Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: missaretta97    04/10/2013    10 recensioni
"Lui è Harry Styles, colui capace di far innamorare una ragazza solo con uno sguardo. Perché dovrebbe volere me? Io non sarò mai abbastanza per lui. Non capisco come sia riuscita solo a pensarlo."
Jessie sembrava stranamente felice del mio sfogo, mentre lo sguardo di Harry era indecifrabile. Non ce la feci a non guardarlo, e infatti voltandomi verso di lui successe quello che avevo previsto. Una lacrima mi rigò lentamente la guancia destra, che io asciugai prontamente con la mano. Lui a quel punto si alzò velocemente dalla sedia, nello stesso instante in cui lo feci io.
"Mi sono solo illusa." Dissi vedendolo, quasi sfuocato, avvicinarsi a me.
"Sarah.." Esclamò lui cercando di afferrarmi una mano.
"Mi hai solo illusa." Dissi rivolgendomi a Harry e guardandolo l'ultima volta negli occhi, scappai dalla cucina.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


Our Summer

Image and video hosting by TinyPic

 

 

Capitolo 19.

 
 Sinceramente, mettendo da parte che ero completamente fradici, senza essere entrata in acqua, avere Harry così vicino a me, non mi era poi così tanto dispiaciuto. Anzi, quando si era staccato avevo avuto l'impulso di afferrarlo e stringerlo nuovamente a me. Mi sarei mossa velocemente, circondandogli la vita e riabbracciarlo. Ma non l'avevo fatto: lui si era alzato, e dopo avermi mostrato un dolce e divertito sorriso, se n'era andanto dai ragazzi. Così avevo deciso di entrare finalmente anch'io in piscina, avvicinandomi alle ragazze. Eleanor e Anita, avevano legato con tutti noi. Soprattutto con Louis e Niall. Potevo riuscire a vedere la chimica scorrere tra di loro. Niall era davvero dolce, ed pensavo che Anita fosse proprio la ragazza giusta per lui. Era riservata, dolce e gentile. Quei due insieme avrebbero creato la coppia perfetta, come quelle delle favole. Una di quelle tante favole che raccontavo a Kelly prima di darle la buonanotte. Niall era il perfetto principe azzurro: pensai proprio che si fossero ispirati a lui per scrivere le parti del principe.
E Louis, beh.. era Louis. Lui era la ragione per cui si sorrideva. E questo era un dono, perché nessuno riusciva a rendere felice una persona così naturalmente come faceva lui. Eleanor aveva capito quanto speciale fosse, e si leggeva nei suoi occhi che il sentimento che provava nei suoi confronti non era solo semplice amicizia.
Ed io, per ultima, ero stata la ragazza più fortunata del mondo ad averli come fratelli. Già fratelli: io avevo quattro fratelli, e non un fratello -Liam- e tre fratellastri -Zayn, Louis e Niall-. Loro erano diventati troppo importanti per me, per etichettarli con la parola 'fratellastri'. Mi sembrava un dispregiativo quel termine, qualcosa che definiva un legame freddo e distaccato. Ma non era assolutamente così.
Più tardi, verso le sette di pomeriggio, tornammo tutti a casa. Salutai mia mamma, Richard e Kelly con un bacio sulla guancia a ciascuno e poi salii in camera mia seguita da Debby, mentre i ragazzi andarono nelle loro rispettive stanze.
"Ah, sono stanchissima! Ho così tanta voglia di dormire.." Borbottai, chiudendomi la porta dietro le spalle e lanciando la borsa che tenevo in spalla sul mio letto. Quest'ultima rimbalzò e rotolò fino a finire sul pavimento. Sospirai, ma non la rialzai. Debby, al contrario mio, sembrava iperattiva.
"Oh, animo ragazza!" Esclamò lei per poi fiondarsi davanti all'armadio. "Hai diciotto anni bella mia! Divertiti, vivi! Sei giovane, non sei mica una pensionata!"
