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Autore: Lightheaded    03/10/2013    1 recensioni
Il mio sguardo andò allo specchio, partiva dal terreno e arrivava a superarmi di poco la testa.
Mi specchiai con curiosità, ma anche con paura e quello che vidi mi lasciò strabiliata.

Dilemmi, domande, inganni e risposte. Un universo sconosciuto e una protagonista atipica.. Spero vivamente vi piaccia, mi raccomando non siate parchi di commenti!
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Erano passati dieci giorni da quando eravamo fuggiti come criminali da Effort. E l'unica cosa che desideravamo tutti quanti era arrivare nella splendida e glaciale (a detta di Narilion) Galilia. 
Avevamo attraversato i giorni più faticosi di sempre, soprattutto perché dovevamo tenere a turno la piccola Leyla che, ovviamente, non riusciva a tenere i nostri ritmi di marcia e si doveva fermare spesso per riposare. Pertanto a turno ognuno di noi tre la portava in braccio. Fortunatamente Narilion era tornato perfettamente in forze grazie alle preziose cure di Fyreen, che oltre a essere una curatrice esperta e capace era anche una compagna di viaggio instancabile e molto tranquilla.
Piano piano, nei dieci giorni di marcia, il paesaggio era andato via via mutando. Era ormai una landa fredda quella in cui eravamo, con alberi ispidi di un verde scuro quasi minaccioso. Il cielo era cosparso di nuvole grigio chiaro che rendevano ogni ombra quasi malinconica. Nonostante questa nota quasi triste adoravo il paesaggio freddo, perché al di là di ciò che si poteva pensare era molto accogliente e caratteristico. 

"Il castello é laggiú" aveva detto la sera prima Fyreen, facendomi sperare di essere molto vicini, ma cambiai idea velocemente. Era una figura gigantesca, ma ancora piuttosto lontana. Avevamo intravisto proprio il giorno prima il famoso Mare del Nord, perennemente coperto dai ghiacci. Ora che eravamo quasi all'entrata principale potei osservare da vicino lo spettacolo di un mare completamente ghiacciato, con tutte le splendide venature bianche che davano un vago senso di "decorazione".
Molto piú tempo lo dedicai alla contemplazione della fortezza. Fulcro pulsante della cultura, della vita e della sopravvivenza delle ninfe.
Sembrava fatta di ghiaccio anch'essa, era completamente in armonia con il paesaggio intorno e svettava con linee definite e spigolose verso il cielo. L'enorme parte centrale era sorretta da due immense colonne, la porta centrale sembrava chiusa da molti anni visti i molti strati di ghiaccio che ne coprivano l'accecante biancore. La facciata era percorse da intricate linee ricurve che si intrecciavano tra loro in disegni complessi e molto eleganti. Guardai in alto per vedere dove arrivava la vetta, ma feci fatica a individuarla, a un passo dall'entrata principale, la fortezza era così minacciosa che ebbi quasi paura ad alzare la testa.

"Qui vivono, oltre alla Regina, tutti coloro che si sono distinti per particolari abilità o conoscenze e tutti i giovani studenti. Senza contare l'intero esercito e tutti coloro che hanno deciso di lavorare per la Regina" spiegò Fyreen a bassa voce.
"Vivevo anche io qui, una volta ero una studentessa, prima di decidere di voler scoprire il mondo esterno. Il resto del villaggio è più a nord, la Regina ha optato per questa disposizione in modo che i nostri migliori guerrieri fossero i primi contro cui i nemici avrebbero dovuto scontrarsi" aggiunse senza altare il tono di voce e guardandosi intorno quasi con aria circospetta.

Alaish guardò Fyreen invitandola a presentarsi per farci entrare, ma Narilion li anticipò indicandomi.
"Dovrebbe farlo lei, una ninfa accompagnata da sconosciuti desta sospetti, ma se sono gli "sconosciuti" a presentarsi dovrebbe essere diversamente. Inoltre lei è una femmina, quindi sicuramente più indicata a parlare con la Regina." Affermò il vampiro guardandomi con i suoi occhi rossi, scintillanti e famelici. Aveva di nuovo fame, anzi sete, e questo andava risolto in fretta: non avrebbe potuto controllarsi ancora per molto.

Fyreen annuì convinta ma Alaish mi guardò preoccupato.
"Non credo sia una buona idea" disse "Rischiare la morte così è da stupidi" aggiunse funereo.

"Non lasciare che il passato ti influenzi" gli ripose Narilion con uno sguardo molto intenso. Il passato?Chissà a cosa si stava riferendo.

