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Autore: Giulia102    01/10/2013    0 recensioni
Ogni sogno merita un occasione, ogni sogno vuole la sua dose di coraggio...non avevo più niente da perdere qui.. presi un sospiro, tre valigie e altrettante borse e atterrai a Londra. Beh questo era ciò che desiderava e non potevo fare altro, non potevo essere in qualsiasi altro luogo se non qui per realizzare il suo sogno. " tu mi hai salvata, in tutti i modi in cui una persona può essere salvata"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Niall Horan, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ero di nuovo da punto e da capo, a rifare le valige! Avevo fissato alle 08.00 AM al Cafè di Jonh, mi avrebbe aspettato li insieme al suo amico, alle 09.30 circa sarebbe stato il mio primo giorno di lavoro. Il problema ora era arrivare puntuale con tutte le valige che mi ritrovavo tra le mani, presi un taxi; quando arrivai li trovai già li, mi aiutarono a scendere tutte le valige dalla macchina.

 

“Lui è Dereck” disse John presentandomi il suo amico che aveva uno stile molto indie, non rinunciando a una ciocca acqua marina che era intonatissima con quella di John.

 

“Piacere, io sono Sele” sorrisi “ti ringrazio per la tua gentilezza, per avermi trovato questa casa”

 

“Di niente Cara,per le amiche di John questo e altro, andiamo su scendiamo queste valige..non vorrai arrivare tardi al tuo primo giorno di lavoro”

 

Caricammo i miei bagagli nella macchina di Dereck e partimmo. Il quartiere dove si trovava l'appartamento era molto tranquillo e ben curato, era al primo piano, c'era solo da salire una piccola rampe di scale, meno male, pensai, una valigia a testa ed è fatta. Entrammo. L'appartamento era piccolo, ma non mi importava, era composto da una piccola cucina , sala da pranzo e salotto erano insieme il tutto illuminato da una grande finestra che dava sulla strada con un grande davanzale dove sarei potuta stare sedeuta guardando la vita di Abbey Road passare, un piccolo corridoio portava alla camera da letto e al bagno, la carta da parete molto anni 80 aveva perso la sua lucenzezza lasciando la casa in un alone grigio, odiavo il grigio.. non lo potevo vedere, mi faceva paura.

 

“Ecco questo sarà il tuo piccolo rifugio” disse Dereck

 

“E' perfetto, non so come ringraziarti”

 

“ Dai su Sele, lo sbircerai dopo in ogni angolo, farai tardi a lavoro” disse con entusiamo e un po' di preoccupazione John

 

“Dereck posso ritingere le pareti del colore voglio?”chiesi

 

“Aspettavo che me lo chiedessi, questa carta da parati è inguardabile! Ah non so se hai notato” aggiunse “se ti piace il cibo piccante quello è un fastfood messicano, gli dici a Carlos che ti mando io” mi fece l'occhiolino.

 

Sorrisi.

 

“ma che conoscete tutta Londra?!”

 

“Certo tesoro, hai avuto la fortuna di conoscere le persone più chic di tutto il regno unito!”

 

Era giunta l'ora di andare da Sally e Liz al negozio.

 

Il mio primo vero giorno della mia nuova vita a Londra era passato, ero tranquilla e rilassata, anche se un po' stanca , dovevo ancora disfare tutte le valige, non mi imporava, andava tutto nel verso giusto; non so cosa avrebbe fatto Julie, non avrebbe preso sicuramente la strada che avevo preso io, eravamo due caratteri diversi, Io estroversa e lei introversa,io appassionata di moda e lei di musica rock,ma insieme eramo un unica cosa. Questo pensiero mi fece rabbrividire, diventai triste, mille pensieri invasero la mia mente. E se stavo sbagliado tutto?

Andai a dormire per cercare di scacciare via il più possibile il dolore che si stava formando dentro il mio petto. Mi addormentai subito, fino a quando non venni svegliata da un enorme ma bellissima risata che rimbobò tra i palazzi, mi alzai e andai verso la finestra del soggiorno, spostai la tenda e vidi un gruppo di 5 ragazzi e una ragazza al fastfood messicano dalla parte opposta della strada, stavano facendo un gioco, penso, uno strano gioco, uno di loro con i capelli castano chiari e uno strano ciuffo continuava ad urlare “esitation!!!” non capivo, ero solo frastornata dal sonno che non sapevo se avrei ripreso a causa del brusco risveglio, tonai verso la camera innervosita perchè ero stata svegliata quando sentii di nuovo quella risata, non avevo mai sentito una risata cosi'.

Corsi di nuovo alla finestra, volevo vedere chi era, uno di quei ragazzi era lettermamte piegato sulla ginocchia dal ridere, riuscivo a vedere solo i suoi capelli appuntiti biondi ma non riusci a vedere bene il suo viso del tutto, apparte il suo enorme sorriso.

Ritornai verso il letto, sperando di avere un bell'aspetto l'indomani a lavoro, perchè avevo la netta sensazione che quei 5 ragazzi non mi avrebbero lasciata dormire in pace.

 

 

  
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