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Autore: 1DalIlaria    29/09/2013    3 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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7th July 2014, Saturday
 
 
 
 
I due continuarono a visitare l’interno della città senza fermarsi un attimo, almeno finché i loro stomaci non si fecero sentire. I due scoppiarono a ridere e con un solo sguardo si capirono.
 
<< “Fish and Chips”!>> urlò contenta Dalila.
 
<< Andiamo>> disse Zayn pienamente d’accordo con la ragazza.
 
I due arrivarono a destinazione ma il pakistano si fermò proprio davanti all’entrata.
 
<< Che c’è?>> chiese Dalila non capendo cosa l’avesse bloccato.
 
<< Che ne dici se lo prendiamo e andiamo a mangiare sulla spiaggia?>> propose Zayn.
Dalila annuì contenta.
 
<< Bene, allora aspettami qui. Torno subito>> disse Zayn entrando e lasciandola da sola.
 
Dalila si sedette sulla panchina vicino all’entrata e guardò il mare davanti a se. Ancora non riusciva a credere di essere da sola con Zayn. Tutto stava andando alla grande e si sentiva semplicemente felice. All’improvviso prese il cellulare ma si ricordò che era spento. Zayn aveva detto niente cellulare e lo rimise in borsa.
 
“Chissà Ilaria! Me ne sono andata senza dire niente… di sicuro appena torno mi farà una super cazziata!” pensò rabbrividendo al solo pensiero della rabbia della rossa.
Chissà cosa stava facendo adesso, se era con gli altri 4/5 della band. Solo domande ma nessuna risposta. I suoi pensieri furono interrotti dall’arrivo di Zayn.
 
<< Tutto okay?>> chiese vedendola pensierosa.
 
Dalila lo guardò e sorrise. Le dispiaceva per i loro amici, ma quella giornata era dedicata solo a lei e a Zayn.
 
<< Si, sto morendo di fame!>> disse Dalila alzandosi.
 
Zayn le fece cenno di andare e i due andarono in spiaggia.
Appena arrivarono si sistemarono per terra e cominciarono a mangiare, ridere e scherzare.
Zayn la guardava. Ogni volta che lo toccava, ogni volta che gli rivolgeva un sorriso si sentiva strano. Come se fosse finalmente completo. Era buon segno, vero?
 
<< Zayn mi ascolti?>> chiese Dalila riportandolo al mondo terreno.
 
<< Scusa?>> chiese lui riprendendo lucidità.
 
<< La vuoi quest’ultima patatina?>> chiese Dalila.
 
Zayn l’osservò e capì che la voleva lei.
 
<< Si>> disse prendendola e mordendone metà.
 
Dalila lo guardava triste, la voleva lei, Zayn scoppiò a ridere e le porse l’altra metà.
La bionda addentò la metà rimanente e poi gli si buttò addosso, abbracciandolo.
 
<< Grazie!>> gli disse sorridendogli.
 
Dalila si staccò e fece per sdraiarsi ma Zayn la fermò. Lo vide alzarsi e andare a buttare le cartacce e tornare da lei. Le tese una mano e l’aiutò ad alzarsi.
 
<< Vieni>> le disse prendendola per mano e cominciando a correre piano.
 
Dalila non chiese niente ma tenne il passo del ragazzo. Dopo una mini corsa i due arrivarono in un posto abbastanza appartato. Zayn le sorrise e la fece sedere di fianco a se.
 
<< Come mai qui?>> chiese Dalila guardandolo sdraiarsi.
 
<< Almeno posso stare tranquillo che nessuno mi veda>> spiegò chiudendo gli occhi e portando le braccia sotto la sua testa.
 
Dalila annuì e si portò le ginocchia al petto e, poggiatoci il mento sopra, osservò quell’enorme distesa d’acqua davanti a lei. Zayn, non sentendola più, aprì gli occhi e la guardò. Aveva appoggiato la fronte sulle ginocchia e chiuso gli occhi, sembrava si stesse rilassando. Il pakistano senza fare il minimo rumore si alzò e si mise dietro di lei. Allungò le gambe aperte e l’abbracciò da dietro. Dalila alzò la testa di scatto ma quando capì che era Zayn si rilassò e si appoggiò a lui.
 
