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Autore: Rosa Bianca    30/09/2013    5 recensioni
Il respiro si ferma...perchè non faccio in tempo a finire la frase che le tue labbra catturano le mie in un bacio passionale, facendomi sognare almeno per questi pochi secondi , lasciandomi avvolta in una lunga scia di domande.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Galoppo, galoppo verso casa in lacrime, con la disperazione nelle vene…
Non ce la faccio… non posso crederci… non posso credere che sia successo proprio a me… che nella mia vita non ho ricevuto altro che veleno.
Come hai potuto lasciarci Hans? Come? Avevi detto di amarmi… avevi detto che mi avresti sposato e mi avevi detto che lo desideravi questo bimbo. Invece mi hai raccontato solo menzogne, una valanga di menzogne che adesso cambieranno la vita di entrambi… entrambi si, perché anche se non sarai presente per tuo figlio, il rimorso brucerà come fuoco nel tuo cuore, un fuoco che mi auguro con tutta me stessa che ti possa far soffrire, come adesso sto facendo io .
Sono arrivata a casa… mi dirigo nella stalla e lego Cesar.
“Ci ha lasciati Cesar… me ed il suo bambino…”
Mi aggrappo al so muso. Quando ero piccola venivo spesso a parlare con lui… erano anni ormai che non lo facevo.
“Ha detto che non si sente pronto a fare il padre… e mi ha proposto di interrompere la gravidanza…”
Un nitrito, accarezzo il suo bellissimo muso bianco…che da bambina mi faceva sognare. In genere venivo quando combinavo qualche guaio, ma adesso il guaio non l’ho commesso io, ma lui…come si fa a proporre di uccidere qualcosa di così meraviglioso come una creatura che cresce nel ventre, un bimbo che deve ancora nascere?
“Ma io Cesar gli ho detto che non l’avrei fatto…non avrei mai potuto uccidere il mio bambino…”
Non l’avrei mai fatto piccolo mio…mai.
Diluvia fuori, fa freddo , io non so che fare oltre a versare lacrime… non posso pensare che mio figlio crescerà senza un papà…
Poso le mani sul ventre …
“Sai Cesar…sta diventando grande…vedo i cambiamenti ogni giorno che passa.”
Mi stendo sul fieno accarezzo la pancia che anche se non è visibile io sento piena e viva…e sussurro al mio bambino le parole più dolci…
“Piccolo… mi senti? Sono la tua mamma… amore sappi che non sarà una passeggiata la tua vita… purtroppo papà ci ha lasciati … io non so cosa fare … non sono capace a fare la madre… ma mi aiuterai te vero? Certo crescere un bimbo da sola per me che non ho esperienza non sarà semplice, ma vedrai che ce la caveremo comunque , anche senza papà.”.
Un sorriso spunta fra le lacrime … sento il sonno giungere nel mio corpo, lasciando che i brutti pensieri spariscano almeno per un po’ di ore…
***
“Oscar! Oscar svegliati!”
Apro gli occhi e vedo Andrè…
“Oh Andrè…”
“Ma sei impazzita? Perché hai dormito qua?”
Mi sono svegliata, svegliata dal sonno, svegliata dalla mia unica via d’uscita… Andrè è venuto a cercarmi …
“Cosa ti è successo?”
Io presa dalla disperazione più totale non rispondo e mi butto fra le sue braccia piangendo…
“Oscar?”
Sei atterrito Andrè, ma ti prego… non farmi domande… quando vorrò ti spiegherò tutto…
“Non dire nulla… ti prego…”
Te lo dico  con il cuore in mano…
“C’entra lui vero? Ti ha fatto soffrire è così?”
“Andrè…”
“No ,dimmi Oscar è così?”
Non ce la faccio a spiegarti, non adesso …
“Non adesso Andrè… non adesso.”
Se fosse per me Andrè , per la mia debolezza, non troverei mai la forza di dirti la verità…
Ma lo devo fare, per sistemare le cose e per evitare problemi prima che sia troppo tardi…
Già, potrebbe diventare troppo tardi… troppo tardi per me , troppo tardi per mio figlio, troppo tardi per la famiglia che non mi è stata concessa e che pur inesistente potrebbe subire danni…
“Andiamo dentro…”
***
 
