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Autore: oOPoisonGatebOo    04/10/2013    5 recensioni
Axel viene assunto come commesso in un orfanotrofio e conosce Roxas, un ragazzino di quindici anni che ha perso la propria famiglia in passato.
Riku, il migliore amico del rosso, sembra provare qualcosa di più di semplice amicizia.
E' possibile rendere felici più persone nell'arco di una vita?
Genere: Comico, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Axel, Riku, Roxas, Sora
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
Capitoli:
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 Axel guardò divertito la scrivania, sotto cui era rifugiato Roxas.
-Kaori non ti lascia un attimo di pace, eh?-
Il biondo rabbrividì a quel nome: -all'inizio era diversa! Ora non la sopporto!-
Il maggiore sbuffò una risata, dondolandosi sulla sedia.
-Hai finito di leggere il libro che ti ho prestato?-
Roxas negò con un cenno della testa -con quella in giro non ho tempo nemmeno per respirare-
-Ringrazio di non essere al posto tuo-
Il minore lo guardò male -escludendo libri e femmine..Riku? Come sta?-
Il rosso lo scrutò due secondi, chiedendosi per quale motivo fosse così interessato. Ma non potè ignorare il cuore, che era rimbalzato contro la cassa toracica dopo aver sentito quel nome.
Si portò una mano al petto, aggrottando le sopracciglia. 
Intanto Roxas continuava a fissarlo in attesa di una risposta.
-B-beh, ora sta bene. Perché me lo chiedi?-
-Così- disse con finta noncuranza. La verità era che i sensi di colpa lo stavano soffocando. 
"Odio far piangere la gente" pensò, rispolverando nella sua mente il viso dell'argenteo pieno di lacrime.
-Mh..comunque oggi viene- fece Axel guardando il soffitto e mettendosi le braccia dietro la nuca.
Il biondo gli lanciò un'occhiata, poi tornò a fissarsi le ginocchia, che teneva strette al petto.
"Almeno potrò scusarmi di persona".
-Roooooxaaaaas!- urlò una voce femminile, correndo verso la scrivania dopo aver visto qualcuno che se ne stava rannicchiato sotto.
"Oh no.."


