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Autore: bik90    01/10/2013    11 recensioni
-Sei il mio ponte tra questi due mondi!-
Martina si fermò e un brivido la scosse. Eleonora non si lasciava mai andare a parole troppo dolci, quello che era riuscita a dire era già troppo per lei. Si voltò verso la diciottenne.
-Allora perché ti comporti così?- domandò con le lacrime agli occhi.
La bionda chinò il capo con aria colpevole.
-Non posso...- mormorò semplicemente.
Già, non poteva. Sarebbe stato troppo difficile per lei ammettere di tenere tantissimo a quella ragazza che le stava di fronte.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
Capitoli:
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Chiara le accarezzò una guancia sorridendo di fronte all’imbarazzo dipinto sul volto dell’amica. Non le aveva mai fatto simili confidenze, conosceva Eleonora abbastanza bene da sapere che doveva essere davvero importante per decidersi a compiere un passo del genere.
<< Sei sul serio innamorata? >> le domandò anche se era una domanda superflua.
Sapeva che lo era, lo aveva capito da quella luce che le brillava negli occhi ancora adesso che aveva terminato di parlare.
<< Mi spiace non avertene mai parlato >> mormorò l’altra abbassando lo sguardo.
<< Ehi, no! Non dispiacerti Leo >> si affrettò a consolarla Chiara prendendole il viso tra le mani << L’hai fatto perché avevi bisogno del tuo tempo per capire tante cose, hai fatto bene. Dovevi comprendere da sola se eri innamorata o meno. Io sono solo molto contenta per te >>.
Si abbracciarono e finalmente Eleonora si sentiva libera di dire quello che pensava. Si era dovuta contenere per tanto di quel tempo, aveva dovuto mentire e ora si sentiva estremamente leggera. Chiuse gli occhi lasciandosi cullare dalle carezze dell’amica e sorrise per un attimo. Finalmente era uscita da quel vortice di bugie che si era creata da sola e la sensazione le piaceva parecchio.
<< Sei contenta anche se…anche se è una ragazza come noi? >>.
Chiara a quella domanda le sorrise facendo scorrere la punta del naso sul suo collo.
<< Ma certo, cosa va pensando questa tua testolina? >> le rispose scoppiando a ridere.
Eleonora la imitò stringendosi ancor di più tra le sue braccia. Quanto le era mancata tutta quella intimità!
<< Claudia ce l’ha con me per questo…io non ho avuto il coraggio di dirle la verità >>.
<< Dovresti parlarle allora >> disse Chiara con ovvietà.
<< Scherzi? E cosa accadrebbe se lei…se lei… >> le mancarono le parole per proseguire.
L’amica le mise un dito sulle labbra.
<< Non accadrà niente di sconvolgente, sei sua sorella. Ti vuole bene e accetterà la tua scelta, sta tranquilla >>.
Eleonora si limitò ad annuire poco convinta.
<< Quando me la fai conoscere? >>.
<< Chi? >>.
<< Come chi? >> esclamò scandalizzata l’amica dandole una leggera spinta << Martina, la ragazza che ti ha rubato il cuore >>.
Congiunse le dita delle mani per formarne uno e rise.
<< Smettila, non sei divertente! >> urlò l’altra avvampando all’istante.
<< Leo >> proseguì subito dopo Chiara cambiando tono << E’ per questo che hai litigato con Davide? >>.
Un’ombra di tristezza passò nello sguardo della ragazza dai capelli biondi. Sapeva che era venuto il momento di parlarle anche di quello. Sospirò tremando leggermente.
<< Con Davide è…complicato…parecchio complicato >> affermò infine.
Si guardarono negli occhi mentre Chiara assumeva un’aria interrogativa. Allungò una mano accarezzandole una guancia con calma e sentì che si era irrigidita. Si chiese che tipo di rapporto intercorresse tra i due. Che Eleonora fosse in un certo senso “sottomessa” al volere del ragazzo lo aveva capito da parecchi anni ma non l’aveva mai definita una cosa grave. Erano due amici che si spalleggiavano a vicenda in cui Davide pretendeva inconsciamente qualcosa in più rispetto a quello che dava all’amica. L’espressione della ragazza, però, le faceva capire che c’era altro. Sollevò il capo tenendolo sotto il palmo della mano e in quel momento la porta della camera si spalancò facendo entrare Claudia. Eleonora scattò a sedere voltandosi verso la sorella.
