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Autore: Merry    23/10/2004    0 recensioni
è la mia prima FF... spero che vi piaccia... Harry torna ad Hogwarts per il sesto anno. La pace sembra assicurata ma una misteriosa ragazza arrivata dopo il banchetto turberà la sera del primo giorno di scuola... Ma chi è in realtà? E' davvero quella che dice di essere? Toccherà ad Harry e ai suoi amici scoprirlo, ma dovranno affontare mille peripezie prima di giungere alla verità.......... leggete e commentate please!!!!!!!
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo II- La storia di Lucy

Capitolo II- La storia di Lucy

 

“Harry, per tanti anni ti abbiamo tenuto nascosto un grosso segreto, che non eravamo sicuri di poterti confidare così…” cominciò il preside avvicinandosi ad Harry per parlargli a voce bassa “Vieni, ti farò conoscere una persona che ha espresso il desiderio di incontrarti”.

Harry non capiva. Provava per la ragazza tutta bagnata un’inspiegabile istinto protettore, ma non sapeva perché.

Si girò a guardare i due amici che lo fiancheggiavano per trovare coraggio.

Hermione e Ron fissavano la ragazza molto diffidenti, poi il rosso fece un cenno d’assenso a Harry.

Ma chi era quella ragazza sconosciuta? Una spia di Voldemort? Qualcuno che si era sperduto nella foresta proibita? A giudicare dai vestiti sembrava che non si cambiasse da giorni…..

Comunque Silente aveva detto che bisognava proteggerla, perciò, se fosse stato necessario, Harry l’avrebbe protetta.

Cominciarono a camminare verso di lei, rendendosi conto, man mano che andavano avanti, che la ragazza era molto agitata.

Finalmente Harry la poté guardare da vicino: era la sua copia identica, si può dire la versione femminile di Harry Potter.

Aveva i capelli neri lunghi tutti arruffati, gli occhi verdi profondi che esprimevano non più paura, ma curiosità, ed aveva anche spessi occhiali scuri, come il ragazzo, ed era poco più bassa di lui.

”Harry, è giunto il momento di presentarti Lucinda… Lucinda, questo è Harry... Tuo fratello.

Harry rimase sbigottito da quelle parole, così insensate.

No, quella ragazza, non poteva essere sua sorella, la sua famiglia era stata sterminata da Voldemort sedici anni fa…

Era molto confuso. Ma come poteva lui, Albus Silente, dire delle cose tanto assurde?

Ma se invece fosse stato così? Se Harry avesse veramente avuto una sorella, forse anche gemella, visto che erano identici… ma no, in fondo era tutto uno scherzo, si, ne era assolutamente sicuro…

E così, tu sei Harry, mio fratello? Finalmente ho il piacere di conoscerti” disse la ragazza “Io sono Lucinda, ma puoi chiamarmi Lucy.

Cosa stava dicendo quella ragazza? Suo fratello? Ma allora lo era davvero?

La ragione e l’istinto lottavano nella mente di Harry, che continuava a non capire.

T-tu sei mia sorella?” chiese il ragazzo guardando prima Lucy e poi Silente con aria interrogativa “Ma non può essere. Giusto, professore?”

“Ahimè, Harry, questa è una cosa che ti abbiamo tenuta nascosta per molto, molto tempo. Perdonaci. Si, questa è la tua sorella gemella Lucy. disse Silente.

Adesso Harry ci credeva, si, perché adesso poteva finalmente spiegare quello strano sentimento che aveva provato nel vederla.

“Ho una sorella….. ho una sorella…. Non è possibile……” disse Harry gettando le braccia al collo di Lucy, con le lacrime agli occhi.

“Si, e adesso che ti ho trovato, non ci separeremo mai più, te lo prometto” rispose la ragazza piangendo anche lei.

“Ora sono sicuro che avrete tante cose da raccontarvi, ma prima…. Minerva, hai preso il Cappello Parlante?” chiese Silente.

Ma certo, professore. Eccolo.” Disse la McGranitt andando a prendere il Cappello al tavolo degli insegnanti.

“Questo, tesoro, serve a smistare gli studenti quando vengono qui per la prima volta.” Disse la McGranitt mettendogli il cappello sul capo.

Ed eccoci qua… tu devi essere la sorella di Harry Potter, vero? Vedrò di un posto adeguato” disse cantando il Cappello.

“Vediamo… si…. Quante cose che ci sono qua dentro….ma dove ti metto? Nei Serpeverde staresti molto bene, sai?“

“Grifondoro!” disse Harry sottovoce “Grifondoro, ti prego!”.             

Hermione posò un braccio sulla spalla di Harry, guardandolo con diffidenza, era evidente che Lucy non gli ispirava fiducia.

