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Autore: oceanodiperle    05/10/2013    0 recensioni
distrattamente finisco con il piede su una pozza d’acqua e scivolo a terra, sporcando con il liquido del mio bicchiere l’abito elegante di un ragazzo che mi è di spalle, che stava tranquillamente conversando, ma appena sentì quella sostanza fredda sulla sua schiena si girò verso chi aveva provocato quel danno, me. [...]- “Ti va di ballare?” Non mi da il tempo di annuire, che subito mi tira a se. Non avrei neanche potuto dirgli di no, gli ho sporcato la giacca e deve stare tutta la serata con quell’indumento addosso, ballare con lui è il minimo che possa fare per farmi perdonare. [...] “E’ bellissimo il vestito che indossi.” [...] - “Hai un buon profumo.” Mi sussurra avvicinando le labbra all’orecchio. Io rimango in silenzio. “E…sei bellissima.” Il mio cuore batte forte dentro di me e non ho idea di cosa fare.
Poggia molto lentamente le labbra sul mio collo, forse per non farmi sobbalzare a quel tocco, dove lascia un bacio.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capther two.
 
Attacco il telefono e lo poggio sul letto.
- “Quante volte ti ho detto che non devi origliare?!” Gli urlo.
- “Non credi invece, che sia meglio che origli? Oggi origliandoti, scopro che hai ballato con una persona che non conoscevi, domani non origlierò e magari ti starai già scopando qualcuno!” Mi urla anche lui.
- “Zayn, non sono più una bambina! Devi lasciarmi in pace!”
- “No Alison, non posso.” Il suo tono di voce si abbassa.
- “Perché?”
- “Perché…sei mia sorella e sei bellissima, chiunque potrebbe avvicinarsi a te con cattive intenzioni. Io non voglio che qualcuno ti faccia del male.”
Lui ha sempre avuto molto coraggio nel dirmi le cose, spesso mi dice che ha paura di perdermi, che non saprebbe cosa farebbe senza di me. Non litighiamo mai, quando eravamo piccoli si, ma adesso no, solo quando diventa geloso di me.
Si avvicina a me per abbracciarmi, io poggio la testa sul suo petto e me la bacia.
- “Allora…con chi hai ballato?” Mi sussurra con un tono dolce, sa che quando si rivolge in modo carino con me ottiene quello che vuole.
- “Si chiama Louis.”
- “Era un esterno?”
Annuisco.
- “Cosa? Quanti anni ha?” Alza leggermente la voce.
- “Zayn, non ricominciare. Ventuno.”
- “Ventuno anni! Ma sei uscita fuori di testa?!”
- “Non ti dico più niente!”
- “Va bene, continua.”
- “E…mi ha accompagnato…lui…a casa…ieri.”
- “Aspetta, cosa?!” Si stacca velocemente dall’abbraccio, si è arrabbiato molto, gli pulsa una vena sulla fronte.
- “Si. E stasera mi ha invitato ad uscire.”
- “E tu credi di andarci? Beh, ti sbagli di grosso. Mi hai anche mentito.”
- “Ho diciotto anni, posso fare quello che voglio!”
- “Io venti, sono più grande di te e posso decidere per te.”
- “Smettila di vantarti ogni volta che sei più grande di me! E’ così irritante!”
- “Può darsi, ma tu stasera rimarrai a casa.”
- “Questo lo dici tu.”
- “Quello che dico io è quello che farai.”
Lo abbraccio per provare a calmarlo.
- “No, non mi toccare.”
Lo stringo ancora di più.
- “Sc-scusa…se ti ho mentito.” A quelle mie parole anche lui lega le braccia intorno al mio corpo.
- “Non devi farlo più…ok?”
Annuisco.
- “Stasera posso uscire con Louis?”
- “No.”
- “Dai, ti prego.”
Sospira.
- “Va bene, ma devi farmelo conoscere prima.”
- “Grazie.” Gli do un bacio sulla guancia.
I miei genitori appoggiano Zayn e gli dicono di continuare a comportarsi così. Mi hanno praticamente affidata a lui, credono che conosce benissimo come sono gli adolescenti di oggi e i vari pericoli. E’ come se avesse il “potere” su di me. Decide per me. Mi protegge, si prende cura di me. Quando chiedo ai miei se posso fare una cosa, mi rispondono sempre “chiedi a Zayn” se lui risponde no, è no, a meno che non riesco a convincerlo. Ho dei genitori che ragionano in modo strano, lo so, ma non posso farci niente. Inoltre a lui è consentito tornare a casa quando vuole, mentre io sono costretta a ritornare alle due, eccezionalmente alle tre, però se esco con Zayn, posso rientrare quando rientra lui. Zayn non è mio fratello di sangue, mia madre è solo mia madre, mentre mio padre è il padre di entrambi. Sua madre morì d’infarto quando era piccolo, nostro padre sposò mia madre e nacqui io. Ma Zayn chiama anche mia madre mamma, perché alla fine è stata lei a crescerlo, per mia madre tra noi due, quasi non c’è differenza.
- “Adesso vestiti.”
- “Si.”
- “Io scendo.”
Aspetto che se ne va e chiude la porta per mandare un messaggio a Corinne. Mi siedo sul letto e prendo il cellulare:
“Scusa, era entrato Zayn in camera mia. Ci vediamo domani e ti racconto, va bene?”  Lei conosce Zayn e sa che quando dico “c’era/ c’è Zayn” capisce che mi sta sgridando su qualcosa, o facendomi una scenata di gelosia, lei essendo la mia migliore amica, ne è assistita a molte e sa come diventa quando si arrabbia. Corinne mi ha risposto:
“L’avevo capito, è successo qualcosa?”