<< Oh >> fece la quindicenne capendo di aver interrotto la loro conversazione << Chiara? Oddio, sei tu? >> esclamò subito dopo.
L’amica di Eleonora sorrise alzandosi in piedi per abbracciarla.
<< Caspita, quanto sei alta! Nelle foto sembri più bassa >>.
Chiara rise scompigliandole i capelli.
<< Grazie! >> rispose << Anche tu sei diventata proprio una bella ragazza, complimenti! È che mi dici del tipo della foto sul tuo profilo? >> aggiunse strizzandole l’occhio.
A quella domanda, Claudia arrossì visibilmente e fece un gesto con la mano.
<< Hai lo stesso tatto di Eleonora! >> si lamentò facendo ridere di nuovo Chiara.
<< Che vuoi farci, siamo migliori amiche! >> rispose la ragazza saltando addosso ad Eleonora e rotolando sul letto.
<< Devo dire che la te koala non mi è mancata per nulla! >> affermò l’amica provando a divincolarsi dalla sua presa.
<< E’ stato bello vederti Chiara >> disse sua sorella rivolta alla ragazza arrivata dall’America continuando a ignorarla << Torno dai miei zii >>.
<< Eh, no! >> fece Chiara afferrandola dopo aver notato il sguardo triste che aveva assunto Eleonora nel sentire Claudia evitarla << Adesso voi due parlate! >> aggiunse allontanandosi verso la porta.
<< Cosa? >> domandò la ragazza dai capelli biondi guardandola con aria interrogativa.
<< Hai sentito bene, basta bugie ora >> l’ammonì l’altra osservandola seriamente << Io vado da mia nonna in ospedale, ci sentiamo più tardi okay? >>.
Le strizzò l’occhio in segno d’intesa ed Eleonora comprese che qualunque cosa avesse detto, non sarebbe servita a farle cambiare idea. L’unica cosa che poté fare è osservarla uscire dalla stanza e sentire i suoi passi che diventavano sempre più lontani. Voltò gli occhi in direzione di Claudia che la stava fissando con entrambe le mani sui fianchi e un’espressione curiosa dipinta sul viso. Sospirò passandosi una mano sul viso e si gettò con la schiena sul materasso. Quello era il giorno delle rivelazioni.
 
<< Lo sapevo che c’entrava quella Martina! >> esclamò Claudia ridendo.
Eleonora rimase piuttosto stupita da come la sorella avesse preso la notizia. Nessuna traccia di ripugnanza o orrore. Certo, la sorpresa c’era stata in un primo momento ma poi aveva lasciato il posto alla gioia per la più grande. Chiara aveva ragione. Si ritrovò a sorriderne ancora prima di prenderne coscienza. Osservò Claudia salterellare da una parte all’altra della stanza entusiasta della notizia.
<< Quando vi vedere? Le devo assolutamente raccontare di quella volta che siamo andate in vacanza in Abruzzo! >>.
<< Adesso non cominciare! >> rispose Eleonora col cuore leggero comprendendo a cosa si stesse riferendo la quindicenne << Non mi sembra proprio il caso di iniziare una conoscenza partendo proprio da quell’episodio! >>.
<< Dai, è stato divertentissimo! >> la prese in giro l’altra << Hai chiamato una signora anziana che stava uscendo dalla piscina “vecchia befana” e abbiamo anche il filmino che lo conferma! >>.
La più grande le lanciò contro il cuscino mentre ricordava quello che era successo con Martina. Sui suoi occhi passò un’ombra di tristezza e cercò il cellulare lasciato sul comodino. Claudia la guardò sorridendo e capendo chi stesse chiamando.
<< Non fare troppo gli occhi a cuoricino >> scherzò avvicinandosi.
Ma Eleonora scosse il capo chiudendo la telefonata andata a vuoto. Si lasciò andare a un profondo sospiro e chiuse gli occhi per un attimo senza sapere cosa fare. La ragazza dai capelli rossi ce l’aveva con lei per quello che era successo fuori la scuola e non le stava rispondendo di proposito.
