*Continuo
flashback*
Aspetto
qualche minuto, ma i cinque sono ancora la...
Ma che due palle però.
Vedo
Niall alzarsi, andare verso il mio armadio e
aprirlo.
«Horan,
CHE COSA CREDI DI FARE NEL MIO ARMADIO?»
sbraito, alzandomi per andare a dirgliene altre quattro.
Faccio
neanche tre passi, che qualcuno mi prende
come un sacco di patate. Ma che cazz...? Non riesco a capire chi
è, le schiene
non sono molto utili a riconoscere le persone. Già...
Però dall'odore
sembrerebbe... Zayn!
Non
preoccupatevi ragazze, non sa di tabacco e
menta o vaniglia e cazzi vari, odora di... Cammello! Mh.
«Zayn,
che odore hanno i cammelli?» chiedo
mentre smetto di divincolarmi, ma lui rimane impassibile e vedo che
siamo
usciti dalla mia camera e stiamo scendendo le scale.
«Come
se io potessi saperlo.» ew. In effetti,
ora che ci penso, neanche io so di che odorano i cammelli. Odoreranno
di
cammello, no? Bella fregatura.
Vabbè
ha un odore. Certo, tutto ha un odore e
quest'affermazione non ha senso. E la cosa del cammello era una cagata.
Da dove
é uscita fuori, non lo so e poi i cammelli puzzano, giusto?
Zayn non puzza e...
meglio che la smetta di fare queste strane conversazioni con me stessa,
non va
bene.
«Certo...
Comunque lo sai che so camminare, ho
due gambe e posso usarle?» dico, visto che si era fermato
alla fine delle
scale.
«Certo
che lo so.» risponde secco.
«E
allora che aspetti a lasciarmi?» questo o é
scemo, o é scemo.
«Aspetto
che tu dica di voler venire al mare.»
si é doppiamente scemo. Se pensa che io andrò al
mare con loro, beh, si sbaglia
di grosso.
«Allora
temo che i miei piedi non toccheranno
mai più il suolo e tu diventerai più gobbo del
Gobbo di Notre Dame.» ribatto
divertita e lo sento sorridere.
«Non
credo proprio.» risponde e sento che
allenta un po’ la presa dalle mie gambe.
Continuo
ad agitarmi contro la schiena di Zayn, colpendolo
con le mani chiuse a pugno, e nel frattempo il mio stomaco ballava la
conga
contro la sua spalla.
«Zayn
ma che stanno facendo gli altri quattro in
camera mia?» chiedo smettendo di colpirlo.
«Lo
vedrai poi...»
«Eddai,
dimmelo…» piagnucolo. Al diavolo la poca
dignità che mi rimane.
«Giammai!»
risponde con fare drammatico.
«Simpatico,
si. Non me lo dirai, vero?» chiedo
smettendo di ridere.
«Esatto.»
okay, cambiamo discorso…
«Ma
non sono pesante? È da più di mezz'ora che mi
tieni a 'mo di sacco di patate.»
«Mh,
no. Sopportabile.» dice con nonchalance.
«Certo,
immagino. Allora Malik, che si dice da
quella parte della stanza?» argomento interessante, no? E
domanda per niente
stupida...
«Non
so... Si vede la sala e le scale. Conosci
meglio di me questa casa, quindi ti risparmio i dettagli.»
non ci credo, ha fatto
un discorso lungo, se così si può definire. La
fine del mondo é vicina. Si
salvi chi può! «Tu? Che vedi là
dietro?» chiede interrompendo i miei pensieri
assurdi.
«Io
beh, ho la completa visuale del tuo
bellissimo cu...» occazzo, l'ho detto davvero? Ma
è ver...
«Sono
felice che ti piaccia.» ridacchia. Okay, ditemi
che non l'ha detto davvero.
«Si
ma io volevo dire che... Vedo il pavimento,
ecco.» si. Il pavimento...
«Nient'altro?»
«La
tua schiena?» mannaggia a me e a quando
parlo senza riflettere.
Silenzio.
Un silenzio imbarazzante. Come al
solito se non parlo io, non lo fa nessun'altro. Ma che palle, oh.
«Zayn,
ma...» qualcuno urla.
Occazzo,
che stanno combinando? La mia camera.
Sarà sicuramente sottosopra.