“Harry, stai attento” lo ammonì  a bassa voce “non mi fido di lei”.

Ron sembrava non aver udito quelle parole, seppur fosse molto vicino a Hermione, e continuava a fissare il Cappello Parlante con aria rapita.

Harry scosse la testa “E’ mia sorella” sussurrò.

Lucy sembrava molto attenta a ciò che stava succedendo, e anche se non capiva cosa stesse dicendo il fratello, cominciò a pensare anche lei Grifondoro.

“Ne sei proprio sicura, allora? Non a Serpeverde? Allora è meglio….Grifondoro!” esclamò il Cappello Parlante.

Harry era felicissimo, finalmente aveva trovato sua sorella, e adesso che apparteneva alla sua stessa Casa, non si sarebbero mai più separati come era successo da piccoli.

“Adesso puoi andare, Lucy. Minerva vai a prendere una divisa di Grifondoro per la nuova arrivata. Intanto potete andare. Disse Silente sorridendo “E mi raccomando, Harry, abbi cura di lei”.

Lucy guardò Hermione con simpatia, anche se o sguardo non fu ricambiato.

“Non ci siamo presentati. Io sono Ron, lei è Hermione” disse Ron con un gran sorriso. Lucy strinse la mano ad entrambi e ricambiò il sorriso di Ron, che arrossì violentemente.

Harry si sentiva tradito: perché per tutti questi anni nessuno gli aveva mai parlato di Lucy? Loro non sapevano cosa sarebbe significato per lui scoprire di non essere l’unico superstite della sua famiglia. E poi come aveva fatto a salvarsi una bambina piccola come lei dalla furia di Lord Voldemort? E come mai era spuntata così senza nessun preavviso?

Tutte queste domande e altre ancora orbitavano nella testa del ragazzo, creando una gran confusione.

Ma come…. Perché….. Si, insomma, tu……” farfugliò Harry confuso, mentre si avviavano nella sala comune di Grifondoro.

Si, lo so. Avrai tantissime domande da farmi, non è così?” disse  la ragazza ridendo “Allora, cosa vuoi sapere per primo?”

“Come sei sopravvissuta a tu-sai-chi?” s’intromise Hermione.

Lucy parve non capire, poi Ron mormorò sottovoce: “Voldemort” e la ragazza annuì.

“Prima che Lord Voldemort uccidesse i miei genitori, io ero in cucina e lui non mi vide per prima” abbassò la voce e guardò a terra, prima di continuare “Dopo che li uccise e si stava dirigendo verso di me se non avesse visto Harry, così puntò la bacchetta su di lui, e…. il resto è storia”

Hermione annuì lentamente, ma la sua versione non la convinceva.

“E com’è che Hagrid non ti ha trovata insieme a lui?” chiese Ron incuriosito.

Perché dei Mangiamorte mi trovarono prima di lui, e si presero cura di me. Erano così gentili…non avrei mai sospettato chi fossero realmente” disse Lucy con un sospiro.

E come mai….” Cominciò Hermione, ma fu subito interrotta da Harry, che ebbe uno scatto di rabbia.

Ma insomma ragazzi!” esclamò “Vi sembra questo il momento di fare il terzo grado? Non capite quante ne ha passate? E come dev’essere scioccante per lei scoprire da un giorno all’altro che non è sola al mondo, ma possiede un ultimo parente, guarda caso un fratello gemello! Ragazzi, parola mia, non vi riconosco più.” Sbottò infine.

Ron e Hermione rimasero impietriti di fronte a quel rimprovero.

Ron era rosso fino alla punta delle orecchie e guardava a terra.

Hermione sembrava mortificata, ma non abbassò lo sguardo arrabbiato dell’amico.

Intervenne Lucy per porre fine a questo malinteso “Non ti preoccupare, capisco che siano curiosi e anche sospettosi, nei confronti di una che ha vissuto per quasi sedici anni alla presenza di Lord Voldemort” disse con spensieratezza, quasi fosse la cosa più normale del mondo.

“Tu hai fatto cosa?” esclamò Ron incredulo “Sei stata a stretto contatto con lui??? E come sei sopravvissuta?”

“Oh, ma devi sapere che quando Voldemort venne a sapere chi ero io in realtà, uccise i miei genitori adottivi e mi prese con sé.

Tutti e tre sgranarono gli occhi e si fermarono a guardarla a bocca aperta.

, che avete da guardare in quel modo, tutti quanti?” chiese la ragazza guardandoli con aria interrogativa “Trovate strano questo fatto?”

“Ecco, in un certo senso, non è una cosa che accade così tutti i giorni, sai…..mormorò Harry.