“Domani ti racconto tutto.”


                                                                                                                         ***
I miei genitori sono rientrati dalla loro giornata di shopping, con tantissime buste alle mani. Zayn è sopra che sta facendo un doccia, mio padre guarda il telegiornale e mia madre cucina, ne approfitto per parlarle.

- “Mamma?”
- “Dimmi tesoro.”
- “Emh, senti, visto che sono diventata abbastanza grande, dovrei avere un po’ più di libertà, non credi?”
- “Che vorresti dire?”
- “Zayn è troppo possessivo, a volte mi sento soffocare.”
- “Alison, ne abbiamo già parlato.”
- “Ma…”
- “Niente ma! Tuo fratello è l’unica persona che può tenerti al sicuro, se non esistesse lui, adesso non andresti da nessuna parte, hai già molta libertà grazie a lui.”
- “Ho diciotto anni! Come ve lo devo far capire? Sono un’adulta!”
- “Mamma, lasciala stare me ne occupo io.” Dice Zayn mentre mi prende da un polso per portarmi via. Ha i capelli umidi e un odore buonissimo.
- “Lasciami Zayn!” Dico tirando il mio polso dalla sua mano. A quel punto mi prende in braccio e mi poggia su una spalla. Lui è fortissimo ha i muscoli enormi, riesce a sollevare qualsiasi cosa.
- “Lasciami ho detto!” Dico mentre agito le gambe.
Mi porta in camera e chiude la porta a chiave, che toglie dalla fessura e inserisce in tasca, per evitare che possa scappare. Mi fa sedere sul letto e lui si siede accanto a me.
- “Gli stavi dicendo che sono troppo protettivo con te, vero?”
Abbasso lo sguardo senza dire niente.
- “Rispondi.”
- “Si.”
Sospira.
- “Noi lo facciamo per il tuo bene.”
- “Ma state esagerando!”
- “Vieni qui.” Mi avvolge tra le sue braccia.
- “Zayn, io mi sento come se non potessi respirare, mi sento in una prigione.”
- “Facciamo un patto.”
A quelle parole fisso con i miei occhi verdi, i suoi intensi color nocciola.
- “Cercherò di darti un po’, ma giusto un po’ di più libertà, però tu devi promettermi una cosa, devi dirmi sempre la verità, dove vai, quando vai, con chi sei e cosa fai. Non devi nascondermi niente.”
Sorrido.
- “Davvero?”
- “Si. Però se mi dici bugie perderai completamente tutta la mia fiducia e avrai meno libertà di quanta ne avevi adesso.”
- “Grazie Zayn, grazie davvero.”
Mi da un bacio sulla guancia, mi prende la mano e mi fa alzare dal letto. Estrae dalla tasca la chiave della mia camera per aprire la porta e ritorniamo in cucina.
- “L’hai calmata?” Dice mia madre di spalle mentre cucina e non si è accorta che ci sono anche io.
- “Si.”
- “Mamma, ci sono anche io.”
- “Sedetevi a tavola che è quasi pronto.” Dice ignorandomi.
                           