Mi
dimeno e Zayn molla la presa con la
conseguenza che mi ritrovo con la faccia spiaccicata al pavimento.
Non
è per niente piacevole, sappiatelo.
«Zayn
Jawaad Malik ti sei rincoglionito per
caso?» tento di rimettermi in piedi. Mi tasto la faccia. Il
naso c'è ancora,
gli occhi anche, il labbro é ancora intero e il cranio
é intatto, quindi il
cervello é salvo. Credo.
«Oddio
Bev... Io.... Non volevo. Ti sei mossa
troppo velocemente, mi hai tirato un piede in faccia e ho mollato la
presa.» ops.
«E
tu mi hai fatta cadere con la faccia per
terra. Ti sembra la stessa cosa?» sbraito
«Stai
bene?»
«Sono
appena caduta con la faccia per terra, da
sopra la tua spalla. Tu che dici?» non aspetto neanche una
sua risposta, che mi
precipito di sopra, scappando anche alla presa di Zayn.
Arrivo
davanti alla porta. É chiusa. La apro,
pregando tutti i santi che non si siano messi uno sopra l'altro a fare
chissà
quale porcheria. Speriamo di no. Sarebbe...
Scioccante? Oltre che strano e... Disgustoso. Nulla in contrario, per
carità,
ma vedere cinque ragazzi che... Ahh, lasciamo perdere.
«Brutti
coglioncelli, che state combinando?» spalanco
la porta.
Li
vedo saltare per aria.
Niall
che tiene in mano una borsa, piena di
chissà cosa, piuttosto grande.
Liam
nell'armadio.
Vestiti
sparsi un po' ovunque.
I
cassetti aperti.
Louis
con un mio reggiseno in mano.
O
mio dio.
«Ditemi
cosa state facendo con i miei vestiti e
vi lascerò vivere.»
Mi
avvicino a Lou e gli strappo il reggiseno
dalle mani. Mi guarda scioccato e spaventato.
«Pervertito.»
sibilo.
«Era
carino...» alzo gli occhi al celo.
«Niall...»
deglutisce. Ma faccio così tanta paura?
«... Quella borsa? Dove l'hai presa e cosa c'é
dentro.»
«Veramente...»
«Dai
biondino, rispondi.»
«Io...
Ecco, noi... Stavamo, ecco...» si gratta
la testa, imbarazzato. Aw.
«D’accordo,
Niall. Lascia perdere.»
«Luigi?»
mi giro per guardarlo meglio.
«Dimmi.»
oh, andiamo...
«La
stessa cosa che ho chiesto a Niall.»
«Noi...
Oh, nulla. Era... Un progetto. Sai... La
scuola...»
«Lou...»
«Dimmi,
Beverly.»
«Tu
non vai a scuola.» ribatto esasperata.
Sospira
«É vero, dannazione.» sussurra tre se e
se. Sono felice di non essere l’unica idiota che a volte
parla senza
riflettere.
«E
poi quale progetto implicherebbe il mettere a
soqquadro la mia camera?»
dico
indignata.
Liam
nel frattempo prende la borsa che aveva in
mano Niall e sgattaiola fuori dalla stanza.
«Secondo,
o primo boh, James, dove pensi di andare con
quella borsa?» gli urlo contro. Mi ignora e accelerando il
passo scende
velocemente le scale. Lo inseguo e vedo lui e Zayn aprire la porta di
casa ed
uscire, lasciandola sbattere con un sonoro tonfo. La apro e mi
precipito fuori.
Zayn
ha aperto la portiera al posto del guidatore e Liam
il bagagliaio, nel quale getta velocemente la borsa. La mia
borsa.
Raggiungo
il ragazzo dai capelli castani, con
l’intento di riprendere ciò che appartiene alla
sottoscritta, ma quest’ultimo
chiude il bagagliaio e fa un cenno d’assenso, guardando oltre
le mie spalle. Mi
giro e vedo gli altri tre ragazzi che mancavano all’appello,
venire verso di
noi. Harry era rimasto a chiudere la porta, a chiave.
Strabuzzo
gli occhi e faccio per raggiungere Harry, ma
Louis mi afferra per le spalle, arrestando la mia avanzata verso casa.
«Dove
credi di andare?» mi sussurra all’orecchio.
«A
casa, forse?» rispondo ovvia.
«Non
credo proprio.» sussurra sghignazzando.
