Sono passati due anni dal concerto dei 1D, in due anni sono successe tante cose, mio padre è diventato aggressivo, mi picchia, picchia mia madre, si arrabbia per qualsiasi cosa, e io ho paura di lui, vado a dormire quasi sempre dalle amiche, racconto sempre quello che mi succede, Eva si è trasferita a Londra, e io e Giulia ora non siamo più le stesse, senza Eva non è tutto più così divertente, io continuo a parlare con Niall, siamo diventati amici e giorno dopo giorno ci innamoriamo sempre di più l'uno dell'altra. È il 16 Dicembre, ho 17 anni, e sono triste, ho preso una decisione, parto, più che partire, scappo, ho trovato alloggio in una casa a Londra, ho già chiesto a Giulia di venire con me, perchè tanto, abbiamo finito gli studi, lei ha accettato, qui non si trova lavoro, ma io non scappo per questo, io scappo da mio padre, non sono mai andata d'accordo con mio padre, ma ora sta proprio esagerando. Io e Giulia già abbiamo comprato i biglietti aerei, e abbiamo trovato un lavoro in una casa discografica, preparo le valigie, mio padre non ci vedrebbe niente di strano, anche perchè vado spesso a dormire dalle amiche, anche per qualche settimana, metto tutto il necessario, una valigia piena di cose invernali e una valigia piena di cose estive, porto tutti i soldi che ho nel salvadanaio, sono pochi, il resto ce l'ho tutto in banca, nella carta di credito, porto via anche le mie cose più preziose, i miei peluche, svuoto i miei cassetti, i miei armadi e porto tutte le mie foto e album. Sono pronta a partire, e non ho paura, non ho nessuna incertezza, sono un po' triste, chissà se rivedrò mia madre e mio padre, ma alla fine non ci tengo tanto, dato che anche mia madre è molto distaccata con me. Lascio un biglietto sul mio letto “Tolgo il disturbo”, non mi interessa cosa penseranno, dovranno solo capire che io me ne sono andata, e che non so se ci rivedremo. “Alice, dove vai?” chiede mia madre, “Vado a dormire per un po' di settimane da Vanessa, ci siamo già messe d' accordo”, le do un bacio sulla guancia e poi le dico “Salutami papà!” lei non risponde, come se non gliene fregasse niente, non sa che forse non mi avrebbe più rivista. Me ne vado, faccio uno squillo a Giulia che mi dice che sta arrivando, l'aspetto fuori casa poi lei arriva. Avevamo già prenotato un taxi, che verso le 9:00 è arrivato, saliamo e lui ci porta all'aereo porto, arrivate a destinazione, paghiamo e con le valigie ci dirigiamo verso il nostro aereo, Giulia fa una telefonata alla madre, che è l'unica a sapere, a parte le nostre amiche che noi partiamo.