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Autore: amandoti    29/09/2013    6 recensioni
L'inferno non è mai stato così attraente.
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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@louhitz eccolo, meglio così?


Capitolo quattro.


 
Lilian.
 


“Zayn, hai qualche considerazione da fare?”. Il professor Sanghetti è in piedi di fronte a noi. Ma come diavolo ha fatto ad arrivarci?
Zayn si appoggia allo schienale della sedia, intreccia le mani dietro la testa e allunga le gambe accavallate sotto al banco. Infine alza lo sguardo sul prof: “Be’, è impossibile dare una risposta univoca. Immagino si debba fare riferimento alla teologia.. anche se la Prima Crociata non aveva alla base motivazioni religiose. Penso che papa Urbano II facesse pressioni a casa del Grande Scisma: cercava di riguadagnare terreno per ricondurre le pecorelle smarrite al suo gregge”.
Il professor Sanghetti resta lì un attimo, basito, poi fa dietro front e torna verso la cattedra. “Bene, anche questo è un punto di vista”. Si volta a guardarci. “Non necessariamente esatto… ma comunque un punto di vista”.
Zayn si allunga in avanti, gomiti sul banco, e i suoi occhi sono in fiamme. Poi un sorriso calmo gli appare in volto. “Certo, se non le piace pensare che si trattasse semplicemente di bieca lotta per il potere, c’è anche la versione in cui un branco di nobili francesi si stavano annoiando a morte e avevano bisogno di un diversivo”.
È proprio il caso di dire salvati ‘dalla campanella’, anche se non mi è ben chiaro chi sia appena stato salvato, se Zayn o il professor Sanghetti.
Mi volto verso Zayn. “Javadd ?”.
“Sì, Mary Lilian”.
Gli lancio un’occhiataccia. “Ti chiami Javadd, davvero?”.
Ed ecco di nuovo quel sorriso ambiguo: “In carne ed ossa. È un nome comune nel posto da cui vengo”.
Mi alzo. “E da dov’è che vieni?”.
Un lampo percorre i suoi occhi bramosi e impazienti. “Nessun posto dove tu sia già stata”.
Sento un brivido e scuoto la testa: “Che brutti scherzi fanno certi genitori ai figli”.
C’è un barlume divertito nei suoi occhi di ossidiana, mentre arriviamo alla porta.
“Allora, fammi indovinare. Mary Lilian.. hai una bella famiglia cattolica e – aspetta, non me lo dire… otto fratelli?”
“Cinque”. Non mi piace il suo tono. “A dopo”, dico, voltandomi appena mentre mi avvio verso la mensa.
“A dopo”, mi risponde, ma sento il suo sguardo bruciare sulla mia schiena mentre mi allontano.
La marea umana mi avvolge e mi trasporta attraverso la porta della mensa, dove trovo Taylor e Emma al nostro solito tavolo, tatticamente vicino alla porta, per facilitare la fuga in caso di necessità. Muri, pavimento e tavoli sono tutti verde vomito, così il vomito vero è meno riconoscibile. Basta questo semplice dettaglio a risvegliarmi i primi sentori di nausea.
Emma è chinata su un libro e infilza foglie di insalata con una forchetta storta. Taylor si agita sulla sedia, scuotendo selvaggiamente ciuffi di capelli gialli e rosa. Sommando alla sua frenesia il fatto che gli occhi le brillano di una luce lasciva, so già che non ci sarà modo di tenere per me l’apparizione di Zayn.
Devono averglielo detto.
Nonostante tutto, Taylor è sempre stata un’amica ideale per me, perché siamo simili nelle cose che contano. Non siamo persone sentimentali, abbiamo entrambe posto dei limiti, barriere che non permettono a nessuno di avvicinarsi troppo. Ed entrambe abbiamo sempre rispettato le reciproche difese, fin dall’inizio. Non so le sue da dove vengano, è lei mi ha mai chiesto le mie. Non ho mai dovuto temere che Taylor mi facesse pressioni o che cercasse di superare quei limiti, e lo stesso vale per lei.