<< Non fare quella faccia! Starà sotto la doccia >>.
<< Non credo… >> mormorò appena la sorella mettendo le mani dietro la nuca.
Sentì la mano della più piccola accarezzarle la guancia.
<< Già l’hai fatta arrabbiare? >>.
<< Io non l’ho fatta arrabbiare! >> esclamò Eleonora << Mi sono solo…dimenticata di lei…fuori il liceo… >> aggiunse abbassando sempre più il tono della voce.
<< Tu cosa? >> urlò Claudia.
<< Non l’ho fatto apposta, giuro! >> le spiegò la maggiore << E’ che ho visto Chiara e…ho iniziato a chiacchierare con lei…poi c’era Serena da prendere a scuola… >>.
Il viso di Eleonora divenne paonazzo per l’imbarazzo e soprattutto perché era consapevole di non avere scusanti valide.
<< Se Tommaso avesse fatto una cosa del genere, gli avrei dato tanti di quei calci fino a farlo sanguinare! >>.
L’altra la guardò per valutare se fosse seria o la stesse prendendo in giro ma preferì non indagare oltre.
<< Hai chiesto scusa almeno? >>.
<< Se mi rispondesse, magari potrei farlo! >>.
<< E’ ovvio che non ti risponda >> ribatté Claudia << Nemmeno io ti risponderei >>.
<< E allora mi spieghi come faccio a… >>.
Sua sorella inarcò il sopracciglio destro e la spinse fuori dal letto.
<< Muoviti, vai da lei >> sentenziò semplicemente << Adesso >>.
<< Cosa? Ma come… >>.
<< Adesso >> ripeté la più piccola lanciandole le chiavi del motorino.
Eleonora sorrise mentre stringeva nella mano destra il portachiavi a forma di ghiro che aveva.
<< Mi raccomando, non fare altri danni >>.
<< Ci proverò! >>.
<< Ehi, Ele >> la richiamò Claudia quando fu sulla soglia della porta << E’ fantastico, davvero >>.
 
Aveva provato a chiamarla altre cinque volte mentre si recava a casa sua ma Martina non si era degnata di risponderle. Doveva essere davvero molto arrabbiata.
Spero solo che non mi prenda a calci fino a farmi sanguinare, pensò Eleonora parcheggiando e sfilandosi il casco. Guardò in alto, verso il suo appartamento, e sospirò. Si avvicinò al portone, citofonò e attese che le rispondesse. Solo quando le rispose Sofia, si rese conto che poteva esserci anche quell’eventualità. Arrossì nel sentire la voce della donna.
<< Salve Sofia… >> mormorò in imbarazzo << Sono Eleonora e cercavo… >>.
<< Oh, Eleonora! >> esclamò la madre di Martina sganciando il portone << Vieni pure! >>.
La ragazza salì i gradini che la separavano dalla porta di casa col cuore che le batteva all’impazzita nel petto. Non aveva riflettuto abbastanza sull’ipotesi che tutta la famiglia Capasti potesse essere a casa, la cosa la mandava leggermente in ansia. Guardò il suo orologio da polso; erano da poco trascorse le sette, in teoria doveva essere assente il capofamiglia visto che le edicole erano ancora aperte in quel momento. Sperò di avere ragione; quell’uomo, con le sue domande dirette, la metteva estremamente in difficoltà. Si pulì la suola delle scarpe sul tappetino e spalancò la porta lasciata socchiusa prima di tossicchiare per avvisare di essere arrivata. La testa della signora Capasti si affacciò dalla cucina.
<< Entra Eleonora, non startene sulla soglia! >> esclamò sorridendole.
<< Mi scusi per l’intrusione…Sofia >> disse la ragazza ricordandosi che alla donna non piaceva che si usasse il suo cognome << Cercavo… >>.
<< Martina? >> domandò Sofia interrompendola << E’ a nuoto ma sarà qui a momenti >>.
<< Oh, allora posso aspettarla anche… >>.
<< Non dirlo nemmeno per scherzo, Eleonora! >> disse l’altra << Fa troppo freddo fuori e poi dovrebbe essere qui tra poco quindi non disturbi >>.
Le porse un nuovo sorriso mentre la diciottenne entrava nella stanza.
<< Mi spiace essere piombata qui improvvisamente, immagino che… >>.
