Yuki Delleran
***
SONO VIVO
Cause after all you do know best
Try to slip past his defense
Without granting innocence
Lay down a list of what is wrong
The things you've told him all along
And pray to God he hears you
And pray to God he hears you
Where did I go wrong, I lost a friend
Somewhere along in the bitterness
And I would have stayed up with you all night
Had I known how to save a life”
How to save a life © The Fray
«Al… Al… sei davvero tu… stai bene, grazie al cielo. Dopo tutto questo, almeno
tu…»
***
Quando Alphonse sentì pronunciare queste parole da Pride, svanì in lui anche l’ultimo
residuo di dubbio nei confronti dell’Homunculus.
«Fratellone…? »
Mosse un altro passo avanti ma il volto di Pride si contorse in una smorfia.
«Non venire! Non avvicinarti a me! » esclamò. «È paradossale… un attimo fa desideravo
solo morire eppure… ora che sento che la tua vicinanza potrebbe portare davvero alla
distruzione di questo corpo… non lo sopporto. È assurdo…»
Alphonse scattò in avanti e lo afferrò saldamente per le spalle.
«Cosa stai dicendo? Volevi morire?! Sei impazzito? » esclamò scuotendolo. «Non devi mai
rinunciare a vivere, fratellone! Mai! »
Al tocco delle sue mani, Pride emise un gemito strozzato e si piegò in avanti scosso dalle
convulsioni mentre il suo stomaco rigettava le pietre rosse che era stato costretto ad ingoiare
per mantenere quella forma.
«Fratellone… fatti forza…» mormorò Al mentre tentava di sostenerlo come poteva.
«Questo non… non sarebbe dovuto… succedere…» ansimò Pride tremando da capo a
piedi e stringendo le braccia attorno al corpo.
«Sono tuo fratello, sangue del tuo sangue, quanto di più vicino al tuo corpo originale possa
esistere.» rispose Al con la voce che tremava a sua volta. «Sono l’unico che può distruggere
l’Homunculus Pride. »
«Allora fallo… fallo subito… fratellino…»
«Va bene. »
«FERMATI! »
Il grido disparato di Winry li fece sobbalzare e voltare di scatto entrambi.
La ragazza si dibatteva furiosamente a stento trattenuta da Mustang.
«Non farlo, Al! È Edward! Non lo vedi? Si ricorda di noi! Dev’esserci un altro modo!
»
«Non c’è nessun altro modo! » esclamò Mustang tentando di schivare le sue gomitate.
«Credi che non ci abbiamo pensato? »
«Stia zitto! » gli si rivoltò contro lei con rabbia. «Forse lei è abituato a vedere morire le
persone e fare finta di niente, ma io non lascerò che…»
«Winry! »
Alphonse intervenne richiamando con decisione la ragazza. Capiva il suo stato d’animo, ma
non era decisamente il caso di dire quel genere di crudeltà.
Contrariamente a quanto
si aspettava però Mustang non si scompose.
«Forse non hai ben presente con chi stai parlando, signorina. » disse rafforzando la presa
sulle sue braccia. «Quanto a te, per una volta potresti anche darci un po’ di fiducia. Procedi,
Alphonse! »
Ricevuto l’ordine, Al tentò di escludere dalla propria mente le proteste di Winry e
concentrasi su quello che doveva fare. Non era eccessivo dire che il resto della loro vita,
della vita di tutti loro, dipendeva dal gesto che si apprestava a fare.
Trasse un respiro e batté le mani.
Le ultime parole che udì furono di Pride.
«Grazie…»
La luce rossa aveva invaso la stanza, talmente abbagliante da costringerlo a schermarsi gli
occhi. Winry aveva smesso di dibattersi e si era accasciata sul pavimento ai suoi piedi
coprendosi il volto con le mani.
Roy non aveva voluto mostrarlo, ma le sue parole lo avevano ferito. Non che fosse
importante, tentava di convincersi, era solo l’ennesima ferita inferta ad un cuore già fin
troppo provato. Sapeva benissimo di apparire in quel modo agli occhi di chi non lo
conosceva bene e quella ragazza aveva tutte le ragioni del mondo per provare rancore verso
di lui. Se quell’esperimento fosse riuscito, forse lo avrebbe perdonato almeno un po’. Si
sentiva un perfetto idiota a pensare una cosa del genere, ma in quel momento avrebbe dato
qualunque cosa per sentire la voce di Fullmetal che gli inveiva contro dandogli, come al
solito, una sferzata di energia.
Quello che udì in quel momento invece furono due suoni quasi contemporanei: quella stessa
voce che lanciava un grido straziante e subito dopo l’esplosione secca di un colpo di pistola.
Immediatamente la sua attenzione venne distratta dall’ennesimo tabù che veniva infranto
davanti ai suoi occhi per spostarsi sulla persona che aveva tenuto lontano non per farsi
proteggere ma per proteggere lei stessa.
«RIZA! »
Mosse un passo verso l’ingresso ma di nuovo un’esclamazione angosciata lo bloccò.
