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Autore: Mary Mary    01/10/2013    1 recensioni
Questa é la storia di una ragazza e di un ragazzo. Entrambi considerati "feccia" dalla moderna società perché trovano rifugio solo in cose illegali. Lei, cresciuta da una madre troppo impegnata nel lavoro e da un padre alcolizzato, fuma marijuana quotidianamente. Lui, orfano, dipendente dall'eroina.
Questa é la storia di Diana e Chris, e della loro travagliata relazione.
STORIA MODIFICATA E RISCRITTA CON UN NUOVO TITOLO.
VEDI: "Closer to the edge", di Born in Salem.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Capitolo 4

 
Scesi dall’auto di Chris e buttai per terra il mozzicone della sigaretta che avevo acceso prima.
Mi guardai intorno. Non c’era nessuno!
Ero così terribilmente in ritardo?!
-Amore, ma che ore sono?- chiesi a Chris.
-Le 7 e quarantacinque… Sei addirittura in anticipo!- mi rispose lui, chiudendo la portiera e infilandosi le chiavi ed il cellulare in tasca.
Sbuffai e cercai di sedermi sul cofano della macchina, troppo alto per la mia altezza. Sentii Chris sghignazzare dietro di me e gli lanciai un’occhiataccia, sibilando “tanto ce la faccio!”. Lo vidi ridere e avvicinarsi a me.
-Certo, peccato che prima sembrassi una scimmia!- esclamò continuando a ridere e sollevandomi dalle natiche. Mi poggiò delicatamente sul cofano e appoggiò i gomiti sopra le mie cosce.
Mi aveva appena dato della scimmia. DELLA SCIMMIA!
Notò le mie sopracciglia aggrottata e quel ghigno che aveva stampato in faccia si trasformò in un sorrisetto dolce.
-Mi hai dato della scimmia, stronzo!- replicai io, tenendo il broncio.
Non rispose e si limitò a schioccarmi un bacio a fior di labbra, sorridendo teneramente.
Ricambiai il sorriso e cominciai a girare un’altra sigaretta.
-E’ già la seconda in cinque minuti, Diana!- mi rimproverò lui, sfilandomi la sigaretta appena rollata dalle labbra e portandosela in bocca.
Gli feci la linguaccia e girai l’ennesima sigaretta con il mio tabacco Lucky Strike, accorgendomi di averlo quasi finito.
Sbuffai al pensiero di dover andare dal tabacchino e tornai a guardare Chris, che fissava la sua macchina ormai completamente rigata mentre mi accarezzava un fianco.

-Amore…- cominciai.
-Mmmh?- mi rispose, incatenando il suo sguardo color ghiaccio al mio.
-Mi potresti comprare del tabacco? Non me lo vendono in questa zona…- chiesi io, facendo gli occhioni dolci.
Chris annuii e mi fece scendere dalla macchina, facendo attenzione a non bruciarmi con la sua sigaretta accesa. Mi circondò le spalle con un braccio e ci incamminammo verso il tabacchino, che era a pochi metri dalla scuola.
Dopo avergli dato i soldi, entrò e mi lasciò fuori a tenergli la sigaretta che aveva acceso poco prima. Mi sentivo una totale idiota… chissà che pensava la gente vedendomi con due sigarette!
Sogghignai e mi sedetti sul muretto davanti al tabaccaio, mi aggiustai la frangetta e notai un gruppo di ragazzi e ragazze che mi fissavano.
Si chiederanno perché ho due sigarette accese, credo… pensai ingenuamente.
Poi però vidi un ragazzo avvicinarsi e sorridermi. Alzai un sopracciglio, ricredendomi.
-Ciao!- mi fece lui, porgendomi la mano.
Lo guardai con freddezza e mi voltai indifferentemente dall’altra parte, continuando a fumare la mia sigaretta.
-Non mordo, eh!- continuò ridendo, spostandosi davanti a me e bloccandomi la visuale.
Ero decisa a non rispondergli, Chris se mi avrebbe trovata a parlare con un altro ragazzo sarebbe diventato immediatamente geloso… e violento. Ovviamente non nei miei confronti.
-Beh, io sì!- sentì alle mie spalle.
Parli del diavolo e spuntano le corna!
Mi voltai a guardarlo. Teneva il pacchetto di tabacco in una mano e doveva aver legato i suoi dreadlocks mentre era in coda in tabaccheria.
-Levati dalle palle, è di mia proprietà.- replicò duramente, guardando il ragazzo che mi si era avvicinato.
Quest’ultimo mi guardò, come se volesse avere la conferma di ciò che aveva detto Chris, e sbuffò, ritornando dal suo gruppo di amici, con le mani affondate nelle tasche dei jeans.