<< Smettila di scusarti, non ce n’è bisogno >> rispose Sofia << Adesso togliti il giubbotto e siediti >> aggiunse minacciandola con la cucchiaia di legno.
Eleonora si ritrovò a sorridere ubbidendo. Le piaceva la madre di Martina, le somigliava e non solo fisicamente. Dal salone sentì provenire il chiacchiericcio di un televisore acceso e comprese che Alice lo stava guardando.
<< Ti piace il pesto, Eleonora? >> domandò improvvisamente la donna senza voltarsi.
<< Oh, sì…sì, Sofia >> rispose l’altra leggermente sorpresa << Ma mio nonno diceva sempre che qui nessuno sa farlo bene. Lui era originario di La Spezia e spesso si ritrovava a battibeccare con mia nonna perché non sapeva farlo come diceva lui >>.
Quel ricordo la fece sorridere.
<< Anche lui ligure? Martina ti ha detto che siamo di Genova? >>.
<< Sì, mi ha accennato qualcosa >> disse Eleonora rammentandosi che la più piccola era sempre stata piuttosto vaga sul fatto.
<< Gli volevi molto bene, vero? Si capisce da come ne parli e da quella luce che ti brilla negli occhi >>.
La ragazza rimase alquanto sorpresa dalla sicurezza con cui la signora Capasti si era espressa senza nemmeno guardarla. Arrossì pensando che doveva essere una madre e una donna eccezionale.
<< E’ così, Sofia >> si limitò a dire.
L’altra si voltò senza smettere di sorriderle.
<< Sai cosa faremo? Uno di questi giorni verrai a pranzo da noi e ti farò trovare delle trofie al pesto eccezionali, che ne pensi? >>.
Eleonora stava per rispondere ma fu bloccata dalla voce di Martina appena arrivata.
<< Mamma, sono a casa! >> urlò mentre si toglieva il giubbotto e la sciarpa dopo aver lasciato cadere a terra il suo borsone << Ho una fame terribile, cosa si… >> si bloccò notando l’altra ragazza seduta nella sua cucina << Oh, ci sei anche tu >>.
<< Ciao…Marty >> fece la più grande abbozzando un saluto con la mano destra << Ho provato a chiamarti tante volte… >>.
<< Ah, sì >> rispose la ragazza guardando prima lei e poi la madre << Me ne sono accorta >>.
<< Potremmo…potremmo parlare un attimo? >>.
<< Andate pure in camera! >> s’intromise Sofia << La cena non è ancora pronta >>.
Martina roteò gli occhi prima di voltarsi verso la sua stanza. Fece segno ad Eleonora di seguirla e chiuse la porta alle sue spalle.
<< Cosa vuoi? >> le domandò non appena furono sole.
<< Mi dispiace per oggi… >> iniziò Eleonora non sapendo bene cosa dire.
<< Ah sì? Non mi è parso, sai? Soprattutto quando te ne sei andata con…quella tipa >>.
<< Scusami, Marty >> rispose l’altra allungando una mano verso di lei per poter afferrare la sua.
Martina si tirò indietro.
<< Ti sei dimenticata di me! >> sbottò la più piccola con le lacrime agli occhi << Ti ho vista completamente presa da quella ragazza, così tanto da farmi diventare invisibile. È stato bruttissimo, Ele! Perché non ti sei ricordata che c’ero anch’io? >>.
Eleonora non rispose limitandosi ad abbracciarla. La strinse contro di sé in silenzio e il calore del suo corpo la scosse.
<< Scusa >> le sussurrò nuovamente vicino all’orecchio << E’ tutta colpa mia, mi dispiace tantissimo ma quando ho visto Chiara… >>.
Si bloccò non sapendo nemmeno lei come descrivere la gioia che aveva provato nel rivedere l’amica.
<< Ah, si chiama così >> mormorò Martina liberandosi dalla sua stretta.
<< Aspetta >> fece la più grande afferrandola per un braccio << Non dirmi che hai pensato… >>.
Scoppiò a ridere nonostante la situazione.
<< Non capisco cosa ci sia di così esilarante! >> esclamò l’altra irritata dal suo comportamento mentre si sistemava una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
<< Marty, hai pensato che io e Chiara… >> non riuscì a proseguire a causa di una nuova risata << Dai, stiamo parlando di Chiara! La mia amica! >>.
