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Autore: oceanodiperle    05/10/2013    0 recensioni
distrattamente finisco con il piede su una pozza d’acqua e scivolo a terra, sporcando con il liquido del mio bicchiere l’abito elegante di un ragazzo che mi è di spalle, che stava tranquillamente conversando, ma appena sentì quella sostanza fredda sulla sua schiena si girò verso chi aveva provocato quel danno, me. [...]- “Ti va di ballare?” Non mi da il tempo di annuire, che subito mi tira a se. Non avrei neanche potuto dirgli di no, gli ho sporcato la giacca e deve stare tutta la serata con quell’indumento addosso, ballare con lui è il minimo che possa fare per farmi perdonare. [...] “E’ bellissimo il vestito che indossi.” [...] - “Hai un buon profumo.” Mi sussurra avvicinando le labbra all’orecchio. Io rimango in silenzio. “E…sei bellissima.” Il mio cuore batte forte dentro di me e non ho idea di cosa fare.
Poggia molto lentamente le labbra sul mio collo, forse per non farmi sobbalzare a quel tocco, dove lascia un bacio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Stole my heart.

Capther one.

Finalmente ho finito il mio ultimo anno di liceo e adesso sono al ballo di fine anno. Indosso un vestito rosa, molto semplice, dal top con delle bratelline senza alcuna fantasia per finire con una gonna ricoperta da un velo. I miei compagni hanno deciso che al nostro ballo possono entrare anche esterni, cioè persone che non frequentano la nostra scuola, ritengono che sia più facile trovare la propria anima gemella, anche se la maggior parte ha già il fidanzato. Io no, mi sono lasciata da poco con il mio ex ragazzo, Brian, mentre Corinne, la mia migliore amica è fidanzata da un mese con Austin, frequenta la nostra scuola ma era in una sezione diversa. Mi sto dirigendo verso il bar, per posare sul bancone il mio bicchiere mezzo vuoto.
Stavo per posarlo, ma distrattamente finisco con il piede su una pozza d’acqua e scivolo a terra, sporcando con il liquido del mio bicchiere l’abito elegante di un ragazzo che mi è di spalle, che stava tranquillamente conversando, ma appena sentì quella sostanza fredda sulla sua schiena si girò verso chi aveva provocato quel danno, me.
Mi sorride, come se ha trovato una piccola bimba smarrita nel centro commerciale che disperatamente cerca la sua mamma, mi sento stupida. Mi porge una mano per alzarmi. Ha gli occhi azzurri come l’oceano, dei capelli castani leggermente disordinati e molto alto rispetto a me. Indossa una camicia dove su di essa, scende una cravatta nera, una giacca nera, dei pantaloni neri e delle scarpe eleganti.
Accetto la sua mano e ritorno in piedi.
- “Scusami, mi dispiace. Sono un’imbranata.”
Si mette a ridere.
- “Tranquilla, non fa niente.” Gli sorrido e mi giro per andarmene, non volevo più vederlo per tutta la serata, avevo fatto la mia figura e continuare ad incontrarlo non mi avrebbe aiutato a dimenticarla.
- “Aspetta.” Mi dice afferrandomi dal polso. Mi giro verso di lui per vedere cosa vuole.
- “Ti va di ballare?” Non mi da il tempo di annuire, che subito mi tira a se. Non avrei neanche potuto dirgli di no, gli ho sporcato la giacca e deve stare tutta la serata con quell’indumento addosso, ballare con lui è il minimo che possa fare per farmi perdonare.
- “Come ti chiami?” Mi chiede, mentre ci muoviamo al ritmo di un lento.
- “Alison.”
- “Piacere, io sono Louis.”
- “Q-quanti anni hai?” La sua altezza mi spinge a credere che è un esterno.
- “Ventuno.”
- “Quindi…sei un esterno.”
- “Si, sono venuto con un ragazzo che frequenta questa scuola. Tu invece, ne hai diciotto, giusto?”
- “Si.”
- “E’ bellissimo il vestito che indossi.” Dice sorridendomi.
- “Grazie.” Rispondo con un tono sottile, sono una ragazza molto timida, lo sono in ogni occasione, me ne sto sempre in disparte, sono gli altri che vengono da me e cercano di farmi sciogliere.
Poggia una mano sul mio fondoschiena e mi avvicina di più a se. Posa il mento sulla mia spalla e inizia ad annusare il profumo che mi ero spruzzata per questa sera, alla vaniglia.
- “Hai un buon profumo.” Mi sussurra avvicinando le labbra all’orecchio. Io rimango in silenzio. “E…sei bellissima.” Il mio cuore batte forte dentro di me e non ho idea di cosa fare.
Poggia molto lentamente le labbra sul mio collo, forse per non farmi sobbalzare a quel tocco, dove lascia un bacio. Riavvicina le labbra al mio orecchio e nuovamente mi sussurra: “Dammi il tuo numero.” Io non dico nulla. Devo darglielo? L’ho appena conosciuto. Se non è un tipo affidabile?
- “Ti prego.”
Non mi da il tempo di dare una risposta, che estrae subito il suo cellulare dalla tasca. Detto il mio numero confusa, non so cosa sto facendo e perché lo sto facendo.
Mentre inserisce il telefono in tasca, io guardo l’orologio appeso a una parete dell’enorme sala, sono le due e devo andare via, i miei genitori mi vogliono a casa.
- “Devo andare.”
- “Dove?”
- “A casa.”
- “Come ci vai?”
- “A piedi, abito qui vicino.”
- “Sei impazzita? E’ tardi ed è buio.”
Sospiro.
- “Ti accompagno io.”
- “No, stai tranquillo.” Ignora le mie parole e mi prende una mano per portarmi via.
- “Andiamo.”

