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Autore: Lady Lee    30/09/2013    4 recensioni
L'amore non è una cosa facile.
Neanche per Beast Boy e Raven, che in questa storia si accorgeranno di amare, oltre ai pregi, anche i difetti l'uno dell'altra.
Ma non sarà semplice, perchè amare è difficile, però in fondo, basta ascoltare il proprio cuore.
Buona lettura!
Genere: Azione, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Beast Boy, Raven
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                                                                                                                A Giulia, che c'è sempre.
                                                                                                                           Ti voglio bene.

 

Il suo cuore prese a battere più velocemente e cominciò a sudare.
B.B. si girò di scatto verso Raven, l’espressione sorpresa, felice, confusa.
-R-Raven?- sussurrò.
-B…Beast… ho caldo…- ansimò la maga.
Lui spalancò gli occhi, ancora incredulo, poi realizzò che la ragazza si era svegliata, allora un sorriso enorme gli si stampò in faccia.
Mormorò la parola “speranza” a Raven, e uscì dalla porta facendola sbattere rumorosamente.
Corse per il corridoio dell’ospedale e cercò il medico, gli indicò la stanza 321 e aspettò fuori, seduto sulla poltroncina con la quale oramai aveva confidenza.
Non poteva crederci, era come se un sogno si stesse realizzando, come se tutta la tristezza provata fino a quel momento stesse diventando felicità.
Aveva le famose farfalle nello stomaco, una sensazione bellissima gli penetrava nelle ossa, si sentiva bene.
Gli tremavano le mani.
Sospirò.
Socchiuse gli occhi, e quello che vedeva era tutto colorato, allegro; le pareti bianche e tristi dell’ospedale erano diventate prati verdi, arcobaleni, giardini pieni di sogni.
Sospirò di nuovo.
Si portò una mano al petto per ascoltare il battito del suo cuore, veloce e irruento come una tempesta.
Si chiese se stesse sognando, immaginando tutto.
Così riaprì gli occhi per accertarsi di essere ancora all’ospedale.
Gli sarebbe piaciuto volare via con il pensiero, magari avrebbe portato con sé Raven, sarebbero scappati lontano, soli loro due, ma uniti come non mai. E poi la loro storia avrebbe avuto un lieto fine, sarebbero stati felici insieme.
Forse neanche desiderava avere tutto così facilmente, la sua Rae era bella proprio perché difficile, impossibile.
Sospirò ancora.
Richiuse gli occhi. Pensò al suo amore per la maga.
Un altro sospiro.
L’amore. “Che bello,” gli dicevano, “l’amore è una cosa bellissima.”
Sì, lo è. E non poteva dire che non era vero, perché l’amore è tutto, troppo. Felicità, tenerezza, passione. Ma anche rabbia, tristezza, diversità.
E Beast Boy e Raven erano quello, un insieme di emozioni, pezzi di un puzzle che solo in due potevano completare.
Sollevò le palpebre e prese il T-Comunicator dalla tasca, scrisse un messaggio veloce a Robin, in cui gli chiedeva di andare con urgenza all’ospedale.
E poi sprofondò nuovamente nella poltrona, osservando la targa con il numero della stanza di fronte a lui.
321.
Un numero che ormai aveva un proprio significato, un numero che forse avrebbe preferito ricordare come uno tra tanti, invece di dover pensare che fosse il numero della camera di Raven quando tutto ciò era successo.
Con la maga era così: per lui tutto prendeva un nuovo aspetto, la maggior parte delle volte positivo.
Quanto avrebbe pagato per averla lì con lui in quel momento? Per poterla stringere, abbracciare, per fare in modo che nulla fosse successo?
Strinse le spalle, abbassò il capo. Sembrava un cucciolo indifeso.
Cercò di uscire dal mondo, e ci riuscì: non sentì più nulla, neanche il rumore leggero della sedia a rotelle di Raven che gli andava incontro.
Vederlo preoccupato, triste,  diede una sensazione di estrema tenerezza alla maga, quando lo vide.
Un brivido le corse lungo la schiena.
Si avvicinò a Beast Boy con cautela.
Lui era ancora rannicchiato, gli occhi chiusi e il battito del cuore a mille.
-Ehi, B.B…- sussurrò piano, la voce roca.
Lui spalancò gli occhi, riconoscendo la ragazza che aveva accanto.
Sorrise.
Non disse niente.
E parole erano sparite, per la troppa felicità forse, e in gola gli rimaneva solo una risata spezzata dalle lacrime di gioia.
-Beast Boy, sono felice di rivederti.
Deglutì.
Si mise una mano al petto, sentiva il cuore battergli fortissimo.
La guardò insistenetemente, poi riuscì a realizzare quello che stava succedendo.
-RAVEN!- gridò, alzandosi di scatto.
Rideva, felice.
Contemporaneamente piangeva, lacrime salate ma piene di amore, contentezza.
Il suo sguardo vivido si spense per un attimo quando notò che lei era su una sedia a rotelle.
Ma non ci fece caso, l’abbracciò, piangendo.
-Anche io sono felicissimo di rivederti, Rae. Mi sei mancata.- disse piano, stringendola con tutta la forza che aveva, attento però a non farle male.
Le accarezzò i capelli corvini con dolcezza.
Lei si lasciò cullare dalle braccia muscolose del ragazzo, condividevano un attimo di felicità insieme.
Non parlarono.
Non c’era bisogno di parole, non servivano a nulla.
Solo il battito dei loro cuori, e il dolce profumo dell’amore che alleggiava nell’aria.   
Felicità, contentezza, amore, speranza, tenerezza: l’immagine di Beast Boy e Raven abbracciati, lui inginocchiato per arrivare alla sua sedia a rotelle, trasmetteva queste emozioni.
I loro compagni riuscirono a sentire quei sentimenti quando li videro, entrando nel reparto di terapia intensiva.
Quando Robin aveva ricevuto il messaggio, non si sarebbe aspettato di poter rivedere il sorriso sul volto di B.B., aveva temuto il peggio.
La prima volta dopo settimane, riuscì a sentirsi sollevato.
Piangendo, Cyborg fu il primo a interrompere quel momento tra i due.
-Raven! Raven!
L’abbracciò, insieme a Starfire e Robin.
E finalmente si sentiva quella leggerezza e quella felicità nell’aria, finalmente sul loro volto c’era un sorriso.
Dopo una tempesta, dopo una guerra, Raven aveva vinto.
Ancora una volta.
Il dottore, affiancato da un’infermiera, si avvicinarono sorridendo inteneriti.
-Fortunatamente, signorina Roth, è tutto a posto.
Il mutaforma aprì la bocca per chiedergli della sedia a rotelle, cosa fosse successo, ma il medico lo precedette.
-La sedia a rotelle è temporanea, è perché la ragazza è troppo debole adesso, probabilmente non riuscirebbe a camminare. Perciò ha bisogno di riposo.
I Titans annuirono e Raven sorrise leggermente verso i suoi amici.
“Com’è bella.” Pensò Beast Boy, guardandola.
I capelli scuri, lunghi, le cadevano sulle spalle e incorniciavano il suo volto, più pallido del solito.
Gli occhi grandi erano lucidi, ma avevano uno sguardo stanco.
C’era ancora qualcosa in lei che non andava.
Si ricordava dei suoi amici, li aveva riconosciuti; ma nei suoi occhi non c’era quella luce di sempre.
-Ragazzi, andiamo?- propose Cyborg. –Torneremo domani.
Beast Boy scosse il capo. –Io rimango qui.
-Ascolti, io le consiglierei di tornare a casa.- intevenne il medico.
-No, ho detto di voler rimanere qui.- il tono del mutaforma si fece più autoritario, la voce più forte.
Il dottore e l’infermiera si allonatanarono.
-Voglio restare con lei.- indicò la maga, che aveva lo sguardo perso.
Ma B.B. non ci fece caso, per l’ostentazione di quel momento.
Starfire non disse niente.
Aveva imparato con il tempo a comprendere il suo amico verde, capire che se si compartava in quel modo era perché voleva ottenere qualcosa di importante.
Robin fece un cenno a Cyborg.
-E vada. Rimani qui, stasera. Falle compagnia.- sentenziò il leader, poi sorrise a Raven.
Ci fu uno scambio di sguardi fra i ragazzi, poi il robot e la tamaraniana si incamminarono verso l’uscita, affiancati da Robin che li raggiunse dopo aver sussurrato “speranza” a Beast Boy.
Solo a quel punto, la maga parlò:-Grazie, Beast Boy. È bello sapere che tu mi voglia fare compagnia.
Non lo guardò negli occhi. Lui sorrise.
-Adesso vai a riposare, Rae.
La accompagnò nella stanza, l’aiutò a stendersi sul letto e si mise accanto a lei.
-Ehi, Rae…- disse dopo un po’.
-Mh?
-Devo dirti una cosa.
La guardo negli occhi, si avvicinò.
Di nuovo notò che non c’era la solita luce, in lei, ma nuovamente non ci fece caso, pensando che forse era solo la stanchezza.
-Sappi che io ci sarò sempre per te, in ogni momento.- sussurrò, accarezzandole il volto. Sentiva le guance di Raven diventare più calde.
Lei sorrise timidamente, arrossendo. Si girò dall’altro lato del letto, mormorando un piccolissimo -Grazie- che era più grande di qualunque altra cosa per Beast Boy.
Poi si addormentarono entrambi, felici.
B.B. pensando a lei. Come sempre, d’altronde. Era inevitabile.
Amarla, era inevitabile.