<< Non me l’hai mai nominata e non l’ho mai vista al liceo! >>.
<< Abbiamo frequentato le elementari insieme >> le spiegò Eleonora con un sorriso << Poi lei e la sua famiglia si sono trasferiti a Los Angeles per questioni lavorative. Non la vedevo da due anni prima di oggi e…ne sono stata contentissima >>.
Martina fissò a lungo la sua ragazza comprendendo che tutto quello che aveva pensato su di lei e Chiara si stava sgretolando davanti agli occhi.
<< Sei gelosa, Marty? >> continuò Eleonora sempre più divertita dalla situazione.
La più piccola incrociò le braccia sul petto.
<< Io gelosa? Assolutamente no. Sono solo arrabbiata per quello che mi hai fatto >>.
<< Lo so, farò tutto quello che vuoi per farmi perdonare! >> esclamò la ragazza dai capelli biondi << Ammettilo, però, che sei stata gelosa di Chiara! >>.
La abbracciò e questa volta Martina non si sottrasse sentendosi una sciocca per quelle assurde riflessioni. Le accarezzò il viso perdendosi nella profondità di quel verde. Era vero, Eleonora aveva ragione. Il solo pensiero che qualcun altro potesse toccarla, le faceva salire il sangue al cervello. Era parecchio gelosa. La persona che le stava di fronte era sua, nessuno poteva permettersi anche solo di sfiorarla. Evitò di ammettere ciò che in realtà era palese e la baciò facendo aderire perfettamente il suo corpo a quello dell’altra. Eleonora si lasciò andare a quel gesto assaporandolo al meglio.
<< Non hai risposto >> le mormorò a fior di labbra divertita.
Martina la allontanò da sé con una leggera spinta.
<< Ma smettila! >> rispose << Gelosa io >>.
Si voltò appena per non farle vedere quanto fosse rossa in viso ma l’altra prontamente l’afferrò per il polso e le circondò la vita subito dopo. Le sfiorò il naso col suo prima di baciarla. Le piaceva farlo.
<< Mi perdoni? >> sussurrò subito dopo con un leggero sorriso malizioso che le increspò le labbra.
Martina stava per risponderle ma il suo iphone prese a squillare nella tasca del jeans. Si scostò appena per prenderlo e subito attivò la conversazione senza preoccuparsi che l’altra la stesse ascoltando.
<< Ehi Chiara >> disse giocherellando con le dita dell’altra ragazza << Come va? Tua nonna? >>.
<< Riposa, i medici ancora non vogliono dimetterla ma sono ottimisti >> disse l’amica dall’altra parte del telefono << Ceniamo insieme? Ti va? >>.
<< Certo, stai bene? >>.
<< Un po’ giù di morale. Dove sei? >>.
Eleonora alzò gli occhi su quelli della più piccola che la stavano fissando.
<< Da Martina >> rispose senza poter evitare che le sue guance arrossissero << Tu? Ti vengo a prendere? >>.
A quelle parole, la sedicenne si fece attenta. Le aveva davvero detto di essere da lei? La vicinanza di questa ragazza le faceva indubbiamente bene. Sorrise dandole un bacio sulla guancia.
<< Oh, ma che carina che sei. Ho interrotto qualcosa? >>.
<< Piantala! >> esclamò Eleonora.
<< Leo, io voglio la pizza stasera! >>.
<< Non chiamarmi in quel modo, vipera! >> rispose l’altra << Ci vediamo a casa mia >> aggiunse prima di riagganciare.
<< In che modo? >> domandò immediatamente Martina.
<< Non ti ci mettere anche tu, per favore! >>.
La più piccola le saltò al collo intrecciando una mano tra i suoi capelli e la baciò sulle labbra.
<< Ti perdono solo se me lo dici >>.
<< Questo è un ricatto bello e buono >> rispose Eleonora che non desiderava altro che la sua vicinanza.
