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Autore: lamialadradilibri    02/10/2013    4 recensioni
Una serpe può entrare nel cuore di una Grifona? E se - per ipotesi - ci riuscisse, cosa le farebbe? Se ne prenderebbe cura, o lo strapperebbe e distruggerebbe fino all'ultima goccia di sangue?
(Cap. 1)
« E poi andiamo, » continuò, sorprendendola. « chi vorrebbe aiutare Draco Malfoy? ».
Annuì, convinta. « D’accordo. Ma a pranzo voglio la torta ».
(Cap. 9)
Stava per andarsene, delusa da sé stessa, quando sentì qualcuno tossicchiare. Si voltò, terrorizzata d'aver incontrato, erroneamente, la McGranitt o chissà chi altri, ma non era nessuno di non voluto.
Perché lì, davanti a lei, c'era Draco.
[...] E, un secondo dopo, lui la baciò.
(Cap. 11)
[...] “Quindi è importante, per te.”
“Non dovrebbe?” sbottò. “Draco. È stato il mio pri... Secondo bacio” [...] “Non bacio chiunque! E io, be', credevo d'essere importante per te. Perché tu lo sei per me, sei importante. O almeno così credevo, io..”
[...] “Tu... sei così importante. Per me. Però sei anche così... difficile”.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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« Un amore che doveva essere infinito ».
 

CAPITOLO TRE.

