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Autore: Camillabertoncelli    30/09/2013    5 recensioni
Nel periodo più buio e tenebro di Anna Scerli succede qualcosa che le cambierà la vita.
Anna Scierli è una ragazza di 17 anni,presto 18,ha gli occhi verdi quasi azzurri e i capelli castani chiari. E' una ragazza dolce e sensibile,soffre le vertigini e il solletico. Fa fatica ad esprimere i propri sentimenti e se non è totalmente sicura di quello che deve fare: non lo fa. Da tempo è fidanzata con Michele,il ragazzo che sembra essere il principe azzurro,sta a voi scoprire chi è realmente Michele,ovvero chi era. Anna conobbe Michele grazie alla scuola che frequenta a Verona.Dove vive con la sua famiglia. Roberto,il padre è un avvocato. E' molto protettivo nei confronti di Anna,specialmente per quello che stava passando da tempo. Catia,sua madre è un'ottima consigliera e aiuta Anna a ricominciare. Poi c'è Pina,la nonna che però non è come le altre! Ha una mentalità molto aperta e moderna. Vive in una villa a due piani in campagna,ereditata dal nonno che lasciò con la famiglia tre cavalli. Anna da circa due anni ,trovava la felicità ascoltando un gruppo musicale anglo-irlandese: i One Direction. Il destino decide che merita di meglio così...
Genere: Fluff, Suspence, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Harry Styles
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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Epilogo. 

Sette anni dopo. 

