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Autore: Locke    28/03/2008    12 recensioni
Bella ed Edward,finalmente uniti per sempre nell'imortalità.Eppure niente è come sembra.Per Bella Swan i fantasmi del passato non sono scomparsi del tutto,e ancora una volta il destino tornerà ad intercedere per lei,prima di mettere una volta per tutta parola fine.
Dedicato a: BellaBlack,Piper_73,e Whattina
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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2 capitolo

 

Note dell’autrice: Uh che fatica..Non ci credo ma ho sono riuscita a finire questa storia(lacrimuccia)Sono senza parole.è la prima long-fic che completo.Che onore..Ora Locke si commuove.Comunque grazie a tutte quelle che hanno recensito,senza le quali non sarei mai arrivata alla fine.Grazie.

Ed ora il capitolo:

 

 

 

-Allora?Che ne pensi?Ti piace?-

Osservai ancora una volta i grandi archi,i muri intonacati di un caldo color panna,il lucido pavimento di legno,le ampe vetrate che illuminavano la casa in tutto il suo splendore.

Se mi piaceva?Cavolo se mi piaceva.Era a dir poco magnifica.

-è meravigliosa..-sussurrai ancora incantata.Era davvero meravigliosa.La casa di un dipinto,di quelle che si possono osservare soltanto nei film o nei quadri di un qualche museo.

-Lo prendo per un si-Edward sorrise divertito scompigliandomi leggermente i capelli.Sembrava compiaciuto.

-Tu davvero vivevi qui?-chiesi dopo un pò.

Rise ancora più divertito,il suo volto da angelo che sprizzava gioia da tutti i pori.Non si curò di rispondermi.

Mi prese per mano entusiasta e mi fece fare una visita guidata di tutte le stanze.Rimasi affascinata dall'enorme biblioteca,i corridoi lunghi ed infiniti che assomigliavano a quelli di un castello,l'ampio salone in stile ottocentesco,ed uno splendido pianoforte a coda che in tutto quello splendore svettava come un gioiello prezioso.

Era tutto troppo bello.Edward rideva ogni volta che entravamo in una nuova camera.

La mia espressione,mi fece notare con grande galanteria,gli ricordava quella di un pesce lesso.

Fù addirittura costretto a spingermi a viva forza lontano dalla biblioteca,perchè altrimenti secondo lui rischiavo di rimanere lì imbambolata in eterno.

Tanto poi ci sarei tornata.Avevo tutto il tempo del mondo.

-Vuoi vedere la mia cameretta?-mi chiese all'improvviso,gli occhi topazio che gli brillavano eccitati.

Io annuiì inerme,lasciandomi trasportare dal suo entusiasmo.Ero ancora un pò scossa,incantata ad osservare tutto quello che mi circondava.

Non riuscivo a capacitarmi che avremmò vissuto veramente in un posto del genere.Per me era semplicemente troppo.

Salimmò le scale ed entrammò in una cameretta mansardata.

Mi ricordò una di quelle illustrazioni del libri di Holly-Hobbie.I mobili di legno,la carta da parati a righe colorate,la finestra non troppo grande che creava un gioco infinito di luci ed ombre.

Anche l'odore,era un odore antico,odore di polvere,di legno e di cuscini di piume.

Sorrisi.Mi voltai verso Edward per dirgli qualcosa,quando mi accorsi che si era fermato qualche metro più indietro di me.

Spostava lo sguardo dalla finestra alla piccola lampada ad olio del comodino..Lo sguardo distante,la mente persa a rivivere vecchi ricordi.

Lo guardai commossa.Chissà cosa stava ricordando.

Era stato facile dimenticare dinanzi l'euforia del momento,che per lui quella casa doveva avere un valore profondo.

Tutti i suoi ricordi,ricordi della sua vita umana,ricordi di cui io non sapevo niente,erano legati a quel luogo.

Mi avvicinai a lui e lo abbracciai.Si riscosse improvvisamente,un espressione confusa gli balenò sul volto,in risposta io gli sorrisi dolcemnte.

-Allora Cullen..Chi è che rischia di rimanere imbambolato eh?-

Lo sentiì ridacchiare.-Hai ragione-

-Ovvio.Io ho sempre ragione..-

-Ehi non esagerare..-

Non gli risposi però,quando un vecchio libro rilegato in pelle attirò la mia attenzione.

-Che cos'è?-chiesi allontanandomi da lui.

Edward alzò le spalle indifferente.Lo afferrai curiosa.

Il titolo seppur coperto di polvere era ugualmente leggibile.

-Leggevi Charles Baudelaire?-escamai meravigliata.-Non sapevo ti piacesse...-

Sfogliai le vecchie pagine ingiallite,alcune con mio sommo stupore,erano segnate da scritte sbiadite e quasi illegibili.

Erano sottolineate alcune poesie in particolare.Alcune erano tra le mie preferite.Inno alla bellezza,La musa ammalata,La fontana di sangue,il vampiro....

-Mmmm interessante-Iniziai a ridacchiare divertita.Edward mi fissava confuso.Era davvero molto interessante.

-Che c'è di tanto interessante?-Tentò di avvicinarsi e leggere ciò che stavo vedendo,ma io mi allontanai da lui e gli sorrisi perfida.

Continuai a ridere come una scema,i versi di Baudelaire tragici e decadenti che stavolta mi riempivano di buon umore.

-Bella?-quando lo ignorai iniziò ad agitarsi-Eddai Bella la vuoi smettere di leggere quello stupido libro?-

Non credo proprio Cullen.Riuscivo a stento a decifare la sua scrittura,piccole note,ipressioni su ogni poesia ma che per me avevano un valore smisurato.

-Allora?-mi chiese impaziente-Le avrai lette un centinaio di volte..Come mai all'mprovviso ne sei così interessata?-

-Mmmm-mormorai indifferente-Non le ho lette un centinaio di volte-era vero.Le avevo lette un migliaio di volte.

