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Autore: stars_dreams    29/09/2013    0 recensioni
-Okey, yaaa!-urlo lanciandola il più lontano possibile. KA-BOOM! Si sente l'esplosione da qui.
-Ma quella non era la vostra scuola?-chiede il tipo congelato. Oh, cavoli. E' vero! E' esploso il terzo piano! E su quel lato c'era l'ufficio del preside!
Genere: Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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II Cap

-Questo mese è la terza volta! Ma che credete?! Che sia miliardario io?!-urla il preside.
-In realtà lo è.-commento.
-Non è questo il punto! Non potete distruggere la scuola ogni santissima volta!-sfuria.
-Ma c'era di mezzo un ladro e poi...-tento di giustificarmi.
-Niente scuse! Anche quando vi hanno chiesto di preparare il palcoscenico per la recita di natale, è successa esattamente la stessa cosa! Ma come si fa a far esplodere la palestra?!-urla. Questa volta è veramente incazzato. Non ce la caveremo molto facilmente.
-Mi dispiace che il mio gruppo sia così pericoloso.-dico.
-Capisco che voi non siete normali adolescenti. E anche che siate stressati per il fatto di essere... dotati, ma far esplodere la scuola non è il classico modo di sfogarsi che suggeriscono gli psicologi.-dice.
-Dai, preside. Noi facciamo solo il nostro lavoro, e poi, veda il lato positivo. Abbiamo preso il ladro ed è scoppiata solo una stanza inutile e sempre vuota.-dice Tyler sorridendo.
-Vuoi dire che il mio ufficio non serve a niente?-chiede il preside con un'aura più minacciosa di quelle di Emily e di Nancy messe insieme.
-Esattamente.-è un uomo morto.
-ORA FILATE! E RICOSTRUITE IL MIO UFFICIO, NON MI IMPORTA COME FARETE! FATELO! LO VOGLIO PRONTO IN 3 ORE! SONO STATO CHIARO?!-urla.
-Certo signore!-urliamo in coro io e il mio amico prima di correre via.
-Meno male, pensavo ci desse un lavoro peggiore.-commenta lui.
-Dobbiamo ricostruire l'ufficio del preside! Mi dici un lavoro peggiore?!-sbotto.
-Volontariato all'asilo nido.-dice. Beh, in effetti ha ragione. Sospiro.
-Ma come facciamo in tre ore? Dei muratori ci metterebbero almeno una settimana.-commento.
-Già, delle persone comuni ci impiegherebbero almeno una settimana, ma noi non siamo persone comuni.-replica, sorridendo. Già, noi non lo siamo.
-Okay, ma come pensi di fare? Se gliela fai di ghiaccio ci manda direttamente in una scuola militare.-commento.
-A che servono i miei poteri quando posso disporre di un “creatore”?-dice.
-E chi sarebbe?-chiedo.
-Sei tu, scema!-dice.
-Oh, è vero.-dico. Si batte una mano sulla fronte.
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-Bene, abbiamo finito in... due ore e mezzo! Sei grande, Jane!-dice.
-Ora so come si sentiva Poseidone quando costruì le mura di Troia con Apollo.-commento.
-Eddai, ti ho congelato la coca.-dice.
-Io. Odio. La. Coca.-replico.
-Oh, allora è per questo che non la bevi mai.-ma quanto è idiota?!
-Già, il fatto che io beva sempre the freddo di suggerisce qualcosa?-chiedo.
-No, dovrebbe?-risponde, candido. Lo prendo per il collo della camicia.
-Ehì, il capo ci serve ancora per un po'.-dice Connor. Giro la testa e vedo il mio gruppo di amici. O meglio, i “se avete problemi strani rivolgetevi a loro”. Così ci chiamano, a scuola.
-Già, piuttosto, perché non siete venuti in classe?-chiede Josh.
-Abbiamo, ehm... ho dovuto ricostruire l'ufficio del preside.-rispondo.
-Certo. In due ore e mezza.-dice Emily.
-Per la precisione, ora sono due ore e 37 minuti.-specifica Nancy.
-Wow, come sei precisa.-dice quel bestione alto 1.98 che corrisponde al nome di Connor.
-Tsk, bisogna essere precisi nella vita, ogni dettaglio è importante.-dice lei. Chissà perché, la prima volta che l'ho incontrata, mi sembrava un angioletto caduto dal cielo, tutto indifeso e bisognoso. Bah, lei mie prime impressioni sono sempre da schifo. Eppure, con quei riccioletti biondi e gli occhi grandi azzurri, sembrava così angelica. Invece Connor mi è sembrato un orco. Invece è un gigante buono. L'unica su cui ci ho preso è Emily, appena l'ho vista, ho detto, questo è il diavolo. E infatti, così è stato. I primi tempi mi nascondeva l'esplosivo sotto il divanetto della nostra sala. O mi legava a testa in giù e mi chiedeva cosa bisbigliava Tayler di notte, mentre dormiva. Già, perché io e quel tipo viviamo insieme. Quindi, lei è super gelosa, e mi trattava sempre male, ma poi ci siamo chiarite. E per farlo, mi sono dovuta buttare nel mezzo di un edificio in fiamme per recuperarle un orecchino. Ah, che amici complicati che mi ritrovo.
-Dai, Jane. Per farmi perdonare, stasera, cucino io.-dice Tyler.
-Voi avvelenarmi, per caso?-chiedo.