<< Meglio?>> chiese Zayn spostandole i capelli da una sola parte e lasciando l’altra libera.
 
Con la punta del naso iniziò a fare su e giù lungo il collo chiaro di lei.
 
<< Decisamente>> rispose lei in un sussurrò. Se c’era una parte in cui la ragazza era particolarmente sensibile era proprio il collo, appena glielo si sfiorava si rilassava immediatamente. Perdeva la capacità di reagire e/o pensare. Le sue amiche la prendevano in giro dicendole che entrava in catalessi ogni volta.
 
Zayn continuò per un po’, quando poi la bionda si accorse che la punta del naso del ragazzo fu sostituita dalle sue labbra, lentamente, si allontanò.
 
<< Che c’è?>> chiese Zayn non capendo perché si fosse allontanata così.
 
La ragazza invece di rispondere si  alzò e stiracchiò, quando finì si appoggiò alla parte scogliosa e guardò il mare. Non poteva stare ancora in quel modo con Zayn, la lucidità stava cominciando ad andarsene.
 
Zayn si voltò a guardarla e si accorse che era troppo lontana. Così si alzò e si mise davanti a lei. Fu un déjà-vu per entrambi. Solo che invece di essere in camera erano al mare e lì non c’era Louis. Zayn le si avvicinò e, come la bionda si aspettava, mise una mano alla parete alle sue spalle.
 
 La guardò dritta negli occhi e la ragazza non riusciva a distogliere lo sguardo. Zayn fece sfiorare i loro nasi e le sorrise intenerito.
 
Dalila appoggiò le mani sul suo petto ma invece di allontanarlo, cosa che voleva fare, strinse la sua felpa tra le mani. Zayn avvicinò le sue labbra alla sua guancia e la baciò. Fu un bacio lievissimo e veloce, ma riuscì comunque a far accelerare il battito cardiaco della ragazza. Zayn le si avvicinò ancora di più e fece aderire i loro corpi perfettamente. Il pakistano abbassò il volto verso il collo bianco di lei e, contemporaneamente, sentì il cuore della ragazza battere veloce, stava per avere un infarto.
 
Fu lì che Zayn non seppe che fare. Se fosse andato avanti avrebbe sicuramente baciato la ragazza davanti a se ma se si fosse allontanato cosa avrebbe pensato la bionda? Aveva capito, grazie alle palpitazioni di lei, che lui non le era indifferente. Zayn alzò il suo viso dal collo di lei e la guardò.
 
Non resistette e si avvicinò, pericolosamente, a lei. Dalila lo guardò spaesata, era in panico e non sapeva che fare. Da una parte voleva avere tutto per se quel ragazzo ma dall’altra voleva allontanarlo e far tornare tutto come prima. I loro nasi si sfiorarono un’altra volta e la paura aumentò ancora di più.
 
<< Zayn…>> sussurrò pianissimo Dalila cercando di fermarlo.
 
Zayn non le rispose e la guardò. Doveva fermarsi, non poteva rovinare tutto. Così optò di nuovo per la scelta del “accontentarsi di poco”, come aveva fatto il giorno prima, e posò le sue labbra sulla guancia della ragazza.
 
All’improvviso, però, le sue labbra scesero pian piano verso il collo ma, appena si posarono su di esso, le braccia della ragazza gli circondarono il collo. Zayn alzò di scatto il volto e cercò quello di lei. Dalila gli sorrise e, fatto un mini saltino, gli circondò la vita con le gambe. Zayn per impedire di farla cadere la fece appoggiare meglio alla parete e la prese per le gambe. Quando Dalila si sentì tranquilla allentò la presa e cominciò ad accarezzargli il collo. Le mani della bionda salirono fino a che non prese, con entrambe le mani, il volto del ragazzo. I due si guardarono.
 
Un solo sguardo fece capire ad entrambi di doversi fermare. Con un solo sguardo capirono che si, entrambi volevano andare oltre, ma avevano paura delle conseguenze. Dalila avvicinò il volto del pakistano al suo, gli schioccò un bacio sulla guancia e poi l’abbracciò sospirando debolmente. Rimasero in quel modo per un po’, il tempo che Zayn percepì che la ragazza si fosse calmata.
 