-E poi mica su tutte ci sono delle note e commenti personali del proprietario-

Continuai a ridacchiare,l'orrore che si dipengeva sul suo volto.

Una pagina riempita solo dalla sua scrittura catturò tutta la mia attenzione.

-Ehi ma questo cos...?-

-No-escamò imbarazzato e con un gesto fulmineo me lo strappò dalle mani.

-Ridammelo-urlai indispettita tentando di riprendermelo.Edward era comunque più veloce di me,il suo sguardo che vagava per la stanza sperando di trovare qualcosa con cui distruggerlo.

O magari bruciarlo anche.

-Edward!!-strillai.Lo afferrai per un braccio,io che lo tiravo verso di me,lui che cercava di divincolarsi.

-Edward!Ridammelo!-

Per tutta risposta mi spinse verso il letto,io prontamente mi aggrappai a lui,e rotolammò entrambi con un tonfo sordo.

Per un pò risuonò il rumore delle assi che cigolavano.Era una fortuna se non l'avevamo sfondato.

-Idiota-Lui mi sorrise soddisfatto,il libro che era misteriosamente sparito.

Chissà dov'era riuscita a nasconderlo.

-Per colpa tua-dichiarai acida.-Abbiamo quasi sfondato il letto-

-Sopravviverò-

Gli diedi un pugno sulle spalla,abbastanza forte per fargli sentire la mia stizza.

-Tanto prima o poi lo ritrovò-Sbuffò imbarazzato e mi baciò le labbra per distrarmi.

Funzionò.Decisi di accantonare almeno momentaneamente la questione,e di concentrarmi solo e soltanto nel compito di baciarlo.

Perdermi tra le sue braccia era una delle esperienze più belle di tutta la mia esistenza.Non aveva uguali.Stare con Edward mi mandava sempre ed innegabilmente in estasi.

 

Eravamo sdraiati nel suo vecchio letto.Nonostante tutti i pronostici negativi alla fine non l'avevamo sfondato.Almeno per ora.

Stavamo un pò stretti,ma non era un problema.Non per me.

Ero abbracciata accanto al mio angelo,in una casa dei sogni.E questo mi bastava.

-Allora..Ti piace veramente?-mi chiese dopo un pò.

-Mmmmm...-alzai gli occhi fingendo di pensare.

-Mmmm si,mi piace.Anche se ha assolutamente bisogno di una nuova carta da parati.Viola..Con delle decorazioni fuxia e rosso fosforescente..-tentai di restare seria,quasi impossibile difronte al sincero orrore che gli increspava il volto

-Sai-continuai perfida-A dir la verità pensavo di dare una riverniciatina anche al tuo pianoforte.Magari un colore più allegro..Gli starebbe bene l'arancio pastello o il verde..Che ne dici?Si adatta alla casa o secondo te ci vuole qualcosa di più forte?-

Edward mi fissava con gli occhi fuori dalle orbite.Non riusciva a parlare.

Non riuscendo più a trattenermi,gli scoppiai a ridere in faccia.

-Guarda che scherzavo..-Risi fino a farmi dolore la mascella.

Lui ci mise qualche minuto per riprendersi.

-Mi hai fatto quasi venire un infarto..Per un pò ho temuto di doverti esorcizzare.Sembravi posseduta dallo spirito di Alice-

Risi ancora di più.Dopo un pò anche lui si uniì alla mia risata.

-Seriamente Edward questa casa è perfetta..Non avrei potuto desiderare di meglio..-

Mi strinsi a lui.Era così bello lasciarsi coccolare.

 

 

"O tu, che come un coltello sei penetrata nel mio cuore gemente:

o tu, che come un branco di demoni,

venisti, folle e ornatissima,

 

a fare del mio spirito umiliato il tuo letto e il tuo regno

-infame cui sono legato come il forzato alla catena,

 

come il giocatore testardo al gioco,

come l'ubbriaco alla bottiglia,

come i vermi alla carogna"

 

Stavamo riordinando la casa,mentre io compiaciuta declamavo ad alta voce le poesie di Baudelaire.

Edward non apprezzava.Da quando avevo ritrovato il suo libro,l'avevo tormentato ininterrottamente.

Amavo quei versi in particolare.Anche Edward,almeno quando era umano ne era rimasto affascinato,ma ora iniziava a detestarli,mentre io da brava fidanzatina premurosa glieli ripetevo in ogni occasione.

Erano trascorsi alcuni giorni da quando c'eravamo trasferiti a Chicago,nella sua vecchia casa.

I Cullen sarebbero arrivati la settimana prossima,ed avrebbero portato con loro il resto della nostra roba.

Intanto noi riordinavamo il più possibile.Seppur dotati di supervelocità,quella casa era enorme,e la polvere accumulata negli anni era difficili da eliminare.

Sospirai stanca.Potevano dei vampiri avvertire la stanchezza?Si potevano.

Come potevano ubriacarsi e fare un sacco di altre cose.

-Vado fuori ad imbiancare il porticato..Tu occupati dalla soffitta.Ci sarà un sacco di roba inutile da buttare-

Annuiì.Io in realtà non volevo gettare niente,ma era anche verò che c'erano troppi oggetti,alcuni inutili,alcuni irremediabilmente danneggiati ai quali avremmò dovuto rinunciare.Edward mi sorrise come se avesse letto i miei pensieri,e sparì in un baleno.

 

 

Un Carillion attirò la mia attenzione.

Era un oggetto piccolo,legno e vetro fusi assieme con abile maestria,la superficie morbida e levigata che creava un contatto estramente piacevole con la mia pelle d'acciaio.

L'apriì curiosa,la figura di una ballerina in miniatura svettava sopra un piccolo piedistallo.Ero stupita nel notare come fosse splendidamente proporzionata,il volto sottile come la punta del mio dito perfettamente reazlizzato,un espressione intensa intrisa nei suoi occhi da bambola.

Tutto era curato nel minimo dettaglio.

Un minuscolo specchio irradiava arcobaleni,il caldo marrone del legno interno,che odorava di un profumo delizioso,talmente buono che avrei potuto annusarlo per ore.