-Amore,sei sicura di voler indossare questi tacchi? 
Chiese preoccupato Harry e agitandoli davanti ai miei occhi. Eravamo nella nostra stanza da letto e mi stavo vestendo elegante,per un evento importante. Quei tacchi non erano alti,ma non volevo rinunciare. Infondo,mi serviva un po' di vantaggio sull'altezza mostruosa di Harry. Harry si abbassò a me che ero seduta sul letto,per porgermi le scarpe. 
-Sì,Harry. E' la terza volta che me lo chiedi. So come camminarci sopra! 
Esclamai facendo fatica a piegarmi. Infilai le scarpe nere abbinate al mio tubino morbido bianco e con la cintura fina nera. 
-Scusa,ma lo sai che ho paura che cadi e che ti fai del male. 
Spostai i capelli dal viso e gli chiesi allungando la mano. 
-Dammi una mano ad alzarmi. 
L'afferrò e subito dovette ribattere,mentre facevo leva su di lui per alzarmi.
-Hai visto! Fai fatica ad alzarti,figurati camminarci! 
-Harry...ti ho detto che ci so camminare! 
Alzai leggermente il tono,innervosita da tutto questo "Stai attenta". Lui era vestito in smoking e portava una rosa bianca nel taschino. Amavo il mio uomo dai ricci vivi e dal fisico ancora estremamente mozzafiato,in smoking! Era così sexy. Da sempre avevo avuto un debole per gli uomini in vestito elegante.
Mi aiutò a scendere le scale e poi con camminata tranquilla,afferrai al volo la borsa nera abbinata e controllammo di aver preso tutto. Uscimmo di casa e un sacco di paparazzi erano lì fuori ad aspettarci. Eh,già... i One Direction erano ancora uniti e ancora cantavano in giro per il mondo. La fama aumentava sempre di più,ma era sempre stato presente. Mi chiedevo come faceva. Io avevo concluso gli studi all'università e lavoravo da circa due anni in una scuola elementare. Amavo quei bambini così dolci e bravi. Almeno,le mie classi con me erano così.
Salimmo in macchina e anche lì mi aiutò a sedermi. Okay,che avevo dei tacchi,ma non erano così alti;avevo indossato cose molto più alte. Ma c'era un buon motivo della sua continua preoccupazione. 
Il nostro viaggio in macchina era pieno di sguardi dolci e sorrisi; ogni tanto mi accarezzava,prima di tornare con lo sguardo sulla strada non trafficata. 
Come mi aiutò a salire,mi aiutò anche a scendere quando arrivammo davanti a una chiesa. Fuori c'erano paparazzi,giornalisti,fans e parenti ad attendere l'arrivo della sposa. Salimmo le scale e ci fermammo a parlare per un po' con i giornalisti,poi entrammo in chiesa. Io e Harry eravamo i testimoni della sposa,mentre Perrie e Zayn-già sposati da un pezzo- erano i testimoni dello sposo. Harry mi disse con sguardo curioso e ansioso. 
-Dov'è finito Niall? Dovrebbe essere già qui! 
Cominciai a preoccuparmi,poi lo vidi sbucare appena prima che partisse la canzone nuziale. I miei occhi guizzarono verso l'entrata. Eccola,la sposa. Entrava nel suo abito bianco perlato,con una lunga coda dietro. Il velo le copriva il viso,ma io la riconoscevo. Veronica. Il suo buche di fiori era grande e a cascata. Mi venne da piangere quando arrivò all'altare e suo padre la lasciò nelle mani di Niall. Anzi,le lacrime mi uscirono. Ma le ricacciai dentro,prima che mi rovinassero il trucco. Erano così belli insieme. I due si scambiarono un bacio veloce,poi il parroco disse di sederci per iniziare la cerimonia. Diamine com'era difficile piegarsi! Odiavo stare seduta; mi faceva male ovunque! Harry cercò la mia mano e la strinse quando la trovò. Mi guardò,poi mi sorrise,prima che girasse il volto verso i promessi sposi. 
La madre di Veronica piangeva a dirotto,il padre la consolava anche se piagnucolava anche lui. Suo fratello,ora cresciuto la guardava con orgoglio. Al matrimonio erano presenti anche i miei genitori. Era da circa una settimana che non li vedevo. Mi salutarono con la mano e mia madre mi mimò con la bocca "Come Stai?" io le sorrisi e annuii confermando che andava tutto bene. 
Il parroco ci indicò di alzarci;imprecai mentalmente e iniziò la promessa. Non sopportavo che la messa era tutto un alzarsi e sedersi;o seduti o in piedi. 
La prima a parlare fu Veronica. Non dovevo piangere. Lo avevamo scommesso quando eravamo a scuola,in prima superiore. 
-Io Veronica,accolgo te Niall come mio legittimo sposo. Nella buona e nella cattiva sorte,nella salute e nella malattia,finchè morte non ci separi. 
Veronica infilò l'anello nel dito della mano sinistra. Poi fu il turno di Niall. Strinsi la mano ad Harry e lui si avvicinò baciandomi la guancia. 
-Io Niall,accolgo te Veronica come mia legittima sposa. Nella buona e nella cattiva sorte,nella salute e nella malattia,finchè morte non ci separi. 
Anche lei ora portava un anello al dito.
Il parroco alzò le mani e girò i palmi in basso verso le loro teste per dargli la benedizione. I due si guardavano e sorridevano con felicità e un leggero pizzico di timidezza. Gli occhi azzurri di Niall non riuscivano a spezzare il contatto visivo con quelli scuri e misteriosi di Veronica. 
-E con questo io vi dichiaro marito e moglie. 
Uno scoppio di applausi si fece sentire e non riuscii a resistere. Alcune lacrime scesero di nuovo. Ero troppo felice per Veronica,anche orgogliosa. Avevo mantenuto la mia promessa: ci sarei stata il giorno del suo matrimonio,ma perso la scommessa. Il marito spostò il velo dietro la sua testa,dopo averle sorriso la baciò con delicatezza. 
Harry li guardava nel mio stesso modo,forse trattenendo le emozioni. 
Poco dopo chiamarono i testimoni a firmare il testamento ed io ebbi l'opportunità di congratularmi. Abbracciai Niall e gli raccomandai di trattarla sempre bene,poi mi spostai a lei. Fu attenta nell'abbracciarmi,però le emozioni di entrambe non si controllarono. 
-Sono così orgogliosa di te. 
Dissi tenendola stretta e con voce spezzata.  La mia adolescente,diventata donna insieme a me. Salendo le scale della vita insieme. 
-Grazie di tutto Anna. Ti voglio bene,sorella. 
-Anche io! 
Mi allontanai leggermente per guardarla negli occhi e subito mi nacque una curva sulle labbra,immediatamente ci abbracciammo di nuovo. 
Mi staccai da lei solo quando fui costretta. Lasciai il posto ad Harry. 