Mi schiarii la voce facendo un passo avanti.
"Chiedo ospitalità, Regina delle Ninfe dei Ghiacci, Capo supremo di Galilia. Il mio nome è Shaila" dissi con voce chiara e alta, anche se con una nota tremula.
Le porte si aprirono da sole permettendoci di entrare. L'ultimo fu Narilion, dietro cui si chiuse l'entrata principale con un sonoro tonfo.
Nell'enorme corridoio su cui entrammo due guardie minute come Fyreen ci guardarono con sguardo agguerrito, mentre dalle numerose porte ai lati del corridoio facevano capolinea diverse paia di occhi scintillanti di curiosità.
"Benvenuti, stranieri" esordì una voce al fondo del corridoio. Era una ninfa dal portamento regale e severo. La voce affilata e cortese giunse nitida, nonostante la notevole distanza che ci separava da lei. Ci avvicinammo cauti, ma rapidi.
"la Regina vi ha concesso udienza" aggiunse poi voltandoci le spalle e guidandoci.
Il passo era così leggero che sembrava camminasse poco sopra il terreno con eleganza. 
La seguimmo in un dedalo di corridoi, Leyla si guardava intorno meravigliata, abbracciata a sua madre. Nell'enorme Sala del trono, in cui entrammo dopo un lungo giro tra corridoi uguali tra loro, la Regina ci guardava con un lieve sorriso.
Fyreen fece un passo avanti tenendo stretta a sè la figlia.
"Mia Regina sono tornata e porto con me mia figlia Leyla" disse inginocchiandosi e invitando rigidamente la figlia a fare lo stesso.
La Regina la guardò con amore. "Sono felice di accogliere entrambe" disse con voce leggiadra, ma ferma, invitandole ad alzarsi.
"Più tardi mi racconterete la vostra storia, per ora siete congedate" aggiunse ordinando con un gesto alle due ninfe alla sua destra di scortarle fuori con cortesia.
"Alaish, sono felice di vederti, spero tu abbia perdonato il mio immenso e stupido errore" affermò la Regina alzandosi e guardandolo con occhi tristi, mentre il suo sorriso spariva rapidamente. 
Il ragazzo si avvicinò ancora a me.
"Immagino che metterete da parte la vostra diffidenza, ora" rispose lui rigido.
La Regina annuì.
"Narilion, che vampiro atipico mio giovane amico, sono felice di vedere che tu sia finalmente libero. Permettimi di offrirti la miglior carne di cui disponiamo" offrì con cortesia la Regina.
Il vampiro ringraziò rigido avviandosi dietro una ninfa sorridente.
La Regina veleggiò dal suo scranno verso di noi, con il suo lunghissimo vestito perlaceo, lungo fino ai piedi. I capelli argentei e gli occhi azzurri, profondi e limpidi la rendevano una Regina affascinante e carismatica. Un vero leader.
"Il mio nome é Odette, giovane Shaila" si presentó la donna con voce delicata. 
"Sono felice di vedervi ricongiunti, siamo ben disposti ad aiutarvi" aggiunse spostando il suo sguardo su Alaish, che mi prese una mano e la strinse.
"Vi ringrazio Regina, siamo qui per imparare" risposi con un piccolo inchino senza lasciare la mano di Alaish.
"Le porte della nostra scuola sono spalancate per voi, vi chiedo solo di trattenervi meno di dieci giorni, dato che tra esattamente dieci giorni due vampiri verranno in visita al castello per motivi a me ancora sconosciuti" confessó Regina con preoccupazione.
Alaish annuí.
La Regina tornó veleggiando al suo scranno mentre venivamo scortati fuori dalla Sala del Trono da una giovane e bellissima ninfa. Alaish non la guardava nemmeno, chissá in quali pensieri era perso.
"Questa é la vostra stanza prescelti" disse con voce soave la giovane aprendoci la porta. Alaish sorrise e mi fece entrare ringraziandola. Chiuse la porta velocemente.
"Non ti arrabbiare" disse subito prendendomi le mani.
"LA NOSTRA STANZA?" Domandai senza riuscire a tenere un tono di voce adatto a una tranquilla conversazione.
"Nella cultura popolare di Ryel, per tutte le razze, noi siamo destinati a stare insieme. Alcuni credono, per via della nostra somiglianza, dello strano e potente legame che intercorre tra noi e degli immensi poteri che ci accomunano, che siamo creati in coppie e per questo ci riservano un trattamento da.. Coppia" spiegó lui arrossendo. "Ci siamo solo io e te vero?" Chiesi incuriosita da quel discorso.
"Si, solo noi e insieme siamo presagio di guerra, dicono le leggende che ogni Prescelto abbia la sua metá ma che la Natura li divida e li unisca a seconda di ció che incombe nel luogo in cui si trovano." Parló con voce piatta evitando il mio sguardo indagatore. "Io sono qui da molto piú tempo di te e ti ho aspettata qui guardando il mondo diventare ogni istante peggiore, non ero sicuro di essere un prescelto finché la Veggente non mi ha detto che ero destinato a ricongiungermi con te, ancora" proseguí triste. "Non so in quali mondi siamo stati prima, nemmeno quali avventure ci abbiano unito, non ricordo e so come ci si sente a non ricordare nulla, ma so cosa provo quando ti vedo e quando sto con te." Concluse alzando gli occhi. Mi sorrise con gli occhi lucidi, doveva aver fatto fatica a tirare fuori un argomento cosí delicato. Risposi al sorriso un po' imbarazzata.
Presa dai pensieri mi guardai intorno, doveva essere una delle stanze migliori del castello. Era enorme, calda e confortevole. Al centro un immenso letto a baldacchino con soffici tende trasparenti. A sinistra una parete bianchissima faceva da sfondo a un tavolo in legno scuro con due sedie, pergamene e penne. Gli elfi mi avevano insegnato a scrivere e leggere, ed era una cosa che adoravo fare la sera, prima di addormentarmi. Uno scoppiettante camino acceso era sulla parete opposta a scaldare l'ambiente.
A destra, una porta lasciata socchiusa conduceva sicuramente al bagno.
"Riposiamoci ora, domani inizieremo l'addestramento" disse Alaish imbarazzato.
"Riposa, io vado a farmi un bagno" risposi fiondandomi nella stanza adiacente in fretta e richiudendomi la porta alle spalle come se fossi seguita. Persino il suo sguardo mi faceva sentire in imbarazzo. 




Rieccomi qui!
Bene che dire, se vi va di recensire mi fate un grande piacere!
Grazie in ogni caso per aver letto il capitolo!
Alla prossima
Lightheaded
  
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