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Autore: LarryTranslations    01/10/2013    1 recensioni
Louis si trasferisce a Holmes Chapel dopo la morte dei suoi genitori in un incidente d’auto. Ha la custodia delle sue cinque sorelle ed è grazie alle più piccole che incontra Harry Styles, un insegnante d’asilo. La vita diventa molto più complicata per Louis.
Larry Stylinson!
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Harry Styles, Louis Tomlinson, Un po' tutti
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Nessuno dei personaggi reali citati mi appartiene, la storia non è in alcun moda intesa per offendere e/o danneggiare tali persone, i caratteri rappresentati non riflettono la realtà, la traduzione non è stata fatta a scopo di lucro.

Questa fanfiction, è una traduzione. Potete trovare l'originale a questo link.
Questo è il permesso dell'autrice.




Capitolo Sette.

"Grande! Sì, no, non vedo l'ora! Ok, ci vediamo presto, amico. Va bene, ciao," Harry mise giù il telefono con un lieve sorriso. Louis lo guardava da dove stava leggendo, sul divano. Harry si lasciò cadere nel posto vicino a lui, appoggiando il braccio sul retro del divano a mo' di invito. Louis scivolò al suo fianco e sospirò felicemente quando il braccio dell'altro si avvolse intorno alla sua vita.

"Chi era al telefono?" gli chiese. Harry affondò di più nel divano, trascinandosi dietro Louis.


"Un mio amico, Niall. Andavamo a scuola insieme, ma è tornato in Irlanda per lavoro--i suoi genitori si sono trasferiti qui dall'Irlanda quando aveva dodici anni. Ha del lavoro a Manchester la prossima settimana, così gli ho detto che può stare a casa mia, piuttosto che prenotare un hotel. La mia casa è vuota ora, comunque, visto che sto qui," spiegò Harry, "Spero vada bene, l'ho invitato Sabato per cena." Louis borbottò in assenso.

"Sì, va bene," concordò, "Chi cucinerà?"

"Credo che voglia farlo mia madre," rispose Harry pensierosamente, "Le piace cucinare per gli altri e non le capita spesso, ora che io e mia sorella ci siamo trasferiti."

"Sarà meglio esseri sicuri, ok? Non voglio nessuna confusione," disse all'amico, sollevando ancora lo sguardo dal libro per fissarlo attraverso gli occhiali. Harry annuì e sfilò il libro dalle mani di Louis, ignorando le sue proteste.

"Cosa stai leggendo?" ridacchiò Harry. Louis lo guardò male, girandosi leggermente per recuperare il libro, le mani bloccate contro al divano--pericolosamente vicine all'inguine di Harry.

Niente, ridammelo!" ordinò Louis. Harry rise, allontanandosi il più possibile da Louis, e girò il libro per vedere cosa fosse. Louis strillò e colpì l'interno del gomito dell'amico, facendogli crollare il braccio prima che potesse dare un'occhiata decente al titolo. Harry urlò e scivolò lontano da Louis, finì poi di schiena sul divano, quando il ragazzo gli si lanciò addosso. "Ridammelo! Non guardarlo!"

Harry rideva, mentre Louis si arrampicava sul suo torso, per raggiungere il libro che teneva giusto fuori portata. Louis si avvicinò, pestando il petto dell'amico e si allungò in avanti per prendere il libro. Il cervello di Harry smise di funzionare, quando si ritrovò l'inguine di Louis spiaccicato in faccia. Il pacco dell'amico gli arrivò pericolosamente vicino al naso e lui smise di respirare, la presa delle dita diventò molle. Le urla di trionfo di Louis, risuonarono sopra di lui, mentre gli toglieva il libro di mano. Louis si risistemò contro il petto dell'amico, stringendo il libro nero al suo. Le braccia di Harry scesero per posarsi sulle sue cosce, ancora ai lati del suo petto.

