03/10/2013
3 recensioniCan I trust you?
“L-L-Liam, che ci fai qui?” sbarrai gli occhi. I ricordi cominciavano ad addentrarsi nella mia mente, gli occhi pizzicavano e potevo percepire il loro rossore e gonfiore.
“J…” solo J? Tutto quello che riusciva a dire era solo J?
“Liam, perché sei qui?” ripresi il controllo di me stessa.
“Inutile mentire. Sono venuto per darti un’occhiata…”
“Bene, ora che l’occhiata me l’hai data puoi anche sparire dalla mia vita”
“J, sai che ci manchi e che siamo molto preoccupati. Ormai te ne sei andata un anno fa, non credi sia ora di tornare?”
“No!”
“Jasmine…” cercò di sfiorarmi ma lo scansai.
“Non tornerò mai a casa!” uscii dal negozio piangendo e Cher mi seguì.
“Ehi tesoro, che è successo?” era preoccupata. Evidentemente non aveva visto Liam.
“Liam…”
“Ti ha chiamata?” disse dischiudendo la bocca in segno di leggero stupore.
“E’ dentro…”
“C-cosa?” spalancò la bocca, ora davvero sconvolta.
“Mi è venuto a cercare. Vuole che torni a casa. Troppo tardi.”
“Jasmine…” brutto segno quando mi chiamava per nome…
“Cosa c’è?”
“Non credi che dovresti parlargli? In fondo è la tua famiglia…” possibile che neanche lei mi capisse?
“Io non ho una famiglia!” mi alzai piangendo e cominciai a correre. Non avevo una meta, volevo solo correre via dai problemi. Ma forse questa corsa mise il mio cuore nei guai più di quanto già non fosse.
“Oddio scusa!” merda! Ero andata a sbattere contro uno.
“Fa niente. Ehi, ma tu sei la ragazza della libreria…J!” esclamò contento A quel punto alzai il viso e mi trovai davanti di nuovo quegli occhi verdi. Non è possibile!
“S-s-si, sono io…” dissi abbassando il volto. Per qualche strano motivo non riuscivo a sostenere il suo sguardo. Ma questo servì a poco, perché mi mise una mano sotto il mento e fece scontrare nuovamente i nostri occhi.
“Ehi, ma tu stai piangendo…che è successo?” non parlai, semplicemente lo abbracciai. In quel momento più che mai avevo bisogno di un abbraccio, e avevo la sensazione che lui fosse la persona giusta.
* * *
“Non accetto scuse! Ora vieni da me e mi racconti tutto!”
“Ma…non vorrei disturbare… Insomma, magari la tua famiglia…”
“Vivo da solo!”
“Ah, allora…”
“Andiamo vah!” mi prese per il polso e mi ‘trascinò’ davanti a quella che apparentemente doveva essere casa sua. Infilò la chiave nella toppa e mi fece cenno di entrare. L’entrata affacciava su un grande salone con TV al plasma e divano bianco in pelle. Le pareti erano bianche e nere. C’erano delle scale che portavano al piano di sopra e alla mia destra c’era una porta che probabilmente portava in cucina.
“Questa è casa mia!” mi sorrise.
“Wow!” riuscii a dire solo questo, essendo rimasta a bocca aperta dallo stupore. Il problema è che non era stupore per la casa, ma per la bellezza del suo sorriso.
SPAZIO AUTRICE:
Eccomi qui! c:
Scusate se ci ho messo un po' ad aggiornare, spero non ricapiti più!
Che dire? Spero aumentiate e recensiate, perchè io in questa ff ci metto tutto il cuore!
Al prossimo capitolo. c:
Baci. xx