Era un oggetto a dir poco incredibile.Raro e prezioso,un oggetto che oggi si sarebbe potuto incontrare soltanto nei musei.

Girai eccitata la rotellina che azionava il congengo di quel magico oggetto.

Restai di sasso.Smisi di respirare,una dolce melodia si era diffusa nella soffitta,risuonava chiara e nitida nelle mie orecchie ipersensibili.

No,non era una semplice melodia.Era la mia ninnananna.

La mia ninnananna.

Afferrai il Carillion con mani tremanti.Osservai la piccola ballerina danzare alle note soavi della musica che era impressa nel mio cuore,musica sublime che mi carezzava dolcemente,e che portava il volto del mio angelo.

Era un suono troppo bello,troppo perfetto per non riempirmi di commozione.

Chiusi gli occhi,avvicinai quel minucolo oggetto alle mie labbra,così fragile,così delicato che era un miracolo che fosse sopravvissuto per tutto quel tempo.

Eppure era intatto.Non un graffio scheggiava il piccolo cofanetto dai bordi argentati,talmente minuto che potevo stringerlo comodamento nel palmo della mia mano.

Ascoltavo immobile la dolce melodia,timorosa persino di muovermi per paura di distruggere quel magico incanto.

Era bellissimo.Il carillion continuava a girare,il mio sguardo però era perso nei ricordi,ricordi della prima notte in cui lui era restato.

Ricordavo la gioia,la sorpresa di trovare lui,un angelo comodamento sdraiato nel mio letto,un angelo che chissà per quale motivo si era innammorato di me.

Era stata la prima volta che mi aveva sussurrato la mia ninnananna.

Da allora non avrei più potuto stare senza.Dalla prima volta in cui avevo incontrato Edward,ero rimasta irremediabilmente stregata da lui.

La prima volta che mi aveva detto ti amo,ed il mio cuore gli era appartenuto per sempre.Anche se mi aveva lasciato,il mio amore per lui sarebbe rimasto sempre uguale,un legame indissolubile,che neanche secoli di solitudine avrebbero potuto spezzare.

 

Sobbalzai spaventata quando avvertiì delle braccia fredde che mi cingevano i fianchi.

Mi lasciai sfuggire il Carillion per la sorpresa,una mano diafana che lo riafferrò prontamente,ed il volto di Edward che ritrovai ad un centimetro dal mio.

-Attenta-mi sussurrò dolce e mi porse l'oggetto che fino ad un istante fa avevo stretto come un gioiello prezioso.

-Sarà anche sopravvissuto per tutti questi anni.Ma non so se riuscirà a resistere più di qualche giorno con te..-

Sospirò.La musica si era interrotta,ma ora non mi interessava.Avevo altro per la testa.

Il suo profumo ancora una volta mi mandava in estasi.I suoi occhi topazio che mi fissavano attenti.

-Era tuo?-

Annuiì.-In realtà era di mia madre...Quel Carillion è più vecchio di noi due messi insieme-rise lievemente.Il suono della sua risata avrebbe sempre avuto il potere di stregarmi.

Immaginavo fosse antico,ma non fino a questo punto.

Se era appartenuto alla madre di Edward doveva avere più di un secolo,centoventi anni o giù di lì.Rabbrividiì.

Quel minuscolo oggetto era l'ultimo dei ricordi di un epoca scomparsa per sempre.

-Quindi risale all'epoca in cui tua madre era bambina?-

Lui scosse le spalle.

-Non lo so..A dir la verità non gliel'ho mai chiesto.So solo che vi era molto legata,e che naturalmente adorava ascoltare quella melodia a tutte le ore del giorno.-sorrise al ricordo.

Chissà come doveva essere stata Elizabeth Masen.Mi immaginai una donna bellissima,i lunghi capelli rossi che le incorniciavano un viso perfetto,in grembo che stringeva lo stesso carillon che io tenevo fra le mani.

-Forse era un reagalo della madre-continuò.-O forse era direttamente appartenuto a quest'ultima.Chi lo sà..Magari è più antico persino di Carlisle-

Sembrava divertito,per nulla impressionato dal fatto che quell'oggetto poteva avere il triplo dei suoi anni.

Più antico di Carlisle..continuai io a ripetermi.Più antico di Carlisle.

Significava che aveva all’incirca quattrocento anni?

Rabbrividiì.Mi rirovai a guardare Edward.Lo guardai come non l'avevo mai osservato.Dimostrava diciasett'anni,ma in realtà sapevo che sia lui,che i suoi fratelli,avevano decenni,se non secoli alle spalle.Ero così abituata a dare per scontato la loro età,che non mi ero mai domandata cosa si provasse ad avere tutti quegli anni.

Sarei mai diventata anch'io così vecchia?Anch’io mi sarei abituata al trascorrere di tutti quegli anni?

-Che c'è?Sei preoccupata?-

Il suo dolce sussurro mi riscosse dai miei pensieri.

-No..Pensavo...a come doveva essere avere tutti questi anni..-

-Non è così male.Basta che ti abitui ai vestiti e alle acconciature che cambiano.Vedessi cosa si erano inventati negli anni sessanta..-

-Mmmmm-C'erano un sacco di cose che desideravo chiedergli.

Dovevo sapere.Edward doveva essere sicuramente cambiato in tutto questo tempo.Il fatto è che non sapevo com'era prima e non potevo capire in cosa fosse cambiato,ne avrei potuto tentare di predire come io sarei cambiata.

Era tutto piuttosto frustante.

-Ehi-Edward mi baciò interrompendo le mie preoccupazione,le sue mani che mi guidavano verso la sedia a dondolo,io che gli salivo in braccio senza interrompere il contatto fra di noi.

Il lento dondolio anccompagnava i nostri movimenti,e mi cullava,come una dolce ninnanna.

 

 

-è bellissimo-gli sussurrai dopo un po’,giocherallando con il bordo del Carillion.Le mie mani stringevano tenaci quel piccolo oggetto.