-Non insultare Tyler!(vorrei esserci io al tuo posto!)-urla Emily colpendomi con un calcio in faccia.
-Dai Em...-cerca di intervenire Josh.
-Non farlo, mai mettere dito in una discussione tra donne, ti ucciderebbero.-lo avverte il mio coinquilino.
-Tirare calci in faccia alle persone, in quale universo, può essere definito “discussione”?!-urlo.
-Non urlare a Tyler.(solo io posso farlo, anche se non lo farei mai)-mi dice con un'aura decisamente assassina il diavolo. Deglutisco. I suoi capelli neri stanno fluttuando in aria e io suoi (fantastici) occhi verdi ora sono di un colore rosso intenso. Oggi morirò, so tanto che morirò. Mai mettersi contro un diavolo che domina il vento.
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-Che stai cucinando?-mi chiede Tyler.
-Sto preparando due toast, non avevo voglia di cucinare. Se non ti va, sloggia.-dico.
-Ma no, vanno benissimo i toast.-mi dice.
-Bene.-commento. Andiamo a sederci sul divano.
-Allora... hai fatto progressi con la memoria?-mi chiede.
-Uh... no. Non mi ricordo niente prima di quando facevo il gatto di strada.-commento.
-Bene... vedrai che un giorno ti tornerà, non preoccuparti.-mi dice.
-Ma io non sono per niente preoccupata. E poi, se ho perso la memoria è dovuto ad un trauma, e non ho la minima voglia di ricordarmi qualcosa di talmente scioccante da farmi dimenticare pure come mi chiamo.-ribatto.
-Sei sempre la solita.-sospira. Lo guardo un attimo. Insomma, dire che è un ragazzo carino, è poco. Posso certamente capire Emily, che ne è cotta persa. C'è... se sapesse che penso sta roba, mi metterebbe a letto per febbre e degenerazione mentale. In fondo sono stata sempre leggermente dura con lui. Io gli devo la vita, ma sono troppo imbarazzata per dirgli “grazie”, e quindi lo tratto in questo modo. Ah... certo che quei capelli castani, tutti disordinati, fanno veramente a botte col suo fatto di essere preciso nella maggior parte delle cose che fa. Ottimi voti a scuola, bravo nelle “missioni” che ci affidano e un ottimo leader.
-Stai bene?-mi chiede.
-Perchè? Certo che sto bene.-rispondo.
-Non lo so. Mi guardavi in modo... molto... intenso.-dice.
-I... intenso?!-
-Sì, a momenti non eri tu. Comunque ora sei la solita, quindi è tornato tutto normale, meno male.-tira un sospiro di sollievo.
-Vorresti dire che io non posso avere un sguardo intenso?!-sbotto.
-Beh... no, assolutamente no, (anche perché quando ce l'hai è bellissimo) solo che è strano.-dice, imbarazzato.
-Oh, va bene, mi segnerò di non guardarti in quel modo, contento?(anche perché, se lo sapesse Emily mi ucciderebbe)-
-Se sei contenta tu.-dice. Per togliere l'atmosfera, a mio parere, imbarazzante, che si è creata, accento la TV. Dopo un po', noto qualcosa alla finestra. Siamo al sesto piano, come può esserci qualcosa alla nostra finestra?! Faccio un segno a Tayler, ma si è già addormentato. Fantastico, sempre nei momenti peggiori. Mi avvicino alla finestra e la apro di colpo.
-Ahhhhh!-urliamo insieme.
-Emily?! Che cavolo ci fai qui?!-urlo.
-Che ci fai tu!-urla lei.
-Beh, io ci vivo.-rispondo.
-Grr... ti uccido!-urla, lanciandosi su di me.
-Emily... mi stai strozzando.-dico.
-Non mi interessa! Stavi dormendo con (il mio) Tyler!-mi urla.
-E allora? E poi io non stavo dormendo.-mi difendo.
-Si, ma lui è mezzo nudo!-
-Non è vero! C'è... si, ha appena finito la doccia e allora?-chiedo. In effetti ha solo un asciugamano in vita e nient'altro, ma io non mi faccio problemi. Per me è come un fratello.
-Ti uccido!-okay, non abbiamo superato la fase di reciproca aggressione.
-Ragazze... Emily... che ci fai qui?!-chiede il bell'addormentato, svegliandosi. Emily, ora, è una statua.
-Bravo, ora non si muove più.-commento.
-E io che c'entro.-
-Ma quanto sei tardo?! E' ovvio che una ragazza si pietrifica vedendo in asciugamano il ragazzo che le p...-Emily si riprende e mi tappa la bocca.
-Di una sola parola, e ti uccido.-mi minaccia.
-Emily, i tuoi lo sanno che sei qui?-le chiede il mio coinquilino.
-No.-risponde lei.
-E non dovresti tornare a casa, prima che si preoccupino?-con questa frase la convince pienamente. La accompagna alla porta e lei se ne va, non prima di avermi minacciato di morte nel caso avessi fatto qualcosa di sospetto.
-Bene, finalmente se n'è andata.-dico massaggiandomi il collo. Aveva una presa d'acciaio. Anche se io, ormai, ci sono abituata.
-Certo che sei peggio di una bambina, non posso distrarmi un attimo, che ti cacci nei guai.-dice accarezzandomi la testa.
-Se lo rifai, ti uccido.-dico.
-Okay. L'importante è che non è arrivata lei.-dice. Già, lei. La mia doppia personalità.
  
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