Lucy scoppiò a ridere. “Già, o almeno, per voi” c’era una nota di terrore in quelle parole, e i ragazzi rabbrividirono.

“Insomma, mi ha insegnato tutto quello che so, ma è proprio per questo che sono fuggita. Una sera l’avevo sentito che parlava con un Mangiamorte di un progetto spettacolare, il più grande che avesse mai realizzato, ed al centro, c’ero io. Abbassò molto la voce, quando pronunciò queste parole.

Intanto erano arrivati davanti al ritratto della Signora Grassa, che impaziente sbottò “Allora che facciamo? Parola d’ordine?”

“Oh, si. Nyphitius” disse Harry, ed entrarono nella sala comune dei Grifondoro, dove, a parte uno studente del secondo anno che stava cercando di scaldarsi al camino, non c’era nessuno.

“Tu?! Ma….” Farfugliò Ron.

“Si, io. Ma non volli accettare il mio destino così passivamente, e così scappai e andai a Diagon Alley e…”

Perché, dove ti teneva Voldemort?” la interruppe Harry.

“In un immenso palazzo dal quale non sono mai uscita, a Londra. Riteneva pericoloso per me uscire, ma io non lo ho mai considerato tale. Ripensandoci, non sarei mai riuscita a fuggire senza l’aiuto di Jim, uno dei servitori che si occupava di me. Lui era sempre stato buono con me, e mi trattava da pari a pari, non come gli altri, che mi avevano sempre considerato come una statua di cristallo.”

“Chissà come dev’essere convivere con tu-sai-chi per sedici anni…” mormorò Ron.

Lucy rise. No, quei ragazzi non sapevano un bel niente, pensò a ragazza. Gli amici di Harry erano così insulsi, così pregiudiziosi, non erano degni di lui. E se anche lui fosse stato così? Ma no. In fondo, lui aveva zittito le domande impertinenti degli amici per lei. Era evidente che già le voleva bene. E Lucy sorrise tra sé compiaciuta.

“No, non è come pensate. Tanto per cominciare non l’ho mai visto in faccia, tranne una volta, quando…..ma si interruppe. No, non voleva ricordare, non doveva. Il rimorso era troppo straziante. La ragazza scacciò immediatamente quei pensieri e si sforzò di sorridere agli amici che la guardavano interrogativi.

Vedete, lui mi trattava bene. Mi ha insegnato molte cose, alcune cattive, ma fortunatamente ben poche.

La sala comune era ormai deserta, e anche quell’ultimo studente se n’era andato. I ragazzi rimuginavano sugli ultimi, sconvolgenti avvenimenti che erano successi quella sera. Cominciava a fare molto freddo e il fuoco stava per spegnersi, quando Lucy si alzò, agitò la bacchetta verso il camino, e sussurrò alcune parole sommesse.

La fiamma ormai spenta scoppiettò un po’, poi diede una fiammata e crebbe nuovamente, anche più intensa di prima.

Harry la fissò a bocca aperta, imitato immediatamente da Ron e Hermione.

Lucy sorrise con modestia e arrossì. Provava un senso di potenza quando riusciva ad ottenere l’attenzione su di sé… che tuttavia non dava mai a vedere. Era troppo pericoloso mostrare i suoi sentimenti. Lei lo aveva imparato a sue spese.

“Non ci hai ancora detto come hai fatto ad arrivare qui, Lucy” chiese timidamente Hermione, un po’ invidiosa della bravura della ragazza che pensava che sarebbe diventata la sua nuova rivale a scuola.

“Già, è vero. Dunque, come vi stavo dicendo, Jim mi aiutò a scappare, così presi le mie poche cose di valore e una cartina di Londra con tutti i relativi portali, andai alla volta di Diagon Alley, che avevo sentito menzionare da qualche Mangiamorte. Da lì, arrivai al Paiolo Magico e rassegnata di dover vagare per tutta la mia vita come una vagabonda, incontrai Hagrid, che mi riconobbe subito, e mi portò a Hogwarts, il posto più sicuro per me, ora che mi ero cacciata in quel guaio, come lui stesso disse. Potete facilmente immaginare la reazione di Lord Voldemort quando lo venne a sapere… spero solo che a Jim non sia successo niente. Non me lo potrei mai perdonare.

Intanto si erano fatte le undici, e già Harry cominciava a sbadigliare.

Hai ragione Harry, siamo tutti stanchi. Perché non andiamo a dormire?” propose Lucy.

“Si, forse hai ragione. Ci vediamo qui domani mattina, allora?” chiese Ron sbadigliando anche lui.

“A domani. Sogni d’oro, ragazze. Disse Harry incamminandosi per le scale che conducevano al dormitorio maschile seguito da Ron.

 

  
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