-Wow.- mi limitai a dire, sorridendo divertita a Chris, che invece mi guardava dubbioso.
Inarcai nuovamente un sopracciglio e lo fissai con sguardo interrogativo. Mi prese per mano e si diresse velocemente verso la sua macchina.
Infilò le chiavi e aprì una delle portiere dietro.
-Entra.- mi disse.
Aggrottai la fronte, ma ubbidii alla sua richiesta, entrando in macchina e sedendomi in centro.
Lo guardai chiudere la portiera e fiondarsi sulle mie labbra.
Ora perché mi stava baciando?
Ringraziai il cielo che Chris possedesse una macchina con i finestrini oscurati e ricambiai il suo bacio.
Era furioso per quel ragazzo, ne ero certa.

Sentii la sua barba pungermi le labbra, il mento e successivamente il collo. Socchiusi gli occhi, mi sentivo terribilmente eccitata.
-Chris…- sussurrai, sciogliendogli i dreads che aveva legato in tabaccheria e lasciando che ricadessero da tutte le parti.
Non mi rispose, e continuò a lasciarmi dei caldi ed umidi baci lungo il collo, per poi soffermarsi su un punto, il mio punto G, provocandomi dei brividi di piacere.
Solo lui poteva eccitarmi con dei semplici baci!
Poi tutto ad un tratto, capii perché si era fermato su un particolare punto del mio collo.
Mi stava facendo un succhiotto!
-Chris, poi come cazzo lo nascondo?!- esclamai io, cercando di alzare il suo viso.
Passarono degli interminabili secondi, poi sollevò il volto e cominciò a fissarmi, con un ghigno in faccia.
-Almeno in questo modo quegli arrapati dei tuoi nuovi compagni di scuola capiranno che appartieni già a qualcuno!- ribatté con fare ovvio ed orgoglioso.
-Ma vaffanculo!- borbottai io cercando di non ridere.
Mi baciò con un sorriso stampato in faccia e mi accarezzò una guancia.
-Se solo non dovessi entrare a scuola tra cinque minuti ti avrei scopata qui, cazzo!- esclamò.
Risi. Sempre il solito ragazzaccio, geloso, possessivo e pervertito!
***
La vidi ridere per la mia ultima frase.
…Peccato che lo pensassi veramente!
Le diedi un altro bacio, più casto rispetto ai precedenti e continuai ad accarezzarle la guancia per una manciata di secondi.
-Scendiamo?- mi chiese, improvvisamente.
Annuii controvoglia; mi piaceva da matti accarezzarla e farle le coccole.
Riaprì la portiera e scesi, seguito da Diana, che cercava intanto un modo per coprire il succhiotto pulsante con i dreads. Mi guardai intorno. Ora sì che si cominciava a vedere gente che aspettava di entrare a scuola.
Volsi uno sguardo altrove e notai una ragazza che mi fissava. Aveva i capelli neri e corti, magra e molto alta; indossava dei jeans strettissimi, una canottiera nera che miracolosamente tratteneva il suo enorme seno, e delle converse rosse.

Guardai subito la mia ragazza, che fissava pensierosa l’edificio nel quale sarebbe dovuta entrare a momenti.  Quella barbie era nulla in confronto alla mia piccola. Diana aveva una prima di seno ed era molto esile, ma mi piaceva soprattutto per questo. I suoi lunghi dreadlocks e i suoi tanti piercings erano poi la ciliegina sulla torta.
La campanella che cominciò a suonare segnando l’inizio delle lezioni interruppe i miei pensieri. Volsi lo sguardo verso Diana. Era tesissima, non l’avevo mai vista così agitata.
Ricambiò lo sguardo e notai solo allora che si stava mordendo freneticamente le labbra.
Sorrisi. Amavo quando faceva così.
Mi avvicinai a lei ed incrociai le dita dietro il suo collo.
-Su, entra, prima che pensino che tu non ci sia!-
Mi abbracciò e mi baciò le labbra dolcemente.
-Mi verrai a prendere all’uscita?- mi chiese, aggrottando le sopracciglia e facendo sporgere il labbro inferiore.
-Certo, piccola- le risposi, baciandola nuovamente.

