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Autore: Directioner16    29/09/2013    4 recensioni
Carissimi lettori e lettrici,
questa è la prima fan fiction che pubblico su questo sito. Vi avviso che gli stessi capitoli sono presenti anche nella pagina Facebook "** Vas Happening Carrots?". La storia, scritta da me e da una mia amica, valida collaboratrice per la realizzazione dei capitoli, parlerà del sogno di due amiche che si realizzerà inaspettatamente e che porterà a vari episodi. Spero che vi piaccia e che siate in molti a leggerla... Buon divertimento!
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 34

 

- Pamela -

 

Vedere Giulia così felice mi rendeva davvero la persona più orgogliosa del pianeta: lei era la mia migliore amica e desideravo solo il meglio per lei. E ora aveva trovato un ragazzo perfetto, disposto a farle vivere momenti indimenticabili, ne ero sicura!
Speravo con tutto il cuore che la loro storia potesse durare e che le fans non si intromettessero nel loro rapporto: era giusto che Niall potesse vivere contento e le fans avrebbero dovuto accettare il fatto che avesse una persona speciale accanto a lui.

Per il momento, credo che nessuno dei due fosse disposto, almeno finchè non si fossero conosciuti bene, a rivelare al mondo che un altro membro degli One Direction non era più single.

In fondo, erano insieme da appena poche ore e non credo si potesse già considerare vero amore, anche se sapevo che entrambi nutrivano forti sentimenti nei confronti dell'altro.

Beh, quella riflessione fatta appena sveglia, mentre ancora ero sdraiata sul mio morbido letto, era la verità che scaturiva dalla mia mente. Non potevo essere più entusiasta della situazione!

Stanca di stare lì a pensare, mi alzai cercando di fare il minimo rumore indispensabile e mi trascinai ancora mezza intontita verso il bagno, ma mi fermai di scatto quando sentii il cellulare di Giulia vibrare sulla scrivania. Le era arrivato un messaggio...

La curiosità di leggerlo era irresistibile, ma mi trattenni con tutte le mie forze: lo avrebbe letto non appena si fosse svegliata.

Prima di cambiare idea, mi precipitai in bagno resistendo alla tentazione di dare una sbirciata veloce al testo contenuto nel messaggio.

Pensai che dovesse essere di Niall e, mentre mi cambiavo, immaginai cosa le avrebbe potuto scrivere: “Hey, amore... come va? Ti ho svegliata?” oppure “Tesoro! Buongiorno!”

No, credo che Niall fosse più un tipo dolce e romantico perciò le avrebbe potuto scrivere: “Principessa! Mi manchi da morire...”

Ma a cosa diavolo stavo pensando!?! Dovevo smetterla di farmi così tanti film mentali...

Appena fui pronta, uscii dal bagno tornando verso la nostra camera. Giulia era ancora nel mondo dei sogni e il suo cellulare sembrava urlare: “Sono qui... leggi il messaggio!”

Stavo davvero delirando: i cellulari non parlano! 

Per distrarmi, mi sedetti sulla sedia davanti al computer e lo accesi.

Ma un movimento sbagliato della mia mano (non sono mai capace di controllarmi) spinse il portapenne oltre il bordo della scrivania, scaraventandolo a terra.

La moquette attutì un po' la caduta, ma sentii Giulia mugugnare qualcosa: ora bastava solo che l'avessi svegliata per rovinare questa meravigliosa giornata di sole!

Sapevo fin troppo bene che poteva svegliarsi di cattivo umore se per caso avessi osato disturbare il suo sonno beato...

Per mia immensa fortuna, però, dopo essersi rigirata un paio di volte nel letto, riassunse un'espressione sognante (?) e dedussi che si fosse riaddormentata.

Nel frattempo, il computer si era accesso, perciò entrai sulla mia pagina delle email e scrissi un breve messaggio ai miei genitori, dicendo loro che oggi non potevamo sentirci dato che Giulia stava ancora dormendo.

Poi uscii silenziosamente nel terrazzo: fuori c'era una calda giornata di sole e inspirai l'aria di Washington per liberarmi la mente dai miei contorti pensieri.

Poi vidi mia zia in piscina così la salutai con un cenno della mano.

 

  • “Ciao Zia, tutto bene?” chiesi

  • “Sì, grazie... tu?” rispose

  • “Tutto bene, grazie! Giulia sta ancora dormendo, posso fare qualcosa?”

  • “Finché non fa troppo caldo, potresti darmi una mano ad annaffiare i fiori del giardino? Non vorrei che il sole li bruciasse!”

  • “Certo, scendo subito!” accettai

 

Tornai dentro in camera e lasciai un biglietto a Giulia dicendole che ero scesa ad aiutare mia zia.

Chissà fra quanto tempo si sarebbe svegliata quella dormigliona!