-Davvero ti piace?-mi chiese piacevolmente sorpreso-L'ultima volta quasi impazziì per cercarlo.Non lo trovai da nessuna parte,e mi convinsi che probabilmente era andato perso dopo l'epidemia o altro..E pensare che inecie era nascosto dentro vecchio cassetto...Sotto fogli e cartacce.-fece una smorfia difronte a tutta la polvere che vevo alzato mentre tentavo di riordinare.

-Chissà come ci deve essere finito quaggiù-aggiunse più che a se stesso che a me.

-Mi piace molto.-ripetei-è una delle cose più belle che abbia mai visto-

Con delicatezza girai la piccola rotellina,la dolce musica della mia ninnananna che ancora una volta tornava a cullarmi.

-è tuo-mi mormorò,ed io mi sentiì sciogliere.

-Davvero.Sono contento che ti piaccia..Sei sempre così restia ad accettare un qualsiasi regalo..-

-è bello darti qualcosa che desideri veramente.Mi rende felice-

-E poi-aggiunse sbuffando.-Così non dovrò più cantarti la ninnananna.-

Mi sorrise radioso.Io mi imbronciai e gli diedi un pugno giocoso sulla spalla.

-Comunque non mi avevi mai detto che veniva da un Carillon.Ed io che pensavo che l'avessi composta solo per me-scossì la testa fingendomi indignata.

-Era la mia ninnananna.-ammise un pò imbarazzato-L'ascoltavo sempre quand'ero bambino.-

Tornò a vagare con lo sguardo attraverso la stanza,altri ricordi che gli riaffioravano nella mente.

Ricordi che non avrei mai potuto condividere con lui.Ricordi di una vita diversa,una vita che a me sarebbe apparsa incomprensibile.

-Sai-bisbigliai dopo un pò-Mi piacerebbe sapere qualcosa in più sul tuo passato.Se ci pensi è ingiusto.Tu di me sai tutto.Io so solo che vivevi in una casa delle favole..E che leggevi strambe poesie-aggiunsi prendendolo in giro.

Lui alzò gli occhi esasperato-La smetterai mai con questa storia?-

-Non credo propro-ridacchiai.

Era piacevole.Piacevole stare in quella vecchia soffitta polverosa e prenderci in giro come dei ragazzini.Scherzando potevo quasi dimenticare il dolore sordo che mi affliggeva il petto.

In fin dei conti noi non eravamo pià umani.Cosa ci restava se non rimanere aggrappati ai ricordi della nostra vita passata?Eravamo immortali.Saremmò vissuti fino alla fine del mondo,sempre che il mondo avesse mai avuto una fine.Immergersi nel dolce amaro flusso dei ricordi era confortante.

Anche quando questi ricordi bruciavano come ferite incandescenti.Anche quando ti accorgevi,che loro,i mortali,ti avevano dimenticato.Erano invecchiati,il ricordo della figlia scomparsa si era sbiadito..Ed infine erano morti.Portando con loro tutti i resti della tua vecchia vita-

Rimanevano solo io ed Edward.Solo io e lui avremmò potuto far rivivere ciò che un tempo eravamo stati.La Bella che ero.La tenera diciasettenne ingenua ed impacciata che arrossiva ogni istante..Ero felice di ciò che ero diventata.Ero una vampira.Era quello che desideravo.

Ma ogni tanto,scoprire che quella che un tempo ero stato non era morta del tutto,mi confortava.

Ne avevo bisogno.

-Beh-continuai-Mi accontenterei anche di vedere tue vecchie foto.Chissà com’eri carino da bambino.-sorrisi immaginandomi Edward da piccolo-Non è che percaso le hai ma me le nascondi?-

Questa era una delle cose che avevo subito notato.Non c'erano foto.Nessuna.E dire che allora la macchina fotografica esisteva da un bel pezzo.

La mia di casa era tempestata di fotografia,nella casa di Edward per quanto impregnata di ricordi neanche una vecchia cornice vuota compariva da qualche parte.

Sembrava fossero state tolte volutamente.

Edward mi osservava pensieroso,con una mano giocherellava con il bordo del Carillon,un espressione assorta che gli increspava il volto.

-Che c'è?-sembrava si stesse sforzando nel fare qualcosa.

-Edward?-Non mi rispose.

Con un gesto esitante premette il fondo del Carillon,il suono di un Click,che attirò completamente la mia attenzione.

Tratteniì il fiato,mentre estraeva un piccolo pezzo di carta.Non un pezzo di carta,una foto.

Nella mano stringeva una fotografia sgualcita.

-Me n'ero dimenticato...-il suo era poco più di un sussurro sommesso,a malapena udibile anche per me.

Osservai quel piccolo rettangolo di carta emozionata,una patina di polvere che oscurava i contorni,il passare del tempo che aveva reso la carta tenera e friabile.

Elizabeth Masen sedeva sulla stessa sedia a dondolo dove eravamo noi,un sorriso radioso che le illuminava il viso.

Non era come me l'ero immaginata.L'avevo immaginata come una bellezza alla Rosalie,altera e magnifica,bella come una dea.

Lei era bella.Ma non aveva niente dei lineamenti superbi ed affilati di Rose.

Il suo viso era dolce,i lineamenti delicati,i capelli rossi,erano stetti in un elegante acconciatura,ma un gran numero di riccioli le scivolavano sul viso e le ammorbidivano il volto gia delicato di suo.

-è così questa era tua madre..-sussurrai.

-Gia-Lo abbracciai.Affondai il viso nel suo petto,lo scricchiolio della sedia a dondolo che mi faceva sorrridere.La stessa sedia a dondolo.

-Non è che percaso hai anche delle tue di foto?-

-Mmmmm non credo-ridacchiò.Ah quindi rideva eh?

-Sicuro?-

-Certo- Sembrava sincero.Sembrava.Ma con lui non potevo essere sicura di niente.