Più tardi,andammo al ristorante per fare la festa. Alleluia! Non ci vedevo più dalla fame. Ero seduta al tavolo degli amici di Veronica e Niall,quindi in mezzo a: Harry,Liam con Danielle,Luois con Eleonor,Zayn e Perrie e i nostri vecchi amici delle superiori. C'erano anche le mie ragazze. Ci scambiammo varie cose che ci eravamo perse. Tutte erano un po' cambiate e quasi tutte con un ragazzo affianco. Che dire...eravamo cresciute. Rivederle fu come un toccasana per me. Francesca era diventata dottoressa,Bella un'artista molto stimata,Laila era una ragioniera con i fiocchi e Elisa una fantastica manager. Solamente Elisa e Bella avevano avuto figli,che però non avevano portato fino a Londra. 
Poi improvvisamente una fitta allucinante al ventre mi devastò. Sgranai gli occhi e smisi di parlare con le ragazze per un momento. Mi chiesero all'istante se stavo bene,mentii continuando a massaggiare il pancione gigante che ormai portavo da nove mesi e una settimana. Mi spinsi indietro con la sedia in modo d'avere più spazio. Il rumore della sedia contro il pavimento attirò Harry che subito mi controllò e continuò a guardarmi finchè non gli indicai che la contrazione era finita. Dovevo fare respiri profondi per non far indurire troppo la pancia. Quando mi passò ripresi a parlare,ma feci in tempo a finire la frase di una conversazione e subito ne tornò un'altra più forte. Le contrazioni le avevo da dei giorni,ma avevano un'intervallo di mezz'ora. Il giorno prima i tempi si erano accorciati e il giorno del matrimonio erano intervalli di circa due minuti. Harry scattò subito e mi controllò di nuovo. Gli occhi dei nostri amici erano rivolti su di me. Prese il telefono e controllò l'orologio;sgranò gli occhi e mi guardò. Aveva capito che doveva prendere appunti sulle contrazioni,di nuovo. La dottoressa ci aveva detto che avrei sentito quale sarebbe stata la contrazione che precedeva alla rottura delle acque. Non erano ancora così forti. I dolori che provavo erano però incontrollabili. Respiravo a fondo,mi concentravo su altre cose e su alcune funzionavano. Poi...
-AAH! Harry! E' questa!
Gridai dal dolore intenso. Gli invitati si girarono verso di me e Harry con gli occhi che gli uscivano dal viso chiese cercando di mantenere la calma. Ma quale calma?!
-E' questa? 
Annuii mordendomi il labbro mentre trattenevo i dolori. Le facce dei ragazzi erano pallide,mentre le ragazze erano curiose e preoccupate. Se non avessi avuto i dolori,mi sarei spanzata dalle risate.
-Muoviamoci! 
Disse alzandosi dalla sedia freneticamente. Prese la mia mano e mi aiutò ad alzarmi. Veronica mi guardava spaventata e urlò. 
-E' il momento? 
Harry gli urlò la conferma e con camminata da papera mi avviai alla macchina parcheggiata davanti. Dietro di me c'erano i miei genitori,con mia nonna che correva col bastone. Veronica corse tenendo il vestito e disse camminando vicino a me,con Niall alle calcagne. 
-Voglio venire. 
-No,questa è la tua festa rimani qui. 
-Ma... 
-No! RIMANI QUI! 
La mia voce diventò quasi arrabbiata,ma non volevo sembrare questo. Mia madre salì in macchina con me e Harry. Eravamo nei sedili posteriori e mi aiutava a respirare,mentre Harry portava la macchina verso la salita che ci portava in strada; guardai il viso preoccupato di Veronica seguire il veicolo. Mi sentii davvero cattiva per come l'avevo trattata,ma chi ha intenzione di mettersi contro una donna con le contrazioni? Harry,sì. 
Una volta che fummo ad un semaforo rosso Harry mi guardò dallo specchietto,gemere e ansimare dai dolori intensi. 
-Come va? 
-Come va? Tu mi chiedi come va quando ho le contrazioni più forti che abbia mai sentito!! 
Sclerai come una posseduta. Io ridevo quando mi raccontavano che le donne nel momento del parto erano possedute,invece in quel momento le capivo ed ero veramente cattiva con chiunque. Cominciavo a sudare mentre mia madre mi passava un panno sulla fronte e questa volta,il dolore s'intensificò e mi si ruppero le acque. Gridai e strinsi la mano a mia madre. Con le dita cercai il pulsante per abbassare il finestrino,ma mia mamma me lo impediva. 
-Mamma! Ho caldo! Non ce la faccio! 
-Sì che ce la fai! Siamo quasi arrivati,vero Harry?
Come avevo pensato,Harry era terrorizzato dalla situazione e riuscì solo ad annuire. 
Gli occhi verdi si spostavano continuamente sullo specchietto retrovisore per controllarmi. Il suo carattere ansioso e supervisore,mi stava mettendo agitazione. 