Scesi le scale cercando di attutire al massimo il rumore dei miei passi sugli gradini, passai davanti alla libreria di mio zio al primo piano e, come sempre, rimasi un attimo a sfogliare con gli occhi i vari titoli dei libri. Era una cosa che avevo cominciato a fare l'anno prima, mentre ero in vacanza lì da sola, e anche ora, mi piaceva vedere se qualcosa era cambiato: i miei occhi si fermarono infine sul libro che sin dal primo momento aveva catturato la mia attenzione e che mi ero promessa di leggere appena ne avessi avuta l'occasione: “Il Codice Da Vinci” di Dan Brown. Io infatti amavo leggere e questa mia passione veniva subito dopo quella per i miei idoli.

Cercando di distogliere il pensiero da quei due argomenti che amavo alla follia, proseguii scendendo le scale finché non arrivai al piano terra. Uscii per la porta del garage, presi l'annaffiatoio e, dopo averlo riempito d'acqua, raggiunsi il giardino ed abbeverai i fiori multicolore che ornavano quella splendida casa. Mia zia stava abbeverando il lato davanti dell'abitazione, nel frattempo.

Appena entrambe terminammo, tornammo in cucina e preparammo la colazione.

Ridemmo e scherzammo insieme come ai vecchi tempi, poi mi venne in mente che i professori mi avevano dato dei compiti per le vacanze e presi i libri, mentre aspettavo Giulia che si svegliasse.

Avevamo 12 versioni di latino, compiti di grammatica, matematica, inglese e alcuni capitoli di psicologia da studiare.
Ma non dovevamo essere in vacanza? Non capisco perché i professori ci riempiano sempre di compiti durante l'estate, anche perché poi in settembre non li controllano nemmeno. Come studenti che lavoriamo duramente per 9 mesi all'anno, non avremmo diritto anche noi a 3 mesi circa di relax? Capisco che poi ci potremmo dimenticare tutto senza esercitarci, ma datemi qualche esercizio, non libri interi!

Ok, finita questa piccola riflessione che feci tra me e me, decisi di fare un po' di grammatica, tanto per non arrivare a settembre senza aver fatto nulla.

Dopo qualche esercizio, mi sentivo già stanca... ero in America, avevo appena conosciuto i miei idoli e ora dovevi fare i compiti! Che ingiustizia!

Fortunatamente, Giulia arrivò a salvarmi.

La accolsi con un sorriso mentre lei, ancora assonnata, mugugnò un ciao stanco.

Le presi la sua tazza di tè e i pancakes rimasti, mentre lei si sedeva con un tonfo sulla sedia.

 

  • “Ti fa male pensare troppo a...” prima che potessi finire la frase, Giulia sollevò lo sguardo su di me e in quel momento un fulmine mi colpì... amavo stuzzicarla! Ma dovevo stare attenta a non oltrepassare il limite della sua pazienza.

  • “Dormito bene?” domandai cambiando discorso e fingendo un sorriso per farmi perdonare

  • “Sì, peccato che poi c'è sempre qualcuno che mi rovina la giornata!” esclamò

  • “Eh, sì... non ti puoi liberare di me tanto facilmente!”

  • “Potrei farlo benissimo, invece!” mi guardò sorridendo e io deglutii dalla paura

  • “E come faresti poi a vivere senza di me?!?” ribattei

  • “Ah, la mia vita sarebbe meravigliosa: non avrei più moscerini che mi ronzano intorno!”

  • “Questa era cattiva!” affermai mettendo il broncio

  • “Lo so...” sussurrò per poi farmi una linguaccia

  • “Hai letto il messaggio che ti era arrivato?”

  • “Ovvio!”

  • “Niall?!?”

  • “Sì!”

  • “Smettila di rispondermi a monosillabi! Cosa ha detto?” dissi scherzando

  • “Probabilmente andremo domani a New York!”

  • “Fantastico!” Giulia annuì sorridendo

  • “Cosa stavi facendo?” mi chiese

  • “Grammatica!”

  • “Oh, vado a prendere i libri anche io e facciamo insieme!”

  • "Sì, ti aspetto!” affermai io

 

Giulia corse in camera e dopo 2 minuti, anzi meno, tornò correndo.

 

  • “Pamy, i ragazzi mi hanno scritto chiedendomi se possono venire da noi!

  • “Oh, perfetto! Prima mia zia mi ha detto che voleva andare a fare la spesa verso le 15.00, potremo chiederle se noi possiamo stare qui con i ragazzi!”

  • “Certo... intanto scrivo loro che li aspettiamo nel pomeriggio!”

  • “E io vado a chiedere il permesso alla zia!” così la raggiunsi nel suo studio, dove stava leggendo qualche rivista

 

Dopo aver ottenuto il suo consenso tornai da Giulia in cucina e, con un cenno della sua testa, capii che era tutto sistemato anche per i ragazzi.