Io sospirai, e mi lasciai cadere a peso morto, sopra il letto. Lei invece, prese velocemente il ricambio, e si diresse in bagno. Dopo nemmeno un minuto tornò in camera, con dei pantaloni della tuta e una maglietta. Fece sbattere la porta del bagno, provocando un forte rumore che mi fece sussultare.
"AH! Sto decisamente meglio così! Poi questi pantaloni sono così comodi!" Esclamò, aggiustandoseli.
Io sbuffai. "Bene, è ufficiale" Dissi calma. "Zayn ti ha dato alla testa!"
Lei mi fece una smorfia. "No, è che ho fame! Inizio a dare di matto quando ho fame.." Borbottò.
"Si, brava, cambia discorso." Dissi roteando gli occhi. "Su, parla. Cosa ti ha detto Zayn?"
Lei alzò un sopracciglio. "Come se non lo sapessi..."
"Si, ma voglio sapere di più.. insomma ti ha chiesto di essere la sua ragazza?" Le chiesi curiosa. Lei fece un piccolo sorriso imbarazzato, e il suo stomaco fece uno strano rumore. "Em, ho davvero fame! Corro a mangiare qualcosa!" Disse prima di precipitarsi fuori dalla nostra stanza.
Io sospirai. Mi guardai intorno, e decisi di andarmi a togliere il costume. Presi il ricambio dal cassetto del mio armadio e mi chiusi in bagno. Indossai dei leggins e una canottiera abbastanza larga. Posai il costuma nella roba da lavare e tornai in camera mia. Quando arrivai, vidi un ragazzo riccioluto alle prese con la mia chitarra. Io mi avvicinai confusa, e mi sedetti accanto a lui.
"Hey.." sussurrai. "Cosa fai?"
Harry alzò lo sguardo, e i suoi occhi incrociarono i miei. Poi si strinse nelle spalle. "Non è la prima volta che entro qui.. ma non l'avevo mai vista. E' tua?" Mi chiese alludendo alla chitarra.
Io annuii. "Si. E' la mia chitarra preferita. Adoro suonarla, mi rilassa" Lui mi sorrise dolcemente, porgendomela, ma io gliela lasciai tra le mani. "Tu sai suonarla?" Gli chiesi.
"No.." mormorò lui. "Però mi piacerebbe molto.. Sai, cantare e accompagnarmi con la chitarra"
"Sai cantare?"
"Ehm, da come dicono i miei amici, ho un bella voce.." Rispose imbarazzato.
Io gli sorrisi. "Devi assolutamente cantarmi qualcosa!" Dissi eccitata.
Lui ridacchiò. "Beh, forse un giorno.." Disse rimanendo vago. "Solo se tu mi farai sentire qualcosa"
Io sorrisi. "Forse.. un giorno" Gli risposi, copiandolo. Lui rise, ed io feci altrettanto. Poi allungò una mano verso il mio viso, mi portò un ciocca di capelli dietro l'orecchio e rimanemmo a guardarci negli occhi.
"Se vuoi posso insegnarti qualcosa io.." Mormorai, rivolgendo lo sguardo al manico della mia chitarra, ancora tra le sue grandi mani. Nonostante non lo stessi guardando, potevo sentire la sua felicità, e immaginarmi le sue labbra aprirsi in un sorriso a trentadue denti.
"Davvero lo faresti?" Mi chiese speranzoso.
"Certo, Harry." Gli risposi rivolgendo il mio sguardo nuovamente al suo viso, più bello che mai. Il suo sorriso era qualcosa di unico: era talmente dolce da riuscirmi a sciogliere, e in più io impazzivo per quelle sue piccole fossette che gli si creavano ai lati della bocca. Ma la cosa migliore, era quando sorrideva con gli occhi. Li rendeva ancora più belli e speciali di quanto già fossero.
"Grazie Sarah, non sai quanto mi rendi felice!" Disse eccitato lasciando la mia chitarra, per avventarsi su di me e avvolgermi in un caloroso e stretto abbraccio. Io quasi scioccata di tutta questa sua affettuosità, lo ricambiai facendogli passare le mani delicatamente sulla sua schiena.
"Attento alla mia piccola, però!" Esclamai alludendo alla mia chitarra, che non era caduta dal letto solo per un pelo, per il nostro avventato abbraccio. Lui ridacchiò, e staccandosi velocemente, mise la chitarra in un posto molto più sicuro sul mio letto. Poi mi guardò e accigliò un sorriso.
"Beh, quando iniziamo le lezioni?" Mi chiese eccitato.