<< Ehy>> la chiamò spostando un po’ il viso giusto per vederla in faccia.
 
<< Mmm…>> mormorò lei strofinando il viso nel collo di lui.
 
<< Non volevi fare una passeggiata sulla spiaggia?>> le sussurrò piano.
 
La bionda annuì e si staccò da lui chiedendogli semplicemente con lo sguardo di lasciarla andare. 
Zayn la fece scendere e si allontanò da lei, lasciandola sola con i suoi pensieri. Mentre lei cercava di darsi una calmata lui si sistemò il travestimento e, sguardo rivolto sul mare, aspettò che lei finisse.
Quando sentì che si stava avvicinando si voltò verso di lei e le sorrise.
 
<< Sali>> la incitò allungando le braccia all’indietro.
 
Dalila non se lo fece ripetere due volte e, presa la rincorsa, salì in spalle al ragazzo.
 
<< Che facciamo adesso?>> chiese la bionda quando il ragazzo cominciò a camminare.
 
<< Mi hai tartassato l’anima che volevi fare la passeggiata sulla spiaggia, quindi adesso ti porto sulla spiaggia>> le rispose il pakistano stringendola salda a se.
 
<< Perfetto>> mormorò Dalila appoggiando il suo mento sulla spalla di lui e lasciandosi coccolare da quel dondolio continuo.
 
Parlavano e parlavano senza mai fermarsi. Si prendevano in giro e un secondo dopo si abbracciavano. Erano fatti così: imprevedibili.
All’improvviso, mentre erano mano nella mano e camminavano tranquilli, Dalila si fermò.
 
<< Che c’è?>> chiese Zayn guardandola.             
 
<< Hai detto per caso ai ragazzi, dove siamo?>> chiese lei, i sensi di colpa cominciavano a farsi sentire. Erano spariti da più di dieci ore e Ilaria non sapeva nemmeno dove fosse.
 
<< No, non lo sa nessuno. Perché?>> chiese Zayn stringendo la presa sulla mano di lei.
Dalila non rispose ma abbassò lo sguardo. Era preoccupata per l’amica, non voleva farla preoccupare.
 
<< Ehy>> la chiamò lui << Stai tranquilla, è tutto okay. Ilaria sta mattina sarà andata dei ragazzi e quando avrà visto che mancavo anche io si sarà tranquillizzata>> cercò di tranquillizzarla Zayn.
 
<< Si, immagino che lo sappiano che siamo insieme ma…>> Dalila non finì la frase.
 
<< Ehy, guardami>> le disse Zayn mettendole un dito sotto il mento e alzandole il volto << Che ti ho detto in macchina? È la nostra giornata, quindi non pensarci e andiamo a goderci quel Luna Park sul mare>> le disse Zayn.
 
La bionda abbassò lo sguardo non convinta e il pakistano cercò una soluzione, se fosse rimasta in quello stato la serata non sarebbe andata come da copione.
 
<< Ti farebbe sentire più tranquilla mandarle un messaggio?>> le chiese spezzando quel silenzio odioso.
 
Dalila alzò lo sguardo verso il ragazzo e cercò di capire se credeva davvero in quello che le aveva appena detto. In fondo era stato lui a dirle l’esatto contrario quella stessa mattina.
Lo guardò e capì che lui voleva che la cosa rimanesse tra loro, come se, facendola di nascosto, fosse più eccitante. Dalila ci pensò un po’ poi cedette, non voleva rovinargli la giornata, sembrava ci tenesse particolarmente così cedette.
 
<< Allora? Andiamo a sto luna park o no?>> chiese spiazzando il ragazzo davanti a se.
 
<< Eccola qui la mia bionda>> disse Zayn mettendole un braccio intorno alle spalle e baciandole la testa.
 
I due camminarono in silenzio fino a quando non arrivarono al Luna Park.
 
<< Io opterei per non fare nessuna giostra, mi sembrano tutte molto alte>> disse Dalila.
 