«Generale! La prego, mi aiuti! » invocò Alphonse.
L’esitazione di Roy durò solo un paio di secondi. Riza era un soldato addestrato, una donna
forte e perfettamente in grado di badare a sé stessa. Il fatto che avesse sparato non
significava necessariamente che le fosse successo qualcosa, poteva essere un colpo
intimidatorio. Alphonse invece aveva bisogno del suo aiuto immediatamente ed era una
questione di vita o di morte. Si avvicinò velocemente al cerchio e con un’occhiata constatò
la situazione: il corpo di Pride era steso a terra esanime mentre Al teneva ancora le mani
sulle sue spalle. I tatuaggi rossi erano notevolmente sbiaditi.
«Cosa devo fare? » chiese Roy incerto su come intervenire in un processo alchemico così
complesso già avviato da un altro.
«L’energia è troppo forte. Una sola scheggia della pietra non è sufficiente, è già quasi
completamente consumata. » esclamò Al. «Se si consumasse del tutto e il processo dovesse
interrompersi a metà, non oso pensare a cosa…»
Roy non gli lasciò terminare la frase. Afferrò una manciata di schegge dal pavimento e le
gettò all’interno del cerchio, badando però di tenerne in mano almeno un paio, batté le mani
a sua volta e le appoggiò sul perimetro. Subito la luce rossa si intensificò, circondandolo e
trascinandolo in un vortice di potere talmente intenso da fargli venire la pelle d’oca.
Poi, prima che se ne rendesse conto, si trovò in un immenso spazio bianco. Davanti a lui si
ergeva un imponente portone scuro che si schiudeva lentamente. Roy lo riconobbe pur non
avendolo mai visto prima. Era quello il Portale.
Colori, luci e suoni vorticavano attorno a lui in una frenetica danza impazzita e il suo cervello
veniva attraversato da una quantità spaventosa di informazioni senza riuscire a focalizzarsi su
nessuna. Tutta quanta l’alchimia, tutta la scienza del suo mondo, i segreti della vita e della
morte si riversavano davanti ai suoi occhi come un fiume in piena: totalmente senza controllo
e pronto a travolgere ogni ostacolo. Conosceva quella sensazione, sapeva di averla già
provata e proprio per questo sapeva anche che la sua mente non avrebbe retto a lungo.
Stava per abbandonarsi completamente al flusso di energia quando i suoi occhi si aprirono
su uno spazio completamente bianco e sul Portale nero che si ergeva di fronte a lui. Quando
lo vide spalancarsi lentamente, un brivido di puro terrore lo attraversò. Sapeva che oltre
quella soglia lo attendeva un destino peggiore della morte. Era una sensazione di déjà vu
totalmente irrazionale ma la necessità di fuggire si stava facendo sempre più pressante.
Quando ormai il panico era quasi incontrollabile, una voce lo raggiunse.
«Dammi la mano. » disse. «Dammi la mano, fratellone. »
Si voltò di scatto e vide due figure protendersi verso di lui. Una sembrava circondata dalle
fiamme, trasmetteva passione e forza, l’altra emanava una luce azzurra, pura e cristallina.
D’istinto tese la mano verso quest’ultima e si lasciò avvolgere dal suo candore mentre la
forza dell’altra li sosteneva entrambi. Si sentì cadere per un breve tratto, fu tutto buio e poi
di nuovo luce abbagliante.
In quel momento Edward Elric aprì gli occhi.
La prima sensazione che provò fu quella delle lacrime che gli bagnavano le guance. Non
avrebbe saputo spiegarne il motivo, ma la commozione gli serrava la gola riuscendo a
manifestarsi solo in quel modo.
La seconda, così in contrasto con il freddo contro la sua schiena, fu il tepore che avvolgeva
la sua mano. Spostò lentamente lo sguardo dall’alto soffitto verso sinistra e scoprì che era
stretta tra quelle di suo fratello.
Alphonse aveva un’espressione sconvolta, ma quando i loro occhi si incontrarono si illuminò
di una gioia talmente profonda che né il sorriso né le lacrime erano sufficienti ad
esprimere.
«Fra… tellone…» articolò a fatica soffocato dai singhiozzi. Deglutì una volta e riprese.
«Come… ti senti? »
Ed in realtà si sentiva stordito. Non capiva perché si trovasse sul pavimento di quella casa
sconosciuta con a fianco suo fratello che piangeva a dirotto. Doveva essere successo
qualcosa che al momento non ricordava ma, decise, non aveva importanza. Era molto più
importante rassicurare Al. Distese quindi le labbra in un sorriso e rispose con più naturalezza
possibile: «Bhè, sono vivo. »
CONTINUA...
NOTICINA DI YUKI:
Buonasera a tutti!
Ormai siamo alla fine... Vi stavate preoccupando che Al volesse uccidere Pride, eh? Hi hi!
