Bonsoir
à tous! Scusate il ritardo, ma finalmente il capitolo quattro è qui. Si
tratta
di un capitolo formale formale e molto introspettivo, ma spero davvero
che non
sia noioso leggerlo! E’ stato una delle parti che ho preferito
scrivere, e
penso che dopo aver letto capirete immediatamente il perché. XD Fatemi
sapere
cosa ne pensate! ^^
Ringrazio
davvero di cuore chi ha recensito lo scorso capitolo. Grazie per tutto
il
supporto che mi state dando, mi rendete davvero felice! Le risposte
alle vostre
recensioni sono dopo il capitolo, come al solito.
Alla
prossima!
I swear it's true
(Hey
there Delilah – Plain White T’s)
4
- Sansankudo
Hinata
non c’era ancora. Trattenne il fiato, perdendosi in un secondo in mille
fantasie che la raffiguravano, bella, sorridente, silenziosa e la
figurò già
accanto a sé, uniti per sempre, senza minacce. Il suo
desiderio più recondito.
Il
mormorio che li aveva circondati fino a quel momento si interruppe di
scatto,
perché Hinata si stava facendo strada dalla parte opposta della stanza
senza
riuscire a trattenere l’emozione, rossa in volto, accompagnata da
Hanabi.
Naruto non riuscì a staccarle gli occhi di dosso neanche per un attimo,
paralizzato
dall’immensa felicità che lei emanava. Indossava come lui un kimono da
cerimonia di colore chiaro e molto semplice, ma, diversamente dal
solito, aveva
raccolto i capelli dietro la testa lasciando libere alcune ciocche che
le
ricadevano sul viso. Gli sorrise da lontano, camminando lentamente
verso di
lui, e lasciandogli tutto il tempo possibile per pensare mille volte
che era
bella, anzi, bellissima, e che aveva rischiato di perderla tantissime
volte per
la sua stupidità. Quando il viso di Hinata fu vicinissimo al suo,
Naruto pensò
ancora una volta che avrebbe voluto vederlo così per sempre, e
irrimediabilmente ripenso a Kurama e al suo destino, che riusciva a
perseguitarlo anche quando avrebbe dovuto essere felice.
“Grazie
a tutti per aver accettato di essere presenti.”
Hiashi
prese a parlare dietro di lui, e Naruto si spostò leggermente di lato
per non
nasconderlo agli altri membri del clan, che continuavano a fissarlo con
mille
espressioni diverse negli occhi. Suo padre sedeva davanti a tutti,
accanto al
più anziano degli Hyuga e a sua moglie, in quello che in passato era
dovuto
essere il posto di Hinata. Gli sorrise per un secondo, poi tornò ad
ascoltare
il capoclan, serio ed attento. Lui, invece, non riusciva proprio a
concentrarsi
sulle sue parole, perso tra i pensieri e le speranze per il futuro.
L’uomo lo
presentò al clan, lui si inchinò e disse qualche parola su quanto fosse
onorato
di entrare a farne parte insieme a suo padre. A quel riferimento,
ciascuno Hyuga
si strinse in un cenno delle spalle che poteva significare qualunque
cosa.
Finse di non accorgersene e lasciò ancora la parola a Hiashi, che
invitò suo
padre a raggiungerlo.
“Non
si
preoccupi, Hiashi-sama, non potrei aggiungere nulla di più a quello che
ha
detto.” si schernì Minato senza falsa modestia, ma l’altro insistette e
lui fu
costretto ad obbedire. Naruto non sarebbe riuscito a descrivere ogni
singolo
sentimento che aveva attraversato gli occhi dei presenti quando suo
padre si
era diretto verso Hiashi Hyuga: curiosità, turbamento, paura. Avrebbe
dovuto
immaginarlo.
“Mio
figlio Naruto l’ha già ribadito, ma per la nostra famiglia è davvero un
onore
fare la vostra conoscenza. Sono lieto del fatto che le nostre famiglie
possano
unirsi sotto il nome di Hinata-san, e sono certo che sarà una guida
buona e
giusta quanto suo padre per il clan Hyuga. Da parte nostra, faremo
qualunque
cosa sia necessario per aiutarla nel suo compito.”
