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Autore: hi_tommo    30/09/2013    0 recensioni
-tu sei mia, sei la mia piccola, in senso letterario,- lei fece una risatina e poi tornò a guardarmi- sei fragile, innocente, pura e piena d’amore. Trovi del bello in tutti anche nelle persone più brutte. Tu sei bellissima e non devi preoccuparti di quello che dicono gli altri perchè sei la persona migliore di questo mondo.- mentre parlavo gli occhi le si riempirono di lacrime.- ma soprattutto sei più forte di quanto pensi.
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Louis Tomlinson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 2
Avevo messo  da una parte dell’armadio tutto quello che mi sembrava perfetto per Londra invernale. Maglioni, pantaloni lunghi, cappelli di lana ecc…
Sarebbe stato il miglior viaggio di sempre me lo sentivo, magari li incontro, magari non torno più chi lo sa.   Sentii mia madre chiamarmi e velocemente andai da lei.
-Si mamma?- dissi appoggiandomi alla porta di camera sua.
- Puoi mettere l’acqua sul fuoco per tutti? Devo finire una cosa al computer.- sbuffai e mi avviai in cucina, presi la pentola ci misi l’acqua e misi sul fuoco. Urlai un ‘fatto’ a mia madre e tornai in camera. Presi il computer e me lo misi sulle gambe. Andai su Tumblr e ci rimasi fino a quando non fu pronta la cena, mia madre aveva cucinato la pasta, mi offrii di fare le porzioni in modo da darmi poca pasta a me. Dopo aver mangiato me ne andai di nuovo in camera per stare un’ altro po’ al computer. Andai a letto verso le 3 dato che ormai da 2 mesi eravamo in vacanza.
Venni svegliata da mia madre che mi chiamava dal piano di sotto. Guardai l’orologio e notai che erano le 15:00.
-Tesoro è arrivata una lettera da parte della scuola.- mi disse davanti al computer.
-Hanno detto chi ci accompagnerà?-
-Si… quello di arte e quella di inglese.-
-mm ok Torno in camera ora.