                                                                                                                        ***
Sono le sette e quarantacinque, Louis dovrebbe arrivare a momenti.
Zayn entra nella mia camera, capisce che mi sto per vestire per il mio appuntamento.
- “Sai che devi mettere un jeans e una maglietta vero?”
- “Io veramente avevo pensato a…” Non mi lascia finire la frase.
- “No.”
Sbuffo.
Esce dalla mia camera.
Rimetto nel cassetto la maglietta con le bratelle che avevo preparato sul letto per indossarlo e prendo una maglietta fucsia a maniche corte, a cui abbino un jeans. Indosso i vestiti che avevo scelto e delle All star bianche.                                                                                        
                                                                                                                    ***
Dopo aver messo un po’ di trucco, scendo sotto per aspettare Louis. Gli mando un messaggio:
“Ti dispiace entrare in casa? Mio fratello vorrebbe conoscerti, altrimenti non mi lascia uscire.”
Lo metto in tasca e vado nel soggiorno, dove si trova Zayn.
- “Fammi vedere.” Dice, deve vedere come mi sono vestita e darmi il consenso per uscire così.
Mi posiziono davanti a lui e mi squadra dalla testa ai piedi.
- “Si, puoi andare.”
Intanto Louis mi ha risposto, prendo il cellulare dalla tasca e apro il messaggio.
“Emh…si…certo.” Da come l’ha scritto deduco che si vergogna.
- “Alison?” Mi chiama Zayn.
- “Si?”
- “Promettimi che se succede qualcosa mi chiami subito, io verrò da te.”
- “Te lo prometto.”
Il campanello suona, deve essere lui.
- “E’ lui?”
- “Credo di si.”
- “Fallo venire qui.”
Mi dirigo verso l’ingresso e apro la porta.
- “Ciao.” Mi sorride.
- “Ciao. Entra.” Dico timidamente. “Emh..mio fratello è di là.”
Raggiungiamo la stanza dove si trova Zayn, appena vede Louis si alza dal divano.
- “Piacere, Zayn.” Gli sorride.
- “Piacere, Louis.” Ricambia il sorriso.
- “Allora…buona serata.”
- “Grazie.” Rispondo.
- “Ti raccomando.” Dice a Louis. Ed ecco la mia prima figura di merda, ho fatto in tutti i modi per cercare di non sembrare una bambina, ma mio fratello ha smontato tutto.
- “Tranquillo.” Gli sorride Louis, per rassicurarlo.
- “Torna presto, Alison.”
- “Sii.” Dico stufata
 