Emma e tutti i suoi sentimenti , d’altra parte, sono pericolosi. La prima volta che l’ho vista, Angelique Preston le stava spiaccicando in faccia un cono menta e cioccolato. Era l’estate dopo la seconda media. Taylor e io avevamo fatto una passeggiata fino alla gelateria, e lì fuori Angelique teneva in ostaggio Emma costringendola contro il muro. Dalle parole velenose che le uscivano dalla bocca – qualcosa come ‘brutta ladrona’ – e dallo sguardo ferito e umiliato di Emma, avevo capito che non si trattava di un innocuo scherzo fra amiche. Senza fermarmi a pensare, avevo strattonato Angelique poiché la lasciasse, poi le avevo stretto il collo nella morsa del mio braccio. E così, in un unico gesto, avevo conquistato un’amica eccezionale e una nemica giurata.
Guardando Emma oggi, è rimasto ben poco di quella che era allora. È ancora formosa, ma in quel modo che fa voltare i ragazzi per strada. Scommetterei che è stato in quel preciso momento, quando si è trovata attaccata al muro di mattoni della gelateria, col gelato di menta e cioccolata che le colava dalla faccia, che ha deciso di perdere peso.
“Spara!”, dicono entrambe mentre lascio cadere lo zaino sul pavimento.
“Cosa?”.
Taylor mi lancia uno sguardo truce, cosa che le riesce alla perfezione: “Fai poco la misteriosa, Lily! Sappiamo di un certo nuovo ragazzo strafigo, quindi spara! Subito!”.
Molto bene. Le notizie viaggiano alla velocità della luce. Fingo un’aria innocente: “È strafigo? Chi ve l’ha detto?”.
Taylor è sempre più minacciosa: “Sei proprio una stronza”.
“Lo dici come se fosse una cosa brutta”.
Parla! ”, strilla Emma sbattendo il libro sul tavolo con un gran tonfo. Chiunque si trovi nel raggio di tre tavoli si volta a guardare.
“Va bene, ma state calme. Lasciatemi prendere da mangiare”, dico mentre osservo una palla di bolo sospetta che fa bella mostra di sé sui vassoi di chi ci passa accanto. “Ma cosa diavolo è quello?”.
Emma fa una faccia schifata: “Chi lo sa, questa settimana il distretto ha di nuovo finito i soldi”.
“Fantastico. Fatemi andare, prima che finisca l’insalata”. Do un’occhiata alla porta, sperando che Zayn abbia cambiato idea, poi fuggo perché Taylor sta per dare in escandescenza.  Una volta in fila me la prendo comoda, scegliendo le foglie di insalata migliori fra gli avanzi di lattuga appassita, valutando per cinque minuti buoni quale sia la fetta di torta di cioccolato più grande, e infine bevendo e tornando a riempiere due volte la mia coca cola prima di tornare lentamente al tavolo.
Quando arrivo, giuro che a Taylor sta uscendo il fumo dalle orecchie.
“Spara o ti strozzo!”, dice mente mi infilo fra tavolo e sedia.
“È semplicemente uno nuovo, si chiama Zayn”. I miei occhi gravitano verso la porta, sperando di vederlo entrare.
“E di dov’è?”.
“Non ne ho idea”.
Taylor mi tiene gli occhi addosso: “Come lo hai conosciuto?”.
“Lavoro di gruppo, faremo insieme la tesina d’inglese”.
“Ti ha già chiesto i uscire?”, chiede Emma.
Guardo di nuovo la porta e alzo gli occhi al cielo: “Ma se non sono neanche riuscita a farlo venire a pranzo con noi”.
“Mmm..”. Sento gli ingranaggi nella testa di Taylor che si mettono in moto. “Non sembra il tuo tipo”.
Alzo le spalle.
I suoi occhi sono avidi. “Quindi potresti farmelo conoscere?”.
Ed ecco il nodo che mi prende alla bocca dello stomaco.
“Vabbe’”.
“Che ne dici della festa di venerdì dai Gallagher? Secondo te ci viene se glielo chiedo?”.
“Non lo conosci neanche”. Il mio tono è acido mi prende alla sprovvista. Sapevo che sarebbe successo, di cosa mi stupisco?
Dalla sua espressione capisco che sta architettando qualcosa.
Si tamburella il mento con un dito. “La festa è dopodomani. Se non ti dai una mossa a chiederglielo tu, è mio”, mi dice sorridendo.
Le sorrido di rimando, falsa come Giuda. “Sai cosa, Tay? Va’ all’Inferno”.



