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Autore: Doctors companion    29/09/2013    0 recensioni
Ho sempre amato il sole. L’effetto che ti provoca l’abbronzatura,
il caldo costante sulla pelle quando decidi di fare una giornata di mare sulla spiaggia dorata cullata dal vento d’estate e dai cavalloni, come li chiamava mia madre quando era ancora viva, formati dalle acque salate del mare.
Ho sempre amato il sole, ma da stanotte non potrò mai più rivederlo.
In compenso ho ricevuto l’ immortalità , una pelle bianco alabastro e due denti più lunghi e aguzzi.
Sono Caroline Pants e stanotte , la notte del mio diciottesimo compleanno, il mio cuore ha cessato di battere.
Genere: Fantasy, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Scesi in una cucina spaziosa che conoscevo fin troppo bene, dove, ad aspettarmi facendo un dolce c’era Katherine. “Ehi, buongiorno dormigliona! Serata impegnativa ieri èh!” “Già-risposi- che stai facendo?” “ Sto sperimentando un nuovo dolce al cioccolato ripieno di noci.. Assaggia!” Ne presi un pezzo. Kathe era impareggiabile in cucina, così, assuefatta da quel gusto dolciastro, ne arraffai subito un altro pezzo. “ Buono-esclamai- mi devi insegnare prima o poi i segreti del mestiere!” “Quando vuoi stellina!” E riprese ad impastare. “ Senti, ma ieri sera dove sei sparita?” “ A dire la verità, non mi ricordo molto bene.. come sono arrivata a casa tua ?” “Ti ho trovata al limitare del bosco accasciata ad un albero. Avevi bevuto un po’ troppo non mi sorprende che non ti ricordi un bel niente e che ti sei addormentata nel bel mezzo  di una festa!” “Ehi non essere cosi melodrammatica, qualcosa mi ricordo, degli occhi azzurri, un ragazzo..” “ Ah-AH un ragazzo Caroline Pants? Non ti avevo mai sentito parlare di un ragazzo.. Voglio sapere tutto ORA!” “ Ehm.. io.. veramente..” La musica Express di Christina Aguilera che faceva da suoneria al mio cellulare mi salvò. Era Jake, cosi risposi: “Pronto?” “ Candy ,ciao sono Jake ti va di passare a casa mia oggi? Sai l’ultima volta che ci siamo parlati non ero esattamente dell’umore giusto e..” “ Oh, Jake ok” in verità avevo proprio voglia di parlare con qualcuno che non fosse Katherine per evitare l’argomento buio del dopo-festa.. “ Va bene tra dieci minuti da te?” “ Perfetto a dopo” e riattaccai.
Come avevo previsto dopo poco arrivai a casa sua. Non ebbi nemmeno il tempo di suonare il campanello che Jake aprì la porta e mi fece cenno di entrare. Andai a posare la borsa nel salotto quando mi accorsi di una figura che sorseggiava del liquore ( probabilmente bourbon ) davanti a me. “ Ti presento mio fratello, Ian-disse Jake” Appena alzò lo sguardo dovetti reggermi alla seggiola al mio fianco per non cadere carponi sul bel tappeto persiano che decorava il pavimento. Avevo commesso un terribile errore definendo Jake l’uomo più bello che avessi mai visto; perché la persona che avevo davanti ai miei occhi andava ben oltre le mie aspettative di super-stra-figo. Dava l’idea di un angelo come suo fratello ma con una differenza: era tormentato. Bello e dannato se ne stava con aria sfacciata vicino al sofà. Un angelo caduto. Capelli neri come la pece lineamenti perfetti, carnagione chiara, muscoloso e con degli occhi azzurro intenso da sembrare bianchi.
Con quel particolare ricordai tutto. Quegli occhi , quegli stessi occhi che la sera prima mi avevano fatta tremare di paura. Mi riaffiorarono le immagini di  Silvia che si dimenava sotto quelle sue perfette mani, e senza accorgermene iniziai ad arretrare. Un passo dopo un altro mi ritrovai confinata in un angolo senza via di uscita. Entrambi i fratelli mi guardavano sbigottiti. Cercai di convincermi che fosse tutto un sogno, che le cose che avevo visto la sera prima fossero solo frutto della mia fantasia, ma mi ricordai dei suoi lunghi canini che si erano protesi sul collo in cerca di sangue di cui nutrirsi e del suo sguardo penetrante mentre mi chiedeva, mi implorava con voce autoritaria di dimenticarmi tutto quello che avevo appena visto. Ma come avrei potuto? Lui era un mostro, LORO erano degli abomini della natura, a meno che io non fossi diventata una pazza sclerotica nel giro di una notte. Avrei voluto urlare, avrei voluto dire qualcosa, avrei desiderato che anche solo un piccolo spiffero di parola fosse uscito dalle mie labbra. Ma quegli occhi.. Ah, quegli occhi. Quegli occhi erano capaci di farmi rimanere in un rumoroso silenzio, un silenzio dove si percepivano solo i battiti agitati dei nostri cuori.