Aspettando l'ora di pranzo, cominciammo a svolgere alcuni esercizi di grammatica e presto si fecero le 12.30, così riportammo i libri in camera e preparammo la tavola per il pranzo: insalata di riso, ideale per rinfrescarci il palato.

Raccontammo a mia zia come avevamo fatto a conoscere i nostri idoli – attraverso la pubblicità della Premium che aveva come sottofondo Gotta be You. Quando, infatti, cominciarono a mandare in onda quella pubblicità, entrambe rimanemmo subito incantate dalla bellezza di quella canzone, al punto che, davanti alla TV, non aspettavamo altro che la ripresentassero. A poco a poco, cominciammo ad amare il ritmo della canzone e a pensare alle parole, canticchiandola anche senza conoscerla.
Un giorno, non resistetti alla curiosità e mi fiondai a cercare il nome del cantante su Internet (all'inizio non pensavo fosse una band). Si trattava di una band anglo-irlandese da poco formata e che non avevo mai sentito nominare prima, gli One Direction.

Da lì, come un evento a catena, Giulia mi consigliò di ascoltare anche le altre loro canzoni, come What Makes You Beautiful e One Thing... beh, da lì si può immaginare cosa successe.

La loro voce, le loro canzoni, tutto di loro mi attirava come una calamita, come una droga a cui non potevo resistere. Così nacque la prima scintilla di un amore che forse durerà per sempre, o almeno così spero... non so descrivere esattamente quello che mi fanno provare, ma sono sicura che quel 26 Gennaio è stata la mia rinascita: da allora vedo tutto sotto un altro aspetto, che non avevo mai valutato e, solo adesso, mi rendo conto di come bisogna affrontare il mondo.

Non mi importa ciò che la gente pensa di loro... non smetterò mai di amarli!

 

Mia zia rimase molto colpita dal nostro racconto e ci disse che ora capiva il motivo per cui non potevamo staccarci da loro o non pensarli neanche per un secondo... e confermò che aveva fatto la scelta giusta, dandoci il permesso di andare ad un loro concerto.

Ora non le importava se avremo passato tanto tempo con loro... facevamo bene a cogliere l'occasione finchè potevamo, questo era ciò che credeva.

 

D'istinto la abbracciamo entrambe, ringraziandola finchè lei ci supplicò di staccarci perché la stavamo stringendo troppo.

 

  • “Suvvia ragazze... dobbiamo muoverci che fra un'oretta arrivano!” esclamò

 

In fretta, ci dividemmo i compiti: io sparecchiai la tavola, mia zia lavò i piatti e Giulia cercò di sistemare il disordine delle varie stanze. Sembravamo programmate per far risplendere quella casa...

In 30 minuti, tutto era perfettamente in ordine, così io e Giulia andammo a cambiarci in camera.

Indossammo semplici canottiere e shorts, ci legammo i capelli in una coda e ci mettemmo un filo si trucco. In quei pochi giorni da quando eravamo arrivate a Washington, avevamo già preso un po' di colore e questo mi piaceva molto: non sono una persona che ama l'abbronzatura, quella delle dive che si fanno lampade senza soste per essere scure... ma un po' di colore non guasta a nessuno!

Quando fummo pronte, scendemmo ad aspettarli in cucina.

Mia zia tra un po' usciva e ci lasciava di nuovo sole con loro... non credo che questo ci dispiacesse, anzi era meglio così: già eravamo timide ed emozionate al semplice pensiero dei nostri idoli a casa nostra, se poi lì c'era anche mia zia, allora la cosa si faceva abbastanza imbarazzante!

Avevo lasciato i libri dei compiti in salotto per sbaglio, ma non avevo per nulla intenzione di risalire le scale per portarli in camera, anche perché volevo essere lì quando arrivavano, e ormai era questione di minuti.

 

- TO BE CONTINUED-

Spazio Autrice:

Sorpresa, Sorpresa... sono tornata!
Lo so: sono parecchie settimane che non aggiorno, ma la scuola
è cominciata di brutto e non ho mai un secondo per
scrivere un nuovo capitolo.
Vi avevo promesso qualche colpo di scena, ma purtroppo
non c'è ancora nulla di particolarmente interessante.
Scusatemi...
Spero che qualcuno mi lascerà la sua opinione: accetto
anche critiche costruttive!
Non vi mangio...

Ringrazio coloro che non hanno mai smesso
di esserci e di complimentarsi con me.
Ringrazio soprattutto la mia migliore amica: ieri
mi ha fatto un regalo immenso comprandomi
il biglietto per il concerto del 29 Giugno.
Quante di voi ci saranno?!?
E a quelle che non ce l'hanno fatta voglio dire: non
arrendetevi... il vostro sogno si realizzerà!
Bacioni a tutte!

                           Directioner16

  
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