Entro in casa, un brivido percorre il mio corpo… mia nonna corre verso di me abbracciandomi.
“Oscar! Dove sei stata?! Eravamo tutti preoccupati!”
Sono colpita dalle sue parole, ma non riesco a concentrarmi… voglio stare sola…sola! Sola con me stessa, sola col mio bambino, sola con la mia disperazione nata per l’eccessivo amore per questa creatura.
Mi libero dalla sua stretta e corro in camera mia piangendo.
Chiudo la porta a chiave e mi butto sul letto , versando quelle ultime lacrime rimaste nel mio essere…
Bussate alla porta invocando il mio nome, ma io non rispondo e mi avvolgo nella solitudine più totale.
***
E’ ora di cena siamo a tavola, stasera abbiamo anche l’onore di averla tra noi.
E’ da molto che i miei genitori non passano del tempo insieme ed ora non fanno altro che parlare tra loro.
Mi assolvo nei pensieri più profondi della mia anima , non destando di una minima attenzione gli altri…
Voglio dimenticare… dimenticare Fersen, dimenticare tutto il male che mi ha fatto…
Mi sento chiamare… è mia madre che mi ha fatto una domanda…
“Oscar… te invece hai qualcosa da raccontarmi?…”
Faccio no con la testa… mi guarda mia madre, con tristezza…
“Cos’hai Oscar?”
La guardo  ma non le rispondo…   ricomincio a pesare al mio futuro e a quello di mio figlio…
Odo ancora i miei parlare di continuo, mia madre mi porge un’altra domanda…
“Come procede il lavoro Oscar?”
Non le rispondo…
Vedo Nanny ed Andrè entrare nella sala per portare le portate restanti della cena
In un momento l’atmosfera cambia, tutti mi fissano, c’è un silenzio tombale nella stanza ed in un attimo spiazzo tutti con una frase…
“A…aspetto … un figlio…”
Vedo gli occhi di mio padre gelarsi, lacrime sgorgare dal volto di mia madre e di mia nonna ed infine vedo Andrè impalato con gli occhi lucidi osservarmi attentamente.
Mi impaurisco nel vedere mio padre venire verso di me e in un attimo sento la potenza della sua mano sul mio viso. Mi prede per il colletto della camicia… ancora sofferenze per la mia anima e per il mio corpo…
“Chi è il padre?!!!”
Me lo chiede con talmente tata violenza da paralizzarmi momentaneamente .
“Allora, chi è questo bastardo?!”
Non posso dirvelo padre… no mi è concesso… se si sapesse chi è il padre , la regina ne soffrirebbe e questo è l’ultimo dei desideri…
“N…non posso padre… non posso…”
Piovono lacrime dal mio volto…
“Sei una sgualdrina!”
Mi accovaccio su me stessa disperandomi…
“Non osate!”
Andrè…mi vieni vicino e mi accogli tra le braccia.
“Non osate più chiamarla così!”
“Andrè , non immischiarti!”
“No signor generale … per dire una cosa simile vuol dire che non conoscete affatto vostra figlia…”
Le tue parole mi sciolgono il cuore… perchè lo fai Andrè? Io non lo merito…non lo merito!
“La conosco quanto basta!”
Bugiardo… voi non mi conoscete affatto padre… affatto.
“Lei si è semplicemente data all’uomo che amava…e come posso intuire l’ha abbandonata… sapete io sapevo che un giorno sarebbe successo… ma l’amore è più forte di qualsiasi cosa… qualsiasi… ”
Rimango senza fiato dinanzi alla mia famiglia… vedo mia madre e Nanny pietrificate… non hanno nemmeno avuto la forza di difendermi… già l’uomo che amavo… il padre del mio bambino…
Vedo mio padre sedersi e passarsi le mani fra i capelli…
“Dobbiamo trovare una soluzione…”
Io non dico nulla, rimango intrappolata tra le braccia di Andrè … dite di voler trovare una soluzione, ma non è così, voi volete solamente liberarvi del bambino appena sarà nato… ma non lo permetterò… non lo farete…
 
 
 
Angolo dell’autrice:
Ciaoooo!!! So che il capitolo non è niente di che , cercherò di fare di meglio, ma calcolando che sono anche influenzata me lo fate passare?
 
 
  
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