                                                                                                                   ***
Mi apre lo sportello della macchina, aspetta che entro e lo chiude. Fa il giro ed entra anche lui.
Mentre accende il motore gli dico:
- “Scusa se mio fratello rompe.”
- “Non è stato fastidioso.” Mi sorride.
- “Invece si.”
- “E’ protettivo nei tuoi confronti?”
- “Molto.”
- “Fa bene.” Si mette a ridere e fa scappare un piccolo sorriso anche a me.
- “Non dovresti appoggiarlo.”
- “Evidentemente ci tiene a te.”
- “Beh, si. Dove stiamo andando?” Cerco di cambiare argomento.
- “Ora vedrai.”
Sospiro e guardo dal finestrino.
- “Domani che farai?” Mi chiede.
- “Vedrò la mia migliore amica, oggi l’ho scaricata per il tuo invito e si è arrabbiata moltissimo.” Sorride.
- “Mi odierà adesso.”
- “No, non preoccuparti.”
E’ difficile tenere per me una conversazione, a fatica riesco a rispondere, la mia timidezza mi blocca tutta, non riesco a parlare e mi sforzo tantissimo per nascondere almeno un briciolo della mia timidezza.
- “Siamo arrivati.”
Parcheggia vicino l’entrata, spegne il motore e scende dalla macchina, fa il giro e viene ad aprirmi lo sportello, aspetta che esco e lo chiude.
Mi prende una mano e la stringe nella sua, guidandomi all’entrata del locale. Ci accolgono due camerieri che ci portano ad un tavolo. Il locale è davvero bellissimo, particolare, molto colorato. E’ enorme ed è pieno di gente.
- “Ti piace questo posto?”
Mi chiede mentre vede che lo sto osservando in ogni minimo particolare.
- “Si.” Rispondo con la mia solita voce timida.
Una cameriera ci lascia il menù sul tavolo, che sembra un libro. Sono elencate tantissime pietanze, io non sono una che mangia molto, solo a leggerle mi viene il volta stomaco. Non amo mangiare, quando vedo enormi quantità di cibo mi viene da vomitare.
- “Hai scelto?” Domanda.
- “Si.”
Louis fa segno alla cameriera di avvicinarsi per prendere le nostre ordinazioni.
- “Ditemi.” Si presenta con un blocchetto in mano e la penna.
 
                                                                                                                       ***
Louis si impressionò del poco cibo che avevo ordinato, che poi anche lui aveva ordinato una cosa simile, quindi non avrebbe dovuto parlare.
- “C-come è andato l’allenamento?” Gli chiedo timidamente, non volevo che fosse sempre lui a farmi domande nella speranza di farmi dire qualcosa.
- “Bene, anche se è stato un po’ stancante. Tu che hai fatto?”
- “Niente…sono stata a casa ad ascoltare un po’ di musica e a navigare su internet.”
- “Che musica ascolti?”
- “Taylor Swift.”
- “E’ molto brava, mi sembra di aver capito che il suo ultimo album si chiama ‘red’ giusto?”
- “Si.”
La cameriera arriva con le nostre ordinazioni.
Intanto mi arriva un messaggio da parte di Zayn, la vibrazione del mio telefono la sentì anche Louis.
- “Scusa, devo rispondere.”
- “Fai pure.”
“Ehi, tutto bene? x”


“Si :)”