<< Sono pienamente d’accordo>> le rispose Zayn.
 
I due girarono tutte le bancherelle sempre tenendosi per mano. Ad un certo punto la ragazza si fermò davanti ad una bancherella. Zayn guardò cosa stesse ammirando la ragazza con tanto interesse e il suo sguardo si posò su un peluche a forma di tigre.
 
<< Non ti ricorda Palla di Pelo?>> le sussurrò in uno orecchio.
 
<< Già>> gli rispose lei sorridendo al ricordo del tigrotto.
 
Zayn guardò la bancherella, per vincere bisognava far cadere  tutti i barattoli. Stava pensando all’eventualità di giocare, in fondo aveva una buona mira, quando qualcuno gli rivolse la parole.
 
<< Vuoi giocare?>> chiese la ragazza dietro al bancone, ammiccando al cantante.
 
Dalila, al suono di quella voce da gallina, si voltò verso di lei. E quella ora che voleva?
Stava per dire di no e andarsene ma Zayn l’anticipò con un sì.
 
Dalila lo guardò scioccata, che aveva intenzione di fare?
La moretta diede le palline a Zayn e lui cominciò a giocare. Dalila, braccia incrociate al petto, non perdeva di vista un attimo la ragazza.
Non l’aveva riconosciuto ma ci stava provando alla grande.
 
“Ma tu guarda questa! Lo sta spogliando con gli occhi!” pensò gelosa la bionda.
Dalila stava per avvicinarsi a Zayn quando il suo sguardo si posò su un bambino vicino a lei. Notò che stava guardando Zayn, era ipnotizzato dal cantante. Era impossibile che un bimbo così piccolo lo riconoscesse, allora la ragazza seguì il suo sguardo. Zayn aveva colpito tutti i barattoli!
 
<< Complimenti!>> disse l’oca arrapata.
 
Zayn le sorrise cortesemente ma non la degnò di una risposta.
 
<< Hai fatto il punteggio massimo, quindi puoi decidere quale premio prendere tra i più grandi>> gli disse avvicinandosi.
 
Dalila li guardò fare, voleva vedere che cosa avrebbe fatto il pakistano.
Zayn si voltò verso Dalila e le sorrise, spiazzandola.
 
<< Posso avere il tigrotto?>> chiese camuffando leggermente la voce.
 
Dalila rimase senza parole. Aveva davvero giocato solo per avere il peluche? 
 
<< Ma con il punteggio che hai fatto ti meriti di meglio>> gli disse la mora guardando male l’italiana.
 
<< Si, ma io volevo quello>> rispose Zayn gentile.
 
La mora si arrese e porse al ragazzo il peluche, Zayn la ringraziò e si voltò verso Dalila.
 
<< Palla di Pelo>> le disse porgendole il premio.
 
Dalila gli sorrise e prese tra le mani il peluche vinto dal pakistano. 
 
<< E’ morbidissimo!>> disse accarezzandolo lentamente.
 
<< Wow>> sussurrò qualcuno.
 
Gli sguardi dei due ragazzi si posarono sul bambino di fianco a Dalila.
 
<< Ti piace?>> gli chiese Dalila abbassandosi sulle ginocchia.
 
Il bambino annuì intimidito.
Dalila guardò Zayn e, senza parlare, chiese il suo permesso per fare quello che aveva in mente. Zayn annuì e sorrise orgoglioso.
 
<< Tieni>> disse Dalila porgendo il tigrotto al bambino.
 
<< Ma è tuo>> disse il bimbo.
 
<< Ma io lo voglio dare a te>> rispose Dalila in modo tenero.
 
<< Ma l’ha vinto il tuo ragazzo per te, non per me>> rispose il bambino.
 
Dalila e Zayn a quelle parole arrossirono.
“Il mio ragazzo? Ma magari piccolo mio…” pensò la bionda sarcastica.
 
<< E se io lo volessi dare a te? Io ormai sono grande…>> cercò di convincerlo Dalila.
 
<< Sicura?>> chiese il bimbo.          
 
Dalila annuì e porse il peluche al bambino.
 
<< Grazie!>> disse il bimbo prendendo il peluche.
 
