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Autore: Ayumi Yoshida    01/10/2013    4 recensioni
La guerra è finita, l’esercito alleato ha vinto. Tutto dovrebbe andare per il meglio, tornare alla normalità, ma qualcosa non è andato come avevamo creduto dovesse andare: un compagno potente è tornato a prendersi la sua ricompensa.
“Tra qualche mese morirò. Come avrei potuto dirtelo?”
Fanfiction prima classificata al "NaruHina Contest [V Edizione: 'La nostra leggenda']" di Mokochan, ValeHina e Yume_no_Namida e nella sezione "Rating arancione" e vincitrice dei premi "Miglior Hinata", "Miglior Naruto", "Miglior NaruHina" e "Best rating orange" *___*
Nell'ultimo aggiornamento ci sono gli ultimi tre capitoli! :)
Genere: Angst, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hiashi Hyuuga, Hinata Hyuuga, Minato Namikaze, Naruto Uzumaki | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Naruto Shippuuden
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Bonsoir à tous! Scusate il ritardo, ma finalmente il capitolo quattro è qui. Si tratta di un capitolo formale formale e molto introspettivo, ma spero davvero che non sia noioso leggerlo! E’ stato una delle parti che ho preferito scrivere, e penso che dopo aver letto capirete immediatamente il perché. XD Fatemi sapere cosa ne pensate! ^^

Ringrazio davvero di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo. Grazie per tutto il supporto che mi state dando, mi rendete davvero felice! Le risposte alle vostre recensioni sono dopo il capitolo, come al solito.

Alla prossima!

 

 

 

 

Times Square can't shine as bright as you
I swear it's true

 

(Hey there Delilah – Plain White T’s)

 

 

4 - Sansankudo

 

Hinata non c’era ancora. Trattenne il fiato, perdendosi in un secondo in mille fantasie che la raffiguravano, bella, sorridente, silenziosa e la figurò già accanto a sé, uniti per sempre, senza minacce. Il suo desiderio più recondito.

Il mormorio che li aveva circondati fino a quel momento si interruppe di scatto, perché Hinata si stava facendo strada dalla parte opposta della stanza senza riuscire a trattenere l’emozione, rossa in volto, accompagnata da Hanabi. Naruto non riuscì a staccarle gli occhi di dosso neanche per un attimo, paralizzato dall’immensa felicità che lei emanava. Indossava come lui un kimono da cerimonia di colore chiaro e molto semplice, ma, diversamente dal solito, aveva raccolto i capelli dietro la testa lasciando libere alcune ciocche che le ricadevano sul viso. Gli sorrise da lontano, camminando lentamente verso di lui, e lasciandogli tutto il tempo possibile per pensare mille volte che era bella, anzi, bellissima, e che aveva rischiato di perderla tantissime volte per la sua stupidità. Quando il viso di Hinata fu vicinissimo al suo, Naruto pensò ancora una volta che avrebbe voluto vederlo così per sempre, e irrimediabilmente ripenso a Kurama e al suo destino, che riusciva a perseguitarlo anche quando avrebbe dovuto essere felice.

“Grazie a tutti per aver accettato di essere presenti.”

Hiashi prese a parlare dietro di lui, e Naruto si spostò leggermente di lato per non nasconderlo agli altri membri del clan, che continuavano a fissarlo con mille espressioni diverse negli occhi. Suo padre sedeva davanti a tutti, accanto al più anziano degli Hyuga e a sua moglie, in quello che in passato era dovuto essere il posto di Hinata. Gli sorrise per un secondo, poi tornò ad ascoltare il capoclan, serio ed attento. Lui, invece, non riusciva proprio a concentrarsi sulle sue parole, perso tra i pensieri e le speranze per il futuro. L’uomo lo presentò al clan, lui si inchinò e disse qualche parola su quanto fosse onorato di entrare a farne parte insieme a suo padre. A quel riferimento, ciascuno Hyuga si strinse in un cenno delle spalle che poteva significare qualunque cosa. Finse di non accorgersene e lasciò ancora la parola a Hiashi, che invitò suo padre a raggiungerlo.