Il vaso traboccò.
Solo che non traboccò come Hermione avrebbe sperato. O meglio, non traboccò proprio, perché la ragazza non riuscì a dire una parola – anche se in testa aveva già in mente diversi omicidi perfetti – che la porta della stanza d’infermeria ed una chioma rossa fece capolino.
Ron, i cui occhi brillavano per la felicità di rivedere Hermione che, almeno così lui pensava, ora era più che un’amica, non aspettò nemmeno di vedere la sua reazione e le saltò addosso.
« Herm! » ululò, stringendole i fianchi. Hermione lo strinse a sé, automaticamente: l’aveva fatto ormai così tante volte che le sarebbe costata fatica non abbracciare Ron. Ma in quel momento nella sua testa c’era ben altro! E quanto si sentiva sporca nel pensare Draco stringendosi a Ronald?
« Ron » bisbigliò.
« Sono qui, ora, potremo stare assieme ... »
Il rosso sembrava proprio non essersi accorto di Malfoy, mentre Hermione ne era fin troppo consapevole. Arrossì fino ad assumere la tonalità dei suoi capelli e cercò d’allontanare l’amico, che però continuava ad abbracciarla, senza rendersi conto di ciò che stava succedendo.
« Ron » ripeté, sempre piano.
« ... Perché ci amiamo, no? Mi hai baciato, e... »
Baciato. Già, nella confusione generale le era sembrato così giusto farlo. Ora, però... Draco...
« Ron! » questa volta alzò il tono di voce e l’amico si allontanò, perplesso. Lei si lisciò i vestiti che aveva indossato la sera prima e fece per parlare. Ma sì, avrebbe spiegato tutto come stava a Ron davanti al biondo, così avrebbe sconfitto le sue paure!
Paura di vederli vicini, con lei in mezzo.
Paura di dover scegliere.
Paura di-
« Bella coppietta! » commentò una voce. Hermione s’irrigidì all’istante, mentre il piano “distruggi le tue paure – ecco come fare!” veniva distrutto. « Davvero, ragazzi. Che carini! Entrambi rossi di capelli – e anche di faccia ora! Che belli » continuò a sbeffeggiarli Malfoy. Ron non diceva nulla, troppo sconvolto; la ragazza invece studiò il malato e nei suoi occhi, per un secondo, vide qualcosa ... di diverso, strano, incoerente... ma fu un attimo, perché subito dopo sparì. « Però Ron, davvero ti metteresti con una così? Che sa cos’è la magia per sbaglio?! Una lurida ... »
Ron scattò in avanti.
Hermione lo vide stringere il collo di Draco, ma fu così rapido che non riuscì a fermarlo. Eppure... perché stava bene, nel vederle quell’arrogante pieno di sé castigato?
« Malfoy! Capisci che non sei nella posizione di ... »
« Ron! » Hermione s’avvicinò, veloce. Afferrò i polsi dell’amico e li allontanò dal bel volto della serpe – Malfoy, sospirando. « Non vedi che non è nella posizione di difendersi? » replicò, piccata.
Lasciò il rosso scioccato, con i grandi occhi dolci sgranati per lo shock; tornò quindi a occuparsi del biondo: sul suo collo c’erano dei segni rossi.
« Lascia stare, scema. È tutto a posto! » la fermò Malfoy, prima che lei potesse sistemarlo almeno un po’.
Scema?
Hermione tentò davvero di non batter ciglio, anzi, d’incazzarsi, ma non ci riuscì: scoppiò in una risata fragorosa e batté una mano sul petto muscoloso di Malfoy. Poi venne fuori la sua parte sadica, che nemmeno conosceva, e commentò: « Insultami un’altra volta » esclamò, anche se “scema” più che un insulto sembrava un soprannome dolce. Da coppietta. « e farò in modo che tu non possa più camminare ! »
Sapeva perfettamente che, con la magia, Malfoy sarebbe tornato subito sulle proprie gambe, ma sfruttava al massimo la possibilità che le veniva offerta in quel momento: pochi avevano ancora la propria bacchetta, pochi avrebbero potuto aiutare Draco in un tempo immediato. E Hogwarts era una scuola grande... perdersi facile... nascondere qualcosa, poi!
Ridacchiò.
« Herm... Ma noi... Tu... Io- »
« No, non stiamo assieme, Ron! » strepitò la strega, stressata e stanca. In quel momento non le importava proprio niente di ferire o meno l’amico. Doveva solo dirgli la verità! Inutile indorare la pillola.
Ron sbiancò.
Da dietro lei, Hermione sentì un fischio. « Uh-uh. Aia, Ron. Fa male detta così! »
NON dargli ascolto, non farlo! Si urlò dentro sé. E, chissà come, ci riuscì. Forse grazie alle lacrime che Ronald stava versando.
Lacrime vere, lacrime da uomo, non frutto d’un capriccio.
La strega si sentì crollare il mondo addosso.
« Sono corso qui. Pensavo: “Hermione sarà felice! Non dovevo tornare entro un mese!”. E invece sono corso qui. Mamma non sa! M’ammazzerà quando torno! Eppure ... eccomi! » si indicò. Freddamente. Le lacrime si bloccarono. « Avrei fatto meglio ad andare da Harry. Ho perso tempo.
« Lui è un amico, tu no. Sei falsa. Inutile. Stronza! » alzò gli occhi al cielo. « Come potevo pensare che fossi cambiata? Eppure sembrava di sì. »
« No, Ron. Cosa- »
« Illusioni! Illusioni! Nient’altro ».
« NO! Ron! »
Ma Ron era già uscito, con le spalle alte e il mento verso l’alto. Orgoglioso più che mai e ragionevolmente arrabbiato.
Hermione crollò a terra, appoggiandosi al lettino dell’idiota. Cominciò a piangere.
Piangeva, si! Le era capitato così poche volte.
Ma ora non poté fermarsi ...
Ron!
L’aveva perso?
« Dai, Hermione. Gli passerà » sentì dire, con voce dolce, da Draco.
Alzò lo sguardo – sapeva d’essere orribile, tutta rossa e con gli occhi gonfi, ma se ne infischiò – e incontrò due occhi di ghiaccio, che ricambiarono, gelidi.
Poi un’emozione passò come una stella cometa.
Durò un istante.
Ma durò.
C’era.
Dolcezza.
Hermione cercò la sua mano. Si alzò, stringendola. Sentiva Draco teso – stava comunque toccando una persona! Roba da guinnes dei primati! – ma non si ritirò. La ragazza si domandò cos’avesse in mente ma poi, semplicemente, rinunciò.
Perché voler sapere sempre tutto? È inutile.
A volte, si sta meglio all’oscuro.
Come me e Ron, per esempio.
« Hai ragione, per una volta. » biascicò. « In ogni caso non sono qui per parlare- »
« AH! » Draco stritolò la sua mano, urlando.
Si contorceva dal dolore e la ragazza terrorizzata realizzò di non sapere che fare.
S’inginocchiò, avvicinandosi al suo volto. « Draco! Draco, che c’è? Devi aiutarmi, sennò io non potrò- »
« La gamba! ... la... »
« Okay, capito. La gamba. Mollami la mano. »
Lo fece.
« E stringi i denti » lo avvertì, fiera d’aver ripreso possesso della situazione. « farà un po’ male. »
Gli scoccò un’occhiata.
Cosa sta succedendo?
Perché mi comporto così con lui?
Cominciò a curarlo, mettendo a tacere quella stupida, insulsa ed impicciona! voce.
 