Finalmente arrivammo all'ospedale dove avevamo deciso di fare il parto. Harry reggeva il mio peso ed entrammo solo noi due,mentre mia madre aspettò l'arrivo di mia nonna e mio padre. Il mio respiro era sempre più accelerato,i battiti erano potenti e saldi. Harry pregò l'ostetrica di fare presto nel prendere la sedia a rotelle per trasportarmi fino dalla mia dottoressa che non mi aspettava. Molti occhi di persone ci guardavano e riconoscevano la coppia famosa,alcuni confabulavano ed era già tanto se non sbraitavo qualche parola cattiva. L'ostetrica arrivò e mi caricò su questa sedia nera. Notò la fede nuziale sulla mia mano sinistra e disse. 
-Lei è suo marito? 
Harry annuì e l'ostetrica gli disse di aspettare lì fino a che la dottoressa non avesse mandato qualcuno a chiamarlo. Io non ero dell'idea di lasciare la mano morbida e calda di Harry,che per nove mesi accarezzò il mio ventre. Harry si abbassò su di me con gli occhi lucidi e un po' disorientati. 
-Avanti,piccola. Sei forte. Ci vediamo tra pochissimo. 
-Alla sala parto? 
Chiesi affannata e con le lacrime agli occhi dall'intensa contrazione. Harry guardò l'ostetrica che gli fece segno di sì. 
-Sì,piccola. Alla sala parto. Ti amo. 
Mollai la sua mano quando fui spinta in avanti e urlai il mio amore per lui. 

HARRY'S POV.
Cuore impazzito,fiato corto,pensieri preoccupatissimi e solo ed esclusivamente rivolti ad Anna. Non riuscivo a stare seduto,mi era impossibile. Sentii un urlo provenire dal corridoio,pensai immediatamente ad Anna e mi miei occhi guizzarono verso il rumore. Mi sentivo in colpa per i suoi dolori,ma entrambe lo desideravamo un figlio. Ricordo perfettamente il giorno in cui mi disse "Amore,sono incinta":eravamo al telefono perchè io ero a Tokyo per un concerto; infatti in quel concerto diedi tutto me stesso,come se fosse dedicato a lei e al nostro bambino. Non appena tornai a casa l'abbracciai forte nella nostra casa in campagna. Purtroppo non fui presente per tutti i nove mesi; il lavoro mi teneva lontano per un po',ma cercavo di esserle vicino. Il problema più grande fu quando lo annunciammo alle telecamere: il mondo lo prese un po' strano,ma i fans ci avevano sostenuti e non ci avevano lasciato. Dovetti curare alcune lacrime di Anna,perchè alcune "fans" la insultavano e auguravano l'aborto. 
I ragazzi erano felicissimi per noi,tanto che si erano dati dei soprannomi: Zio Lyeeum,Zio Boo Bear,Zio Vain e Zio Nello. Non tutti e cinque eravamo sposati;infatti Liam e Danielle ebbero una piccola pausa per un problema,Louis e Eleonor stavano ancora cercando una casa,ma la data era decisa.
Io e mia moglie decidemmo i nomi anche se non volevamo sapere il sesso. Se era una femmina: Anne Catia Styles. Se era maschio: Robert Des Styles. I regali che ricevemmo erano neutri,non sapendo il sesso. Era divertente. Speravo in una femmina. Già m'immaginavo di essere un padre geloso di qualsiasi ragazzo che le sarebbe avvicinato;il tipo di padre che le avrebbe raccontato le favole prima che si addormentasse e sussurrarle "Buona notte,principessa e sogni d'oro". 