Entrò a scuola e la vidi, attraverso le porte vetrate, chiedere qualcosa ad una bidella grassoccia e bassa, molto probabilmente sulla collocazione dell’aula. Annuii con il capo e mi guardò, alzando gli occhi al cielo e sorridendo divertita. Sorrisi di rimando e, una volta sparita dalla mia vista, entrai in macchina ed infilai le chiavi per mettere a moto.
Presi il mio pacchetto di Yesmoke dal cruscotto e accesi una sigaretta.
Poi sentii bussare al finestrino. Mi voltai e vidi ‘la barbie’, che mi guardava maliziosa.
Abbassai per pura gentilezza il finestrino, ma il mio sguardo scocciato intuiva già la mia indifferenza nei suoi confronti.
-Quella che è entrata era la tua ragazza?- mi chiese, sorridendo.
Ma a che cazzo le interessa?
***
Bussai all’aula nove.
Stavo sudando, ero agitatissima e in più non ero neanche sicura che fossi realmente in aula nove. La bidella con cui avevo parlato balbettava e di conseguenza non capii bene se dovevo dirigermi in aula nove o diciannove.
Sentii un ‘avanti!’ dall’interno dell’aula e, dopo aver sospirato, entrai.
-Finalmente si degna della sua presenza, signorina… Morgan, se non erro, giusto?-
Guardai la professoressa fissarmi con una serietà mai vista prima d’ora e non riuscii a trattenere un sorriso divertito.
-Non erra, non erra…- dissi, cercando stavolta di non riderle direttamente in faccia.
L’insegnante in questione era buffissima; molto alta, molto magra e un viso scavato. Sembrava un topo.
-Beh, si dà il caso che tu sia in ritardo già il primo giorno di scuola. Questo mi fa dedurre che continuerà così per tutto l’anno scolastico.-
Ecco, di nuovo questi fottuti pregiudizi!

Alzai un sopracciglio e mi avviai verso l’unica sedia vuota, nella seconda fila, attaccata alla finestra.
Mi guardai intorno, e constatando che la classe era veramente stracolma di oche con due chili di trucco in faccia, decisi di guardare fuori dalla finestra.
Aggrottai la fronte. Chris, che stranamente era ancora lì davanti, stava parlando con una ragazza dai capelli corti. Strinsi i pugni, ed un attacco di gelosia mi attraversò.
Voltai lo sguardo altrove, sperando con tutta me stessa che quella ragazza si staccasse da Chris.
Notai solo allora che due ragazze sedute davanti a me indicavano con l’indice fuori dalla finestra.
-Sai che bello essere sbattute da un ragazzo così?!-
-Cazzo, ho sempre sognato di scopare con un tipo con i rasta…-
-Eh, ma credo sia fidanzato… Sta parlando con quella…-
Stavano parlando del mio ragazzo, porca puttana!
Inspirai profondamente, cercando di non arrabbiarmi più di tanto.
Volevano essere sbattute dal mio ragazzo. Chiamavano i dreadlocks "rasta". Pensano che lui sia fidanzato con quella barbie tettona.
Calmati, Diana.
Respira, inspira.

Stessi zitta, e tirai un sospiro di sollievo non appena Chris mise a moto la macchina e sgommò via dalla tettona, senza neanche degnarla di uno sguardo.
***
Le ore passarono velocemente per mia fortuna. In men che non si dica ne mancano solamente due, da trascorrere in palestra, che era posizionata al piano terra. Non ho mai avuto la benché minima voglia di correre, né tanto meno dietro una palla da calcio.
Il professore di educazione fisica era forse l’unico insegnante simpatico, ed ottenni finalmente una scusa per andare a fumare in cortile. Un semplice “vado in bagno” e via, ad accendermi una sigaretta girata precedentemente.
Mi sedetti sotto il portico del cortile e buttai fuori il leggero fumo, pensando.
Di cosa hanno parlato Chris e quella ragazza?
Domani mattina si ripeterà la stessa faccenda dell’eroina, Chris si inietterà nuovamente quella merda. Cosa potrò fare io per contrastarlo?

Sospirai tristemente.
-Che merda…- sussurrai, accendendomi la sigaretta che si era spenta.

A poca distanza da me c’era un gruppo di ragazze, che chiacchieravano tranquillamente tra di loro di scarpe, cosmetici e ragazzi.
Ascoltavo senza alcun interesse le loro conversazioni, non volevo sprofondare tra i miei pensieri.
Udii una loro frase che mi lasciò di stucco.
“Che tossica… Se fosse mia figlia e tornasse così a casa la riempirei di botte.”
Mi rialzai, lanciai il mozzicone a qualche metro da me e mi voltai verso le ragazze in questione.
-Che puttana… Se fosse mia figlia e tornasse così a casa la riempirei di botte!- esclamai in faccia alla ragazza in minigonna e top, quella che mi aveva dato della tossica.
Mi girai ed entrai in palestra lasciandole con gli occhi sgranati dallo stupore. Sorrisi inevitabilmente.
Mi sarei divertita in quella scuola.

Angolo autrice:
Tadah! Ecco il quarto capitolo dopo 385793475498 mesi di assenza, causa studio (se se, come no!) :c
Vi prometto che diventerò più puntuale e che il quinto capitolo uscirà presto... Ringrazio tutti quelli che hanno avuto la pazienza di mettere questa storia tra i preferiti, seguiti, e cià cià cià... Grazie mille!
Non vi succede niente se recensite e mi dite il vostro parere eh ;)
Alla prossima,
Mary.

 
  
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