Minato
si inchinò in modo ossequioso, causando un tremito incredulo nei
presenti e in
Hinata, che non riuscì a non farsi scappare un sospiro più rumoroso del
solito,
attirando l’attenzione di Naruto che le sorrise per rassicurarla. Suo
padre non
avrebbe potuto spiegare meglio quello che gli passava per la testa e
che lui
non era riuscito ad esternare per colpa dell’agitazione. Hiashi si
inchinò a
sua volta, e lo stesso fecero tutti i membri del clan, Hinata compresa.
Naruto,
in preda alla sorpresa, fissò la schiena di suo padre senza riuscire a
dire
nulla, turbato: era riuscito a colpirli con la sua semplicità
nonostante tutti
i pregiudizi che dovevano covare verso di lui; era straordinario. Chinò
il capo
goffamente, ma fu soltanto per un attimo, perché ognuno ritornò al suo
posto e
Hiashi diede finalmente inizio al sansankudo.
L’anziano
Hyuga seduto vicino a Minato si sollevò con difficoltà e li raggiunse
lentamente, superandoli e mettendosi davanti a loro: avrebbe officiato
la
cerimonia. Anche Hiashi si fece da parte, e sulla pedana laccata di
rosso che
era stata preparata rimasero soltanto lui e Hinata. Naruto la guardò di
sottecchi, e la scoprì con lo sguardo fisso davanti a sé, seria come un
capoclan doveva essere. Ne provò un po’ timore, abituato com’era ad
immaginarla
dolce e accondiscendente, ma anche quella parte di lei era cambiata con
il
tempo, così come era cambiato lui, come avrebbe ancora dovuto cambiare
per
colpa di Kurama. Accettò con gioia quasi selvaggia la coppa di saké che
gli
porse l’anziano Hyuga, bevendovi tre volte e cercando di lasciarsi
annebbiare
dai fumi dell’alcool per dimenticare ogni cattivo pensiero. Quando
porse la
coppa ad Hinata, però, ogni cosa era ancora straordinariamente chiara,
e si
incantò nel vederla bere a piccoli sorsi, quasi soltanto lambendo il
sakè con
le labbra, leggermente tremante. Quella cerimonia significava per lei
non solo
coronare il suo sogno, ma soprattutto accettare su di sé l’intero peso
del clan
dopo suo padre, uno dei più forti membri del clan Hyuga mai ricordati.
Avrebbe
davvero dato la vita per sostenerla, per poterla guardare negli occhi
per
sempre, per abbracciarla. Per continuare ad amarla.
La
kunoichi restituì la coppa ancora mezza piena all’anziano Hyuga, che la
posò su
una colonnina di legno posta davanti a loro e sollevò le braccia quanto
le sue
spalle gli permettevano, annunciandoli finalmente sposati.
Era
una
liberazione. Come se avesse ottenuto una piccola rivincita nei
confronti di
Kurama, Naruto sorrise apertamente, guardando Hinata direttamente negli
occhi e
sussurrandole a voce bassissima: “Ce l’abbiamo fatta!”
Lei
gli
sorrise di rimando, sorpresa da quel piccolo segreto che avevano deciso
di
condividere ancora sull’altare. Al diavolo la cerimonia! Naruto non
vedeva
l’ora di uscire per strada e gridare al mondo di esserci riuscito.
Quando
nella stanza erano rimasti soltanto loro due, Hiashi e Minato,
l’anziano Hyuga
disse rivolto ad Hinata: “Vorrei parlarti.” La kunoichi annuì, e Naruto
capì
che i festeggiamenti sotto forma di corsa sfrenata per le strade del
villaggio
avrebbero dovuto attendere. Annuì con la testa e prese posto, per la
seconda
volta nella giornata, attorno ad un tavolino, al lato di Hinata e di
fronte ai
due capoclan Hyuga. Di che cosa volevano parlare ancora? Sentiva che se
se ne
fosse stato impalato come una statua per un altro minuto sarebbe
impazzito.
“Dove
avete intenzione di vivere da adesso in poi?”