<< Però>> disse Dalila attirando l’attenzione del piccolo << Mi devi fare un favore>> gli disse.
 
<< Certo>>
 
<< Devi chiamarlo Palla di Pelo, me lo prometti?>> chiese Dalila.
 
Il bambino annuì e poi fu richiamato dalla madre. Dalila lo salutò e poi si avvicinò a Zayn.
 
<< Mi dispiace>> gli disse sincera. Lui l’aveva vinto per lei e ora il peluche l’aveva un bambino della quale non sapeva nemmeno il nome.
Zayn la prese per mano e l’avvicinò a se abbracciandola.
 
<< Hai fatto la cosa giusta. Sei stata fantastica>> le sussurrò accarezzandole i lunghi capelli.
 
Dalila sorrise ma si accorse che qualcun altro stava osservando la scena. La mora era davanti a lei e la guardava.
Dalila alzò un sopracciglio e le sorrise strafottente.
 
“Alla faccia tua, vipera” pensò la bionda guardando male l’altra.
I due si staccarono e, sempre per mano, ripresero a visitare il Luna Park.
 
<< Che ore sono?>> chiese Dalila appoggiandosi a Zayn.
 
<< Sei stanca?>> le chiese mettendole un braccio lungo il fianco.
 
<< Un po’..>> rispose sbadigliando.
 
<< Allora andiamo a casa…>> annunciò  Zayn stringendola.
 
<< Si, anche perché tu devi guidare>> disse Dalila << Non vorrei che fossi troppo stanco>> mormorò lei premurosa.
 
<< Non ti devi preoccupare>> la rassicurò lui sorridendole.
 
I due arrivarono alla macchina e Dalila, lasciata la mano del pakistano, corse verso di essa.
 
 
 
Quando ebbe quasi finito con il phon qualcuno entrò in camera, ma la rossa non ci fece caso, avendo l’asciugacapelli acceso. Ad un tratto si accorse di una persona nello specchio che stava seduta sul letto dietro di lei.
 
<< Louis, che ci fai qui?>> disse lei in un sussulto.      
 
<< Scusa, ti ho spaventata?>> chiese il ragazzo.
 
<< No tranquillo, tanto oggi mi appaiono tutti alle spalle>> rispose Ilaria alludendo agli episodi di Harry.
 
La ragazza poggiò l’asciugacapelli sul mobile di fronte allo specchio e si girò verso Louis.
 
<< Volevi dirmi qualcosa?>> Ilaria si sedette di fianco al maggiore. Quest’ultimo fece una pausa, poi cominciò a parlare.
 
<< Ho visto che negli ultimi giorni tu ed Harry avete legato molto>> il ragazzo guardò Ilaria negli occhi, la quale arrossì nello scoprire che Louis aveva notato qualcosa.
 
<< Da quando ci sei tu, da quel giorno in cui vi ha trovate al parco, Harry è cambiato>> a quelle parole la rossa credette di aver fatto qualcosa di male e guardò il ragazzo con una leggera espressione di preoccupazione, ma lo lasciò continuare.
 
<< È molto più felice e spensierato>> Ilaria tirò un sospiro di sollievo dentro di sé, però ancora non capiva dove volesse arrivare.
 
<< Mi fa piacere, ma perché mi stai dicendo tutto questo?>> chiese lei un po’ confusa.
 
<< Vedi.. come avrai capito Harry è un ragazzo molto sensibile, anche se non si direbbe>> Ilaria annuì, questo lo sapeva. Harry era il perfetto mix tra perversione e romanticismo, scherzo e dolcezza, passione e sensibilità.
 
<< Io.. ti chiedo solo di non farlo soffrire>> a quella frase Louis guardò dritto negli occhi Ilaria, la quale distolse subito lo sguardo, non riuscendo più a sostenerlo.
 
Le venne un colpo al cuore non appena le parole di Louis le fecero tornare in mente Harry ed i pensieri del giorno prima.
 
Davvero il maggiore era lì davanti a lei e lo stava proteggendo? Quella conversazione non fece altro che spaventarla maggiormente: se Louis le stava dicendo quelle cose voleva dire che anche lui, pur non essendo nella testa del riccio, aveva capito che Harry faceva sul serio.
 