Senza che se ne rendesse conto, fece scivolare entrambe le mani dalla schiena al sedere di Martina e un brivido colse entrambe. La guardò temendo di vedersi arrivare uno schiaffo ma comprese invece che quell’attenzione le era gradita. La strinse ancor di più contro di sé e poggiò il mento sulla sua spalla facendo un respiro profondo. In quel momento si sentì un leggero colpo di tosse. Si voltarono insieme e, nel vedere Sofia, si staccarono immediatamente arrossendo nello stesso istante.
<< Scusate >> disse la donna << Eleonora, ti fermi per cena? >>.
<< No, grazie Sofia >> rispose la ragazza guardando Martina << Non posso >>.
<< Sarà per la prossima volta allora >>.
<< Certamente >> fece Eleonora annuendo.
Sofia si allontanò dalla stanza e la diciottenne comprese che era ora di andare. Guardò l’orologio da polso sentendosi molto meglio di quando era arrivata.
<< Vai a cena con la tua amica >> disse la ragazza dai capelli rossi incrociando le braccia sul petto.
Eleonora rise abbracciandola.
<< Mi piace un sacco la tua gelosia >> le sussurrò lasciandola subito dopo per cercare il suo giubbotto.
<< Io non sono gelosa! >> urlò osservandola vestirsi.
L’altra sfoderò un sorriso dolcissimo.
<< Ci vediamo domani >> le disse dandole un bacio sulla guancia.
<< D’accordo, ma ricordati che ancora non sei perdonata! >>.
 
Sbadigliò stiracchiandosi mentre Eleonora accartocciava il cartone della pizza ormai vuoto. Dalla luce dei suoi occhi, era chiaro che la compagnia di Martina le aveva fatto bene.
<< Allora >> iniziò poggiando i gomiti sul tavolo << Quando me la fai conoscere? >>.
L’amica sorrise arrossendo leggermente.
<< Domani? >> domandò sicura della risposta affermativa dell’altra.
<< Ti prendo di parola, Leo! >>.
<< Per favore non chiamarmi in quel modo. Non lo sopporto! >>.
<< Ma è così carino Leo >>.
<< Ti detesto, sappilo! >>.
Chiara le fece la linguaccia alzandosi in piedi e aiutandola a sparecchiare.
<< Organizziamo una cena qui domani sera? >>.
<< Fa come se fossi a casa tua, tranquilla! >> scherzò Eleonora facendo un leggero inchino.
Entrambe scoppiarono a ridere.
<< Sono contenta che tu sia qui >> mormorò subito dopo guardando la ragazza americana.
L’altra le si avvicinò abbracciandola. Durante la cena non avevano toccato l’argomento Davide ma sapeva che prima o poi Eleonora gliene avrebbe parlato. Sarebbe stata meglio dopo anche se sul momento non era facile per lei.
<< Anch’io >> le rispose baciandola sul collo con fare materno << E mi piacerebbe se fosse per sempre >>.
Eleonora si limitò ad annuire comprendendo che presto Chiara sarebbe dovuta ripartire e le sarebbe tornata a mancare. Ma finché non accadeva, intendeva godere della sua compagnia fino alla fine. Salì le scale che portavano al piano superiore seguita dall’altra ed entrò in camera sua.
<< Dormi qui? >> le domandò lanciandole un suo pigiama pulito
<< Non mi stai dando molta scelta! >> rispose l’amica spogliandosi senza alcun imbarazzo.
Guardò la proprietaria di casa fare lo stesso e si stese sul letto di Claudia.
Chissà come sarebbe stato se non fossi mai andata via, pensò l’attimo prima di addormentarsi.
 
La campanella era appena suonata quando Eleonora e Chiara si erano precipitate fuori la scuola.
<< Chiara se non ti muovi, te lo scordi il passaggio a casa! >> aveva urlato la ragazza dai capelli biondi.
<< Leo, sei la solita stronza! >>.
Avevano zigzagato tra gli studenti fino a giungere al cancello.
<< Ehi! >> l’aveva fermata Chiara per un braccio << Guarda chi c’è fuori! >>.
L’amica aveva guardato nella sua direzione e un sorriso le era apparso sul viso.
<< Fede! >> aveva esclamato Eleonora andando incontro al fratello << Mi avevi detto che arrivavi nel pomeriggio! >>.
Il ragazzo si era lasciato abbracciare prima di parlare.