Nella sala d'attesa tutti erano in ansia,ma io ero intenibile. C'erano i genitori di Anna,i miei con mio padre Des,Louis con Eleonor e Liam con Danielle. C'era silenzio,tutti persi nei propri pensieri. Gente sconosciuta veniva a parlare con noi e mi chiedevano il sesso del bambino,il nome e altre cose che però non avevano risposta. 
-Sto impazzendo! E' più di mezz'ora che aspetto! 
Esclamai con la testa fra le mani,in piedi e pronto a correre se sentivo un altro urlo provenire dal corridoio. I miei occhi erano spalancati e il mio respiro affannato. Mio padre si avvicinò e mi abbracciò. Ne avevo bisogno. 
-Vedrai che ora ti chiamano. Tutti qui stiamo impazzendo per la nascita del nostro nipotino o nostra nipotina. 
-Pensa,che quella là dentro è mia moglie! Voglio che lei stia bene! 
-Cosa dovrei dire io che è mia figlia?
Disse agitatissima Catia. Mia madre intervenne e disse sorridendo,massaggiando la schiena di Catia. 
-Anna la conosciamo tutti,è una ragazza forte.
-Cosa c'entra? Io... 
L'ostetrica di prima urlò dal corridoio,vestita con il camice verde e una cuffietta,pronta per andare in sala parto. Il cuore cominciò a scalpitare e i respiri aumentare. 
-Harold Styles? 
-Sono qui. 
Mi girai e feci una piccola corsa verso la donna. Mi porse il camice verde e una cuffietta. 
-Metta questi mentre che ci avviamo. Lei è pronta. La dilatazione è ormai grande e sta per nascere. Sua moglie sta sopportando dolori alquanto forti. 
In quel momento il cuore mi si fermò e camminai insieme alla donna verso la sala parto. Sentii le urla d'incoraggiamento di Liam e Louis. Nella nostra camminata felpata infilai il camice e la cuffia,poi svoltammo a destra ed entrammo in una sala che precedeva la sala parto. Appena entrai dentro,vidi mia moglie su una specie di lettino seduto a gambe divaricate. Anna si girò verso di me sudata e allungò la sua piccola mano tremante. L'afferrai e mi abbassai su di lei,sussurrai nascondendo la paura. 
-Sono qui,piccola. Ci sono io. 
Il suo petto si alzava e abbassava freneticamente,ma comunque volette un bacio prima che la dottoressa le disse che era pronta. I suoi occhi verdi penetrarono nella mia anima prima di girarsi e guardare la dottoressa abbassarsi. 
-Signor Styles,cerchi di farla ragionare. Lei deve spingere finchè il bambino non sarà  fuori;sarà stanca dopo un po',ma non le deve permettere di arrendersi. 
Annuii agli ordini della donna che controllava. Tenni la mano di Anna nella mia e anche io dovevo respirare a fondo per mantenere la forza. 
-Signora Styles,ora. Mi ascolti bene. Deve spingere con tutta la forza. Al mio tre. 
Anna fece dei respiri affannati fino al tre,poi spinse con tutte le sue forze frantumandomi la mano. Ma il mio dolore era meno forte,rispetto a quello che lei stava subendo,quindi non ci pensai molto. Strinse i denti e strizzò gli occhi.
-Bene! Riprenda fiato,poi spinga di nuovo. 
Si attaccò con l'altra mano sul poggia-mani. Io la incoraggiavo e volevo che tutta questa tortura finisse al più presto. Odiavo vederla soffrire. Goccioline di sudore le scendevano dalle tempie,i suoi capelli erano umidi e anche la sua mano che stava lentamente mollando la presa. No,non doveva. La dottoressa le disse di prendere fiato e che si vedeva il cranio. Io approfittai della piccola pausa per dirle: 
-Forza,amore mio. Non mollare. Manca poco. Fammi vedere la mia Anna,quella che amo e che ho sposato. 
Lei annuì con alcune lacrime che le cadevano insieme al sudore. Sarà l'agitazione,ma anche io sudavo veramente tanto. L'ostetrica mi disse di asciugarle il collo e la fronte con un panno. Così feci e vidi la collana con la mia iniziale alzarsi e abbassarsi insieme al suo petto affannato. Un sorriso si formò sul mio viso. Non la tolse mai,era sempre lì che penzolava dal collo. La sua mano si strinse ancora più forte e spinse urlando. 
-Eccoci! Ho la testa,mi serve un'ultima spinta fortissima,poi abbiamo finito. Dai,Anna sei brava!
Anna pianse dalla disperazione e le asciugai le lacrime dalle guance. 
-No,non piangere. Sii forte. Anna,guardami. 
Lei voltò il viso verso di me e avevo la sua attenzione. 
-Spingi più forte che puoi. Non mollare adesso. Forza,piccola. Sei bravissima.
Prese un respiro a pieni polmoni e girò il viso. Si concentrò e la vidi impazzire sull'ultima spinta. Poi il pianto di un neonato attirò la mia attenzione. L'ostetrica tagliò il cordone ombelicale e pulì il corpo della creaturina. Tornai con gli occhi da Anna che era stremata,con la testa appoggiata al cuscino e la sua presa si allentò. 
-L'ho sentito piangere... 
Disse con una voce debole. L'Abbracciai forte e baciai la sua guancia più volte. Il pianto di quella vita nuova colmava la stanza. L'ostetrica mi chiamò per andare a prendere il fagottino. Lasciai Anna che mi guardava con un sorriso tra le lacrime di gioia. Mi avvicinai all'ostetrica che mi disse con un gran sorriso. 
-E' una femmina,pesa tre chili. Congratulazioni. 
La mia neonata passò dalle braccia della donna,alle mie. I miei occhi si riempirono nel vedere mia figlia tra le braccia finalmente dopo nove mesi e una settimana. L'avevamo vista solamente dalle varie ecografie,ora era tra le mie braccia. Quasi non ci credevo. Aveva una testa piena di capelli ricci e scuri,aveva la forma delle mie labbra,il taglio degli occhi di Anna e i suoi zigomi tondi. Era un perfetto misto tra me e Anna,la perfetta fusione del nostro amore. Il mio sorriso era grande,mentre la osservavo con tranquillità e pian piano le sussurrai. 
-Ciao,amore del papà. 
Le sue manine uscirono dal lenzuolo e le baciai delicatamente. Poi camminai verso la sua mamma,mia moglie:Anna Styles. La piccola creatura sprizzava serenità a tutti noi nella sala. La porsi tra le braccia della sua mamma e lei l'accarezzò in viso. Nostra figlia aprì leggermente gli occhi azzurri scuro,come era normale per tutti i neonati. Anna sorrise,poi disse continuando ad accarezzarla. 
-Benvenuta,amore mio. Sai chi sono io? Sono la tua mamma. 
Anche lei baciò le mani della piccola. Il viso di Anna si girò verso di me e disse dolcemente. 
-Ti amo. 
-Ti amo. 
Risposi per poi darle un dolce bacio sulle labbra. L'infermiera c'interruppe e chiese con una penna in mano. 
-Che nome darete a vostra figlia? 
-Anne Catia Styles. 
Rispose Anna con tutto l'orgoglio che poteva esistere. Il suo sorriso non le lasciava il viso; bellissimo. Le mie labbra tornarono sulle sue,poi sussurrai guardandola negli occhi. 
-E questo è solo l'inizio. 
I suoi occhi scintillarono e mi accarezzò il viso prima di baciarmi di nuovo. Questa volta ad interromperci fu il pianto improvviso di Anne e dissi scherzando. 
-Guarda che così non funziona. Quando mamma è con il papà,la si lascia stare. 
Anna rise mentre appoggiava la sua piccola testolina sul suo cuore. Non ci potevo credere,anche lei come la madre. Anne subito si rilassò al battito calmo e dolce di Anna,noi ci baciammo di nuovo e ci confessammo il nostro amore. Ora eravamo una famiglia. La famiglia Styles. 