Ma possibile che il minore si fosse davvero innamorato? Di lei?
E se invece credeva solo che fosse così mentre in realtà aveva preso solo un abbaglio? Cosa sarebbe successo poi?
Avrebbe sofferto, ovviamente.
E lei non voleva assolutamente tutto ciò.
Da un paio di anni ormai aveva promesso a sé stessa che si sarebbe tenuta lontana da qualsiasi disastro sentimentale e che non si sarebbe più ripetuto ciò che accadde anni prima.
 
In quel momento però uno dei migliori amici del riccioluto le stava chiedendo di dargli sicurezze, voleva sapere se poteva fidarsi e se poteva stare tranquillo. Capire in che mani fosse capitato Harry.
 
Lei era confusa, certo, ma non se la sentì proprio di negare una risposta al maggiore o di metterlo in allarme. E poi, qualsiasi cosa fosse successa, non avrebbe mai permesso che Harry stesse male, per nessun motivo al mondo. Anche se questo avrebbe comportato la sua di sofferenza.
 
Ilaria mise la sua mano su quella del ragazzo poggiata sul letto e sorrise intenerita.
 
<< Non mi permetterei mai di fargli del male, gli voglio bene quanto te>> disse lei confortando il ragazzo al suo fianco.
 
Louis la guardò senza far trapelare i suoi pensieri e cercò di scrutare ciò che la mente della ragazza stava elaborando. La tarda risposta e la poca sicurezza nelle sue parole gli fecero pensare che forse c’era qualcosa che non andava, ma ancora non aveva capito cosa.
 
<< Va bene – abbassò lo sguardo – ricordati una cosa però – il maggiore strinse la mano della ragazza – se ci fossero dei problemi, in qualsiasi momento, sappi che io ci sono>> le sorrise.
 
La ragazza ricambiò il sorriso e lasciata la mano del maggiore, lo abbracciò quasi come se ne sentisse il bisogno, come se da giorni non stesse aspettando altro.
 
<< Grazie>> sussurrò lei chiudendo gli occhi.
 
<< È un piacere>> rispose lui stringendola.
 
Sciolsero l’abbraccio e si scambiarono un altro sorriso.
 
<< Sai, non conoscevo questo tuo lato tenero>> disse lei dandogli un colpetto sulla spalla.
 
<< Già, ma non spargere la voce. Devo mantenere la mia figura>> rispose Louis facendole l’occhiolino.
 
<< Terrò la bocca cucita>> giurò Ilaria.
 
Louis le sorrise e le scompigliò i capelli, poi si alzò dal letto ed uscì dalla stanza. Ilaria lo guardò andare via e il sorriso sulla sua bocca svanì in un secondo.
Si rimise davanti allo specchio e continuò ad aggiustarsi i capelli con vari prodotti per renderli di un mosso più definito.
 
Dopo due minuti che Louis se n’era andato Harry uscì dal bagno e tornò in camera. Varcò la porta e Ilaria lo guardò tramite lo specchio: era a torso nudo.
“Che novità...” pensò sarcastica, mentre i suoi sensi prendevano un volo diretto e senza ritorno verso un pianeta lontano e sconosciuto.
 
Harry poi si diresse verso di lei e l’abbracciò da dietro, poggiando il mento sulla sua spalla. Quando sentì le braccia del riccio intorno alla vita si fermò e lo guardò. Si guardarono l’un l’altro nello specchio in silenzio, e ad entrambi spuntò un sorrisetto sul viso.
All’improvviso Harry cominciò a parlare.
 
O meglio, a...cantare?
 
“Baby you light up my world like nobody else, the way that you flip your hair gets me overwhelmed, but when you smile at the ground it ain’t hard to tell you don’t know...you don’t know you’re beautiful..” cantò le note del suo assolo.
 
Quella voce, quella melodia, Ilaria l’aveva sempre amata e sentendola in quel momento, così vicina, così reale, era...incredibile. La ragazza si bloccò improvvisamente e lo fissò immobile.
 
