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Autore: Matt2291    29/09/2013    1 recensioni
Una storia in cui Naruto e Sasuke, ormai ultraventenni, decidono di prendere le redini della loro vita e andare a vivere per conto proprio; per meglio dire insieme, come coinquilini ^^
Scopriremo che la quotidianità da affrontare è più difficile di quanto si crede per due ragazzi alle prime armi con la loro vita autonoma!
Tra introspezioni di vita e risate a tutto spiano, scopriremo che convivere è davvero un'avventura!
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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***

 

Vai a fidarti della tecnologia!

Siamo passati dal piccione viaggiatore alla comunicazione in tempo reale! Ma come può essere?

A parte la mancanza di delicatezza verso il piccione, che si è trovato senza lavoro da un giorno all’altro e per vendicarsi ha iniziato a cagare su tutto ciò che di storico c’è in città: che poi meglio su un palazzo che su un cappotto, se non altro perché il muccato in questo periodo non è molto trendy.

Ma poi perché tutto così veloce? Pensare, scrivere e poi subito risposta! E il gusto dell’attesa che fine ha fatto?

Prima scrivevi il messaggio, chiamavi il piccione, contrattavi il prezzo e davi il via all’operazione. La spesa era sempre quella, più qualche extra tipo gli antibiotici se durante il tragitto prendeva freddo e si ammalava.

Era difficile ma bello aspettare, così come lo è stato con le lettere. Le scrivevi, andavi dal tabaccaio, pettinavi con la saliva il tipo sul francobollo e le imbucavi accompagnandole con un pensiero… La risposta si faceva attendere ma prima o poi arrivava.

Fantastico, forse troppo romantico, ma comunque fantastico.

…Adesso no! Troppo tempo! Non siamo più in grado di aspettare! Ecco spiegato il telefonino e la mail!

Dapprima timida comparsa nella nostra quotidianità, il cellulare, in un batter d’occhio, è diventato il protagonista assoluto.

Non si usa più solo per le telefonate anzi, a dire il vero, la telefonata è forse l’ultima delle cose.

Ci sono gli sms e gli mms, cioè i messaggi fotografici, l’ostacolo più grosso per tutti quelli che nella vita riuscivano a fare ancora qualcosa di nascosto. Ora non provateci perché una persona che vi conosce, con il suo supertelefono, potrebbe farvi una foto e inviarla via mms a vostra moglie o al vostro datore di lavoro in 2 secondi.

Diciamo pure che è finita la possibilità di farsi i fatti propri in santa pace.

E poi adesso puoi scaricarti qualunque tipo di canzone o realizzare una suoneria come vuoi tu… pensate quanto sfogo per le creatività represse! E se non hai voglia di scrivere il messaggio non ti preoccupare, c’è la scrittura intelligente che ti fa fare prima… Fantastico, vero? Ti scocci a digitare tutte le lettere e una funzione lo fa per te… solo che se digiti la parola “ebraismo” ti esce “fascismo”! scrittura intelligente? Chi l’ha detto?

Ma la new entry degli ultimi anni sono i social network.

Se incontri una persona che non conosci le chiedi il nome solo per aggiungerla tra i mille mila contatti che hai già.

Ormai li usano tutti, nessuno può più farne a meno!

Per rendersene conto basta passare una mezza giornata con un impiegato, che ogni giorno riceve e manda mail a raffica: sul suo schermo del computer la bustina che segnala l’arrivo delle mail è diventata uno zaino! Ebbene, volete che quella persona, tra una e l’altra, non sbirci il proprio profilo Facebook o Twitter? Certo che sì, è naturale.

Di solito quando stiamo per uscire e ci mettiamo d’accordo attraverso messaggi o chat, mandiamo spesso un’infinità di contenuti. Perché?

 

> Io esco alle 12. Dove ci si vede?

> Va bene, ci vediamo alle 12:05 vicino all’edicola.

> Ma quale edicola? Quella vicino alla fermata della metropolitana o l’altra?

> Dipende quale intendi tu per l’altra. Se quella all’angolo del mio ufficio o quella davanti al negozio di abbigliamento

> Allora, per non sbagliare ci becchiamo davanti al negozio di vestiti. A dopo!

