Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: sorbettoallimone16    03/10/2013    0 recensioni
Penelope Detterson è una fata. Non conosce i suoi genitori che l’hanno abbandonata appena nata. E’ cresciuta con la nonna che è anch’essa una fata. Quando compie 14 anni viene invitata ad andare alla scuola di magia del paese e incontra una ragazza di nome Ambridge e Derek con cui fa amicizia. Durante il primo anno scolastico scopre che i suoi genitori sono morti dopo averla abbandonata a causa di una creatura misteriosa il cui nome è ignoto, ma che si fa chiamare Il Principe Oscuro.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 5
-Tesoro mio, come stai?- mi chiese accarezzandomi i capelli totalmente diversi. –Perché l’hai fatto? Ti avevo detto di no!- disse con voce tenera. Io mi asciugai le lacrime e mi strofinai gli occhi, la nonna mi prese il viso tra le mani e io feci un sorriso a cui lei ricambiò. Ero felice e al tempo stesso spaventata di quello che mi era successo. Poi mi guardai attorno: Dereck era a qualche passo di distanza da noi, mentre suo padre era accanto alla scaletta per salire, ci guardava con espressione neutra, come se non fosse successo niente. Si sentì un drago venire verso di noi, seguito da altri: era un’imboscata, dovevamo sparire. –Andiamo, dobbiamo andarcene.- disse mia nonna seguendo con gli occhi i draghi che ci stavano raggiungendo. –Si.. andiamo Dereck.-. Presi mia nonna per un braccio, presi Dereck e suo padre e mi alzai in volo: in confronto alla normalità erano più leggeri di quanto pensassi. Volavo bassa e veloce, -Vai dritta………gira a destra, ora dritta…- mi aveva detto la nonna appena su in volo –E’ fantastico!- disse Dereck ammirando il paesaggio, non gli importava che dietro di noi vi erano i draghi che ci inseguivano –Dereck, tu ti preoccupi del paesaggio quando ci stanno attaccando un branco di draghi, wow.- avevo detto con tono duro, lui si stette zitto –Gira a sinistra, di nuovo e ora dritta fino all’insegna “Beery&Co”- aveva detto paurosa. Vidi l’insegna, ci stavamo avvicinando ma un drago mi stava per arrostire, così fui costretta a cambiare direzione e presi per New and Town un negozietto aperto, entrai subito per mettermi al riparo. All’interno era tutto buio, all’improvviso si accese una candela che illuminò il volto di un vecchietto –Venite, da questa parte.- disse con voce calma. Non sapevo se fidarmi, ma era l’unica possibilità di sopravvivere, i draghi ci stavano cercando, stavano per entrare. –Andate avanti voi, io devo fare una cosa.- dissi anche se non avevo un piano ben preciso, e senza aspettare una loro risposta di protesta volai fuori dal negozio dove per poco non andai a finire nella bocca di un drago. Volai sopra di loro e corsi verso la parte nord della citta, dove vi era una piazza. Entrai negli archi seguita da tre draghi. Dov’erano gli altri? Appena al centro della piazza comparvero gli altri davanti a me, io girai a destra ma arrivai al muro che circondava la piazza e non avevo via di scampo. Uno di quei bestioni mi si avvicinò, io mi appoggiai a terra ormai consapevole di quello che stava per succedere, lui mi annusava tutta, si ritirò per preparare il fuoco… -Ercolehum Truttol!- gridò qualcuno che era a una cinquantina di metri da noi. Aprì gli occhi e vidi il drago volare via spinto da una forza simile alla mia, ma percepivo che non era completa. Mi girai e vidi una ragazza che aveva circa la mia età: aveva i capelli lunghi fino alle spalle castani e gli occhi erano verdi come il corallo e la pelle bianca come il latte, aveva una voglia nel braccio che somigliava a una A fatta male e sbavata dappertutto. Il mio respiro era irregolare, appena mi ripresi dissi grazie. –Come ti chiami?- chiese –Io sono Penelope Detterson, e tu?- io mi ero avvicinata volando, lei ebbe un esito a sentire il mio nome, proprio come con Dereck. Forse io e la nonna dovevamo fare quattro chiacchiere. –Io sono Ambridge Lonmen.- disse con volto sereno –Perché non hai fatto l’incantesimo?- mi chiese come se fosse una cosa assurda. A dire la verità lo era. Non lo sapevo neanche io. –Non lo so, oggi sono…sono…mol-to stressata.- dissi nervosa –Non capisco cosa mi succeda.- dissi arrabbiata volando fino a uno scalino dove mi sedetti, lei mi raggiunse. –Cosa è successo?- chiese aggrottando la fronte –Beh… mia nonna non me lo vuole dire. Stamattina, prima di teletrasportarci mi aveva quasi uccisa un Ingendio,… poi ora nell’autobus ci hanno attaccato dei mostri… io ho fatto un incantesimo potentissimo e sono diventata una vera fata, ora ci hanno seguito questi draghi… Non capisco!- dissi triste e arrabbiata. Lei mi guardava e cercò di essere il più delicata possibile –Io forse so perché, anzi, lo sappiamo tutti. E’ per via del tuo passato. LUI è tornato.- disse triste e seria. –Chi è tornato?!? Perché c’è l’ha con me.- chiesi arrabbiata e una lacrima mi uscì dagli occhi, io me la asciugai e la mia mano si macchiò di rosso. Cos’era?? –Vedi, tu sei speciale. Anche tua madre, tua nonna, la tua bisnonna lo erano. Tu sei la prescelta. Lui ti cerca pe poter avere il tuo sangue. Non si sa il suo vero nome, ma è conosciuto da tutti come “Il Principe Oscuro”.- disse il nome sottovoce, mi provocò un brivido alla schiena. –Mi hanno raccontato la tua storia che è diventata leggenda i miei genitori. Quando sei nata I.P.O. stava cercando tua madre, doveva avere il, suo sangue prima che partorisse, oppure sarebbe passato a te il suo dono. Ma non ce la fece. Così doveva avere il tuo, ma i tuoi non ti dettero a lui, e, il 14 agosto 1999 andò ad Oxfhor e li uccise, ma non riuscì ad uccidere te. Sono tante le voci che girano per questo fatto, alcuni dicono che è stato per i tuoi genitori, altri per il fatto che era troppo debole. Ma io penso che è stato per te. Sei Tu. Sei riuscita a fermarlo quando nessun altro c’è riuscito, neanche il più anziano. Ha ucciso intere famiglie di fate e di umani, ma non ha ucciso te.- fece una leggera pausa, mi prese il collo e spostò una ciocca di capelli. –Questa ne è la prova.- avevo una specie di voglia a forma di stella. Perché non me ne avevano mai parlato?
  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: sorbettoallimone16