-Va beh..Per questa volta lascio correre..Ma se credi che mi arrenda così ti sbagli di grosso Cullen-

Rise ancora di più,scompigliandomi i capelli divertito.

-Ci conto-

Mi strinsi a lui,l’odore di polvere che ci avvolgeva come un mantello,mentre io mi lasciavo cullare ancora uno volta dal contatto dei nostri corpi freddi e ghiacciati.Un contatto che ancora oggi mi dava i brividi di piacere.

 

Passammò i giorni successivi nel tentativo di ripulire la casa.Essere dei vampiri aveva degli innegabili privilegi.

Non avendo bisogno di dormire,molti dei lavori più pesanti potevamo comodamente svolgerli di notte.Io mi occupavo di riordinare e di gettare i mobili e gli oggetti che con il tempo si erano imputriditi od erano diventati inutilizzabili.

Mi stavo impegnando,ma secondo Edward ero comunque troppo lenta.Parlava lui.

Ed invecie si occupava di riverniciare e di sistemare il giardino.Anche se devo ammettere che c’eravamo concessi un bel po’ di momenti di svago.Troppi momenti di svago.

In tuta da lavoro era veramente sexi..Insomma come gli era venuto in mente di conciarsi così?

Con quel ridicolo cappello per giunta…

Sorrisi.C’era ancora un posto della casa dove non l’avevamo ancora fatto?

Improbabile.

Smettila Bella.Smettila di pensare a certe cose e cerca di concentrarti.

Al lavoro..E che lavoro poi.

Mi ritrovavo nella bellissima biblioteca,forse la mia stanza preferita di tutta la casa.

C’erano così tanti libri.Al solo desiderio di leggerli o semplicemente di sfogliarli mi prudevano le mani.Era letteralmente un piccolo paradiso.

Baudelaire,Jane Austen,Charlotte Bronte,Goethe,Voltaire..

Ce n’erano per tutti gusti.Anche una serie di racconti fantastici,ed un “Dracula” di Bram Stoker.

Che ironia.Chissà se Ed doveva averlo letto.

E poi vecchi volumi rilegati che dovevano avere più di un secolo.Libri sottili che potevo contenere nel palmo della mia mano,altri talmente spessi che parevano delle enciclopedie.

E forse lo erano..Sceci la scale con la mente ancora rivolta verso i libri.

Tenevo in mano un grosso scatolone contente tutte le cartaccie e vecchi documenti.

Che fatica..Secondo Ed avrei dovuto buttare tutto.Tutta robaccia la definiva lui.

Ed in effetti lo era.In alcuni avevo addirittura trovato dei vermi.

Che orrore.

 

 

Urlai.Un getto d’acqua gelida mi colpì in piena faccia,lo scatolone cadde atterra in un boato pazzesco riversando sul pavimento umido tutte le cartaccie che avevo raccolto in ore di lavoro.

La risata di Edward risuonò sgradevole nel giardino.

Mi voltai lentamente verso di lui,gli occhi che mi fiammegiavano,un espressione omicida che doveva essere dipinta sul mio volto.E lui rideva.

Io odiavo essere schizzata.Lo odiavo,ed Edward lo sapeva bene.

Per questo rideva.Come un decerebrato per giunta.Continuasse così e l’avrei ammazzato.

-Caldo eh?-

Era strafottente..E compiaciuto.Strinsi i pugni nel tentativo di non saltargli addosso.

Troppo prevedibile.Ignoralo,ignoralo,ignoralo.Gliela farai pagare dopo.

-Ma come siamo calme signorina Swan-

Ignoralo,ignoralo,ignoralo.Non gli dare questa soddisfazione.

Feci per andarmene quando una foglia mi si impigliò fra i capelli e mi scivolò sulla faccia.

Lui rise ancora più divertito,gli occhi i chiusi ed il respiro affannato.

Scoppiai.-EDWAAAAARD-urlai.

-EDWAAAAARD-Cercai di acchiapparlo.Questa me l’avrebbe pagata.Oh si.

Fortuna che gli sguardi non potevano uccidere altrimenti sarebbe già morto.

-EDWAAARD-Correvo come una pazza per tutto il giardino.Era più veloce di me,ma stavolta non avevo intenzione di fargliela passare liscia.

Mi gettai addosso a lui e lo afferrai per una caviglia.Cademmò entrambi,rotolando sul terriccio bagnato.Il tubo intanto mi si era impigliato da qualche parte e continuava a bagnarrmi.

Lo afferrai rabbiosa e schizzai Eward,completamente.

Se avesse continuato a ridere glielo avrei ficcato in gola quello schifoso di un ubo.

-Smettila.-gli intimai.Lui mi ignorò bellamente e io ne approfittai per imprigionarlo sotto di me.

-Ma quanto sei divertente-mormorai acida.

-Spero sarai contento…Ora siamo tutti bagnati..E sporchi di terra per giunta-

Io avevo tutti i vestiti bagnati di fango e di erba.

-Bel lavoro Cullen..Prorio bel lavoro-

Lui mi guardò soddisfatto.-Grazie-

Continuò a ridere come un demente.Niente ormai era partito.

Presi ancora una volta il tubo e stavolta glielo ficcai sulla testa accendendolo al massimo.

Cercò di divincolarsi ma lo tenni stretto continuando ad annaffiarlo.

-Ti arrendi?-

Non capiì bene cosa stesse dicendo anche se mi suonava come un “Neanche morto”

-Allora-continuai perfida.Ero io ora ad essere in vantaggio-Ti arrendi si o no?-

-Si mi arrendo-la sua voce era ancora scossa dalle risate-Basta che la smetti-

Quasi non lo soffocai.Quando finiì mi fissava stranulato.

-Divertente eh?-

Grugnì qualcosa in risposta.-Così impari a provocarmi Cullen-

Mi alzai da lui,quando mi accorsi quello che avevamo combinato.

-Oh cavolo-

Con il nostro giochetto avevamo scavato un solco nel giardino..La terra che avevamo sollevato si era raggruppata in una montagnozza deforme.Fantastico.