"Andiamo, Louis! Qual'è il libro?" si lamentò Harry, un po' a corto di fiato. Louis scosse la testa, tirando fuori la lingua con fare petulante e fece per alzarsi. Nel momento in cui i suoi piedi toccarono il pavimento, il braccio di Harry ai avvolse intorno alla sua vita, tirandolo di nuovo sul divano. Gli stava addosso, le braccia avvolte intorno alle sue spalle e le ginocchia su entrambi i lati della sua vita. Rimosse gentilmente le dita di Louis dalla loro stretta intorno al libro, che nascondevano il titolo. Louis lo guardò meravigliato, ancora non del tutto certo di come fosse finito in quella posizione. Quando Harry staccò abbastanza dita, rise di gusto. "Breaking Dawn?"

"Volevo solo capire il perché di tutto l'entusiasmo!" replicò indignato Louis, l'aria meravigliata che scompariva lentamente dai suoi occhi. Harry rise ancora più forte, spostandosi in modo da essere seduto di fronte a Louis.

" 'Capire il perché di tutto l'entusiasmo' sarebbe stato leggere il primo libro" gli disse Harry nel mezzo della risata, "Credo che ti piacciano, Lou! Dai, ammettilo!"

"Ok! Va bene, mi sono piaciuti abbastanza," esclamò abbattuto, "Li ho letti principalmente per vedere se Jacob ed Edward sarebbero finiti a scopare nel letto di Bella, per sfogare tutta quell'opprimente tensione sessuale, ma non credo succederà, ora, perché Jacob ha avuto l'imprinting con la figlia di Bella e Edward." Harry sembrò sorpreso per un momento, poi scoppiò in un'altro giro di risate.

"Solo tu, Louis," ridacchiò con affetto. Un delicato colpo di tosse, li tirò fuori di colpo dalla loro bolla, entrambi i ragazzi alzarono lo sguardo e videro Flick ferma nervosamente sulla porta, un sorrisetto sul viso.

"Interrompo?" chiese la bambina di otto anni astutamente. Harry e Louis scossero il capo.

"Cosa ti serve, tesoro?" chiese Harry. Flick mostrò quelli che probabilmente erano compiti.

"Ho bisogno di aiuto con i compiti di matematica," disse loro. Louis guardò Harry con aria supplicante.

"Puoi aiutarla tu? Faccio schifo con i numeri," si imbronciò Louis. Harry alzò gli occhi al cielo, tirandosi su dal grembo di Louis e seguì Flick in cucina, dove si sedettero al bancone. La bambina tirò fuori una penna da una tazza sul bancone e tese i compiti ad Harry.

"Stiamo facendo le divisioni in colonna," gli spiegò, "ma non capisco come farle se i numeri non si dividono in parti uguali." Harry le prese la penna di mano, scrivendo mentre spiegava quello che faceva.

"Allora, quello che vuoi fare è partire dai numeri più piccoli. Con 121/6, vuoi vedere quante volte il sei sta nel dodici, che sono due," scisse un due sotto il due del dodici, "poi scrivi quanto due per sei è inferiore rispetto al dodici e sottrai. Viene zero, porti giù l'uno. Quante volte ci sta sei  nell'uno?"

"Zero?" rispose nervosamente Flick.

"Giusto," Harry annuì incoraggiante, "Quindi scrivi lo zero vicino al due. Sei per zero, fa zero, giusto? Scrivi lo zero sotto l'uno e sottrai. La soluzione è venti col resto di uno. La prossima la fai da sola." Guardò mentre la bambina faceva la successiva, la corresse una volta, ma in generale la lasciò ragionare da sola. La osservò che scriveva fiera, la risposta in cima al problema.

"Allora, visto? non è così difficile, no?" Lei scosse la testa felice, continuando con quella dopo. Quando la bambina ebbe finito tutto, controllò il suo lavoro. Le ridiede il foglio con un sorriso orgoglioso e lei lo abbracciò, sussurrando "Grazie, Papi" sulla sua maglietta. Le accarezzò i capelli e la mandò a finire il resto dei compiti. Ritornò in sala, dove Louis era ancora sdraiato sul divano, il libro aperto.

"Hanno già fatto sesso?" chiese Harry , mentre si avvicinava. Louis lo guardò ridacchiando.