> Ma quello dei vestiti da donna o da uomo?

 

Con una telefonata non era più semplice?

Non si vuole negare la comodità di tutto questo!

Poter comunicare con una persona pur essendo magari molto distati è bello e utile, così come sapere di essere sempre in contatto con qualcuno fa sentire tutti un po’ più protetti.  Ma abusarne no, perché si finisce con lo smettere di dire certe cose a voce oppure si trova il coraggio di dirne altre che di persona non uscirebbero mai dalla bocca.

“Via mail so possono conoscere un sacco di persone!”

Ma chi sono? Che faccia hanno? Il fatto di non sapere chi ci sia dall’altro lato dello schermo, per un meccanismo un po’ perverso, ti disinibisce e ti ritrovi a parlare della tua vita a uno sconosciuto. Intrigante, no?

 

> Ciao!

> Senti, è da un po’ che ci scriviamo e io non ti ho ancora chiesto che lavoro fai.

> Ma niente, mi occupo di risorse umane.

> In che senso?

> Conosco le donne, le abbordo, me le faccio e magari le picchio.

> Che voglia di conoscerti!

 

 

 

 

***

 

- Questa scena mi sembra di averla già vissuta.

- Cioè?

- Noi due che non andiamo a un appuntamento… cioè!

- Ma abbiamo un valido motivo. Sono rimasto bloccato in ascensore, te ne sei già dimenticato?

- Certo che no! Ti ricordo che c’ero io sul pianerottolo mentre tu deliravi. Ho fatto in tempo a farmi l’orlo ai testicoli. Stavo per incominciare a farne una sciarpa da avvolgere ai capezzoli, ma poi ti hanno liberato.

- E non sei contento?

- Non mi vedi? Piuttosto, visto che avevamo un impegno e ora non lo abbiamo più, che ne dici di accompagnarmi in chiesa? Ho promesso a mia madre che ci sarei andato, anche solo per una visita veloce.

- In chiesa? A fare cosa?

- A comprare due etti di prosciutto cotto! Ma che domande sono?!

- Va bene, ti accompagno, in fondo è un sacco di tempo che non ci vado.

- Grazie. Da solo non mi andava di andarci.

- L’ultima volta che sono entrato in chiesa è stato per confessarmi; dovevo fare il testimone di nozze di mia cugina. Che imbarazzo!

- Perché?

- Perché il prete mi ha chiesto da quanto tempo non mi confessavo.

- E tu cosa gli hai risposto?

- Se aveva una domanda di riserva.

- E lui?

- Mi ha detto che potevo chiedere l’aiuto da casa.

-E poi?

- Niente, ci siamo messi comodi e dopo un paio di ore lui mi ha detto che mi perdonava e che dovevo recitare 3220 preghiere a scelta.

- E tu l’hai fatto?

- Ma sei fuori?! Alla ventesima ho iniziato a usare il playback e me ne sono andato.

- Non ti vergogni?

- No, e poi stacci tu in ginocchio sulle panche della chiesa. Ti vengono gli spigoli sulle rotule. Io non capisco, l’anno scorso ci hanno mandato la lettera a casa chiedendo soldi per rifarle e adesso sono più scomode di prima, boh!

- Se è per questo di avvisi dalla mia parrocchia ne ricevo a valanga anch’io. Neanche gli estratti conti mi arrivano così di frequente.

- Allora vedi che ho ragione!

- Io so solo che della mia chiesa ho dei ricordi bellissimi, soprattutto quando andavo all’oratorio.

- Tu facevi catechismo?

- No, toccavo le ragazze e fumavo di nascosto dai miei.

- Ma a che età hai fumato la tua prima sigaretta?

- A tredici anni, e tu?

- Io non ho mai provato neanche a fare un tiro.

- Ma non ci credo neanche se mi paghi!

- Ti giuro! Mi ha sempre dato fastidio l’odore sulle mani. Forse perché mio padre da piccolo mi mandava a prendergliele dal pacchetto e io poi continuavo ad annusarmi le dita schifato. Pensa che per molto tempo non sono riuscito neanche a baciare una donna se aveva fumato.