-E quindi avevi intenzione di sistemarlo così il giardino no?E come lo chiameremo?Bella ed Edward che fanno gli idioti?-

Lui non mi rispose,ma mi rivolse un occhiata rabbiosa.

-Lo sistemerò-

-Lo spero-sorrisi trionfante,lasciandolo da solo.

Tra l’altro ora che era tutto bagnato il suo aspetto si era fatto dannatamente seducente.

Troppo seducente.

Meglio battere in ritirata quando avevo ancora la mia dignità.Non volevo che si accorgesse dell’effetto che mi faceva.Non volevo che capisse che quando stavo con lui ritornavo ad essere una ragazzina sciocca ed innammorata.La stessa Bella impacciata di ventidue anni fa.

Mi avviai verso la casa,quando sentiì la sua risata cristallina prendermi in giro con parole invisibili.

Maledetto.Se n’era accorto.E poi sosteneva che non era in grado di leggermi nel pensiero.

Bugiardo d’un vampiro.

 

Trascorsi la sera per conto mio.Ero ancora arrabbiata con Edward.

Me ne stavo in soffitta a spolverare i vecchi libri e gli oggetti sparpagliati un po’ ovunque.

Non un rumore distoglieva quell’immobile silenzio.Dal piano di sotto proveniva un inconfondibile melodia,le note di Claire de Lune,che mi carezzavano dolci e melodiose.

Erano ore che Edward stava suonando,ma pareva non stancarsi mai.Ogni volta che l’osservavo al pianoforte ne rimanevo incantata.Sembrava smarrirsi,perdeva la lozione del tempo,le sue mani che scivolavano rapide e delicate mentre componeva delle musiche stupende.

Era semplicemente divino.Nonostante avesse tentato di insegnarmi a suonare,io non andavo oltre le piccole ballate.Era lui il dio della musica.

Ed io come una adepta mi perdevo ad osservarlo,cullata dalle sue dolci melodie.

Le melodie,che come mi aveva detto molte volte,ero io stessa ad ispirargli.Io la sua musa.

Il fatto che una musica così soave potesse essere ispirata da me mi faceva metaforicamente arrossire come una bambinetta di quattro anni.

Sorrisi.Forse era ora di perdonarlo.

Scesi silenziosamente le scale sperando di coglierlo di sorpresa.

Pareva non essersi accorto di niente.Era ancora intento a suonare,da quanto potei vedere era perfettamente concentrato.

Gli sgusciai alle spalle,cingendogli delicata i fianchi.

Si irrigidiì.Annusò l’aria alla ricerca del mio odore e si rilassò immediatamente,smettendo di suonare.

-Ehi,non ti avevo sentito-Doveva star sorridendo.Ancora non si era voltato.Non gradivo che non mi prestasse la massima attenzione.

Rapida gli saliì in grembo e cominciai a baciarlo.

-Allora vuol dire che sono perdonato?-I suoi occhi mi inchiodavano,potevo quasi avvertire il mio cuore che accellerava e il solito sfarfallio che mi invadeva lo stomaco.

-Mmmm direi di si-ridacchiò.

-Comunque non ti facevo così permalosa..-

-Permalosa?Io?-mi finsi sconvolta.

Edward rise della mia espressione,le sue mani intanto mi carezzavano i capelli.

Con la bocca aveva preso a baciarmi il collo,le sue labbra erano a meno di un centimetro dal mio orecchio.

-Si tu-Il so sussurrò mi fece formicolare la pelle,mentre mi infilava una mano sotto la maglietta.

Era ghiaccio bollente.Pura estasi.

Mi persi ancora una volta nel suo sorriso penetrante,mentre un improvviso piacere mi invadeva dolcemente.

 

 

Era trascorsa una settima.L’indomani sarebbero venuti i Cullen,e con loro potevo anche dire addio alla tranquillità alla quale mi ero abituata.

Emmett,Alice,Rose..Ma soprattutto Emmett.Con lui non potevo mai abbassare la guardia.Sembrava passare il tempo ad organizzare scherzi e a prepararsi strambe battutine studiate appositamente  per mettermi in imbarazzo…Il mio fratello orso.Lo adoravo.

Mi mancava.Mi mancavano tutti loro.La mia famiglia.

Ma non potevo di certo negare che stare in una casa dei sogni,solo e soltanto con Edward aveva i suoi lati positivi.Come la privacy ad esempio.Un intimità che era praticamente impossibile in una famiglia di vampiri.Vampiri sadici ed impiccioni per giunta.

Sorrisi.Sembravano trascorsi anni da quando avevo saputo della morte di mia madre.Il dolore,la sofferenza,l’invidia…Erano veramente passate solo due settimane?Due settimane.Un soffio.

Eppure io mi sentivo diversa.Diversa dalla Bella di appena un mezzo mese fa.

Una parte di me che era morta assieme al ricordo di Renee,di Charlie,di Jacob,i fantasmi della mia vecchia vita,i fantasmi del mio passsato.

Stavolta però non avevo paura.Non sempre i cambiamenti,come avevo avuto modo di imparare,erano negativi.

Osservai la casa di Edward,la mia casa,la casa che sarebbe divenuta nostra.

Era incredibile.Fino a qualche giorno fa aveva avuto un aspetto decadente.Era sempre stata meravigliosa,eppure la polvere,la muffa,i muri incrostati avevano offuscato la sua meravigliosa bellezza.

Ora invecie era splendida.Io ed Edward avevamo lavorato sodo per migliorarla.Sapevamo che non sarebbe mai più potuta tornare quella di un tempo.Quel secolo era morto.E nonostante tutto il nostro amore e l’impegno avevamo dovuto rinunciare a qualcosa.Ma non me n’ero pentita.

Ora era semplicemente fantastica.Ristrutturata.Vecchio e nuovo fusi insieme.

La nostra casa delle favole.

 

Usciì in giardino.Lo adoravo,anche se definirlo giardino era un po’ riduttivo.Era un piccolo parco.