---
 
« Come sta? »
« Bene, in realtà » Hermione si passò una mano sugli occhi stanchi. Era un giorno che non dormiva! E in più era distrutta dopo la fatica della guerra. Quanto avrebbe resistito? « ogni tanto ha delle ricadute. Ma è normale. Sta migliorando » s’affrettò ad aggiungere. “Sta migliorando!”. Così dicono tutti i medici, dopo i loro discorsi sui pazienti. “Si, morirà presto.” Dicono. Poi: “Però sta migliorando!”. Si, come no. In quel caso comunque, era vero. Draco aveva un colorito già migliore – anche se, aggiunse ancor più tra sé e sé la ragazza, gli sta partendo il cervello!
Già, altrimenti come spiegare quei comportamenti di umanità verso di lei?
« Bene » fece la McGranitt. « Puoi prenderti un po’ di pausa... ovviamente, stando qui dentro » aggiunse anche lei alla fine.
Poi uscì.
Hermione voleva urlare. Come avrebbe potuto aiutare Ron, intrappolata là dentro?!
Non c’era verso d’uscire (senza causare problemi): nella stanza c’era il bagno e ogni tot ore le veniva portato del cibo!
L’unica cosa che mancava era il letto ...
La ragazza lanciò un’occhiata fugace a Draco.
Dormiva – ovviamente! Con le medicine con cui l’aveva curato, avrebbe dormito ancora per ore.
Ore lunghe, lunghe – lunghe! – e noiose. E stancanti.
E lei era già stanca.
E quel letto era a una piazza e mezza, perciò ci sarebbe stata pure un’altra persona... Hmmm, lei.
Senza pensarci un’altra volta – altrimenti si sarebbe stesa sul pavimento, pur di non dormire con Malfoy! – s’infilò sopra le coperte accanto a lui.
La sua mente pensò: Oh, molto meglio. Ora che si sta bene! I miei poveri piedi! Ahh, che bene non dover più camminare! Hmmm.
Il suo cuore andò per un’altra strada. Che Mente odiava. Perché portava solo a una conclusione : dolore – e, in alcuni casi, morte.
Hermione guidata dal cuore osservò Draco. Ora che dormiva tranquillo era così bello, coi lineamenti distesi, la bocca non più piegata in un ghigno. Né corrucciato né sarcastico, Draco sembrava proprio un angelo.
Eh già.
Hermione alzò una mano. Voleva accarezzarlo... sentire com’era la sua pelle, là dove c’era una botta, oppure...
No!
Mente prevalse.
Hermione abbassò la mano e chiuse gli occhi. Aveva un’ora di relax e l’avrebbe passata dormendo.
Sospirò, cercando di rilassarsi – e non pensare a chi aveva a meno di mezzo metro di distanza.
Il nuovo Tu-sai-chi? Colui che non può essere nominato – sennò Hermione dà di matto?
Hermione piegò le labbra in un sorriso stanco.
Si, certo! Come no.
Alla fine cedette e strinse la mano del ragazzo, beandosi del suo calore.
 
Angolo Autrice.
Allora! Rieccomi! Prima d’iniziare a parlare della storia, voglio fare un ringraziamento a chi ha già recensito la storia (davvero, grazie mille!!): MrsCrowley, NIKI MALFOY, herm1998!! :D
E sono rimasta super sorpresa di notare, così per caso, che questa ff è già finita tra i “preferiti” di qualcuno! Che orgoglio! Si, parlo con voi:  Aster_Mezzelfo e herm1998 (again!) sono strafelice che vi piaccia tanto!!
Tornando al capitolo, questo è già il terzo (giusto? :P)
Tralasciando Ron, che è stato davvero ferito da Hermione, parliamo un attimo di Draco. È stranamente buono in questo capitolo! Ma c’è da dire che è pure un gran stronzo! Sì, parlo della parte: “Uh-uh! Aia, Ron. Fa male detta così!”. Non puoi startene zitto?! Accidenti! U.U
Diciamo che alla fine è così: Prima c’è un momento d’enorme stronzità, che poi viene completato da un momento di quasi bontà, così si torna alla  normalità.. capito? xD spero di si.
Come back. Ron. Ron. Ron. È andato tutto molto in fretta, eh? Ma è tornato prima... lei non era pronta... e poi pure lui s’è messo a sparar sentenze. “Non sei un’amica” eccetera.
Il Saggio Draco dice che “passerà”, ma vedremo.
E la McGranitt avvoltoio che resta sempre lì a controllare Herm?! Secondo me quella progetta qualcosa, dico io!!
Uhm. Uhm.
Bo direi che non c’è nient’altro da dire; in questo capitolo poi non ho fatto troppi riferimenti alla storia (li ho schivati più che potevo, lol), ma comunque solita solfa: HELP ME!!!
Ah sì volevo dirvi: la storia si chiama “THE HELP” mica perché dovete aiutarmi voi eh xD è perché Herm aiuta Malfoy, e poi perché ... SSSSH! È solo un’idea!!! U.U non posso dirvi, sorry.
*momento di pazzia*
Direi che è tutto, gentili signori.
Non so quando ci si risentirà perciò: buona vita!!
  
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