Mi guida verso la sua auto, parcheggiata dietro una siepe. E’ ben curata, sia all’esterno che all’interno. Non ha una riga, pulita e splendente. All’interno non è per niente rovinata, sembra nuova, deve essere uno di quei ragazzi che tiene molto alla propria auto.

Accende il motore e mi chiede indicazioni per arrivare al mio appartamento. Ho “accettato” un passaggio da un perfetto sconosciuto, spero che vada tutto bene.
 - “Ora che hai finito la scuola…quali sono i tuoi obbiettivi?” Mi chiede mentre è concentrato alla guida.
 - “Beh…non saprei. Mi piace la danza e ho finito anche lì…quest’anno ho preso il diploma. Mi piacerebbe molto insegnare o ballare per qualcuno, come in delle crociere, essere presa in una compagnia. Quest’estate farò dei corsi di perfezionamento.
- “Mi piacciono le ballerine.” Dice con un sorriso malizioso, mentre continua a tenere lo sguardo sulla strada. Io non posso fare altro che mettermi a ridere.
- “Tu…invece…cosa fai?”
- “Sono un calciatore, gioco per il Doncaster.”
- “Davvero?” Gioca nella squadra della mia città.
- “Si. Ma sono entrato da poco, ancora non mi conosce nessuno.”
- “Ah capisco. Beh…complimenti.”
- “Grazie.”
- “Emh…siamo arrivati.” Dico per non fargli sorpassare con la macchina il mio appartamento.
- “Non devi ringraziarmi.” Gli sorrido.
Scendiamo entrambi dalla macchina e fa il giro per venire verso di me.
- “E’ stato un piacere.” Mi sussurra, mentre mi lascia un bacio caldo sulla guancia.
 
                                                                                         ***
Sono nella mia camera da letto, la prima cosa che faccio è togliermi quelle dolorose scarpe e cammino scalza per la stanza, per prendere sotto il cuscino il mio pigiama rosa. Il rosa è il mio colore preferito, quasi ogni oggetto è rosa, se c’è qualche oggetto di rosa in giro, quello mi appartiene. Tolgo delicatamente i ferrettini che tengono fermi i miei capelli biondi in uno scignon e li lascio cadere sulle mie spalle. Ho gli occhi verde e scuro e le labbra rosa carnose, sono magra e alta, non eccessivamente alta, ma come le ragazze della mia età, ma non mi ritengo affatto bella. L’unica cosa che amo di me, sono i miei capelli. Sono morbidi, sottili, lunghi e lisci. Molte persone li desiderano, spesso mi fanno i complimenti, in più mi ripetono sempre che ho un bel colore, un colore raro.
Libero il mio corpo dal vestito che indosso e infilo il pigiama.
Mi sto struccando nel bagno, facendo accarezzare il mio viso dal batuffolo di cotone con il liquido struccante. Mi vibra il telefono, che interrompe quello che stavo facendo. E’ Corinne:
“Dove sei?” Merda. Non l’ho avvisata prima di andarmene, ero troppo presa da Louis, il fatto che ero nella macchina di uno sconosciuto mi mandò in confusione. Spero che ora non se la prenda.


“Scusa, sono andata via. Mi sono dimenticata di avvisarti. Mi dispiace.”


“Sei andata via sola?


“No, poi ti spiego.”
                                                                                                                 ***
Sono ancora nel letto, mezza addormentata, cioè, sono sveglia, ma sto stando ancora un po’ con gli occhi chiusi, il mio cellulare vibra e questo mi costringe da aprirli per vedere chi è.