 
Zayn
.

 



Mi sto occupando delle cose che mi competono durante  la pausa pranzo, in pratica mi aggiro furtivamente nel parcheggio della scuola e nelle zone degli armadietti, a caccia di chiunque possa rivelarsi utile. Ma devo dire che faccio più fatica del previsto a concentrarmi. Sto immaginando come una biondina appena sotto il metro e sessanta si adatterebbe perfettamente al mio abbraccio mentre io..
Okay.. Sto diventando ridicolo. Concentrazione.
Ma, per qualche motivo oscuro, mi ritrovo a passeggiare davanti alla porta della mensa – non una, né due, ma sei volte. Finché ci rinuncio ed entro. Cammino verso Lilian, che mi volge la schiena dal suo posto accanto alla porta, e arrivo giusto in tempo per sentirle dire: “Sai cosa, Tay? Va’ all’Inferno”.
Non riesco a non sorridere all’idea che voglia portarsi anche un’amica.
“Ehi”, dico. “È occupato questo posto?” Il mio sorrise si allarga quando la vedo balzare dalla sedia. Mmm… ma cosa sento? Pompelmo? Hai un po’ di paura? Una ragazza intelligente. Poi arriva una zaffata di zenzero – lussuria -, e il mio sorriso si fa sempre più ampio. Lei mi vuole.
Eccellente.
Le sue amiche – una bionda snella con le mèches rosa, occhi neri brillanti e piercing al labbro, e una bellezza castana dagli occhi penetranti, pure castani – mi fissano entrambe.
Ma a loro ci penso dopo.
“Che io sappia no”. Lilian si gira e i suoi occhi corrono a incontrare i miei. “Pensavo che avessi da fare”, mi dice, e il disappunto nella sua voce fa a pugni con l’aroma di zenzero che emana.
La guardo e rispondo: “già fatto”.
Con un lampo negli occhi, la bionda si alza e appoggia le mani sul tavolo, sporgendosi verso di me per mettere in mostra la scollatura. “Ahemmmmmm.. Lily, non ci presenti?”. Un sorrisetto provocante appare sulle sue labbra lucide e rosa, e i suoi occhi non lasciano i miei.
Lilian si gira e non posso più vederla in volto, ma sono certo di sentire un accenno di liquirizia nell’aria. “Zayn, queste sono Taylor e Emma”.
“E dimmi, come mai mandi la tua amica all’Inferno? Non che ci sia niente di male, sono solo curioso..”.
“Perché è un posto adatto a lei”. E lancia uno sguardo assassino verso la bionda, Taylor.
“Ah sì?”. Dice Emma ridendo.
“Be’ immagino dovremo aspettare e vedere come va a finire”. Sorrido incoraggiante all’indirizzo di Taylor: potrebbe tornarmi utile.
Le brillano gli occhi. “Allora Zayn.. hai saputo della festa di venerdì dai Gallagher?”.
Ora capisco perché Lilian è arrabbiata. Quello che era un accenno di liquirizia – il dolce profumo dell’invidia – ora rischia di soffocarmi. Interessante, avrò modo di sfruttarlo a mio vantaggio.
“Ho sentito qualcuno che ne parlava”.
“Ci va?”, chiede Taylor.
Mi gioco con Lilian lo sguardo penetrante del ragazzo sensibile.
“Dipende. Tu ci vai?”.
Mi guarda per un attimo e dice: “Immagino di sì”.
Sorrido: “Allora non posso perdermela”.
E non mi perdo neppure lo sguardo di Taylor o il modo in cui Lilian arrossisce mentre si volta dall’altra parte, sciogliendo i capelli e lasciandoli cadere sulle spalle per coprirsi il viso. Scivolo sulla sedia di fianco alla sue, e la avvicino al tavolo abbastanza perché le nostre spalle si sfiorino. So che sente il  mio calore, ma non mi dispiace che si surriscaldi un po’. Sto facendo passi da gigante, e tutto in un’unica giornata di lavoro.
“Le signore desiderano un passaggio alla festa?”:
Lilian si irrigidisce. “No!”, esclama.
Le due amiche ridono, poi Emma precisa con un sorriso timido: “Voleva dire che un passaggio non ci serve perché alle feste ci andiamo sempre insieme, con la mia macchina”.
Taylor mi sta mangiando con gli occhi. “Però non sempre torniamo a casa insieme”., dice, e mi guarda alzando un sopracciglio, mentre contemporaneamente dà di gomito a Emma, che le dà una gomitata di rimando sghignazzando.
“Buono a sapersi”.
Vorrei vedere la faccia di Lilian, ma si è nascosta di nuovo dietro i capelli.















 
Writer's space.
Saaalve.
Volevo assolutamente scusarmi per l'immenso ritardo, perdono!
Questo capitolo è bruttissimo, lo so, ma non sono dell'umore giusto per scrivere.
Purtroppo non sono riuscita a prendere i biglietti per il concerto, e sono stata tutto il giorno a piangere.. e a deprimermi.
Quante vi voi ce l'hanno fatta? Qualcuno non andrà al concerto?
M'interessa sapere qualcosina in più sulle mie splendide lettrici.
Comuuunque, passando al capitolo.
La prima parte, quella della ""discussione"" tra il professor Sanghetti e Zayn, l'ho scritta facendomi aiutare da mia sorella che ha studiato Furore.
Inoltre volevo ringraziare tutti coloro che hanno recensita la storia, chi l'ha messa tra le seguite/ricordate/preferite. 
E ringrazio anche le lettrici silenziose.
Voooooooooi, fatevi sentire qualche volta.
Adesso mi dileguo, alla prossima.
blondje.

ATTENZIONE: per scrivere questa storia mi sto ispirando al libro 'Il bacio maledetto'.  
  
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