"Quando vuoi..-gli risposi.- Se per te va bene, possiamo iniziarle anche adesso!"
"Ovvio che mi va!" Esclamò afferrando saldamente la chitarra tra le mani.
"Bene, la prima cosa più importate è saperla tenere nel modo giusto.. -iniziai guardandolo.- E questo lo sai già fare! Quindi possiamo già partire con un accordo!" Lui sorrise e annuì. "Il più facile è il 'mi', servono solo tre dita!" Esclamai, e per mostrarglielo mi alzai dal letto, viso che gli ero seduta di fronte, per andarmi a mettere dietro di lui. Posizionai le mie mani nei tasti giusti, schiacciando le rispettive corde per mostrarglielo. Lui annuì, e dopo che ebbi tolto la mia, lui ci mise la sua mano.
"Giusto?" Mi chiese. "Si. Ora, passa un dito sulle corde, per vedere se suona." Lui fece come gli avevo detto, e la melodia era perfetta.
Passammo la serata in questo modo: io gli mostravo gli accordi, e lui provava a copiarli. Non tutti gli vennero al primo colpo però, come è giusto che sia. A quelli più complicati gli avevamo riservato più tempo, ed io gli avevo spesso accompagnato la mano, e aiutato a fare più pressione dove gli serviva.
Era bellissimo stare in questo modo insieme ad Harry. Erano passate delle ore, e non ci eravamo allontanati di un centimetro l'uno dall'altro. Ero sempre seduta dietro di lui, circondandolo con le mie braccia, come se lo stessi abbracciando da dietro. Il mio viso era accanto al suo, e questo mi faceva letteralmente mandare su di giri. Amavo stare così con lui. Ed amavo ancora di più l'idea che era una delle prime volte che passavamo così tanto tempo insieme e in armonia.
"Sarah, davvero, non so come ringraziarti!" Disse poi, voltandosi verso di me con un bellissimo sorriso. Solo che nel girandosi, fece avvicinare ancora di più i nostri visi. Le parole mi morirono in bocca, e tutto quello che riuscivo a fare era fissare quelle sue labbra rosee, tanto vicine alle mie, quanto lontane. Si, perché erano vicinissime, ma allo stesso tempo non lo erano quanto avrei voluto io.
"Non c'è bisogno di ringraziarmi, Harry." Riuscii a dire sincera. Lo pensavo veramente: questo fatto di insegnargli chitarra, beh, portava dei vantaggi anche a me. E poi, insomma, mi stavo divertendo con lui. Amavo passare il tempo con lui.
Lui mosse la testa leggermente più avanti verso la mia, in modo da appoggiare delicatamente la labbra sulle mie. Fece tutto questo in un movimento estremamente lento, come se volesse chiedermi il permesso, lasciandomi il tempo di allontanarmi se avrei voluto. Ma io rimasi immobile, aspettando che facesse la prima mossa. Lui, allora, iniziò a baciarmi più deciso di prima, ma sempre dolcemente. Lasciò andare la mia chitarra su letto, e si girò, in modo da essermi completamente di fronte, e appoggiò le sue grandi mani sui miei fianchi. Io gli portai le mani al collo, ricambiando il bacio, che oramai poteva essere definito tutt'altro che innocente. Sembrava che il mio corpo e il mio cuore potessero scoppiare da un momento all'altro. Sembrava non fossero mai sazi di lui. Le mie mani iniziarono a vagare fino ai suoi capelli, e a giocare lentamente con i suoi riccioli.
Non avrei mai avuto la forza di allontanarmi, se il suo cellulare non avesse incominciato a suonare.
Ci misi tutta me stessa per staccarmi da quel meraviglioso bacio, e credevo fosse stato lo stesso anche per Harry, perché non appena ci separammo lui fece un sospiro alquanto scioccato. Tirò fuori dalla tasta dei jeans il suo cellulare, e il mio cuore perse un battito quando lessi il nome sullo schermo: "Jessie"
Mi sentivo corrodere dalla gelosia, e dalla vergogna. Si dalla vergogna, perché nella mia testa balenò subito un ulteriore nome: "Daniel".
 