<< Cos’hai?>> chiese lui sorridendo sempre guardandola allo specchio. Ilaria si girò e si trovarono faccia a faccia.
 
<< Davvero hai il coraggio di chiedermi cos’ho? – chiese lei sorridendo sarcastica – ti ricordo che sono una Directioner, e nel caso te ne fossi dimenticato, le Directioners amano le vostre cinque voci alla follia>>
 
Harry le strinse le braccia dietro la schiena, avvicinando maggiormente i loro bacini. La rossa poggiò le mani sulle spalle di lui.
 
<< Diciamo che...ammazzeremmo per sentire anche una sola nota provenire dalla vostra bocca>> fece lei come se stesse dicendo la cosa più normale del mondo.
Risero entrambi, poi Ilaria si fece improvvisamente seria.
 
<< Amo la tua voce, sul serio. Certe volte vorrei averla tutta per me>> disse, disegnando con l’indice il contorno della “A” tatuata sulla spalla sinistra del cantante.
 
<< Beh, solo ed esclusivamente per te non posso assicurartelo, diciamo che posso non fartene sentire la mancanza>> fece lui sorridendole.
 
<< Mi accontenterò>> annuì lei, tenendo sempre lo sguardo sul tatuaggio.          
 
Ilaria era come incantata. Il suo dito scivolava sulla linea nera e il suo viso era inespressivo.
“A...” si ripeteva nella mente, più volte come se non ci arrivasse.
Poi il suo cervello collegò.
 
In un attimo allontanò il dito dalla spalla di Harry come se si fosse scottata e distolse lo sguardo dal tatuaggio, liberandosi dalla presa del riccio.
 
<< Che succede?>> domandò il riccio allarmato dal suo scatto di movimenti.
 
La ragazza gli fissò il tatuaggio sulla spalla. Stava tranquillamente parlando con Harry, perché la sua paura doveva uscire fuori anche nei momenti meno opportuni? Stava diventando incontrollabile.
 
<< Ehy mi dici cos’hai?>> ripeté lui leggermente più spaventato. La rossa spostò lo sguardo dal tatuaggio agli occhi di Harry, attirata dalla leggera preoccupazione nel suo tono di voce.
Lo guardò per alcuni secondi, allontanando la confusione e pensando il più lucidamente possibile ad una risposta da dargli.
 
<< N-niente, è che... Dalila e Zayn non hanno ancora chiamato, sono quasi dodici ore che sono spariti>> fece lei, mentendo.
 
Il cantante le andò in contro e le poggiò le mani sulle braccia.
 
<< Sta calma, a quest’ora saranno sicuramente in giro a divertirsi>> cercò di tranquillizzarla lui.
 
<< Ma allora perché non hanno fatto nemmeno un colpo di telefono?>> chiese Ilaria dando uno sguardo all’orologio digitale sul comodino.
 
<< Sai come sono fatti, avranno perso la cognizione del tempo stando insieme – Harry si avvicinò alla rossa – anche a me succede quando sto con te>>
 
La ragazza abbassò lo sguardo, sorridendo appena.
 
<< Comunque se ti fa stare più tranquilla adesso andiamo giù e proviamo a richiamarli insieme agli altri>> Harry le accarezzò la schiena passando le dita sulla sua spina dorsale.
 
Improvvisamente la ragazza si tranquillizzò e si rilassò in un tempo infinitamente breve, come se il riccio avesse premuto il tasto reset, azzerando tutte le sue sensazioni.
Il cantante poi, dopo aver indossato una maglia, la prese per mano e insieme scesero le scale.
 
<< Finito con le docce?>> chiese Niall che stava spaparanzato sul divano.
 
<< Si, lavati e profumati>> rispose Ilaria andando a sedersi sul divano di fianco a Liam, seguita dal riccio.
 
<< Ehy Liam, hai sentito Dalila o Zayn per caso?>> chiese la rossa al ragazzo.
 
<< No mi dispiace...ho provato a chiamarli qualche minuto fa ma hanno i cellulari staccati>> Liam afferrò il suo cellulare e riprovò per l’ennesima volta a richiamarli.
 