L'argenteo si guardò intorno spaesato. Era la prima volta che metteva piede in un orfanotrofio, e non sapeva totalmente dove andare.
-Salve!- lo salutò una voce alle sue spalle.
Si girò, incontrando le iridi castane di un uomo sulla cinquantina. 
-Salve..- rispose chiedendosi chi fosse.
-Sono il direttore dell'orfanotrofio, Katsumi Yamamoto. Dimmi ragazzo, come mai sei qui?-
-Ecco..sono solo venuto a trovare Hayashi, magari potrei anche dargli una mano. Sa dove posso trovarlo?-
-Ah, parli di Ax? E' al secondo piano che fa la muffa seduto alla scrivania. In teoria non potresti salire a tenergli compagnia, dopotutto è in orario lavorativo..ma facciamo un'eccezione. Va pure, ma che rimanga un segreto!- disse ridacchiando Sumi.
Riku fu piacevolmente colpito dalla simpatia del direttore: -la ringrazio!- rispose sorridendo, iniziando a salire le scale.
Sentì le voci dei bambini, trattenendo a stento una risata quando provò ad immaginarsi le reazioni di Axel i primi giorni.
Tenendo lo sguardo basso non si era accorto di qualcuno che lo aspettava in cima.
-Finalmente sei arrivato!-
L'argenteo saltò per aria, scivolando in seguito sullo scalino sul quale stava mettendo il piede.
Sentì una mano calda stringergli il polso, così alzò lo sguardo per metà coperto dalla frangia, trovando due occhi verdi piantati nei propri.
-A-Axel..- 
Quest'ultimo scosse la testa con un sospiro, iniziando a ridacchiare.
-Non sapevo che avessi perso la capacità di salire le scale. Guardami- disse scendendo tre scalini, trovandosi al fianco di Riku.
-Allora, alza la gamba e portala in avanti, poi appoggia il piede sullo scal..- il rosso venne interrotto da uno schiaffo dietro la nuca -ahio! Lo step "picchia Axel perché è un coglione" viene dopo!- continuò massaggiandosi il punto colpito.
Il minore sbuffò una risata, finendo di salire la scalinata. 
-Ma che bravo! L'hai finita senza inciampare!- Axel, dietro di lui, iniziò ad applaudire. Poi lo superò, diretto alla scrivania.
Riku si appuntò mentalmente che non doveva mai più salire un solo scalino in sua compagnia.
Si soprese quando vide Roxas uscire dal dormitorio, camminando verso di lui. E no, non era solo.
-Roxy-chan, lui chi è? Un nuovo commesso-tutore?- chiese Kaori stringendo il suo braccio.
Il biondo sospirò rumorosamente -no. Ciao Riku!-
Quest'ultimo rispose con un sorriso e un cenno della mano, lanciando un piccolo sguardo al rosso che era intento a dondolarsi sulla sedia.
-Volevo chiederti scusa per ieri, è colpa mia se hai pianto-
L'argenteo per qualche secondo tenne la bocca semi-aperta, poi tornò a sorridergli -ma di che ti devi scusare? Non ti preoccupare per quello..solo che ha un certo impatto sentirsi dire certe frasi dopo diciotto anni, ma soprattutto uscite dalla bocca di un ragazzino che dice che sono da parte di mia madre-
Roxas si strinse nelle spalle -scusa lo stesso-
Riku gli patteggiò una spalla, dirigendosi verso il proprio ragazzo. 
Si morse l'interno della guancia, stranamente nervoso: non era ancora abituato a definirlo il proprio fidanzato, gli sembrava ancora tutto irreale. 
Vide Kaori che trascinava di nuovo nel dormitorio il biondino, e mentalmente le augurò la buona fortuna. Sapeva bene com'era amare senza essere ricambiati, anche se ora la fortuna sembrava scorrere dalla sua parte.
Axel lo guardò incuriosito, poi gli regalò un enorme sorriso, iniziando a parlare.
L'argenteo non ascoltò più di tanto quello che stava dicendo riguardo ad alcuni cambi di turno e vari permessi, era troppo concentrato su un'altra cosa.
Osservò quasi ipnotizzato le sue labbra rosee e -ora lo sapeva- morbide. Erano leggermente inclinate all'insù, segno che era di buon umore.
Quando vide la lingua andare ad inumidirle con un rapido gesto, rendendole lucide e ulteriormente invitanti, non riuscì più a trattenersi.
Si guardò velocemente intorno, poi appoggiò le mani sulle spalle del rosso, piegandosi e lasciandogli un semplice ma lungo bacio a stampo, premendo contro le sue labbra.
Axel in un primo momento spalancò gli occhi per la sopresa, in seguito lo ricambiò con altrettanta dolcezza. 
Riku si staccò dopo poco a malincuore. Fosse stato per lui, ci sarebbe rimasto appiccicato per il resto della sua vita. 
Fece per sedersi sulla scrivania, deciso a passare il resto del suo tempo a dare le spalle al rosso per guardare il dormitorio, ma la mano di quest'ultimo afferrò la sua, tirandolo verso di sè.
Preso di nuovo alla sprovvista, il minore gli cadde praticamente addosso. 
-Sei scemo?! Se ti sto seduto in braccio potrebbero fraintendere..- disse arrossendo leggermente, ormai era diventata un'abitudine.
Axel fece spallucce, circondandogli la vita con un braccio.
L'argenteo appoggiò la mano su di esso, rabbrividendo al contatto della propria pelle fredda con quella calda del rosso.
Era così che voleva essere tenuto la sera prima.