 
Quando Jake mi venne incontro mi ripresi. “Non provare ad avvicinarti mostro!” Urlai in preda al panico. La mia mente non riusciva ancora ad accettare l’accaduto. Non poteva essere:  Ian e molto probabilmente anche suo fratello erano… vampiri? Creature leggendarie che si nutrono di sangue per sopravvivere. Quanti film sono stati fatti su questi esseri mitologici? Chissà quale si è avvicinato di più alla realtà.
Durante tutte le mie considerazioni non mi ero accorta che i due fratelli si erano messi a discutere fra di loro. “Ma come è possibile, Ian!” “Ti giuro che l’ho soggiogata, maledizione! Non ti fidi più di me adesso?” “ Mi spieghi allora come fa ad essere cosi terrorizzata alla tua vista?” “Io non lo so, forse è rimasta abbagliata dalla mia bellezza!” “ IAN, per favore per una volta cerca di fare il serio!” “Ehi fratellino sta calmo io…” “STATE ZITTI!” urlai esasperata. La stanza vorticava intorno a me ad una velocità pazzesca. Loro, ubbidirono. Candice reagisci, forza; di qualcosa maledizione! “ Volete uccidermi?” Esclamai con la voce ormai ridotta ad un sussurro per la paura. “Assolutamente no!” “No” risposero in coro. “Bene. -dissi- Adesso dovete chiarirmi una cosa:  Che cosa diavolo siete voi? E perché avete aggredito Silvia? “
Avevo paura della loro risposta. La mia mente era già arrivata ad una conclusione ma sentirselo dire ad alta voce era come confermare un folklore pazzesco come l’esistenza degli alieni sulla terra che di li a poco avrebbero conquistato il mondo. “ Diccelo tu, sapientino.” Ribatte Ian. “ Vampiri” Disse Jake. Mi vidi crollare il mondo addosso. Vampiri. Quella maledetta parola rimbombo nella mia mente. Vampiri, vampiri, vampiri. Ok erano vampiri. Dopo aver assorbito la notizia per qualche minuto, proseguii. “ Come.. come fate ad esistere? Cioè, i vampiri non erano solo fonte di fantasia della povera sclerata Mayer?” “ Non siamo proprio quelli che ha descritto lei. –rispose prontamente Ian- In ogni film azzeccano qualcosa della realtà, ma mai nessuno ci va veramente vicino  a ciò che facciamo realmente.” “e cosa fate?” “ innanzi tutto beviamo solo ed esclusivamente sangue umano. Quello degli animali non è abbastanza.. nutriente. Non possiamo esporci alla luce del sole, se non per pochi secondi, e poi diventiamo un vero e proprio falò vivente.” “ L’aglio e l’acqua santa?” “Il primo è molto buono negli spaghetti, per quanto riguarda tutta quella menata delle chiese e acqua benedetta è vero. Ci brucia.” “ I pipistrelli?” “Naaah purtroppo non riusciamo a volare, ma abbiamo una velocità pazzesca e una forza sovrumana. Riusciamo a saltare molto lontano” Disse Jake. “ Come fa un umano a trasformarsi in vampiro?” Chiesi curiosa. “ Devi morire con sangue di vampiro in circolo nel tuo corpo.” Disse “e al tuo risveglio rinascerai dalle tue ceneri con i canini più sviluppati.” Concluse Ian. “ Oh e per completare la trasformazione basta un piccolo morso di vampiro, scegliendo di legarti a lui come suo consorte.” “ Cosa significa che mi hai.. soggiogata?” chiesi ad Ian. “ Noi vampiri abbiamo una abilità speciale. Possiamo riorganizzare i pensieri delle persone. La mente umana è molto malleabile e facilmente manovrabile. In pratica possiamo far dimenticare o creare nuovi ricordi. A tutti gli umani esclusa te.” “ Me?” “ Con te non ha funzionato. Ieri sera ti ho soggiogato facendoti dimenticare tutto quello che avevi visto, ma l’effetto come vedi è stato temporaneo.” “E cosa ho io in più rispetto agli altri?” I fratelli si scambiarono un’occhiata veloce.“ Non ne abbiamo idea.” ”E’ tutto?” chiesi. “E’ tutto” disse Jake aspettando una mia reazione. Io mi limitai ad annuire, e poi svenni. 


  
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