Ho tentato di lasciare le sue intenzioni in sospeso fino alla fine e spero di non essere risultata
troppo scontata. Volevo fare un appunto sui capitoli precedenti: in realtà temo che la pietra
filosofale non possa finire in pezzi, perchè è la materia perfetta. Lo dice Ed stesso nel 1°
volume del manga a proposito della pietra fasulla di Cornello. Scusate l'immensa
disattenzione! Come unico commento su questo capitolo posso dire... Ed è finito di nuovo
davanti al Portale! Ormai è un'abitudine... :-p E questa volta ci sono anche Al e Roy. Ho
fatto vedere il Portale a Roy... meglio che non mi metta a pensare a cosa questo potrebbe
implicare...
Siccome manca solo un capitolo e un piccolo epilogo, volevo sapere se voi lettori
preferireste che li postassi insieme o in due momenti diversi, contando che l'epilogo è
davvero corto e serve un po' per tirare le fila. A voi la parola! ^_^ A proposito, qualcuno di
voi domenica sarà alla Cartoomics di Milano? Se va tutto bene, farò il cosplay del
Fagiolino! ^///^
Veniamo alle risposte, anche questa volta le recensioni sono state parecchie e ne sono
entusiasta!
MisaMisa: Forse ho sbagliato a dare per scontato che tutti conoscessero BBI, per
questo pensavo fosse ovvio che Pride fosse davvero Ed... Sorry! Come hai visto, Al non
sigilla Pride, non ne ha mai avuto intenzione.^_^
Fairy88: Sì, il solo immaginare quel genere di scambio di battute tra Ed e Win mi
manda in brodo di giuggiole, ma anche quando parla con Al. Quel povero ragazzo mi sta
andando in crisi, è così tenero!
Chibisimo: Visto che non c'era motivo di andare in panico? Fidati di me! ^_^
Niente psicoanalisi, ok? Grazie per lo "struggente capitolo", sono felice che ti abbia preso
tanto!
Kaggi_Inu91: New entry!! Spero che il problema virus si sia risolto! Grazie per i
complimenti, anche se "ritardatari" sono più che ben accetti! Spero che tu possa apprezzare
anche il finale!
by ila: Come hai visto direi che Ed è salvo anche se non esattamente intero... (ops,
spolier! :-p) Sì, Dante è decisamente fuori di testa e lo confermerà nel prossimo capitolo.
Addirittura strepitosa! Ma grazie!!
Miranda chan: Pride ormai non esiste più... povero figurino... :-p Grazie per i
complimenti!
Silvia91: Uuuuuh... non avevo pensato all'ipotesi di far morire Al con Pride! Forse
è stato un bene, temo che voi lettrici mi avreste odiata! In arrivo c'è un'ultima mini-scena
romantica tra Ed e Win, spero ti piacerà!
lana_lana per crilli: Scommetto che invece ci avevi azzeccato con le previsioni!
Vero? -_^ Sig. Alucard, è davvero sicuro di non aver voglia di fare la hola, adesso? ^_^
Mha, magari nel prossimo capitolo... E non si azzardi ad alzare la mani sul MIO Fagiolino!
Quanto a Dante... è l'ultima faccenda da sistemare e verrà sistemata, non
preoccuparti!
Siyah: Ehm... no, quando me le sogno vengono fuori cose da taglio di vene tipo
"Una storia che vale"... Argh! Il film è la mia spina nel fianco! In effetti Ed è OOC, se fosse
stato normale, col cavolo che si sarebbe arreso in quel modo! Avrebbe combattuto per
quello che voleva come aveva sempre fatto! Anche sul sacrificio sono d'accordo. A parte
che bastava distruggere uno dei due Portali, ma poi voglio vedere come si fa a distruggere
una cosa "metafisica" come il Portale! Bha! I believe in Arakawa-sensei, I do I do!
lunachan62: Quanto tempo! Prometto che prima o poi riuscirò a mandarti una mail!
Anche se il finale lo sai già, spero che mi lascerai un commentino anche al prossimo
capitolo! Lo sai che ti adoro, vero? ^_^
Bene, vi lascio alla traduzione della canzone!
Fagli sapere che tu sai meglio di chiunque altro cosa sarebbe meglio fare
Perché in effetti lo sai meglio di chiunque altro
Cerca di scivolare oltre le sue difese
Senza concedere l’innocenza
Fai una lista di cosa c’è che non va
Le cose che gli hai sempre detto
E prega Dio che ti senta
E prega Dio che ti senta
Che cosa ho sbagliato, ho perso un amico
Da qualche parte in questa amarezza
E sarei stato in piedi con te tutta la notte
Se solo avessi saputo come salvare una vita
Piccola pubblicità no-profit: in occasione della recensione n.150 ho pubblicato una seconda
song-fiction: Rève-moi. Anche se non è EdxWin, perchè non le date un'occhiata?
^_^
Un grazie particolare a Betta90 e elyxyz (ogni tuo commento è
un'emozione!) che hanno già recensito!
YUKI-CHAN
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(«Sono un disastro…Ti ho fatta piangere di nuovo. »
«Cosa stai dicendo, sciocco? Hai mantenuto la promessa. Mi hai fatta piangere di gioia! »)