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Autore: Iside5    31/03/2008    2 recensioni
Ok,questa è la prima... In realtà è un esperimento stilistico. Volevo provare a scrivere in prima persona e in presa diretta. Insomma volevo complicarmi la vita :-) Se avete consigli in merito (smetti! verrà accettato) o opinioni o domande fatemi sapere!Clemenza... "A volte capita. Capita di aver bisogno di fare qualcosa di maledettamente stupido, sbagliato o semplicemente pericoloso. A volte questo non ha conseguenze e si passa il momento di pazzia in apparente incolumità. Più spesso quella è l'ultima cosa che facciamo nella nostra vita."
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Lo ascolto rapita mentre con un certo imbarazzo tenta di spiegarmi e rassicurarmi allo stesso tempo.

Avevo mal giudicato il simpatico trio.

Sembrano tutti turbati mentre Ariel continua il racconto e mi lanciano rapide occhiate nervose, forse per controllare che non sia sul punto di svenire.

Il rischio c'è.

A questo punto penso che il mantenersi al di fuori della mia testa debba costar loro uno sforzo titanico.

In un'altra situazione forse scoppierei a ridere presa dall'euforia della vittoria, ma non ora.

La solita confusione si impossessa implacabile di me.

Eccitazione al pensiero di incontrarla, paura oggettiva che Ariel abbia esagerato enfatizzando eccessivamente il suo autocontrollo ribadendo l'infondatezza di quanto io abbia mai potuto leggere.

Alla fine se hanno scritto dei libri in merito un fondo di verità ci sarà.

Viste le mie nozioni in merito non è un pensiero confortante e sarebbe meglio risparmiarmi tanta pignoleria.

Possibile che la mia vita sia costellata di leggende viventi di cui l'intera umanità non sappia nulla?

Con una dubbia moralità aggiungerei, almeno stando alle trascorse dichiarazioni.

O sono la peggiore attira sfighe della storia o il mondo sta cospirando contro di me.

Piangersi addosso fino ad ora non ha portato a nulla, dovrei aver imparato la lezione, ma trovo un po' ostico cambiare la direzione dei miei pensieri.

Sento la mano di Daniel cercare la mia e mi aggrappo a lui con disperata inquietudine trovando consolazione in quel contatto.

"non devi temerla" facile per lui.

Forse Katerina si fa problemi a bersi con la cannuccia i suoi coinquilini, ma avrà qualche motivo per estendere tanta gentilezza anche nei miei confronti?

Può fare il macho, Lui.

A me si addice più la parte da agnello sacrificale.

Comunque effettivamente riesce molto meglio di Ariel.

Sarebbe stato preferibile che fosse stato lui stesso a parlarmene.

Magari mi avrebbe addolcito maggiormente la pillola o propinato le stesse bugie, ma avrei gradito potermi, nel frattempo, specchiare nei suoi occhi.

Eh no Nadia, non è il momento di fare la gattina in amore.

Concentrati!

"Ariel! Secoli di esperienza e sei solo capace di mandarla in panico! Me ne ricorderò" Elias sorride sadico facendomi presumere altrettanti anni dedicati a prenderlo in giro.

Cerca di ironizzare e alleggerire la tensione creatasi, forse riuscendo almeno in parte.

Infatti sento improvvisamente una certa compassione per il destino ormai segnato del mio cicerone.

"non è colpa sua" la mia difesa è debole, ma sento di dover tentare di ricambiare la gentilezza che ha dimostrato verso di me, sostenendolo.

"grazie Nadia, ma non temere avrò modo di rifarmi con questo simpaticone" l'occhiataccia che lancia gelerebbe chiunque sul posto, ma Elias si limita a ridere divertito trascinando tutti nella sua ilarità.

Non me.

Nonostante i tentativi mi ritrovo ad essere sempre più agitata.

Neppure la vicinanza di Daniel riesce a donarmi sollievo.

Per una volta in cui la mia prerogativa di riuscire sempre a distogliere l'attenzione da ciò che non gradisco si potrebbe dimostrare utile me ne ritrovo sprovvista.

Tempismo perfetto.

"che ne dici di sederti?" a Karl non è sfuggita la mia ansia mal repressa.

Anche se hanno rinunciato a leggermi nel pensiero dovrei prestare maggior attenzione a ciò che dice il mio corpo considerando che sembrano ottimi osservatori.

Mi avvicino al divano grata di poter contare su un appoggio stabile viste quelle traditrici di ginocchia che mi ritrovo.

Il cuore persiste a battere frenetico mentre cerco di assimilare quanto ho sentito.

Non posso credere che ogni mia fantasia, lettura, sogno e tutto ciò che avrei mai potuto considerare fantastico o esoterico sia racchiuso in questa stanza.

Eccetto una.

Ancora più affascinante e orribile allo stesso tempo pare proprio essere Katerina.