Alberi maestosi ed imponenti,celavano e nascondevano minuscoli incanti.Fiori profumati e dai colori variopinti.Lo amavo.

Potevamo rimanere lì per giorni,sicuri che nessuno sarebbe mai venuto ad infastidirci.

Era un pezzo di paradiso,lontanto da tutto e da tutti.Il nostro rifugio dal mondo.

Affinai i miei sensi per cercare Edward.Era da un po’ che non lo vedevo.

Annusai l’aria alla ricerca del suo irresistibile profumo.Un profumo che anche se non scatenava la mia sete mi mandava in estasi.

Finalmente lo trovai.

Era sdraiato sotto un albero.Aveva gli occhi chiusi,un espressione beata dipinta sul suo volto.

Il viso era rilassato,la pelle di diamante,illuminata dai raggi del sole,sfavillava come un arcobaleno.

Era magnifico.Una statua di marmo intonata perfettamente con il verde dell’erba e degli alberi.

Anche da vampira,lui rimaneva sempre una spanna più in alto di me.Il mio angelo irragiungibile.

Faceva sfigurare persino la natura al suo confronto.

Se non l’avessi ritenuto impossibile,avrei detto che stesse dormendo.

-Ciao- Apriì gli occhi lentamente,come un umano assonnato appena destatosi da un sonno profondo.

-Ciao- Mi sedetti accanto a lui senza smettere di guardarlo.Sembrava addirittura più bello del solito.

Il verde dell’erba che gli lambiva il volto e gli si insinuava tra i capelli rossicci..Il capo comodamente poggiato sul tronco dell’albero,il sorriso sghembo che tanto adoravo cgli he increspava le labbra morbide.Un contrasto piacevole con la linea diritta ed affilata dei suoi lineamenti.

Era troppo bello.Ed eccitante.Dannatamente eccitante,che mi sentivo stringere il cuore dal desiderio.

Come se non avessimo fatto l’amore da mesi e non semplicemente poche ore fa.

-E così domani finisce la pacchia..-sussurrò.

-Gia-

-Emmett non ci lascerà un minuto di pace,lo sai vero?Deve recuperare due settimane senza il suo bersaglio preferito..Immagino che ci farà impazzire-

-Lo so-sorrisi.Mi mancava Emmett.E mi mancavano le sue battute imbarazzanti.

-Sorridi?-mi chiese curioso-Lo trovi divertente?Non ti spaventa l’idea di essere torturata?-

-Sopravvivero-Scossi le spalle eroica.

-Mmmmm-Chiuse gli occhi pensieroso.

-Che c’è?-

Poggiai la mia testa sul suo viso,ma era ancora sovrapensiero,la fronte increspata intenta a rimuginare chissà che cosa.

-Non dirmi che ti aspettavi che mi mettessi ad urlare-scherzai-Non è poi così male Emmett.Basta che ci fai l’abitudine-E dopo ventidue anni avevo dovuto per forza imparare a farci l’abitudine.

O questo o il rischio di impazzire e di commettere un fratricidio.

Edward però non sembrava convinto.Chissà perché ma non credevo fosse quello il problema.

-Allora Edward..C’è qualcosa che desideri dirmi?-

-è così ovvio?-mi chiese imbarazzo.

-Noooo-ridacchiai.Continuare a prenderlo in giro,era troppo divertente.

Era bello non essere l’unica a non essere in grado di mantenere un segreto.

-E comunque cosa speravi?Che dichiarassi che non avrei potuto sopportare la tua famiglia,cosichè saremmò dovuti fuggire in qualche squallido motel?-

Risi immaginandomi la scena.Edward e lo spirito d’iniziativa non andavano molto d’accordo.

Come non andavano d’accordo Edward e i locali pornografici,Edward e L’alcool,ma soprattutto Edward,Bella e L’alcool non andavano per niente d’accordo.

-A dir la verità-ammise lasciandomi senza parole-Era proprio a quello che stavo pensando-

-Fuggire in un motel?-chiesi stranulata.

Rise.-No sciocchina-mi scompigliò i capelli facendomi il solletico.

-Stavo pensando che potremmò rimanere solo noi due.In questa casa..-si era fatto serio,la sua voce era ridotta ad un dolce e cuato sussurro.

-Intendo fino a che non ne abbiamo voglia- specificò.Pareva entusiasta,ma anche insicuro.

Insicuro della mia reazione.Timoroso di ferirmi in un momento che per me era così delicato.

“Solo io e lui”pensai.Solo io e lui,in una casa tutta nostra.L’idea mi faceva rabbrividire.E non di paura,ma di piacere.Di gioia.

-Non dobbiamo se non vuoi.-mi rassicurò subito leggendo la mia incertezza-La mia era solo un’idea-

Le sue mani mi carezzavano delicate e confortanti.Era così facile perdermi tra le sue braccia.

Così semplice.Sapevo di non avere bisogno di altro.

Stare con Edward era tutto quello che desideravo..Per sempre.

-E Carlisle?-chiesi-Alice?Esme?-

Amavo la mia famiglia,ma sentivo di desiderare qualcos’altro.Una diversa intimità.

-Capiranno-

-Anche Carlisle?-

-Certo-sorrise

-Dopotutto ho più di cento anni.Credo di essere abbastanza maturo per compiere un passo del genere…-stava scherzando.Ma era così dolce anche quando mi prendeva in giro che non potevo fare a meno di sciogliermi.

-È ora che metta la testa a posto e mi prenda le mie responsabilità-

Sbuffai.Mi strinsi ancora di più contro di lui.Lasciai che mi stringesse e che mi coccolasse,lasciai alle sue parole la possibilità di sottomettere il mio animo.

-Pensa-mi bisbigliò in un sussurro di miele.

-Lontano da Alice-mi mormorò-Lontano dai miei fratelli impiccioni-

-E soprattutto-aggiunse scerzando-lontano da Emmett-

-E dalle sue battutine piccanti-dissi io facendolo scoppiare a ridere.

