si avvicinarono.
Tra cui Cormac e Draco Malfoy.
Secondo molte i ragazzi più belli della scuola ma anche i più festaioli, in quanto la loro vera indole usciva durante le feste e così Hermione decise di allontanarsi dalla comitiva per dirigersi verso il bar.
Non amava bere ma non voleva essere l’unica a rimanere lucida in quei momenti, anche se la serata era appena iniziata e il divertimento non si era ancora spinto al massimo.
-Che cosa prendi?-
Una voce maschile si avvicinò a lei, mostrando un ragazzo alto e dai capelli rossi, con degli occhi verdi che fecero battere il cuore di Hermione, veloce.
-Ehm, penso Vodka fragola e Lemon.-
-Bene allora due!- urlò al barista, per sovrastare il suono della musica, prima di concentrarsi nuovamente su di lei.
-Ti ho visto ballare prima.- sorrise avvicinandosi per farsi sentire sopra la musica, -Sei brava.-
-Grazie, io non penso di averti mai visto.-
-Non sono di queste parti.-
Hermione lo osservò cercando di essere discreta, i suoi tratti non erano inglesi. Sicuramente è uno straniero, pensò guardandolo attentamente in quanto dai semplici gesti emergeva un portamento fiero, ma allo stesso tempo spontaneo e sincero, ma la cosa che più l’aveva affascinata erano i suoi occhi.
-Tenete.- si voltarono per prendere il cocktail e si sedettero su degli sgabelli non troppo lontani dal bar.
-Tu vieni qui spesso?- chiese a Hermione, che per la prima volta si sentiva nervosa a parlare con un ragazzo.
-Ogni tanto, mi trascinano le mie amiche e tu?-
-Non mi dispiace.- sorrise ancora prima di bere una lunga sorsata.
Wow. Pensò Hermione osservandolo di sottecchi, è molto bello.
Hermione non si era mai interessata ai ragazzi più di tanto ma quello, con i capelli rosso fuoco e gli occhi verdi come lo smeraldo, da rimanere a bocca aperta. Se n’era accorta anche dai battiti del suo cuore, che erano aumentati.
-Non ci siamo presentati!- esclamò la ragazza all’improvviso.
In realtà ci stava pensando da cinque minuti, ma non aveva trovato un modo per introdurre l’argomento.
-Hai ragione, che maleducato! Io sono…- fu interrotto dall’arrivo di un uomo, elegantissimo, che si accostò all’orecchio del ragazzo davanti a lei.
Lo vide annuire debolmente e poi rivolgersi a lei con gli occhi un po’ tristi.
-Scusami ma devo andare.-
Hermione non riuscì a rispondere, qualcosa dentro di lei si era bloccato. Lo vide alzarsi per incamminarsi verso l’uscita e improvvisamente scattò in piedi. Desiderava conoscere il nome del ragazzo.
-Aspetta!- urlò cercandosi di farsi largo tra la folla ma con qualche difficoltà, -Non mi hai detto come ti chiami!- urlò ancora più forte.
Lo vide voltarsi ma non riuscì a sentire la sua voce, la musica era troppo alta e il ragazzo sparì nel nulla come se non fosse mai esistito.
Hermione provò a cercarlo con lo sguardo ma senza riuscirci.
Così leggermente delusa tornò dalle sue amiche, ma non riuscì più a divertirsi come in realtà avrebbe voluto fare.
 
   
 
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