«Seh,
come ti pare, eh!» dico cercando di scrollarmi
di dosso le sue mani, con scarsi risultati.
Si
mette al mio fianco, con un braccio intorno alla
spalla e ci incamminiamo verso la macchina, nella quale Harry si
è seduto al
posto del guidatore, Liam al suo fianco e Niall nel posto dietro a
quello di
Liam.
Mi
ritrovo in macchina, con Louis nel sedile centrale
e Zayn vicino a lui.
Indovinate
io dove sono?
In
braccio a Louis.
Esatto.
«Lou,
perché devo stare in braccio a te?» chiedo tutto
d’un tratto.
«Perché
non so se ci stai nel bagagliaio.»
«Oh,
ma che simpatico.» rispondo sarcastica.
-Mezz’ora
dopo-
«Quanto
ci vuole per arrivare?» chiedo.
«Ehm,
boh…» mi risponde Harry.
«Come
boh!? Stai guidando tu. Dovresti saperlo.»
«Manca
all’incirca un’ora.» interviene Liam.
«Fortuna
che ci sei tu, Leeyum.» concludo, sdraiandomi
letteralmente sopra al povero Louis.
«Ehi,
ma che fai.» protesta mentre appoggio la testa
sulla sua spalla.
«Cerco
di dormire.» rispondo acida.
«Sopra
di me?»
«No,
sono sul mio letto, non vedi?» se non lo capisce
con il tono più sarcastico che riesco a fare, allora
è proprio scemo.
«No,
sei sopra di me.» risponde in un tono malizioso, che
cerco di ignorare.
Degli
“uuuh” e delle risate si spargono per la
macchina.
«Sei
perspicace…» dico di rimando.
Altri
“uuuh” che, con una roteata di occhi1,
ignoro.
«Nialler,
posso venire in braccio a te?» chiedo
dolcemente.
«Certo,
tesoro.» aw, la pucciosità. Mi è sempre
stato
simpatico Niall, così dolce e coccoloso. Okay basta, mi
viene il diabete.
Gli
sorrido e mi sposto sulle sue gambe, mentre sento
Louis fare un sospiro di sollievo. Lo ignoro e mi imbatto in una lunga
conversazione con Niall.
«Quanto
manca?» chiedo per l’ennesima volta a Liam,
dopo aver finito la mia chiacchierata di mezz’ora con il
biondo.
«C’è
un traffico, penso che arriveremo tra
mezz’ora/quaranta minuti.» risponde.
«Si,
va bene, ora me lo dite dove stiamo andando?»
«NO!»
si affrettano a rispondere in coro.
«Niall…
Dimmelo tu.» piagnucolo
voltandomi, per quanto possa essermi possibile, verso il biondo.
«..non
posso…» dice incerto. Che palle.
Lui sarebbe stato l’unico che avrebbe forse ceduto, ma dopo
le occhiate che gli
avevano rivolto gli altri ragazzi, non credo che mi avrebbe risposto.
«Se,
vabbe…» mi rigiro, risentita.
«Lou,
te la prendi tu?» sento parlare
Niall, sinceramente non capisco di cosa stia parlando e con una
scrollata di
spalle mentale2 riappoggio la testa al
finestrino.
«No,
troppo pesante.» sento blaterare,
mentre gli occhi mi si chiudono.
«Zayn,
tocca a te, adesso. Bev…» Niall
mi scuote leggermente, ma ho intenzione di continuare a sonnecchiare, e
non lo
cago. «Beverly…» mi percuote un
po’ più energicamente.
«BEVE…»
«CHI
COSA DOVE QUANDO COME PERCHE!» mi
ritrovo a gridare, seguita dalle risate dei ragazzi.
«Tu,
devi andare in braccio a Zayn, qui,
ora, scavalcando Louis, perché pesi. Obiezioni?»
dice Niall, e gli altri
ridacchiano, e con un mugolio strascicato, riappoggio la testa al
finestrino,
imprecando mentalmente contro le buche che, facendo muovere la
macchina, mi
fanno sbattere la testa contro il vetro, e chiudo gli occhi.
«Dai,
Bev.» mi incita Louis.
«E
va bene, che palle.» mi alzo
bruscamente da Niall, mi siedo su Louis per poi finire sulle gambe di
Zayn, il
quale impreca sottovoce per la poca grazia con la quale sono atterrata
su di
lui. «Felici adesso?» dico sarcastica, appoggiando
nuovamente la testa al
finestrino, questa volta dell’altra parte della macchina.