“Non si preoccupi, Hiashi-sama, non potrei aggiungere nulla di più a quello che ha detto.” si schernì Minato senza falsa modestia, ma l’altro insistette e lui fu costretto ad obbedire. Naruto non sarebbe riuscito a descrivere ogni singolo sentimento che aveva attraversato gli occhi dei presenti quando suo padre si era diretto verso Hiashi Hyuga: curiosità, turbamento, paura. Avrebbe dovuto immaginarlo.

“Mio figlio Naruto l’ha già ribadito, ma per la nostra famiglia è davvero un onore fare la vostra conoscenza. Sono lieto del fatto che le nostre famiglie possano unirsi sotto il nome di Hinata-san, e sono certo che sarà una guida buona e giusta quanto suo padre per il clan Hyuga. Da parte nostra, faremo qualunque cosa sia necessario per aiutarla nel suo compito.”

Minato si inchinò in modo ossequioso, causando un tremito incredulo nei presenti e in Hinata, che non riuscì a non farsi scappare un sospiro più rumoroso del solito, attirando l’attenzione di Naruto che le sorrise per rassicurarla. Suo padre non avrebbe potuto spiegare meglio quello che gli passava per la testa e che lui non era riuscito ad esternare per colpa dell’agitazione. Hiashi si inchinò a sua volta, e lo stesso fecero tutti i membri del clan, Hinata compresa. Naruto, in preda alla sorpresa, fissò la schiena di suo padre senza riuscire a dire nulla, turbato: era riuscito a colpirli con la sua semplicità nonostante tutti i pregiudizi che dovevano covare verso di lui; era straordinario. Chinò il capo goffamente, ma fu soltanto per un attimo, perché ognuno ritornò al suo posto e Hiashi diede finalmente inizio al sansankudo.

L’anziano Hyuga seduto vicino a Minato si sollevò con difficoltà e li raggiunse lentamente, superandoli e mettendosi davanti a loro: avrebbe officiato la cerimonia. Anche Hiashi si fece da parte, e sulla pedana laccata di rosso che era stata preparata rimasero soltanto lui e Hinata. Naruto la guardò di sottecchi, e la scoprì con lo sguardo fisso davanti a sé, seria come un capoclan doveva essere. Ne provò un po’ timore, abituato com’era ad immaginarla dolce e accondiscendente, ma anche quella parte di lei era cambiata con il tempo, così come era cambiato lui, come avrebbe ancora dovuto cambiare per colpa di Kurama. Accettò con gioia quasi selvaggia la coppa di saké che gli porse l’anziano Hyuga, bevendovi tre volte e cercando di lasciarsi annebbiare dai fumi dell’alcool per dimenticare ogni cattivo pensiero. Quando porse la coppa ad Hinata, però, ogni cosa era ancora straordinariamente chiara, e si incantò nel vederla bere a piccoli sorsi, quasi soltanto lambendo il sakè con le labbra, leggermente tremante. Quella cerimonia significava per lei non solo coronare il suo sogno, ma soprattutto accettare su di sé l’intero peso del clan dopo suo padre, uno dei più forti membri del clan Hyuga mai ricordati. Avrebbe davvero dato la vita per sostenerla, per poterla guardare negli occhi per sempre, per abbracciarla. Per continuare ad amarla.

La kunoichi restituì la coppa ancora mezza piena all’anziano Hyuga, che la posò su una colonnina di legno posta davanti a loro e sollevò le braccia quanto le sue spalle gli permettevano, annunciandoli finalmente sposati.

Era una liberazione. Come se avesse ottenuto una piccola rivincita nei confronti di Kurama, Naruto sorrise apertamente, guardando Hinata direttamente negli occhi e sussurrandole a voce bassissima: “Ce l’abbiamo fatta!”

Lei gli sorrise di rimando, sorpresa da quel piccolo segreto che avevano deciso di condividere ancora sull’altare. Al diavolo la cerimonia! Naruto non vedeva l’ora di uscire per strada e gridare al mondo di esserci riuscito.

