3 Capitolo: Sono tornata!
Bella POV
Davanti a me c’era una vampira. Questo fu scontato.
Bella, pallida, occhi d’oro. Ecco, questo particolare mi stupì.
Una Cullen illegittima? Lei mi rivolse uno sguardo educatamente stupito.
–salve.-
la sua voce era delicata e vellutata, una via di mezzo tra quella di Rosalie,
ma con quella morbidezza propria di Edward.
–emh…ciao…vuoi entrare?- chiesi. Infondo occhi d’oro significavano niente sangue umano.
–non so se…non ci sono i Cullen? Sono una loro vecchia amica.-
-ecco, in realtà…aspetta.- mi voltai
–Edw- interruppi il richiamo non appena lo vidi sopra le scale.
–ah, sei qui. Ci sono visite.- mi feci da parte
per lasciar entrare Meredith. Lancia un’occhiata a Edward. e lo sguardo che lessi sul suo viso mi provocò una
fitta al cuore.
Edward POV
Non è possibile. Scesi gli ultimi scalini senza dire
una parola, senza respirare. Il mio peggior incubo si stava avverando. Lei fece
un passo avanti, ormai dentro casa. Bella mi lanciò una lunga occhiata,
turbata. Non osai immaginare la mia espressione. Giunsi a soli due metri di
distanza da loro. Ripresi a respirare.
Ma rimasi in silenzio.
Finchè non fu lei a parlare –ciao Edward.- con due lauree di
medicina posso affermare con sicurezza che se fossi
stato umano la sua voce mi avrebbe provocato un infarto.
-ciao Meredith.- non appena pronunciai il suo nome sentii
tutto andare al suo posto. Un’emozione
dimenticata mi riempì il petto. C’eravamo solo io e lei. Come anni
fa. Come doveva essere.
“-buongiorno
fratello!- -ciao Emmett.- -cos’è quel sorriso ebete? Sembri un umano innamorato.- il mio sorriso svanì.
–esagerato come sempre. Com’è andata la caccia?- -buona
quanto il tuo tentativo di cambiare discorso.- Eravamo nel guardino
coperto di neve di Tanya. Io e Emmett. Io e il mio
fratello, amico, confidente preferito. Brutta combinazione. –che hai
fatto ieri sera?- alzai un sopraciglio –mica comincerai un
interrogatorio, vero?- -naa…- -bene, perché non c’è
niente da raccontare…- -sei rimasto solo con la bruna,
vero?... Meredith. È carina.- sbuffai –attento a non farti
sentire da Rosalie.- - ah ah…divertente…che
avete fatto?-sospirai –che avete fatto? Che vuoi
aver fatto? Io sono stato…sì, io sono stato in camera mia
e…mhh…e lei…dannazione Emmett smettila!- accidenti alla sua
espressione scettica e presuntuosa che aveva imparato da me
quando LUI farneticava in cerca di una scusa. –la mia faccia va
benissimo. Hai la coda di paglia?- sbuffai, irritato
–abbiamo chiacchierato un po’.- -poi?- - nient’altro.-
sospirò –poi?- Insistette. –poi siamo usciti. Siamo
andati in una locanda. A ballare.- scoppiò a ridere –a ballare in una locanda? Davvero preferisco dare la accia ai pinguini.- non risposi. Emmett smise di ridere.
–poi?- -poi cosa? È finita qui.- -fratello, tu
saprai anche leggere il pensiero. Ma io so
leggere la tua espressione. Quindi, ripeto, poi?- peggio di Alice quando faceva così.
–poi…diciamo, prima. Quando ero al davanzale
all’ultimo piano. Lei è arrivata. Chiacchieravamo. Io le ho
detto che conoscevo il significato di Meredith,
cioè potere sul mare.- -il solito sapientone.- -sì, bè,
era per fare conversazione. Ma lei ha reagito male. e…bè, ha avuto un mancamento.- per la prima
volta in quella conversazione Emmett assunse un’aria leggermente stupita.
–i vampiri hanno malori?- -evidentemente. Allora l’ho stesa sul
divano. Quando si è svegliata era allegra e mi
ha portato alla locanda.- senza motivo, omisi il particolare chiamato Will. Mi
sedetti su un muretto di pietra che sorgeva dal cumulo di neve. Emmett mi imitò. –tutto bene Edward, vero?- -certo. Perché?- -sembri distratto.- sospirai, cercando di mantenere
la calma. – ti sbagli.- -di malumore?- -no…--- ciao!- quasi sobbalzando mi voltai alle mie spalle.
Tanya ci sorrideva, al suo fianco Meredith, un’aria tranquilla sul bellissimo
volto. Probabilmente erano di ritorno dalla foresta e ora stavano andando a
casa. Emmett rispose come sempre allegro al saluto. Io mi limitai a un cenno, lasciando che continuassero la loro dolce
camminata verso la villa. Dopo un attimo però mi voltai. Vidi Meredith
fare lo stesso. Mi salutò con la mano. Io le sorrisi, per poi tornare
guardare di fronte a me. Sentivo lo stesso sorriso che aveva dato
vita alla conversazione con Emmett. E anche lui se ne accorse.
Scoppiò a ridere, alzandosi, battendo un pugno sulla mia spalla, un
gesto amichevole che avrebbe rotto le ossa a un
qualsiasi essere umano. –hai ragione. Non sei né
distratto, né di malumore. Sei semplicemente cotto!-”
Bella POV
Cos’ha Edward? perché
non dice niente? Perché il suo sguardo è
così turbato? Ho paura. Ho paura perché non il suo viso è
a disagio. Ma non lo stesso disagio di quando i
Volturi mostrarono interesse per me. È un disagio diverso…umano. lo stesso sguardo che sicuramente io stessa ho tenuto quando
ritrovai Edward in Italia. Lo sguardo di quando temi di aver
perso la persona che ami. E non sai se fidarti
quando torna da te. Feci un passo avanti, per avvicinarmi a Edward. lui abbassò gli occhi su di me. Aprì la bocca
per dire qualcosa. Ma fu l’altra voce a parlare. –Edward…sono tornata.-
Ed ecco anche il terzo capitolo! Scusate
per il ritardo e la brevità del cap! come
già detto questa fi mi manda un po’ in crisi
essendo tutta improvvisata. Ma è interessante, perché
quando scrivo è una sorpresa anche per me come si sviluppa la storia!
Vorrei ringraziare:
blinkina
Giuggiolona
jena92
becky cullen
_Natsuki_
Grazie per i vostri bellissimi commenti e per dar
prova di comprendere Edward e la sua debolezza, invece di odiarlo per il suo comportamento
troppo umano. spero di meritarmi davvero i vostri
complimenti!! Davvero grazie!
Lily Black