- Che palle che sei!

- Giuro? E la prima canna?

- Avevo quindici anni. Tu immagino che non abbia mai provato.

- Ma se mi hai fatto iniziare tu, non ti ricordi?

- Quando?

- Avevo vent’anni quindi… nove anni fa a Capodanno in montagna a casa di Ciccio.

- Mamma, che ridere quella volta!

- Voi, io non tanto. Ho passato il primo dell’anno abbracciato al cesso mentre voi mangiavate cotechino e lenticchie!

- Però la notte del 31 ti sei ammazzato dalle risate!

- Io non mi ricordo di essere esistito sino alle 22 circa e poi ho solo qualche flashback tipo una sequenza massacrante di gin tonic e un risveglio a una certa ora sdraiato nella neve con il pigiama e gli anfibi. Però se non sbaglio c’eri anche tu là fuori con me.

- Vero, stavo sboccando perché mi ero bevuto mezza bottiglia di Unicum.

- Come si fa a prendere la ciucca di Unicum?

- Mi piaceva la forma della bottiglia e poi chi se n’è accorto? Goccio dopo goccio mi sono scolato una boccia. Ero completamente fuori!

- Infatti, se non ricordo male, ti sei addormentato davanti al camino e la mattina per il calore avevi la faccia rimontata in fretta, la tuta in ciniglia bucata qua e là dal fuoco e la gola in bagno a cercare dell’acqua.

- Però che grasse risate!

- Veramente! E ti ricordi quando siamo andati a Lisbona e tu ti sei fatto vendere dal pusher della plastica al posto del fumo?

- Come dimenticarselo!? Ero diventato l’aneddoto della vacanza!

- E ci credo, avevi detto al gruppo che te ne saresti occupato tu che per queste cose hai naso. Se fossi stato un cane da tartufo il tuo padrone farebbe prima ad andarseli a comperare, perché se aspetta te…

- Naru, te non puoi parlare!

- Perché?

- In quanto a figure di merda detieni il record. Vuoi che ti ricordi cosa hai combinato a pasquetta in montagna?

- Che cosa, sentiamo.

- Ti sei bevuto una vallata di vino e ti sei addormentato in una zona di pendenza e con la testa in discesa. Poi ti sei svegliato all’improvviso con il sangue al cervello che faceva a pugni con il Barbera e hai voluto giocare a calcio. Al primo cross sei partito verso la palla, solo che non hai visto una piccola quercia secolare e ti ci sei spalmato sopra.

- Non mi ricordo!
- Sarà stata la botta! E quando a Estoril hai scommesso che avresti fatto un giro nella fontana nudo?

- L’ho fatto!

- Infatti! Fa niente se dall’altra parte della strada c’erano due volanti della polizia. Meno male che Shikamaru sapeva il portoghese e gli ha spiegato tutto.

- Lo sai, se penso a una cosa la devo fare immediatamente.

- A proposito! Poi alla fine com’è stato fare il testimone di nozze, che prima abbiamo cambiato discorso e non mi hai finito di raccontare?

- È stato emozionante! Mi sono anche un po’ commosso.

- Perché?

- Non lo so, solo che vedere mia cugina sposarsi mi ha fatto prendere coscienza che il tempo passa in fretta.

- Non avrai mica voglia di sposarti?

- Non avrai mica voglia di scherzare? E poi tu lo sapevi che per sposarti devi fare il corso prematrimoniale?

- Cioè?

- Sono una serie di incontri con il prete, e se non li fai lui potrebbe crearti dei problemi.

- In che senso?

- Può decidere di non sposarti.

- Ma smettila! Non siamo mica a scuola, dove c’è l’obbligo di fare i compiti.

- Giuro!

- E se non vai agli incontri cosa ti fa, ti mette la nota sul registro e ti fa tornare accompagnato dai genitori?

- Se non mi credi chiedi ai tuoi.

- È anche vero che alla fine, se ti vuoi veramente sposare, cosa ti costa fare qualche incontro?