“In
realtà… Non abbiamo ancora deciso.”
Hinata
guardò Naruto a disagio, e lui annuì per comprovare la sua risposta:
non
avevano mai parlato di nulla del genere prima.
“È
che
abbiamo deciso tutto in fretta, e-”
“Non
credo che Hinata possa svolgere al meglio il suo compito se non sarà
vicina al
clan.” lo interruppe l’anziano Hyuga senza dare segno di essere
irritato, ma
soltanto seriamente preoccupato per quella questione. Naruto si morse
un
labbro, mentre gli tornavano subito in mente tutte le singole volte in
cui
avevano parlato di come nessuno dei due volesse abbandonare la propria
famiglia. Ognuno aveva le sue motivazioni, tutte erano più che giuste e
convincenti, quindi non ci avevano mai pensato seriamente finché erano
stati in
grado di vedersi quando più lo desideravano. Ma se non avessero potuto
più
farlo soltanto perché Hinata doveva…
“Farò
tutto il possibile per essere degna del nome degli Hyuga.” disse Hinata
all’improvviso, riscuotendolo dai pensieri. Naruto la guardò, sorpreso,
ma lei
aveva gli occhi fissi in quelli dell’anziano Hyuga, che non aveva
ancora
cambiato espressione. “Svolgerò il mio compito con tutto il corpo e con
tutta
l’anima, senza essere d’intralcio a nessuno. Neppure a Naruto-kun. Non
voglio
che lui abbandoni suo padre per me. Ce la farò, lo giuro sulla vita.”
L’anziano
Hyuga restò in silenzio per qualche secondo, colpito da quelle parole
quanto
tutti i presenti, poi annuì lentamente con la testa.
“Fate
come volete.”
“La
ringrazio.”
Hinata
chinò la testa con sincera gratitudine, e Naruto la imitò in tutta
fretta senza
riuscire a toglierle gli occhi di dosso. Ancora una volta aveva pensato
a lui
prima che a lei stessa, si era esposta alla massima autorità del suo
clan senza
alcun timore per proteggerlo, per non farlo soffrire di più. Provò una
voglia
immensa di stringerla tra le sue braccia, ma si ricordò immediatamente
che non
erano da soli, e desiderava che quel contatto fosse il più intimo
possibile.
Doveva attendere ancora, e stava odiando quella attesa infinita che
continuava
a separarlo da lei.
“Se lei è d’accordo, Hokage-sama, vorrei che
lei e Naruto foste nostri ospiti per questa notte.” disse allora
Hiashi. Minato
annuì con un sorriso.
“Se
non
è siamo di troppo disturbo, volentieri. La ringrazio.”
“Nessun
disturbo. Se volete seguirmi.”
L’uomo
si alzò per fare loro strada, e tutti lo seguirono tranne l’anziano
Hyuga, che
rimase a guardarli finché non furono usciti dalla stanza. Chissà che
cosa
voleva davvero da Hinata. Il tono in cui si era rivolto a lei non gli
era
piaciuto per niente: credeva che lei non fosse forte abbastanza?
Naruto
le sfiorò lentamente la mano cercando di non farsi notare da nessun
altro, e
lei gli sorrise in silenzio, afferrandola e tirandolo verso di sé senza
far
rumore. Non voleva che tra loro ci fosse più alcuna distanza, per
nessun motivo
al mondo.
Note dopo la lettura:
Ed eccoci arrivati a spiegare cosa significa “sansakudo”! È il momento
cruciale
della cerimonia nuziale, quello in cui gli sposi bevono tre sorsi di
sakè
ciascuno. Quando ero su Google ad informarmi sui matrimoni giapponesi,
ho
trovato dei video molto carini ed ho voluto per forza inserirlo nella
fic! XD
Conoscendo l’attitudine degli Hyuga verso il mondo intero (XD), ho
immaginato
che non fossero proprio d’accordo al matrimonio della loro futura
capoclan con
la forza portante della volpe a nove code, infatti il vecchiaccio Hyuga
(che
nei miei pensieri dovrebbe essere il capoclan precedente a Hiashi) è un
po’
irritato. Ma Minato è così diplomatico da riuscire a salvare la
situazione!
