30/09/2013
2 recensioniCapitolo 6 – Questioni di volontà.
Mark mi aveva trascinato in giro per sentieri e piccole città e ogni tre per due mi faceva nascondere sotto Qualcosa perché stava passando Qualcuno e la maggior parte delle volte non passava proprio Nessuno. Quando gli chiedevo la nostra destinazione lui mi rispondeva di aspettare ancora un attimo e poi mi trascinava dietro un albero o apriva qualche passaggio sotterraneo ,almeno avevo scoperto che questo “mondo” era molto simile al nostro, solo molto meno sviluppato, niente centri commerciali o super strade… nah,solo sentieri e piccoli negozi praticamente ciò da cui ho sempre cercato di scappare. Penso che si trattasse di un villaggio,non di una grande città. Solo a pensare che se fossi stata a casa mia avrei potuto godermi la beatitudine di un massaggio e un giro di shopping, se avessi saputo in quel momento tutto quello che poi mi è accaduto,l’amore che mi lega a quel posto,la tristezza che provo al ricordo di chi ci ho lasciato. Adesso però torniamo alla storia, Finalmente giungemmo a quello che sembrava la nostra meta. All’apparenza si trattava di un albero,solo poco dopo mi accorsi che Mark tastava accuratamente alcuni punti della corteccia,aggrottai le sopracciglia, ma adesso mi sento stupida io! Si curvò un secondo e poi… scomparve. Nel nulla,in assoluto silenzio. Un attimo prima c’era,un secondo dopo era sparito. Mi sentii raggelare,ero persa nel mezzo del bosco completamente sola e iniziavo a sentire freddo,mi guardai in torno e deglutii amaramente. Feci un passo avanti e ,come Mark, scomparvi solo che mi ero materializzata in una sala luminosa e accogliente. Sentii montare un istinto omicida quando vidi il mio accompagnatore rotolarsi dalle risate,mi volsi e dietro di me c’era un grosso schermo che ritraeva il punto in cui prima mi trovavo io. Una telecamera? Qui?-sei un idiota integrale- dissi diventando rossa e fumante.
-ma dai,io ti vedevo!- sorrise e le mie mani tremarono.
-io no- mi avvicinai e gli feci saltare il bicchiere che aveva in mano così che la sua maglia si bagnò,felice mi accomodai sulla poltrona e gli feci segno di sedersi. Il suo sorriso si spense progressivamente e il mio sbocciò,per nulla si sedette e parlò di slancio,tanto che ci misi tempo per capire tutte le sue parole.
-a parte gli scherzi Amanda,siamo qui per incontrare una persona importantissima,quanto te,siete entrambe fondamentali per questo posto e adesso che siete insieme potete salvarlo. Mi serve ,però, la tua collaborazione e devi promettermi che se diventerà troppo me lo dirai e io ti riporterò a casa, almeno provaci,ne va della vita e delle salute di questo mondo e quando ti dico che se impari ad amarci noi ameremo te devi crederci. Non c’è bisogno di una risposta immediata,ma se decidi di aiutarci devi provarci in tutti i modi prima di arrenderti. Non so perché sei stata scelta tu tra le tante o perché tu non sia arrivata prima, io non posso sapere cosa accadrà ma ti posso promettere che non mi arrenderò mai- continuò a fissarmi per qualche minuto io avevo gli occhi fissi nei suoi,ero sconvolta,avevo promesso a me stessa di non deludere mia nonna,ma in quel momento le sue parole mi caricarono di un peso enorme , che, in fondo non potevo sopportare.
Angolo della scrittrice pazza furiosa:
scusate,devvero se è dei mesi che non aggiorno,ma c'è una buona notizia,il mio blocco è finito e adesso se il liceo me lo concede aggiornerò qualcosa tutti i giorni. spero vi piaccia anche se so che non è granchè perchè l'ho scritto di fretta ed è un po' che non lo faccio. Non l'ho riletto ,come di solito faccio, quindi scusate gli errori. tutta questa fretta è colpa di due pazze che mi stalkerano se non aggiorno ( ergo Lilu e Lila,ciao belle *_* ).fatemi sapere cosa ne pensate. alla prossima.
_Fely_