"No," gli rispose, "Stanno discutendo del potere di Bella. Ora zitto, così posso leggere."

Harry sollevò i piedi di Louis, si sedette e se li appoggiò in grembo. Rimase lì, battendo un ritmo sugli stinchi di Louis e guardandosi intorno annoiato. Louis sbirciò verso di lui da dietro il libro, sospirando esasperato, prima di trascinare Harry sul suo petto. Harry sorrise, spostandosi leggermente per essere più comodo e avvolse il braccio intorno alla vita dell'amico. Il cuore di Louis batteva sotto il suo orecchio e sospirò contento, chiudendo gli occhi. Era felice che Louis fosse una persona così affettuosa--gli permetteva di stargli vicino senza che le cose diventassero imbarazzanti. Harry pizzicò Louis sul fianco e sorrise al suo urletto.

"Leggimi il libro" comandò, gli occhi ancora chiusi. Louis rise, ma iniziò comunque a leggere. Harry si sentiva sempre più assonnato, cullato dal battito del cuore di Louis sotto di lui e il mormorio della sua voce, sopra.

"Ti stai addormentando su di me, Haz?" chiese Louis, con una nota di divertimento. Harry annuì, incapace di parlare vista la bocca impastata dal sonno. Louis ridacchiò, però continuò a leggere. La storia faceva schifo, ma la voce di Louis era dolce e affascinante e risuonava contro la sua guancia. Andava bene, pensò Harry. Non gli sarebbe dispiaciuto addormentarsi col suono della voce di Louis per il resto della sua vita.

***

Quando Sabato sera arrivò, Harry non conteneva più l'eccitazione. Era passato quasi un anno da quando aveva visto Niall e gli mancava l'amico. Era arrivato Venerdì sera ed era andato direttamente a casa di Harry. Sarebbe arrivato dai Tomlinson intorno alle sei, con tutti gli altri. Harry era appostato vicino alla porta, che aspettava impazientemente l'arrivo dell'amico. Sua madre e Louis, erano in cucina a finire di cucinare e le ragazze erano a giocare in sala. Harry trasalì quando il campanello suonò e aprì la porta eccitato.

"Hey Harry," un accento irlandese risuonò nelle sue orecchie e Harry sorrise, lanciandosi verso l'amico biondo, incontrandolo in un abbraccio a metà strada.

"Niall! E' così bello vederti!" urlò felice, tirandolo in casa. "Viene a conoscere le bambine!" Niall si guardò intorno, mentre l'amico lo guidava verso la sala. Harry aveva un enorme sorriso in faccia e gli occhi accesi dalla gioia. Sembrava più felice di quanto l'avesse mai visto. Niall si sentì sorridere in risposta alla felicità contagiosa dell'amico.

"Ragazze," chiamò Harry, una volta raggiunta la stanza. Le bambine alzarono lo sguardo da quello che stavano facendo. "Questo è Niall, un mio amico di scuola. Niall, quella è Flick, Lottie, Georgia, Daisy e Phoebe." Indicò oggi ragazza mentre diceva il nome. Niall agitò la mano, salutandole con un allegro ciao.

"E' arrivato, Harry?" chiese Anne dalla cucina, "Portalo qui!" Harry ridacchiò, si scusò con le  ragazze e tirò Niall in cucina. Louis e Anne li guardarono mentre entravano, Anne rise deliziata e corse ad abbracciare Niall. Louis notò la mano di Harry sul polso di Niall e sentì subito qualcosa di caldo e fastidioso posarsi sul suo stomaco. Non gli piaceva. Dopo essersi avvicinato, si allungò e avvolse le braccia intorno al busto di Harry, deliziandosi della velocità con cui Harry lasciò andare il polso di Niall e avvolse le sue braccia intorno alle sue spalle. Louis sentì la risata di Harry risuonare sul suo petto.

"Tutto bene, Lou?" chiese. Louis si staccò leggermente e gli fece una linguaccia.

"Presentami al tuo amico, perdente," comandò, alzando gli occhi al cielo. Harry gli pizzicò il fianco e rise al suo urlo.