Mi uniì anche lui,le nostre risate che facevano tremare l’albero al quale eravamo appoggiati.

Quanto aveva?Secoli?Ma sarebbe durato altrettanto?Tra me ed Edward era un miracolo che non avessimo distrutto la casa in una sola settimana.

-Davvero,Bella.-mi prese il viso fra le mani e mi costrinse a fissarlo.

-Non voglio costringerti.Non devi accettare se non ti senti pronta-

Esitai.Ero pronta per questo?Ero pronta per una vita solo e soltanto con Edward?

Sorrisi.Si lo ero.Glielo dissi.

-E comunque-aggiunse dopo-Se ci dovessi ripensare non sarà un problema..Carlisle ed Esme hanno preso una casa qua vicino.Non sarannò mai troppo lontani.Nel caso ti dovessi stancare di me.-

-Tu lo sapevi –mormorai sconvolta.

Lui sorrise colpevole.

-Alice-ammise.

-Sei un mostro- sbottai.

-Lo so-Ma non mi arrabbiai.Ero troppo felice.

In quel momento gli avrei perdonato qualsiasi cosa.

Rimanemmò abbracciati in silenzio,la sua testa poggiata sul mio grembo,insieme attendevano il tramonto del sole ed il sopraggiungere di un nuovo crepuscolo.

Mi sentivo soddisfatta.Non avrei potuto desiderare altro.

E mentre il sole affogava in una mare di colori nell’orizzonte,anche tutto il mio dolore,la sofferenza e la vecchia paura,svanivano,come cancellati da una magia.

Solo che stavolta la realtà aveva superato i miei sogni più incredibili..Non meritavo tutto questo.

Non meritavo l’amore del mio Edward.Eppure ne restavo aggrappata.

Mi aggrappavo a lui,la ragione della mia vita,della mia stessa esistenza,il motivo per cui anche da morta potevo ancora sentire il mio cuore pulsare frenetico.

A cosa mi serviva il paradiso quando avevo un angelo accanto a me?

-A cosa pensi?-gli sussurrai nell’orecchio.

Ormai era calata la notte.Un manto buio e silenzioso,un manto che mi avvolgeva cullandomi.

-Niente..A quanto ti amo-sospirai di piacere.

-Anch’io ti amo-Ti amo Edward.Ti amerò per sempre.

Sentiì la sua testa premere ancora di più contro il mio grembo.Anche lui era felice.

Chissà per quale assurda ragione,ero io che avevo il potere di renderlo così.Così umano.

Delicata gli carezzai una ciocca di capelli.Era un gesto così intimo,il tocco della mia mano fredda che si perdeva nelle sue ciocche ramate.

Potevo udire il suono del mio stesso respiro,il mio corpo fremeva,ma non avevo il coraggio di spezzare quel magico momento.

-Non ti sei pentito di avermi trasfornmata?-

Lo sentiì irrigidirsi.Mi pentiì subito della mia domanda.Perchè?Perchè non imparavo mai a stare zitta?

- Scusami Ed,non dovevo..Non era il caso di-non mi diede il tempo di finire che mi imprigionò sotto di se,il suo viso ad un centimetro dal mio,i suoi occhi che sembravano ardere,e che all’improvviso mi spaventavano.

Mi teneva le mani imprigionate,ma non potei non notare che stava tremando.

-Mai-Scandiì quell’unica,intensa parola,molto lentamente.

Quella parole che aveva il potere di sconvolgermi,un emozione incontrollabile che mi invadeva il petto.Era più potente di mille “ti amo”.

Più potente di tutte le promesse d’eterno amore.Più potente dei suoi baci,dei suoi abbracci,delle sue rassicurazioni.Era ciò che per ventidue anni avevo aspettato di sentire.

Quel momento.Quel preciso istante in cui i nostri sguardi si erano incontrati,il suo cuore sopra il mio cuore,le sue mani intrecciate alle mie mani,il suo respiro fuso con il mio,che si fondeva con il mio.

Era quello che avevo atteso con ansia e paura.La certezza.La certezza indissolubile che Edward non si sarebbe mai pentito di ciò che aveva fatto,che non avrebbe mai rimpianto ciò che ero stata.

Mai.Non mi serviva altro.

Se avessi potuto sarei scoppiata a piangere,ma non potevo,e solo i singhiozzi spezzati erano il simbolo del mio sollievo.Mi scuotevano le spalle,mi facevano tremare.La gioia,la felicità.

Avvertivo Edward che mi baciava le guancie,mi baciava frenetico come ad asciugare lacrime invisibili.Mi stringeva,mi carezzava,sussurrava il mio nome.

Ma non era addolorato.Anche lui era felice.Anche lui era scosso da un tremore di assoluto sollievo.

Ora ero libera.Libera dai fantasmi della mia vecchia vita,libera di guardare al passato e di sorridere al ricordo,e di condividere con Edward tutti i miei momenti felici,i nostri momenti felici.

Continuai a stringermi a lui,a carezzarlo,a baciarlo..

Ma stavolta non avrei avuto paura del domani.Mai più.Nessun peso mi opprimeva il cuore,e sarei potuta tornare a Forks,a Phoenix,senza il timore di cadere preda del dolore e dell’invidia.

Stavolta non avrei temuto nulla.Avevo Edward con me..L’avevo per sempre,e finalmente anche il mio inconscio,l’inconscio di quella ragazzina che correva nel bosco sola e sperduta,si era placato.

Lui non mi avrebbe mai più lasciata.Mai più.

Rimasi abbracciata a lui tutta la notte,le nostre mani unite,le stesse identiche fedi d’oro che scintillavano nel buio della notte.

Ora era con lui.Per sempre.E potevo accontentarmi di vivevere semplicemente con il nostro amore.

 

                                    The End

 

 

Un grazie infinito a tutte le gentilissime ed adorabili utenti che hanno commentato la mia storia.

Grazie!Grazie di cuore.Un bacione la vostra affezzionata Locke

 

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