«Siamo
arrivati!» esclama la voce roca
di Harry, ma non voglio svegliarmi. Qualcosa mi sfiora la guancia
ripetutamente. È così piacevole che non voglio
svegliarmi mai più. Schiudo gli
occhi, per vedere cosa sia, e vedo Zayn che mi accarezza una guancia.
Lentamente riapro gli occhi e Zayn si interrompe. “No,
continua.” Protesto
nella mia mente.
«Ehi,
siamo arrivati.» dice in tono
calmo.
«fjafkljgfsd.»
farfiglio.
D’un
tratto mi sento cadere e, sobbalzando
spaventata, apro gli occhi. Sento qualcosa cingermi i fianchi, abbasso
lo
sguardo, trovando le braccia di Zayn che mi stringono, poi mi giro
trovando un
Louis che ride a crepapelle, con una mano appoggiata alla portiera
aperta.
Ancora
insonnolita salto giù dalla
macchina, scostando violentemente le braccia di Zayn ancora avvolte
alla mia
vita, raggiungendo Louis che nel frattempo aveva smesso di ridere e
assunto,
invece, un’espressione preoccupata.
«Tu…»
dico con fare minaccioso puntando
l’indice contro il suo petto «… cosa
diavolo ti passa per la mente? Sei per caso
impazzito!? Certo! Ovvio che si. A chi verrebbe in mente di aprire la
portiera
di un’auto mentre c’è una persona
appoggiata conto il finestrino che, tra l’altro,
dorme? A Louis Tomlinson.» termino, riprendendo fiato.
«Mi
dispiace…» si scusa.
«Ti
dispiace? Tutto qui? Mi hai fatto
prendere un infarto e tutto quello che sai dire è un
‘mi dispiace’?» sbraito
più arrabbiata di prima. Forse non dovrei prendermela
così tanto, ma, cavolo,
se non ci fosse stato Zayn mi sarei ritrovata con la faccia spiaccicata
al
suolo o, nel migliore nei casi, avrei dato una craniata contro la
maniglia
della portiera.
«M…»
«Lou,
lascia perdere.» lo interrompo.
«Andiamo, dai.» incito gli altri ragazzi.
Harry
prende qualcosa dal bagagliaio.
Non
ci credo.
Non
può essere.
Ditemi
che non è vero.
SSSSSSSSSSSALVEEEEEEE!
Me
piasa questo ‘ssssalvee’ azzurro ouo.
È il mio colore preferito ahaha il vostro? (?)
okay… ragazze… ecco…
vedete… mi
dispiace… TANTISSIMOOO! Se volete potete lanciarmi i
pomodori addosso, questo
ve lo concedo, ma se poi mi uccidete non potrò continuare
più a scrivere (che
in parte sarebbe un bene, ma dipende dai punti di vista).
La
pigrizia ha preso il sopravvento su
di me e quel famoso venerdì si è trasformato nel
30 settembre.
I
fatti sono questi: avevo cominciato a
scrivere il capitolo di giovedì solo che mi ero bloccata,
così ho pensato di
continuare venerdì ma il blocco non era ancora finito, e mi
son detta che un
giorno di ritardo non avrebbe ucciso nessuno. In verità poi
me ne sono
dimenticata e a furia di dire ‘domani continuo’,
siamo arrivati a oggi, che lo
posto. Siete felici? Spero di si çwç
Comunque,
parlando di cose importanti…
come vi sono andate le vacanze? E la scuola? Spero tutto bene (:
Vorrei
chiedere per i biglietti… però
non so… vabbe, se volete ditemi dove siete (?)
Love
ya all.
-Giulia
xx
1
per la fretta di pubblicare, non mi veniva in mente
il termie giusto, così ho messo questo che, pur essendo
campato per aria, spero
possiate capire. Insomma: chi vuole intendere intenda, gli altri in
camper. (:
2
dai, dovete saperlo cos’è una ‘scrollata
di spalle
mentale’ se non lo sapete, è una scrollata di
spalle che si fa nella mente. Mi sembra
un capitan ovvio, ma c’è chi non l’ha
capito e per evitare problemi, vi scrivo
cosa volevo intendere.