 
Mi dispiaceva un sacco per Daniel. Per lui che era sempre stato dolce e disponibile nei miei confronti. Per lui che sperava qualcosa in noi, mentre io non facevo altro che pensare ad Harry. Perché, ovvio, ne ero innamorata. Ma mi vergognavo, perché era da tantissimo tempo che mi promettevo di parlare con Daniel, e chiarire che tra di noi non ci poteva mai essere più che semplice amicizia. 
Ma non avevo ancora mosso un dito. Forse per la paura di ferirlo, o forse per il semplice fatto di non sapere come dirglielo. Mi immaginavo di fronte a lui, mentre mi guardava felice, non sapendo che quello di cui dovevo parlargli gli avrebbe fatto perdere il sorriso. Non volevo deluderlo. Ma non volevo nemmeno dargli false speranze. Io non ero così.
Harry, non rispose subito al cellulare, prima mi guardò dispiaciuto facendomi passare dolcemente una mano sulla guancia, fino a portare una mio ciocca di capelli che mi cadeva sopra il viso, dietro ad un orecchio.
"Ehm, scusami." Disse poi. Io non gli risposi, e non annuii nemmeno, solo per il semplice fatto che non avevo capito a cosa si riferisse: se al bacio che avevamo appena condiviso -che io definivo fantastico- o se al suo cellulare che stava squillando.
Lui strinse le labbra a una linea sottilissima, dondolando impercettibilmente la testa, e abbassando lo sguardo. "Scusa -ripetè- Vado a rispondere, torno subito!" Continuò, poi si alzò dal mio letto, e lanciandomi un sguardo furtivo, uscì da camera mia.
Io sospirai, non appena aveva lasciato la stanza, mi ero sentita vuota, incompleta. Mi ero avvicinata così tanto a lui, da sentire quanto eravamo distanti. Questa frase non aveva nemmeno tanto senso, ma rispecchia esattamente come mi sentivo. Perché mi sentivo al settimo cielo e completa quando stavo insieme a lui, ma non appena si allontanava da me, realizzavo che tutto quello che ci aveva legato fosse stato solo frutto della mia fantasia, che li avessi provati solo io quei sentimenti disarmanti. Proprio come adesso, che rivolgendo lo sguardo al letto, vedevo solo una chitarra e dei fogli sparsi su cui erano annotati dei facili accordi. E quei momenti che avevamo passato insieme, sembravano dissolti nell'aria, come un vecchio ricordo. La stanza improvvisamente mi sembrò vuota, perché Harry non era li con me.
E così, sopraffatta da questi sentimenti, mi lanciai con la schiena sul letto, e guardai l'ora sulla sveglia appoggiata sul comodino. Iniziai a pensare che non sarebbe più tornato. Era passato un quarto d'ora da quando mi aveva detto che sarebbe tornato presto. "Torno subito!" Aveva detto. Non sapevo nemmeno per quale motivo gli avevo creduto, quando sapevo già esattamente che non sarebbe andata in quel modo. Perché ovviamente lo aveva chiamato Jessie, e lui non le avrebbe di certo spento il cellulare in faccia. Non alla sua cara Jessie.
Così, vedendo scorrere i minuti senza che lui entrasse da quella porta, decisi di mettere a posto, sapendo che non sarebbe più tornato per continuare la nostra 'lezione'. Misi la mia chitarra dentro la custodia in pelle nera, e posizionai i fogli al centro della scrivania. Aprii il mio armadio, presi il mio pigiama e lo indossai. Era solo un semplice pantaloncino corto bianco, e una maglietta a maniche corte azzurra. Poi, disfai il letto, e mi misi sotto le coperte, spegnendo la luce e accendendo solo quella da bajour. Feci per allungare un braccio verso un libro da leggere, quando sentii aprirsi la porta di camera mia. Velocemente mi tirai su con la schiena, in modo da sedermi, sicura di ritrovarmi Harry. Ma invece di vedere un testa riccioluta, vidi dei lunghi capelli biondi.
"Hey Sarah, cosa ci fai ancora sveglia?" Mi chiese Debby entrando, e andandosi a coricare sul suo letto.
"Non riesco a prendere sonno." Gli risposi semplicemente, evitando di parlarle della questione 'Harry'. "E te?" Le chiesi dopo.
Le si strinse nelle spalle. "Ero in salotto con Zayn." Mi rispose, appoggiando la testa sul cuscino, e facendo un piccolo sbadiglio.
Io sorrisi facendo per continuare la nostra breve conversazione, realizzando poi, che si era già addormentata. Così, spensi la luce e chiusi anch'io gli occhi, mormorando un "Buonanotte, Debby." anche se non lo avrebbe sentito.
Cercai in tutti i modi di addormentarmi, e ci sarei anche riuscita se solo non avessi sentito il rumore di una maniglia. Spalancai gli occhi, e guardai la porta spalancarsi lentamente. Riuscii a notare la figura immobile di Harry illuminata dalla luce del corridoio, incerto se entrare o meno nella nostra stanza. Sentii il suo sguardo su di me, e poi un rumoroso sospiro uscire tra le sue labbra. Riuscii a percepire molto in quel suo sospiro: era evidente che fosse dispiaciuto e che ci fosse rimasto male per non averlo aspettato. Ma d’altronde poteva anche capirmi, insomma non poteva pensare che sarei rimasta ad aspettarlo per mezz'ora. Poteva capire che dopo un po' avrei lasciato perdere e mi sarei messa a dormire. E dopo aver mormorato qualcosa che non riuscii a capire, se ne andò chiedendosi la porta alle spalle, e lasciandomi affogare tra i miei sogni.




 
 
  
Leggi le 10 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: missaretta97