"Niall," disse Harry, portando l'attenzione dell'amico su lui e Louis, "questo è Louis. Louis, lui è Niall." I due ragazzi si strinsero la mano, e Louis aumentò leggermente la stretta intorno alla vita di Harry.

"Piacere," disse Louis, estremamente dolce. Harry si accigliò e Anne nascose una risata dietro la mano. Harry trascinò gentilmente Louis ancora più vicino, non gradendo i sentimenti negativi emanati dall'amico. Si schiarì la gola.

"Ok, bene, ora che tutti si sono conosciuti, io e Louis andiamo ad apparecchiare," disse a disagio e trascinò Louis fuori dalla stanza tenendolo per il polso.

Arrivati in sala da pranzo e fuori dalla portata d'orecchio degli altri, Harry si girò verso Louis, sembrando più preoccupato che arrabbiato.

"Tutto bene?" chiese lentamente, le mani che andavano ad aggrapparsi ai fianchi di Louis. Il ragazzo annuì, guardandolo confuso.

"Sì, perché non dovrebbe?" la voce piena di confusione genuina. Le sue mani andarono a giocare con i risvolti del blazer di Harry.

"Sembravi triste, la dentro," rispose Harry "La tua voce era strana, quando hai salutato Niall." Le mani di Louis si strinsero intorno ai risvolti, il cuore che batteva più forte al nome. Un parte della sua rabbia doveva essere visibile sul suo viso, perché Harry fece un'espressione sorpresa "Ma come, non ti piace Niall, o cosa? L'hai appena incontrato!"

"Lo so," sospirò frustrato Louis, "Ma mi fa incavolare. Sei entrato tenendolo per il polso e mi sono arrabbiato."

"Aw, il piccolo Louis è geloso?" lo prese in giro Harry, cercando di alleviare la tensione.

"," sputò fuori Louis, "Perché sei il mio migliore amico--non voglio che arrivi lui e rovini tutto!" Harry sembrò leggermente sorpreso, poi la sua espressione si addolcì e accarezzò lo zigomo di Louis con la mano.

"Non rovinerà nulla, Louis," gli assicurò, "Perché anche se amo tantissimo Niall, tu sei il mio migliore amico." Louis si rilassò leggermente.

"Non voglio che te ne vada," confessò. Harry lo guardò confuso.

"Dove sto andando?" ridacchiò piano.

"A casa," rispose Louis, "Quando starò meglio e tutto questo sarà finito. Non voglio che te ne vada. Stai con me." Harry spalancò gli occhi sorpreso.

"Tu…vuoi che mi trasferisca da te?" chiese lentamente, come se non ci potesse credere. Louis annuì, mordendosi le labbra e fissando lo sguardo sui risvolti del blazer. Harry lasciò andare un respiro profondo. "Non pensi sarà strano? Alle ragazze potrebbe non piacere." Louis rise.

"Se è questa la ragione per cui stai dicendo di no, allora hai veramente bisogno di ripensare al tuo rapporto con loro," ridacchiò, "Ti chiamano 'papà', Haz. Sarebbero felicissime se ti trasferissi qui." Harry rise insieme a lui, spostando le mani dalle guance ai capelli di Louis.

"Va bene, loony. Mi trasferisco qui con te," bisbigliò.

***

Zayn e Liam arrivarono circa dieci minuti dopo ed entrarono con un allegro "Tesoruccio, siamo a casa" urlato attraverso la casa. Georgia corse immediatamente verso Liam, lanciandosi tra le sue braccia e chiacchierando eccitata della sua settimana. Flickcontenne meglio la sua eccitazione, camminò verso di loro e abbracciò Zayn, lasciandosi poi portare fino al divano.

"Dov'è Lou?" chiese Zayn a nessuno in particolare, alzando lo sguardo quando la voce di Louis arrivò dalla porta.

"Qui, io e Harry stavamo preparando la tavola," disse loro, il braccio di Harry fermo al suo posto sulle sue spalle.