Alla frase del cantante ad Ilaria vennero in mente pensieri orribili, ma scosse la testa per scacciarli subito. Più cresceva la preoccupazione e più la sua mente viaggiava ai limiti dell’impensabile.
 
<< Ragazzi è assodato che siamo tutti abbastanza preoccupati, ma proviamo a pensare positivo...io credo che siano semplicemente usciti stamattina per fare un giro insieme e avendo i cellulari spenti non si sono accorti dell’orario, presi da qualunque cosa stiano facendo>> Louis cercò di prendere in mano la situazione.
 
<< D’accordo, ma non si spiega perché abbiano i cellulari spenti>> continuò Liam.
 
<< Forse si sono scaricati>> azzardò Niall.
 
<< O forse li hanno spenti loro>> ipotizzò Louis.
 
Ilaria ascoltava solamente a testa bassa, anzi, non ascoltava nemmeno più da tutti i pensieri che le invadevano la mente. Harry si accorse dell’assenza della ragazza di fianco a lui e cercò di fermare tutto ciò.
 
<< In ogni caso stanno bene – disse improvvisamente il riccioluto mettendo un braccio intorno alle spalle della rossa e stringendola a sé – che ne dite se mentre li aspettiamo stasera ci ordiniamo una pizza?>> il minore della band cercò di cambiare discorso.
 
<< Si! Pizza!>> urlò Niall. Louis e Liam annuirono e risero per la solita reazione del biondo alla parola “pizza”.
 
Per un attimo alla rossa sembrò di essere ritornata alla normalità, come i giorni passati.
Ma la verità era che mancavano Dalila e Zayn.
“Dove siete?” chiese il suo pensiero.
 
<< Io e Niall andiamo a prendere le pizze, voi intanto apparecchiate>> disse Liam alzandosi dal divano insieme all’irlandese. I restanti tre annuirono e i due cantanti uscirono di casa.
Ilaria fece per alzarsi ma Harry la fermò prendendola per un polso.
 
<< Sta tranquilla, ci pensiamo io e Lou. Hai già cucinato per noi oggi>> Harry la vedeva molto preoccupata e assente, così decise di lasciarla riposare un po’.
 
<< Grazie>> rispose la rossa. Ilaria si stese sul divano e guardò il soffitto.
 
Intanto Harry e Louis erano in cucina ad apparecchiare ma avendo la porta aperta, riuscirono a vedere la ragazza in sala.
 
<< Se quei due non arrivano, presto avrà una crisi di nervi>> disse Louis con lo sguardo rivolto verso la sala.
 
<< Non c’è modo di tranquillizzarla...fino a quando non li avrà davanti agli occhi non si darà pace – fece Harry guardandola a sua volta – ma in fondo la capisco, non abbiamo loro notizie dall’intera giornata. Anche io inizio a preoccuparmi ora>> continuò il riccioluto.
 
<< Già, nemmeno Zayn è mai sparito per così tanto tempo senza dire niente>> concordò il maggiore dei due.
 
Intanto Ilaria aveva lo sguardo perso nel vuoto bianco del soffitto e pensava. Non era la prima volta che si trovava in situazioni del genere: altre volte le era capitato di avere problemi, qualcosa che non andava, ma quella volta era diverso e non capiva il perché. Si sentiva strana, come se non avesse fatto qualcosa che di solito in situazioni del genere faceva, e che la faceva sentire meglio.
 
Ad un tratto le venne un’illuminazione, aveva capito.
 
Afferrò il cellulare e si diresse verso la cucina, dove il maggiore e il minore della band stavano parlando dei due ragazzi scomparsi.
 
<< Shh, sta arrivando>> disse Harry sottovoce. Non voleva farle sentire ciò che stavano dicendo, se avesse saputo che anche loro erano preoccupati si sarebbe sentita ancora peggio.
 
<< Scusa Harry, posso andare in camera tua a fare una telefonata?>> chiese Ilaria ferma sul ciglio della porta.
 
<< Certo>> rispose il riccio sistemando le posate sul tavolo. Appena la ragazza lasciò la stanza Harry guardò Louis, chiedendosi mentalmente perché Ilaria fosse così seria.
 
 
   
 
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