"Riku si rigirò nel letto, cercando il punto più caldo della coperta. 
Aveva freddo, anche se non c'era nessuna finestra aperta.
Iniziò a piagnucolare mentalmente, continuando a rigirarsi finchè non si fermò su un fianco, lo sguardo puntato su Axel.
Il maggiore era coperto solo dai pantaloni del pigiama, per il resto era completamente nudo. E in più sembrava stare benissimo, da come sonnecchiava beato.
L'argenteo guardò contrariato la distanza che separava i due letti, poi sospirò. Beato Axel che riusciva a sopportare così bene il freddo. 
Si alzò silenzioso, camminando piano e facendo attenzione a non inciampare da qualche parte. 
Allungò esitante una mano verso il corpo addormentato del rosso, ritraendola subito dopo. Non voleva svegliarlo, ma la tentazione era troppo forte.
Appoggiò la mano sulla sua guancia, sentendo subito la pelle bollente del proprio ragazzo scontrarsi con la propria, ghiacciata come un fiocco di neve. 
La accarezzò teneramente, osservando con un sorriso accennato l'espressione serena del maggiore. Aveva delle ciglia lunghe, che da sveglio rendevano il suo sguardo ancora più sensuale.
Gli zigomi non erano ne troppo marcati ne troppo morbidi, ma mischiati in una combinazione perfetta che li rendeva piacevoli alla vista.
Le labbra invece erano leggermente socchiuse, e a Riku sembrò che ci fosse scritto sopra a caratteri cubitali "BACIAMI".
Strozzò una risata a quel pensiero, dettato dai suoi desideri più nascosti.
Fece scendere lentamente il palmo, fino ad arrivare al petto. 
Gli regalò qualche carezza, inginocchiandosi a terra e appoggiandoci in seguito la testa. Chiuse gli occhi ascoltando il dolce battito regolare di Axel, sospirando. 
Era qualcosa di estremamente rilassante udire quelle pulsazioni alternate, mentre il petto si alzava e abbassava con calma, rendendo ancora più difficile all'argenteo staccarsi.
Lo fece poco dopo a malincuore, dando un ultimo sguardo al maggiore.
Si alzò ritornando silenzioso nel suo letto, nel suo piccolo rifugio congelato, osservando da lontano le braccia da cui voleva tanto essere stretto senza essere più lasciato andare."




Sospirò leggermente, facendo aderire la propria schiena al petto del rosso.
Quest'ultimo appoggiò il mento sulla sua spalla, dandogli un morsetto sul collo e ricevendo in risposta una gomitata.
Soffocò una risata, poi cercò qualcosa di interessante per poter aprire una discussione.
-Per natale e capodanno che si fa?- chiese invece l'argenteo, precedendolo.
-Uhm..per natale penso che verranno i miei genitori, se vuoi puoi passarlo con noi-
Gli occhi del minore si fecero quasi enormi.
-Davvero posso?!-
-Come mai così eccitato? Dopotutto passi tutti i santi natali con la mia famiglia, non mi sembra una novità- disse Axel, ricevendo un'altra gomitata accompagnata da un'occhiataccia da parte di Riku.
-Ma lo sai che adoro tua madre, poi la vedo pochissimo durante tutto l'anno, è normale che sia così contento!-
Il rosso sorrise -facci una statua già che ci sei- 
-Potrei farla, ma non sono molto bravo in queste cose..-
-Ma zitto, che io disegno ancora gli uccelli a mò di culo rovesciato- commentò il maggiore guardando da un'altra parte.
L'argenteo scoppiò a ridere a quella frase, incapace di trattenersi.
-Ma che ti ridi?! E' la verità! Poi hai presente le mani? Ecco, io disegno ancora dei rotondi. Poi i busti sembrano disegnati dalla mia ex-professoressa di geometria- aggiunse sconsolato.
Il minore si piegò in due con le lacrime agli occhi, mentre Axel lo fissava sorridendo. Gli piaceva farlo ridere.
-Aria! Ho bisogno d'aria!- annaspò Riku sventolandosi con le mani. 
Anche il rosso rise, osservando quei buffi gesti.