"Vattene e non guardare più indietro. Cambia prospettiva,viaggia e soprattutto vivi la vita...E poi l'amore,vivilo sotto ogni aspetto. Perchè nulla è più importante di quel grande sentimento. 
Ti voglio bene,Anna. 
Il tuo caro nonno Angelo"





Ringraziamenti...
Voglio assolutamente ringraziare tutte le ragazze che hanno messo tra le preferite,seguite e ricordate questa storia. UN ENORME GRAZIE a chi ha sempre recensito e anche a chi ha giudicato e criticato questa storia. Servono le critiche. 
Devo ringraziare le mie ragazze,citate anche nella storia. Valentina,la mia migliore amica,ovvero Veronica. Lavinia nei panni della creativa Bella. Giulia vista come la pazza tra le ragazze. Sara,la sbaciucchiona Elisa...e in fine Anna (non la protagonista) nei panni di Laila. DEVO ASSOLUTAMENTE DIRVI GRAZIE! 
Ringrazio mia madre che mi ha dato degli spunti e episodi con cui ispirarmi. Devo adorare e fare una statua al mio computer per avermi sopportato in tutto questo tempo! E un grazie alla musica che mi ha aiutata. 



Commento... 
Spero vi sia piaciuta,che vi abbia suscitato emozioni e magari appassionate. Spero di non avervi deluse nell'epilogo. 
Come ho già detto,questa non è l'unica ff che scrivo, "The One That Got Away" è completamente diversa e se vi va passate a leggerla. 
Mi manca scrivere la vita di questi due,anche se ho avuto vuoti completi su come continuarla,mancheranno anche a voi? Chi è il protagonista che vi è piaciuto di più? e il vostro capitolo preferito o un momento? 
Risolvetemi questi miei dubbi in qualche recensione. E visto che è l'ultimo mi piacerebbe sentirvi tutte! Ci tengo! 

GRAZIE A TUTTE 
Camy Xx



 
  
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