YEEEEEEEEEEEEE.
Innanzitutto, voglio scusarmi per l'enorme ritardo.
Mi dsipiace davvero molto :c

Anche perchè il capitolo era pronto il 9 settembre, poi però per errore non ho salvato il file e così l'ho riscritto. Ma comunque è andato perso, perchè il 14 era di nuovo pronto ma sempre per sbaglio non ho apportato le modifiche al file esistente.
Ultimamente non è proprio un bel periodo, poi è anche ricominciata la scuola... va be', lasciamo stare tutto ciò.
Finalmente, RAE STA BENEEEE!!!!!!!!! *facciamo una festa? Ah, giusto, ci deve pensare B.B. ;)*
Oh, ho una precisazione da fare riguardo al capitolo: quando dico "....il dolce profumo dell'amore che alleggiava nell'aria.", so che l'amore non profuma, ma è una licenza poetica u.u
Infine, mi scuso di nuovo per il ritardo non giustificato e ringrazio tutti coloro che mi seguono :)
GRAZIE. 
Per ultima cosa faccio di nuovo gli auguri alla mia Giulietta (zoey19 su EFP)  :P alla quale è dedicato il capitolo.
Un grazie speciale anche per lei. :)
Vi chiedo una recensione piccola piccola per sapere cosa pensate della storia! Grazie in anticipo.
A prestooooo!



 
  
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