- Ma sei fuori! Metti che il corso sia di lune o di giove?

- E allora?

- Io ho calcetto! Sai quanto costa iscriversi a un torneo? E poi vuoi mettere la goduria di una partita con la noia del corso… e magari del matrimonio?

- Continua a fare il ragazzino! Ti voglio vedere un domani se ti nasce un figlio.

- Figlio? Potresti farmi lo spelling di questa parola che non conosco e che mi fa venire uno strano prurito?

- Va be’, ho capito, lasciamo perdere!

- E tu vorresti dei figli?

- Chiaro. Ne vorrei due, un maschio e una femmina.

- E come li chiameresti?

- Ghenor e Jane.

- Perché non Brad e Janet, così poi ti vesti da Frank N Furter e fate il Rocky Horror Picture Show!

- Non mi fai ridere! Anzi, sapere che non vuoi dei figli, mi rattrista.

- Guarda che scherzavo! Io vorrei tre femminucce.

- Quattro donne in casa e un solo uomo! Tu sei pazzo!

- Invece sarebbe bellissimo.

- Nomi?

- Matilde, Nina e Cecilia.

- Come no! Già vi vedo che vi trasferite tutti in campagna nel vecchio mulino! La mattina farete colazione insieme mangiando marmellate e biscotti fatti da Antonio Banderas, mentre gli uccellini si poseranno sulla tavola a raccogliere le briciole e il cane salterà rincorrendo le farfalle..

- E poi io scriverò il mio romanzo, lei farà le sue foto e le bimbe avranno la possibilità di dipingere, cantare, scrivere poesie e respirare l’arte.

- Praticamente il trailer di Io ballo da sola!

- Perché no, scusa! Magari non ce la faremo ad avere tutto questo, ma io ci voglio provare ugualmente.

- Spero di cuore che il tuo sogno si avveri.

- E tu invece?

- Io vorrei avere una bella casa dove stare con la mia famiglia e fare il musicista. Lo sai che adoro le percussioni.

- Ma dove vorresti vivere?

- A Milano, nella città dove sono nato. Io ci vivo alla grande.

- Un po’ hai vinto.

- Va be’, che facciamo stasera?

- Non so, ormai la serata è quella che è, decidi tu.

- Idea!

- Spara!

- Scrocchiamo la cena dai miei, salto muy veloce alla Union e secondo spettacolo al cinema. Poi magari telefoniamo alle ragazze e sotto a danzare.

- Hai vinto ancora! Due cose sensate nello stesso giorno! Devo iniziare a preoccuparmi?

- Vamos, gringo!

 

 

 

- Chiudi sotto e sopra così rimango più tranquillo.

- Se mi dai un attimo muro anche le finestre così ti addormenti sereno.

- Sbrigarsi, giovanotto. Diamoci una mossa.

- Aspetta un attimo! Che roba è?

- Cosa?

- Sto foglietto attaccato alla porta.

- Fa’ vedere.

- Leggilo.

 

Tesori! Siccome a furia di prendere pacchi da voi ci è venuto il muschio a nord, abbiamo deciso di fottervi la macchina per vendicarci. Siamo scaltri come le faine in libertà vigilata con il pigiama a righe! Non prendetevela a male, tanto ve la ridiamo quando ci si vede… ma quando ci si rivede? Mi sa che vi conviene comprarvene una nuova! Siete veramente dei bidoni della spazzatura, solo che anziché buttarvi la carta vi hanno riempito di umido che adesso sarà bello che ammuffito! Che il Signore vi conservi inutili!... Alleluja… Alleluja!!

                                                                                                            Ino♀ e Sai♂

 

- Ma questi str…

- Non dire niente e riapri la porta.

- No, sono proprio degli str…

- Ti ho detto di non dire niente. Apri!

- Scusa, buonanotte.

- Notte.

 

Naruto e Sasuke fecero solo pochi passi, si guardarono poi negli occhi ed esclamarono: -…Buonanotte un cazzo!! -.

Chiusero la porta, uscirono velocemente dal palazzo e corsero via, alla ricerca del loro onore.

 

Fin

  
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