Quante volte ho immaginato di imbattermi in una tale forza della natura, quasi bramando un incontro e pregando mai accadesse.

E' la seconda volta che mi ritrovo incredula, seduta in un luogo sconosciuto e davanti ad estranei.

Non saprei dire se sono io ad andarmele a cercare o se sono le bislacche pieghe del destino ad intrappolarmi.

Chiudo gli occhi concentrandomi sul mio respiro, cercando di calmarmi, forse avendo anche successo nell'impresa.

Ho superato le confessioni di Daniel, questa dovrebbe essere una passeggiata.

"le avete già detto di me?" il mio sangue si trasforma in ghiaccio appena sento la sua voce.

Con una grazia irreale entra dalla porta e con indifferenza, quasi non ci fosse nessuno a condividere l'ampio spazio della sala, posa la borsa sul tavolo e si accomoda su una delle sedie.

Mantiene una certa distanza e mi sento grata per questo.

Attualmente non sarei in grado di gestire un rapporto più ravvicinato, visto il timore che ancora nutro nei suoi confronti.

Notare quanto si siano irrigiditi e gli sguardi allarmati che mi rivolgono non mi aiuta.

"ne stavamo giusto parlando" mi sorride affabile e mi stupisco di non notare canini sproporzionati.

Effettivamente ho sempre immaginato umanoidi senz'anima, per quanto questo possa mai significare, provvisti di denti affilati, non cheerleader affascinanti e terribilmente sexy.

Mi ritrovo ad osservarla incuriosita dal suo sguardo rassicurante, affascinata sia dalla sua prestanza che dal suo sorriso radioso.

E' molto diversa dalla prima volta, benchè identica.

I lunghi capelli castani risplendono come seta e i suoi occhi verdi mi scrutano curiosi ed indagatori.

Il velo di tristezza non mi sfugge e ricordo improvvisamente le parole di Ariel: lei è senza scelta.

E' nata vampira.

Non ciò che le leggende raccontano, ma qualcosa più simile all'evoluzione a cui l'umanità non smette mai di sottomettersi.

Sola.

La paura si dissipa, lasciando il posto ad una profonda pena per la sua sorte.

Mi sento stranamente vicina a ciò che in queste quattro mura è l'essere paradossalmente più simile a me.

Entrambe senza alternativa, guidate nello stesso punto da forze oscure e potenti.

Poi rammento l'affermazione di Ariel: lei aveva sete.

Rabbrividisco pensando a ciò che questo comporta.

Una persona stanotte è morta per concederle la possibilità di esistere.

"cosa pensi Nadia?" la sua voce melodiosa mi arriva come una carezza, distogliendomi da fosche immagini.

Potrei inventare qualcosa, ma la mia fantasia sembra essersi presa una vacanza.

In più il rischio che possieda le stesse facoltà dei miei ospiti mi blocca la lingua.

Non ho bisogno di compromettere ulteriormente le mie chance di sopravvivenza.

"che avevi sete"

Rimane qualche secondo in silenzio incassando la mia tacita accusa e prego non sia anche per valutare la possibilità di recidermi la giugulare per l'affronto.

Poteva essere un ottimo momento per tacere e io non l'ho colto.

Tipico.

Effettivamente sembrerebbe che sia io ad andare a scovare ogni modo per porre fine alla mia vita.

Non sembro necessitare di stimoli esterni.

Se non offrisse certezze della mia demenza sbatterei volentieri la testa contro il muro, nella speranza che possa servirmi a rinsavire.

Sobbalzo quando scoppia a ridere di gusto.

Non ne capisco il motivo e la osservo scettica.

Comprendere l'evolversi della situazione sta diventando sempre più ostico.

"pensi che abbia avuto sete di sangue vero?" la domanda mi sembra estremamente banale ed ovvia ma annuisco a suo beneficio "in realtà volevo farmi un cocktail con alcune amiche!" rimango basita, ponderando la veridicità delle sue affermazioni.

Allora.

Fino ad ora tutto è stato sempre più complicato, lei non sta aiutando.

Avrò letto troppi romanzi e viste troppe pellicole, ma non mi risulta che esseri mitici gradiscano trascorrere il loro tempo in un pub sorseggiando alcolici.

Per di più con esponenti del reparto alimentare.





Ok,non è il massimo... Nonostante sia attualmente malaticcia non volevo far passare un tempo infinito prima di postare questo capitolo! Per cui vi chiedo clemenza per eventuali errori o imprecisioni che se vorrete segnalarmi provvederò a correggere! (almeno questa volta se fa schifino posso sempre giustificarmi con la febbre!)

Buona lettura!!!

Pluma: avrai ormai compreso cosa sia Kate, ma qualche sorpresina riuscirà ancora a regalarla! ;-)

blackout, Sayumi : grazie! Wow sono proprio contenta che vi piaccia! Spero di non rovinare tutto con questo capitolo :-S

Momica: batti un colpo se ci sei! :-))


  
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