 

Quando nella stanza erano rimasti soltanto loro due, Hiashi e Minato, l’anziano Hyuga disse rivolto ad Hinata: “Vorrei parlarti.” La kunoichi annuì, e Naruto capì che i festeggiamenti sotto forma di corsa sfrenata per le strade del villaggio avrebbero dovuto attendere. Annuì con la testa e prese posto, per la seconda volta nella giornata, attorno ad un tavolino, al lato di Hinata e di fronte ai due capoclan Hyuga. Di che cosa volevano parlare ancora? Sentiva che se se ne fosse stato impalato come una statua per un altro minuto sarebbe impazzito.

“Dove avete intenzione di vivere da adesso in poi?”

“In realtà… Non abbiamo ancora deciso.”

Hinata guardò Naruto a disagio, e lui annuì per comprovare la sua risposta: non avevano mai parlato di nulla del genere prima.

“È che abbiamo deciso tutto in fretta, e-”

“Non credo che Hinata possa svolgere al meglio il suo compito se non sarà vicina al clan.” lo interruppe l’anziano Hyuga senza dare segno di essere irritato, ma soltanto seriamente preoccupato per quella questione. Naruto si morse un labbro, mentre gli tornavano subito in mente tutte le singole volte in cui avevano parlato di come nessuno dei due volesse abbandonare la propria famiglia. Ognuno aveva le sue motivazioni, tutte erano più che giuste e convincenti, quindi non ci avevano mai pensato seriamente finché erano stati in grado di vedersi quando più lo desideravano. Ma se non avessero potuto più farlo soltanto perché Hinata doveva…

“Farò tutto il possibile per essere degna del nome degli Hyuga.” disse Hinata all’improvviso, riscuotendolo dai pensieri. Naruto la guardò, sorpreso, ma lei aveva gli occhi fissi in quelli dell’anziano Hyuga, che non aveva ancora cambiato espressione. “Svolgerò il mio compito con tutto il corpo e con tutta l’anima, senza essere d’intralcio a nessuno. Neppure a Naruto-kun. Non voglio che lui abbandoni suo padre per me. Ce la farò, lo giuro sulla vita.”

L’anziano Hyuga restò in silenzio per qualche secondo, colpito da quelle parole quanto tutti i presenti, poi annuì lentamente con la testa.

“Fate come volete.”

“La ringrazio.”

Hinata chinò la testa con sincera gratitudine, e Naruto la imitò in tutta fretta senza riuscire a toglierle gli occhi di dosso. Ancora una volta aveva pensato a lui prima che a lei stessa, si era esposta alla massima autorità del suo clan senza alcun timore per proteggerlo, per non farlo soffrire di più. Provò una voglia immensa di stringerla tra le sue braccia, ma si ricordò immediatamente che non erano da soli, e desiderava che quel contatto fosse il più intimo possibile. Doveva attendere ancora, e stava odiando quella attesa infinita che continuava a separarlo da lei.

 “Se lei è d’accordo, Hokage-sama, vorrei che lei e Naruto foste nostri ospiti per questa notte.” disse allora Hiashi. Minato annuì con un sorriso.

“Se non è siamo di troppo disturbo, volentieri. La ringrazio.”

“Nessun disturbo. Se volete seguirmi.”

L’uomo si alzò per fare loro strada, e tutti lo seguirono tranne l’anziano Hyuga, che rimase a guardarli finché non furono usciti dalla stanza. Chissà che cosa voleva davvero da Hinata. Il tono in cui si era rivolto a lei non gli era piaciuto per niente: credeva che lei non fosse forte abbastanza?

Naruto le sfiorò lentamente la mano cercando di non farsi notare da nessun altro, e lei gli sorrise in silenzio, afferrandola e tirandolo verso di sé senza far rumore. Non voleva che tra loro ci fosse più alcuna distanza, per nessun motivo al mondo.