“Buongiorno bellissima, sono Louis. x”


Sposto lo sguardo dal telefono, per ragionare su chi possa essere, la mattina appena alzata non capisco niente, sono sempre confusa, il mio sguardo cade sul vestito rosa che indossavo ieri. Ah, ci sono. E’ il ragazzo che ho conosciuto al ballo.


“Buongiorno :)”


Tolgo le coperte dal mio corpo e mi alzo dal letto per andare a fare colazione. Il cellulare vibra di nuovo.


“Che stai facendo? x”


“Sto andando a fare colazione…tu?”


“Sono nello spogliatoio, tra poco ho un allenamento.”


Vado in cucina e trovo mio fratello maggiore, Zayn,  davanti la tv, mentre i miei sono usciti a fare shopping. Non sapendo cosa rispondergli, fingo di interessarmi all’argomento.


“Hai una partita?”
Prendo due fette biscottate, dove spalmo sopra della nutella. Porto il piattino con sopra le fette biscottate sul tavolino da tè davanti il divano dove è seduto Zayn.


- “Dove sei stata ieri sera?” Mi chiede. Lui è molto geloso e protettivo nei miei confronti, si preoccupa per me e quando mi vede che mi vesto o che mi trucco, mi chiede sempre dove sto andando. Ieri non ha potuto chiedermelo per che era uscito prima di me.
- “Al ballo di fine anno.”
- “Chi ti ha riaccompagnato poi qui?”
- “Corinne.” Era venuta a prendermi a casa per andare al ballo e mi avrebbe dovuto riaccompagnarmi, ma avendo capito che lei  voleva restare ancora, decisi di non disturbarla. Se gli avessi detto che mi aveva accompagnato un ragazzo che avevo conosciuto al ballo mi avrebbe fatto la predica: “E’ pericoloso, potrebbe stuprarti…” e bla, bla, bla, le solite parole.


“Si, tra due giorni.”
-“Chi è?” Mi chiede quando sente vibrare il mio cellulare.
- “Corinne.”
Odio mentirgli, ma non ho altra scelta.
“Buona fortuna :)”             


“Grazie. Ah, stasera ti porto fuori a cena.  xx”


“Ma io…stasera sono occupata…”


“Non era una domanda, perciò vedi come devi liberarti dai tuoi impegni per essere libera per me, ora devo andare in campo, a stasera. ;) x”


Che tipo…bastardo. Pretende tutto. Scommetto che è anche testardo, ma non credo che lo sarà quanto me. Stasera gliela do vinta. Invio un messaggio a Corinne:


“Ehi, ho avuto un imprevisto, stasera non posso uscire, rimandiamo a un altro giorno, scusa. :)”


Ho appena finito di mangiare le mie fette biscottate, mi alzo dal divano per andare in camera a vestirmi.


- “Dove vai?”
- “Quanto rompi Zayn! A vestirmi.”
- “Non usare quel linguaggio con me, sono più grande.”
Mimo con una vocetta stupida la sua ultima frase e salgo le scale.
Appena entro in camera Corinne mi chiama, avrà letto il messaggio e vuole più spiegazioni.

- “Ciao.”
- “Mi spieghi che ti prende? Te ne vai dal ballo senza avvisarmi, oggi dovevamo uscire e mi mandi un messaggio con scritto che non puoi, guarda che a me non piace essere scaricata ogni volta eh!”
- “Corinne, calmati! Non avevo alcuna intenzione di scaricarti, lasciami spiegare!”

Sento che sospira. “Ieri… mentre poggiavo il mio drink sul bancone, scivolo su una pozza d’acqua cadendo a terra e sporco la giacca di un ragazzo con la mia cocacola.”
- “Che figura di merda, era un esterno?”
- “Si.”
- “Doppia figura di merda.”
- “Mi ha aiutato ad alzarmi e…mi ha chiesto di ballare.”
- “Oddio! Hai accettato?!”
- “Non mi ha dato neanche il tempo di rispondere, quindi…si.”

Sento la porta sbattere contro la parete, è Zayn che stava origliando attraverso la porta chiusa, mi guarda con uno sguardo arrabbiato.
- “Con chi hai ballato?!


Spazio autrice: 
Saaalve, allora, non so se continuare questa fan fiction, perchè già ne ho da continuare due, ed è un grande impegno, perciò fatemi sapere in una recensione se siete interessati alla continuazione, perchè se non piace, eviterò di continuare a scriverla. :)
Grazie per la lettura:)
  
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