Oceano
Vita
Cielo.
Tu perso a guardare altrove, io che navigo senza sosta in quell’oceano che sono i tuoi occhi.
Mi guardi e mi sorridi, e io rimango immobile arrossendo di colpo, credo che ora posso toccare la luna con un dito.
Mi alzo per andare a pagare, prendo lo zaino e me lo metto in spalle dopo aver preso il portafoglio, un grande vaso azzurro a strisce blu è posto sul bancone della cassa ed è colmo di tanti fiori diversi e variopinti, tra tutti i fiori noto un’orchidea, piccola e violacea.
Ho sempre amato quel fiore, forse perché mi fa stare bene e mi fa sentire a casa in qualsiasi posto mi trovo.
-Sono, molto belli- dice una voce maschile che proviene da dietro di me.
Annuisco e dopo aver pagato mi dirigo verso l’uscita.
-Posso regalartene uno?- Aggiunge, mi fermo e mi giro ad osservare l’uomo, lui mi osserva per un po’ in silenzio per poi sorridermi, prende l’orchidea dal vaso, quella che poco prima avevo notato tutta sola, in disparte e bellissima.
Tende lievemente il braccio e mi porge il fiore. Accetto il fiore e lo prendo in mano come se fosse la cosa più delicata e fragile del mondo.
Esco dal pub e mi avvio verso la campagna e le scogliere, lui mi segue in silenzio. Mi siedo sulla scogliera più alta, tra la nebbia e le nuvole, lui si ferma ai piedi di essa e si siede a guardare il mare. Mi alzo e lui mi guarda.
Faccio un passo aventi, tanto da essere sull’orlo della rupe e avere un migliore punto di vista, il mare oggi è in burrasca.
Forti onde si infrangono contro la parte più bassa degli scogli, sembra che possano inghiottire qualsiasi cosa.
Guardo in basso e un forte vento inizia a soffiare, il mio vestito viene spostato nella direzione in cui soffia il vento e il mio zaino vola lontano.
-Cosa intendi fare?!”- dice lui pensando al peggio.
Non gli do ascolto e continuo a prestare attenzione al canto del mare infuriato, apro le braccia, le stendo e guardo in alto a quel caos che ora è il cielo.
-Allora?!- continua lui.
Lo guardo per meno di un secondo e gli sorrido, faccio un passo avanti nel vuoto e mi lascio andare.
Cado nel vuoto per farmi risucchiare dalle onde e scomparire tra la nebbia, l’acqua e il vento.
“Non salvarmi ora, lasciami affondare. Lasciami affondare.”