Passarono la maggior parte del tempo a ridere e discutere apparentemente come amici di vecchia data, ma scambiandosi ogni tanto dolci baci, nascosti da occhi indiscreti. 
Quando l'orario lavorativo giunse al termine, entrambi salutarono Roxas e Kaori, scendendo al primo piano.
-Riku, aspetta un attimo, devo andare in direzione a dire delle cose a Sumi- lo avvisò Axel.
-Fa pure, ti aspetto all'ingresso- rispose sorridendo l'argenteo, incamminandosi verso il posto.
Una donna dalla camminata semplice e leggiadra gli passò affianco, diretta molto probabilmente anche lei verso la direzione. 
Lui si girò per guardarla, rimanendo impalato in mezzo al corridoio. Nonostante avesse un viso molto carino, non gli ispirava per niente simpatia. Il fatto che quello fosse il tipo ideale di donna che era sempre piaciuto ad Axel non aiutava.
Un corpo minuto nascosto dagli abiti, una statura piccina e due occhi così grandi e profondi da farti intenerire in meno di due nanosecondi. 
Gli vennero i brividi, ricordando con una fitta al cuore una frase detta da Axel il secondo anno di superiori.
"-Ehi Rì, hai presente quella ragazza piccolina della seconda C? Penso..che mi piaccia. Non potresti darmi una mano? Non so come dichiararmi!"
Menomale che alla fine lei era già fidanzata e felice per i fatti suoi.
Era molto egoistico, ma non poteva non esserne compiaciuto.
Qualcosa nell'aria non quadrava.
Strinse i pugni, correndo anche lui verso la direzione, fermandosi quando vide Axel e la donna fermi davanti alla porta.
Si nascose dietro l'angolo di un muro, cercando di ascoltare la loro discussione.
-Quindi..perché non usciamo insieme?- disse lei con un sorriso.
Riku sgranò gli occhi. Un appuntamento?
Sperò con tutto il cuore che quella maledetta istrice rifiutasse l'invito, ma sembrò che quella sua aura di speranza venne inesorabilmente spezzata.
-Mi va bene, per quando?- chiese il rosso, mozzando il fiato all'argenteo nascosto dietro al muro.
Aveva veramente accettato? L'aveva veramente fatto?
Il diciottenne si lasciò scivolare con la schiena appoggiata al muro, finendo per sedersi sul pavimento.



Axel svoltò l'angolo, trovando Riku seduto per terra con l'espressione imbronciata. 
Corrugò la fronte, inginocchiandosi davanti a lui. 
-Che hai?-
L'argenteo sembrò accorgersi solo in quel momento della sua presenza, preso com'era dai suoi pensieri. 
Osservò il maggiore per qualche secondo, finchè non gli tornò alla mente l'immagine di un piccolo Axel inginocchiato nello stesso modo, intento ad asciugargli il viso con le dita.
Sentì le lacrime montare su in automatico, ma cercò di trattenersi. 
Il rosso fissò gli occhi verde-acqua di Riku, completamente lucidi. Non sapeva che cosa fosse successo, ma la prima cosa che fece fu abbracciarlo stretto. 
Il minore si lasciò stringere, mentre sentiva qualcosa di umido percorrergli con una lentezza esasperante la gote.
Aveva paura. Paura che la donna che poco prima aveva chiesto un appuntamento al suo ragazzo potesse essere meglio di lui.
"Dopotutto però gli sono sempre piaciute le donne..poi stiamo insieme neanche da un giorno, non sarebbe così strano che ci ripensasse".
Riflessioni simili si rincorrevano tra di loro nella sua testa, sbattendo l'una con l'altra, cercando di aggiungere alla paura un pizzico di confusione.
-N-non è niente, non farci caso!- esclamò invece, forzando un sorriso mentre con le maniche della propria felpa andava a raccogliere le poche lacrime che erano sfuggite al suo controllo.
Axel dovette trattenersi dal tirargli una testata.
-Se non avevi niente, a quest'ora eri all'entrata aspettando solo di saltarmi addosso. Ora dimmi che ti prende- disse secco e preciso. Non gli piaceva girare intorno alle cose, e Riku lo sapeva.
-Ho detto che non è niente! Solo..un piccolo crollo, tutto qua- ribattè l'argenteo alzandosi, un sorriso plastificato in volto.
Il maggiore lo guardò, scuotendo la testa e camminando fianco a fianco con lui.
Si stava seriamente chiedendo a cosa fosse dovuto quel crollo.






Note dell'autrice: volevo postarlo dopo cinque giorni, ma purtroppo domani starò tutto il sacrosanto tempo a zonzo durante il pomeriggio e la sera dovrò uscire, idem la domenica. Dato che non voglio sforare con la pubblicazione del capitolo, ta dan! Eccolo qua.
Non sono molto soddisfatta di quello che ho scritto, devo essere sincera TwT Non so, dite la vostra, io intanto vi do appuntamento al prossimo capitolo, cieeo! :3

 
  
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