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Autore: workinprogress    02/10/2013    8 recensioni
Lilian aveva cinque anni, la prima volta che vide piangere suo padre.
[Peeta/Katniss/Lily Mellark] [OS] [Hurt/Comfort]
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bimba Mellark, Katniss Everdeen, Peeta Mellark
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Growing back together'
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Dietro alle lacrime



Lilian aveva cinque anni, la prima volta che vide piangere suo padre.

Era notte fonda e fuori c'era una bella tempesta, di quelle con i tuoni forti che fanno tremare tutto.
All'inizio Lily si tirò le coperte fin sopra le orecchie e aspettò, perché la mamma diceva che se hai pazienza e coraggio i momenti brutti finiscono sempre. Quella volta però doveva essersi sbagliata, perché Lily rimase nascosta per un'eternità e i tuoni non finirono comunque.
Quindi sgattaiolò fuori dal lettino e corse verso la camera dei suoi genitori. Il rumore dei suoi piedini nudi sul pavimento scompariva nel silenzio della casa. Spinse piano la porta e si affacciò allo spiraglio.
C'era abbastanza buio dentro, quindi era difficile distinguere con precisione i contorni delle cose. Però vedeva chiaramente che i suoi genitori non stavano dormendo e li sentiva parlare a bassa voce.
«Va tutto bene, tranquillo». Questa era la mamma. «Va tutto bene. Vieni qui».
Le sagome dei suoi genitori si mossero, ma Lily non riusciva a capire cosa stessero facendo. Si abbracciavano, forse?
Si avvicinò un po' di più, spingendo la porta. In quel momento un lampo illuminò a giorno tutta la stanza, facendo correre subito Lilian verso i suoi genitori.
«Mamma, mamma!».
Si arrampicò sul letto come un piccolo gatto, mentre le finestre tremavano forte.
«Tesoro... cos'è successo?».
Aveva visto bene. La mamma abbracciava il papà e lo stringeva al petto. La sorpresa zittì Lily per un attimo. Aveva sempre visto il contrario. Così era strano.
Qualcuno tirò un po' su con il naso.
«Ci sono i tuoni, mamma!».
Il suo papà ora non abbracciava più la mamma, che aveva aperto le braccia perché ci si rifugiasse Lilian.
Lei non si fece pregare e ci si precipitò.
«Tesoro, i tuoni non sono pericolosi».
«Ma fanno tanto rumore e poi trema tutto... e se cade la casa?».
Da suo padre arrivò una risata dal suono strano, poi rifece quella cosa con il naso.
«Ma no che non cade la casa!».
La mamma sembrava così sicura che Lilian si tranquillizzò un pochino. All'ennesimo lampo, però, sobbalzò come sempre e si strinse forte a lei. Avrebbe nascosto la faccia nel suo petto quando arrivò il tuono, ma aveva visto una cosa strana durante il lampo. La faccia di papà era tutta rigata di lacrime, come quella di Kelan quella volta che si era sbucciato il ginocchio.
«Papà...». Lui tirò su con il naso un'altra volta. Non c'erano dubbi, quelle erano proprio lacrime. «Papà, perché piangi? Ti sei fatto male?».
La sua mano grande le accarezzò i capelli.
«No, tesoro. Papà... ha fatto un brutto sogno».
Lilian annuì con comprensione. Una volta ne aveva fatto uno con un grande mostro peloso che la veniva a prendere e se la voleva mangiare. Forse anche il suo papà ne aveva fatto uno così. Lei non era riuscita a dormire per tutta la notte.
Si strinse di più alla mamma. «Uno con i mostri?».
Lui si schiarì la voce un paio di volte prima di rispondere. «Sì, tesoro. Uno con i mostri».
Poi allungò le braccia e la invitò a rifugiarsi un po' da lui. Lilian si sistemò contro il suo petto caldo. Sentiva il cuore che batteva, e questo la calmò. Capì perché i suoi genitori stavano sempre così, quando volevano essere consolati. Era tranquillizzante.
Allungò una manina e toccò la guancia del papà. Era tutta bagnata di lacrime, quindi le asciugò con le piccole dita. Lui la lasciò fare.
Anche questo era strano. Quando Kelan piangeva, non voleva che lei se ne accorgesse e cominciava sempre a ripetere che non era vero che stava piangendo e che gli era entrato qualcosa nell'occhio.
Il suo papà, invece, non sembrava che si vergognasse.
«Perché quando siamo tristi piangiamo?».
Lui la guardò con attenzione.
«Non sempre piangiamo quando siamo tristi, tesoro. A volte le persone sono molto tristi, moltissimo, e non riescono a piangere, perché hanno come un piccolo nodo qui che glielo impedisce». Tamburellò le dita sul petto di Lily. «Altre volte invece siamo tanto felici e non riusciamo a tenere dentro tutte quelle cose belle e quindi piangiamo».
I suoi genitori si scambiarono un sorriso che sembrava pieno di segreti.
Lei rivolse al padre uno sguardo confuso. «Quindi piangere va bene?».
Si ritrovò stretta nel suo abbraccio caldo.
«Ricordati sempre questo, Lily. Non c'è nessuno al mondo che ha il diritto di dirti che sei più debole degli altri. Piangere è una cosa normale, tesoro».
«E non vuol dire essere deboli», aggiunse sua madre con tono basso. «Vuole solo dire che la persona che piange è stata forte per tanto tempo».
Lilian restò in silenzio, a guardare le tracce rimaste sulle guance del suo papà. Le lacrime scintillavano, erano belle alla luce pallida che veniva dalla finestra.
Suo padre le lasciò un bacio sulla fronte. «Le lacrime hanno sempre qualcosa di bello nascosto dietro. Non devi averne paura».
Lily non disse nulla, ma sentiva di aver capito che il suo papà voleva dirle qualcosa di importante, e che doveva cercare di ricordarlo.
Lui la guardò con gli occhi umidi. Dietro alle sue lacrime era nascosto e intrappolato un sorriso.
Di fronte alla figlia, Peeta lo lasciò andare.



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Ragazzi, che giornata! La vostra? Tutto bene? ^^
Ma cosa posso dire, mi mancava il fandom, non posso restare troppo tempo senza postare qualcosina, anche con la scura minaccia della scuola!
Bene, bene. Per vostra fortuna stasera sono di poche parole. Non è granché, una storiettina senza nessuna pretesa. Anzi, sono piuttosto convinta che sia una di quelle cose che non dovrebbero mai uscire dal proprio pc.
Vorrei solo far notare a tutti che questa volta, come promesso, Peeta è vivo e vegeto, e non molto morto come nella mia scorsa fic. D'altronde si muore una volta soltanto, per fortuna, e non ho proprio intenzione di scrivere qualcosa sulla dipartita di un altro personaggio. Non per ora, perlomeno ^^
Kelan è il compagno di giochi di Lily, e come avrete capito anche se è una mezza cartuccia vuole fare il duro.

Abbracci a tutti i pellegrini passati di qui!
wip
  
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