Note dopo la lettura:
Ed eccoci arrivati a spiegare cosa significa “sansakudo”! È il momento cruciale della cerimonia nuziale, quello in cui gli sposi bevono tre sorsi di sakè ciascuno. Quando ero su Google ad informarmi sui matrimoni giapponesi, ho trovato dei video molto carini ed ho voluto per forza inserirlo nella fic! XD
Conoscendo l’attitudine degli Hyuga verso il mondo intero (XD), ho immaginato che non fossero proprio d’accordo al matrimonio della loro futura capoclan con la forza portante della volpe a nove code, infatti il vecchiaccio Hyuga (che nei miei pensieri dovrebbe essere il capoclan precedente a Hiashi) è un po’ irritato. Ma Minato è così diplomatico da riuscire a salvare la situazione!
Naruto non ce la fa proprio a comportarsi in modo serio, ma noi lo amiamo anche per questo! ;)

 

 

Risposte alle recensioni

 

Urdi: ciao, sono contentissima di ritrovarti! Mi fa davvero piacere sapere che il secondo capitolo ti abbia causato un attacco “da occhi a cuore” (XD) per una ship che non apprezzi molto! *_____* Mi dispiace che la storia continui a sembrarti molto veloce, ma durante la stesura ho preferito non soffermarmi molto per paura che i capitoli risultassero noiosi da leggere per via delle introspezioni. Contro di me ha giocato molto probabilmente anche il fatto che questa fic non abbia avuto la solita genesi di tutte le mie fic, cioè scritta piccolo pezzo per piccolo pezzo e a fatica, ricontrollata e ampliata mille volte, ma che, come ho detto nel primo capitolo, si sia quasi scritta da sola. La storia era tutta lì nella mia testa, e veniva stranamente fuori in modo davvero semplice. È stata una cosa curiosa.

Mi rende comunque felice sapere che, nonostante la velocità, le emozioni che volevo sottolineare siano palpabili, e spero che continuino a denotare tutti i personaggi fino alla fine.

Riguardo volpe non posso che concordare con te: la sua “malvagità” era una delle basi della storia, caratterizzava Naruto in modo tormentato ed era ciò che lo rendeva interessante e “diverso” dal solito protagonista alla Jump, e vederla adesso in stile “amicona” mi ha deluso davvero tanto. :/

Ti ringrazio davvero tanto per la doppia recensione, non dovevi! (_ _) Spero che continuerai ad espormi le tue opinioni senza remore come hai fatto finora! Un bacio!

 

angelikawhite: Ciao! Sì, Hiashi è rimasto davvero colpito dalla confessione di Naruto. Ho immaginato che per un uomo come lui, che non dice mai nulla e si tiene tutto dentro, sentire qualcosa del genere dovesse essere una sorta di trauma. ^^ Sono contenta che l’incontro Sasuke-Naruto ti abbia riportato ai tempi passati, perché, alla fine, la loro relazione si basa proprio su ciò che è accaduto nel passato, quando erano bambini. Ti ringrazio davvero tanto per avermi comunicato che i personaggi ti sembrano naturali, mi rendi felicissima, perché è quello che cerco di raggiungere ogni volta che scrivo, cercare di far muovere autonomamente i personaggi. Spero davvero che la storia continui a piacerti, e ti ringrazio per le tue onnipresenti recensioni. Alla prossima!

 

ClaudiaUzumaki: oh, una nuova arrivata! Benvenuta, spero che la fic continui a piacerti fino alla fine! Addirittura i sette capitoli più attesi… Mi fai arrossire! *///* Ti ringrazio davvero tanto per la recensione, spero di ritrovarti al prossimo capitolo!

 

Rinalamisteriosa: ciao Katia! *____* Sì, purtroppo non sono stata tanto bene in queste ultime settimane, ma adesso va davvero molto meglio, non preoccuparti! Grazie mille per il pensiero! **

Sono contenta che la fic continui a piacerti, e che le scelte di trama ti sembrino azzeccate. In questa fic ho fatto interagire così tanti personaggi come non avevo mai fatto prima, e mi fa piacere sapere che ognuno riesca ad interpretare il ruolo che io ho immaginato per lui. ^^

Non ti scusare per la questione di Sakura, è colpa mia, dato che ho aggiunto soltanto alla fine quella frase sul suo destino! XD Comunque è come hai immaginato tu, è morta. Della squadra sette restano solo Sasuke e Naruto. Ritorniamo alle cose deprimenti, eh? XD

Spero davvero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! *____*

Grazie mille per la recensione, abbraccioni! <3


   
 
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