"Dov'è il gesso, Lou?" chiese Liam. Louis sorrise, mostrando il braccio ricoperto dal gesso di un arancione luminoso, costellato dalle firme delle bambine. Liam annuì in approvazione.

"Arancione--per abbinarsi alle carote, vero?" scherzò. Louis rise.

"Ovvio, Lili!" rispose. Anne infilò la testa nella stanza e annunciò che era pronta la cena. Tutti si infilarono in sala da pranzo, Harry e Louis si sedettero vicino alle gemelle per poter tagliare loro il cibo.

La serata passò confusa, piena di chiacchiere allegre, cibo caldo e facce sorridenti. Louis scoprì di andare piuttosto d'accordo con Niall, ora che sapeva che Harry sarebbe rimasto con lui. Si sentiva stupido, per essersi sentito minacciato da lui--questo piccolo, innocuo irlandese, con una risata sfrenata e la faccia felice. Scoprì che la risata di Niall era contagiosa e il ragazzo rideva per tutto. Durante la cena, quando lui e Niall stavano ridendo per qualcosa che aveva detto, Louis aveva alzato lo sguardo e aveva visto attraverso le lacrime, Harry sorridergli felice.

Finita la cena, si ammassarono in sala, Harry accoccolato nell'angolo del divano, con i piedi sul grembo di Louis. Parlarono per circa tre ore, mentre le bambine giocavano lì intorno. Ad un certo punto, durante la terza ora, Phoebe si era accoccolata in braccio a Harry col pollice in bocca. Si era addormentata verso la quarta ora e a quel punto, Harry aveva deciso che era ora per le bambine di andare a letto, visto che Daisy e Georgia erano sul punto di crollare e le palpebre di Flick erano praticamente chiuse. Si alzò con Phoebe tra le braccia e chiamò le bambine. Lo seguirono come paperelle, le più piccole senza neanche preoccuparsi di protestare. Si alzò anche Louis e li seguì fuori dalla stanza.

"Va bene, qualcuno può gentilmente dirmi se quei due stanno insieme, perché sono appena arrivato e sono molto confuso," chiese Niall bruscamente. Liam e Zayn scoppiarono a ridere e anche Anne si lasciò scappare una risata.

"No, da quanto ne sappiamo, amico," gli disse Liam, "Ma siamo felici che tu abbia notato le strane dinamiche tra i due."

"Quando Louis ha incontrato per la prima volta Harry, ho seriamente pensato che avesse incontrato una ragazza, fosse andato a letto con qualcuno, o qualcosa di simile," aggiunse Zayn, "Era così felice. E voleva anche fare colpo."

"Ti ricordi la prima volta che Harry è venuto per la cena del Sabato?" ridacchiò Liam, "Louis era così preoccupato di quello che avrebbe pensato Harry di questo posto, che è stato steso sul pavimento a faccia in giù, fino a quando Harry non è effettivamente arrivato."

"Se non ricordo male," disse Zayn, "Harry è entrato e l'ha trovato

"Giusto!" rise Liam, "E' andata così! E Harry ha solo riso e poi l'ha abbracciato. E' un bravo ragazzo, Harry."

"Grazie, amico." ridacchiò Harry, entrando nella stanza insieme a Louis.

"Di cosa stiamo parlando?" chiese Louis, mentre si risiedevano sul divano, Louis accoccolato sul lato di Harry, che muoveva inconsciamente le dita contro il suo fianco.

"Nulla," esclamò Liam, "Assolutamente nulla."


Note:

Sera ragazzi.
Scusate, avevo detto che avrei messo ieri, ma non ce l'ho fatta.

sul pavimento a faccia in giù."A parte questo, voi siete meravigliosi. Grazie mille a tutti, seriamente, per aver inserito la storia tra preferite, ricordate o seguite o per aver lasciato una recensione, significa veramente tanto per me.

Stasera metterò altri due capitoli, poi purtroppo il prossimo arriverà quando avrò finito di tradurlo, ma in teoria non dovrei metterci molto.

Un abbraccio enorme a tutti.
Ems.



   
 
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