Naruto non ce la fa proprio a comportarsi in modo serio, ma noi lo
amiamo anche
per questo! ;)
Risposte alle
recensioni
Urdi: ciao, sono
contentissima di
ritrovarti! Mi fa davvero piacere sapere che il secondo capitolo ti
abbia
causato un attacco “da occhi a cuore” (XD) per una ship che non
apprezzi molto!
*_____* Mi dispiace che la storia continui a sembrarti molto veloce, ma
durante
la stesura ho preferito non soffermarmi molto per paura che i capitoli
risultassero
noiosi da leggere per via delle introspezioni. Contro di me ha giocato
molto
probabilmente anche il fatto che questa fic non abbia avuto la solita
genesi di
tutte le mie fic, cioè scritta piccolo pezzo per piccolo pezzo e a
fatica,
ricontrollata e ampliata mille volte, ma che, come ho detto nel primo
capitolo,
si sia quasi scritta da sola. La storia era tutta lì nella mia testa, e
veniva
stranamente fuori in modo davvero semplice. È stata una cosa curiosa.
Mi rende
comunque felice sapere che, nonostante la velocità, le emozioni che
volevo
sottolineare siano palpabili, e spero che continuino a denotare tutti i
personaggi fino alla fine.
Riguardo
volpe non posso che concordare con te: la sua “malvagità” era una delle
basi della
storia, caratterizzava Naruto in modo tormentato ed era ciò che lo
rendeva
interessante e “diverso” dal solito protagonista alla Jump, e vederla
adesso in
stile “amicona” mi ha deluso davvero tanto. :/
Ti
ringrazio davvero tanto per la doppia recensione, non dovevi! (_ _)
Spero che
continuerai ad espormi le tue opinioni senza remore come hai fatto
finora! Un bacio!
angelikawhite: Ciao! Sì, Hiashi è
rimasto
davvero colpito dalla confessione di Naruto. Ho immaginato che per un
uomo come
lui, che non dice mai nulla e si tiene tutto dentro, sentire qualcosa
del
genere dovesse essere una sorta di trauma. ^^ Sono contenta che
l’incontro
Sasuke-Naruto ti abbia riportato ai tempi passati, perché, alla fine,
la loro
relazione si basa proprio su ciò che è accaduto nel passato, quando
erano
bambini. Ti ringrazio davvero tanto per avermi comunicato che i
personaggi ti
sembrano naturali, mi rendi felicissima, perché è quello che cerco di
raggiungere ogni volta che scrivo, cercare di far muovere autonomamente
i
personaggi. Spero davvero che la storia continui a piacerti, e ti
ringrazio per
le tue onnipresenti recensioni. Alla prossima!
ClaudiaUzumaki: oh, una nuova
arrivata!
Benvenuta, spero che la fic continui a piacerti fino alla fine!
Addirittura i
sette capitoli più attesi… Mi fai arrossire! *///* Ti ringrazio davvero
tanto
per la recensione, spero di ritrovarti al prossimo capitolo!
Rinalamisteriosa: ciao Katia! *____*
Sì,
purtroppo non sono stata tanto bene in queste ultime settimane, ma
adesso va
davvero molto meglio, non preoccuparti! Grazie mille per il pensiero! **
Sono
contenta che la fic continui a piacerti, e che le scelte di trama ti
sembrino
azzeccate. In questa fic ho fatto interagire così tanti personaggi come
non
avevo mai fatto prima, e mi fa piacere sapere che ognuno riesca ad
interpretare
il ruolo che io ho immaginato per lui. ^^
Non ti
scusare per la questione di Sakura, è colpa mia, dato che ho aggiunto
soltanto alla
fine quella frase sul suo destino! XD Comunque è come hai immaginato
tu, è
morta. Della squadra sette restano solo Sasuke e Naruto. Ritorniamo
alle cose
deprimenti, eh? XD
Spero
davvero che anche questo capitolo ti sia piaciuto! *____*
Grazie
mille per la recensione, abbraccioni! <3