Andai velocemente in camera mia.  Presi il computer per guardare un po’ le novità sui One Direction e girare per Tumblr, Tumblr era una specie di seconda casa, era un posto dove non mi sentivo fuori posto. Verso sera, ero sola a casa così andai in cucina, presi il ghiaccio dal freezer e lo misi dentro alla vasca e poi aprii il rubinetto sull’acqua fredda. Ho visto un film sulla bulimia a scuola che dovrebbe stimolarci a non  diventare anoressici invece a me ha dato solo consigli: Come fare il bagno gelato dato che il corpo per riscaldarsi dalla temperatura dell’acqua spreca calorie, e così avviene anche se bevo acqua fredda. Una buona tattica no? Solo che fare il bagno in questo modo mi fa proprio male, infatti dopo mi viene il mal di testa e qualche giramento. Ma almeno dimagrisco.
Il giorno della partenza si avvicinava e io non vedo l’ora. Quella stronza della prof di matematica ci ha riempito di compiti per le vacanze e io non ho fatto niente per tutti i due mesi quindi ora mi stavo mettendo sotto per recuperare.
È il giorno della partenza non sono riuscita a dormire, dormirò in aereo. Sono così elettrizzata! LA sveglia suona e io mi alzo dal mio amato letto. Mi preparo e metto le ultime cose nella valigia. Sono all’aeroporto di Fiumicino già da 20 minuti insieme ad alcuni miei compagni, ma non siamo ancora tutti.
-Tesoro non hai fatto colazione vuoi prendere qualcosa al bar?- disse mia madre.
-No mamma ho lo stomaco chiuso, mangio qualcosa in aereo.- dico tirando l’elastico che ho intorno al polso per poi lasciarlo facendomi male, ricordandomi così che quel dolore è le stesso che mi provoca mangiare qualcosa di troppo. Un altro consiglio di quel fottutissimo film
I miei si allontanarono e io mi girai verso i miei compagni, ormai dovevamo essere tutti. La professoressa fece l’appello e ognuno di noi rispose. Eravamo tutti e quindi ci avviammo verso l’imbarco. I miei genitori tornarono giusto in tempo per salutarmi, presi la mia valigia e seguii i miei compagni. Mi misi le cuffiette, dopo un po’ mi sentii levare una cuffietta. Mi girai e mi trovai davanti un mio compagno rompi coglioni.
-Oh Adriana stai di nuovo facendo l’asociale depressa!- Bè si lui si divertiva a ripetermi ogni volta quelle parole. Diciamo che eravamo uniti come classe ma in modo diverso da quello che potete pensare. I maschi sono uniti con i maschi le femmine con le femmine. E c’è guerra tra queste due frazioni.
Durante il viaggio dormii per tutto il tempo dato che non mi sentivo molto bene. Mi sono svegliata per colpa di Ilaria, una mia compagna, che mi chiamava per prendere le valigie a mano e scendere. Quando mi alzai dal sedile ricaddi subito sopra esso dato un forte giramento, Ilaria notandolo mi diede un goccio della sua coca-cola. Dopo averlo bevuto mi sentii meglio e mi alzai e andai a prendere la mia valigia.
Dopo svariati minuti di pullman finalmente arrivammo all’albergo che ci avrebbe ospitato, era proprio dietro la Victoria’s station. Da quello che ero riuscita a vedere dal finestrino del pullman Londra era ancora meglio di quanto pensassi. Non vedevo l’ora di iniziare a fare un giro per le sue strade.  La prof ci divise in gruppi da tre per le stanza, ovviamente femmine con femmine, maschi con maschi.
Io ero finita con Elisa, una ragazza simpaticissima, minuta e riccissima. E con Ilaria, era una specie di migliore amica ma non del tutto, cioè parlavamo molto e ci volevamo bene ma non ci dicevamo proprio tutto, o almeno io non lo facevo.
Trasportammo con un po’ di fatica le valigie fino al secondo piano per poi disfarle e metterle nei propri armadi. I letti erano tre ovviamente e uno accanto all’altro distanziati da un comodino. La prof iniziò a richiamarci stanza per stanza per avvisarci che il pranzo era pronto e che dovevamo scendere alla hall dell’hotel.  Dopo aver fatto l’appello ci avviammo tutti e 30 compresi i prof al ristorante dell’albergo, ci dividemmo in due tavoli e loro mangiarono pasta con le vongole e fish and chips, io non resistetti alla pasta e la mangiai tutta, ma riuscii a resistere al fish and chips.
Dopo pranzo i prof ci fecero subito andare a fare un giro guidato per i monumenti simbolici di Londra, dopo aver visto il Big Ben e dopo essere saliti sul London Eye ci lasciarono del tempo di svago in cui in gruppi di minimo due persone potevamo andare dove volevamo basta che saremmo tornati all’hotel per cena.
-Chi per le 18:30 non sarà in albergo verrà punito appena torneremo. Ah e non fate passi falsi durante tutta la gita perché se no non ci saranno più gite fino al quinto.
-D’accordo prof.-
in tre secondi erano spariti tutti. Io rimasi da sola, mi dirigiei da sola verso la fermata dell’autobus più vicina e ne cercai uno che andasse ad Oxford Street.
Entrai nel primo negozio di musica che trovai e andai verso i cd. Quel posto era enorme e mi stava per uscire la bava dalla bocca dal numero di cd che erano presenti sugli enormi e innumerevoli scaffali. Mi avvicinai alla sezione ‘O’ dove trovai i cd dei One Direction, i miei idoli, e sorridendo come un’ebete presi il loro ultimo cd ‘take me home’ a Roma non ero riuscita a comprarlo dato che lo avevano finito da per tutto. Andai anche verso la sezione ‘E’ per cercare il cd di Ed sheeran. In seguito nel reparto ‘M’ per cercare il cd di Macklemore & Ryan Lewis. Alla fine andai alla cassa e pagai il tutto. Continuai il mio giro di spese entrando in un negozio di informatica per comprare la ricarica del cellulare che mi ero dimenticata come al mio solito. La trovai ma era forse un po’ troppo in alto per me, ero minuta anche troppo e non riuscivo mai a prendere niente. Mentre mi allungavo di nuovo un braccio dietro di me la prese senza difficoltà e me la porse.
-Emmh grazie- dissi in inglese e diventando tutta rossa.
-di niente.- quella voce, la conoscevo troppo bene. Mi girai con gli occhi lucidi verso la persona dietro di me.
 
spazio autrice
mi dispiace che per ora i capitoli siano corti ma il prossimo cercherò di farlo più lungo :) Ah e fatemi sapere se il banner (o come si scrive ora non me lo ricordo) si vede. A presto.
  
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