<< Sorpresa! >>aveva detto allargando le braccia << Ammettilo che non riesci più a fare a meno di un fratello così figo! >>
<< Ma sentiti! E Letizia non ti ha detto nulla su tutta questa sfacciataggine che dimostri? >>.
Entrambi erano scoppiati a ridere prima che si avvicinasse loro Davide.
<< Ciao Ele >> aveva salutato il diciottenne << Che fai stasera? >>.
<< Ciao Molarte >> aveva risposto la ragazza che mal sopportava quel ragazzo e il suo modo di vivere << Non lo so >>.
<< Noi andiamo a prenderci una birra, ti andrebbe di venire? >>.
<< Col tuo gruppo di ubriachi che si credono tanto fighi? >> aveva ribattuto prontamente Eleonora << Scherzi, vero? Ho di meglio da fare >>.
Chiara aveva riso anche se aveva cercato di contenersi. Eleonora non aveva peli sulla lingua e non mancava mai di dire a Davide Molarte, che cercava di uscire con lei da anni ormai, quello che pensava su di lui e i suoi amici. La breve conversazione ebbe termine con l’arrivo di Claudia e l’allontanamento del ragazzo.
<< Ti ha chiesto di nuovo di uscire? >> aveva chiesto osservandolo allontanarsi << Fede! >> aveva esclamato subito dopo gettandosi addosso a Federico.
<< Il solito >>.
<< Devi ammettere, però, che è carino >>.
<< Claudia ma che dici? Solo perché ha un bel viso, è autorizzato a comportarsi come un deficiente? Tu non hai mai visto come si riduce il sabato sera, che schifo >> aveva detto subito Eleonora arricciando il naso e lanciando il casco all’amica.
<< E’ vero, Cla >> aveva asserito Chiara annuendo e salendo dietro Eleonora << Non frequentare mai gente così >>.
La ragazza dai capelli biondi aveva accompagnato l’altra a casa e come al solito erano rimaste d’accordo che si sarebbero viste nel pomeriggio alla partita di pallavolo di Chiara. Eleonora andava volentieri a fare il tifo per la schiacciatrice della squadra e si divertiva tanto a vedere l’amica mettere in difficoltà gli avversari. E poi l’amica non aveva mai perso una sua partita di tennis o una gara di equitazione anche quando giocava fuori.
<< Allora ci vediamo alle cinque, vipera? >>.
Chiara le aveva dato un bacio sulla guancia.
<< Ovvio, vuoi perderti la partita della tua migliore amica? Inoltre oggi esibiremo anche le divise nuove! >>.
Eleonora aveva riso.
<< Okay, a più tardi >> aveva risposto mettendo in moto e allontanandosi.
 
 Chiara aveva giocato benissimo durante la partita, tanto da meritarsi gli elogi anche da parte del suo mister. Più volte le era stato proposto di farlo diventare un mestiere ma la ragazza aveva sempre rifiutato per un sogno ben più grande, entrare nella facoltà di medicina e diventare un ottimo chirurgo. Come Eleonora, che invece voleva intraprendere la carriera giuridica, aveva le idee ben chiare su quello che voleva per il suo futuro. Dopo aver esultato per la meritata vittoria, si era avvicinata agli spalti dove l’amica si la stava aspettando.
<< Devo fare una doccia! >> aveva urlato.
Eleonora si era alzata in piedi annuendo.
<< Puzzi come una capra! Dopo andiamo a festeggiare! >>.
Si era fermata per rispondere al cellulare mentre l’altra si era incamminata verso gli spogliatoi. Quando l’aveva raggiunta, molte delle sue compagne di squadra si stavano già vestendo.
<< Vipera, sono qui! >> aveva esclamato sentendo lo scrosciare della doccia mentre si sedeva su una panchina per attendere.
Qualche minuto dopo, spazientita dall’attesa che le stava parendo lunghissima, si era avvicinata alla tenda di quella che credeva essere l’unica doccia ancora in funzione e l’aveva aperta convinta che dall’altra parte ci fosse Chiara. Era rimasta sorpresa e impacciata nel vedere che la ragazza che le stava di fronte non era l’amica. Aveva inghiottito un groppo di saliva nell’osservare il suo corpo nudo, perfetto, il seno piccolo e raccolto, i capelli rossi che le scendevano bagnati sulle spalle e infine gli occhi di un verde sbalorditivo. L’altra si era coperta come meglio poteva con le mani e aveva urlato per lo spavento.