Metto il telefono in tasca.
- “Era tuo fratello?”
- “Si.”
- “E quando sei fidanzata come si comporta?”
- “Dipende. Intanto mi chiede di farglielo conoscere, poi lui già dalla prima volta che lo vede riesce a capire se è un tipo affidabile e tutto il resto.”
- “E ha sempre ragione?”
- “…si.”
- “Ti è capitato di fidanzarti con un ragazzo che non era affidabile e lui ti aveva avvisato?”
- “Si e aveva ragione.”
- “Ti va di raccontarmi qualcosa?”
- “C-certo.” Non riesco a credere a me stessa, non mi sono mai aperta a una persona che conosco da poco così tanto. Forse…Louis riesce a mettermi a mio agio. “Lui era uno di quei ragazzi tanto popolare, conosciuto da tutti e conosceva tutti. Era molto testardo e riusciva ad ottenere ciò che voleva, se non ci riusciva alzava le mani, prendeva a pugni le persone, è stato più volte in questura. Una sera un suo amico ci provò con me, quando se ne accorse si mise a picchiarlo a sangue, chiunque si sarebbe avvicinato a me avrebbe fatto la sua fine. Otteneva le cose con la violenza e non doveva essere disobbedito. Ero innamorata di lui, ma allo stesso tempo terrorizzata. Zayn mi ripeteva sempre che dovevo lasciarlo, che non era un bravo ragazzo, mi urlava contro, ma io gli dicevo che lo amavo troppo e non potevo lasciarlo, così lui non mi parlò per un mese. Quando mi accorsi che era troppo violento, decisi di allontanarmi da lui, avrebbe fatto del male anche a me. Mentre eravamo in giro, gli dissi con parole dolci, che non poteva continuare tra noi due, cercando di non suscitare rabbia, ma fallii, mi strinse molto forte il polso dicendomi che non mi avrebbe lasciata andare, i suoi occhi erano pieni di rabbia e mi facevano paura. Io gli dissi che non ero più innamorata di lui, anche se in realtà non era vero, perché io ero molto innamorata di lui, nonostante i suoi difetti, con me si comportava in un modo diverso rispetto agli altri. A quelle mie parole mi tirò uno schiaffo dicendomi che sapeva che non era vero, che ero sua e dovevo fare ciò che diceva lui, cercavo di liberarmi dalla sua presa, la mano che mi stringeva il polso. A quel punto spunta mio fratello, da lì capii che mi aveva seguito di nascosto a tutti i miei appuntamenti e che mi controllava, gli urlò  di lasciarmi subito, mentre si avvicinava verso di noi. Il mio ex gli aveva detto che doveva farsi i fatti suoi mentre stringeva ancora di più il mio polso, spingendomi ad urlare di dolore e mi fece mettere a piangere. A quelle mie reazioni Zayn mi tirò forte verso di lui per sciogliere quella presa fortissima e gli dice arrabbiatissimo che mi aveva fatto male e che era un bastardo, cominciano a prendersi a pugni, mentre io cercavo di dividerli, hanno smesso quando arrivarono due persone che sentirono le mie suppliche rivolte a loro per farli smettere. Zayn tornò a casa pieno di lividi per colpa mia, non sapevo cosa fare oltre che a chiudermi in camera per piangere per ciò che era stato fatto a mio fratello. Anche se lui mi diceva di non piangere, ma io non riuscivo. Ha nascosto per settimane ai miei genitori i lividi sul suo corpo altrimenti io sarei finita nei guai e non sarei più uscita. La cosa che mi affligge è che ancora oggi penso che per salvarmi lui si è fatto del male. Mi si spezza il cuore quando penso che quando mi avvisava io lo ignoravo.
- “Non sai quanto mi dispiace Alison.” Mi carezza una guancia. “Per questo…lui è così protettivo.”
- “No, lo era già, solo che quando successe questo lo diventò ancora di più.”
- “Se posso fare qualcosa per te, non esitare a chiedere.”
- “Grazie, ma tanto è stato tempo fa, ora sto bene.”
Abbiamo finito le nostre pietanze e Louis chiede il conto.


                                                                                                                 ***
Louis mi ha portato in un parco bellissimo, si stente l’odore dell’erba fresca e il profumo de fiori, il cielo è bellissimo pieno di stelle che  ci illuminano. Mi fa sedere sul prato e mi toglie la borsa, poggiandola accanto a me. Lui si siede dietro di me, aprendo le gambe per tenerci il mio corpo al loro interno facendomi poggiare la schiena sul suo petto, sposta i miei lunghi capelli biondi da un lato, e infine mi abbraccia da dietro incrociano le mani sul mio ventre. Comincia a lasciarmi degli umidi baci sul collo, salendo fino all’orecchio per sussurrarmi: “Io spero di farti stare bene.” I baci e le sue parole mi fanno rabbrividire.
Porta il suo volto sulla mia spalla, per darmi un bacio sulla guancia, rabbrividisco di nuovo. Scioglie le mani che erano incrociate sul mio ventre e posa due dita sotto il mio mento per girare il mio volto verso di lui. Fissa le mie labbra e lentamente si avvicina. Il mio cellulare squilla.


Twitter: https://twitter.com/upallnightx_
  
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