<< Oh… >> aveva iniziato a balbettare Eleonora imbarazzata sperando che non fosse arrossita << Scu…scusa…pensavo fossi…cercavo una mia… >>.
Non aveva mai visto un’altra ragazza, all’infuori di Chiara, nuda e mai l’amica le aveva fatto sentire il cuore in gola come in quel momento. Aveva stretto involontariamente il bordo della tenda senza riuscire a staccarle gli occhi di dosso. Le pareva bellissima, mai aveva creduto di pensare simili cose su una persona del suo stesso sesso.
<< Che stai facendo, Leo? >> aveva chiesto Chiara apparendo da un’altra doccia con un asciugamano intorno al corpo. Aveva osservato per un attimo la scena ed era scoppiata a ridere << Dio, Leo! Sei un caso disperato! >>.
Si era affacciata nel box e aveva salutato la ragazza ancora nuda.
<< Scusala Marty! La mia amica è terribile! >>.
<< Non l’ho fatto a posta, pensavo fossi tu! >> aveva esclamato Eleonora allontanandosi e sperando che smettesse presto di essere così rossa << Scusami! >>.
<< E’ tutto a posto… >> aveva risposto infine Martina finendo di lavarsi e indossando l’accappatoio << Certo che sei un vulcano >>.
Aveva sorriso ad Eleonora che immediatamente aveva iniziato a sentirsi meglio.
<< Sì, che erutta stronzate e figure di merda! >>aveva detto Chiara << Comunque, lei è la mia migliore amica Eleonora. Eleonora, lei è Martina. È arrivata da poco nella squadra >>.
<< Piacere >> aveva mormorato la ragazza dai capelli chiari allungando una mano per stringere la sua.
<< Piacere mio >> aveva risposto Martina << Sei così terribile come dice la tua amica? >>.
Eleonora aveva sorriso leggermente sentendosi a proprio agio con una persona che aveva appena conosciuto. Non le era mai successo.
<< E’ lei che esagera, non devi ascoltare tutto quello che dice >>.
La più piccola era scoppiata a ridere e quel suono era parso meraviglioso alle sue orecchie. Si era chiesta cosa le stesse accadendo. Mentre Martina si vestiva, lei non riusciva a staccarle gli occhi di dosso cosa che non era passata inosservata allo sguardo vigile di Chiara.
<< Ehi Marty >>aveva detto quando aveva finito di vestirsi << Ti va di uscire con noi stasera? >>.
La ragazza aveva sollevato la testa quasi di scatto a quella domanda e aveva guardato Eleonora che a sua volta fissava Chiara senza capire.
<< Tempo scaduto per rispondere di no >> aveva aggiunto l’altra << Ci vediamo alle nove sotto casa tua, ti passo a prendere io >>.
<< Oh…ehm…okay… >> aveva detto Martina senza comprendere bene cosa era accaduto in quel momento.
<< Allora a più tardi! >> aveva salutato Chiara mettendo il borsone su una spalla << Ciao Marty! >>.
<< Okay…a dopo… >>.
<< Ciao Martina >>.
Appena furono sole, Eleonora le aveva affettato il braccio senza farle male.
<< Che gioco stai giocando? >>.
Chiara le aveva sorriso radiosa.
<< Ti piace, eh Leo? >>.
<< Cosa? >> aveva esclamato l’altra << Ma sei impazzita? >>.
<< Io? Ma se te la stavi mangiando con gli occhi! >>.
<< Ma che dici, è una ragazza! >>.
<< E allora? >> aveva incalzato l’amica stringendosi nelle spalle << Ti piace lo stesso. Sono sicura che a fine serata mi ringrazierai! >>.
Le era saltata addosso per abbracciarla facendo quasi cadere per terra entrambe.
<< Chiara >> aveva detto Eleonora dopo che aveva ripreso a camminare guardando per terra << Per te non sarebbe un problema, vero? >>.
<< Scherzi? Sei la mia migliore amica ed io ti vorrò sempre un casino di bene indipendentemente dalla persona che sceglierai per stare al tuo fianco >>.
 
 
  
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