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Autore: liserc    01/04/2008    13 recensioni
Ho cercato di racchiudere in questa one-shot i principali cambiamenti di James e Lily in sette anni.. Sperando che sia riuscito bene.

Al primo anno lui era uno dei tanti ragazzini scalmanati, forse un po’ più degli altri
Lei, invece, era una bambinetta diligente e studiosa: proveniva da una famiglia Babbana, voleva ad ogni costo far capire a quel mondo sconosciuto quanto lei potesse valere.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: James/Lily
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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James 'N Lily: Crescita.

Primo Anno:



Al primo anno lui era uno dei tanti ragazzini scalmanati, forse un po’ più degli altri…

Era piccolo per la sua età, magro e smilzo, ma non particolarmente alto.

Alcuni alunni più grandi lo prendevano in giro per quei buffi occhiali rotondi che portava sul naso.

I capelli spettinati, che lui scombinava con la mano fin troppo spesso, non erano poi nulla di speciale, per le bambine e le ragazzine della scuola.

Gli occhi color nocciola si perdevano nella folla, irriconoscibili.

L’unica cosa che rendeva James Potter conosciuto a tutti gli studenti, era il suo ridicolo modo di mettersi in mostra, quasi si credesse una divinità in terra.

Ed effettivamente, anni più tardi, molti l’avrebbero considerato così.



Lei, invece, era una bambinetta diligente e studiosa: proveniva da una famiglia Babbana, voleva ad ogni costo far capire a quel mondo sconosciuto quanto lei potesse valere.

I suoi capelli rossi erano un segno particolare, non molti avevano capelli di quel colore così acceso… E forse questo era uno degli argomenti preferiti dei ragazzi, quando decidevano di prenderla un po’ in giro.

Gli occhi verdi erano anch’essi particolari, quasi unici, e veramente magnifici: grandi e curiosi, gli occhi di una bambina che deve ancora crescere molto.

Camminava nei corridoi sola, schiacciata contro il muro, per non attirare l’attenzione.

La borsa le pendeva da un lato, pesante per una bambina così gracile.



Lui, al primo anno, non pensava ancora a lei. Era più preoccupato a trovarsi degli amici. E una volta trovati, venne il tempo di divertirsi con loro: scherzi divertenti che continuarono per tutto l’anno, attribuendogli la fama di ‘monello’, come i professori solevano chiamarlo.



Lily Evans, invece, sapeva bene chi era Lui. Lo aveva visto più volte cacciarsi nei pasticci, venir messo in punizione, attaccare briga con i Serpeverde.

E, dentro di lei, aveva cominciato ad attribuirgli l’etichetta di bambino viziato, sciocco, perditempo, attaccabrighe. Insomma, qualcuno da cui stare alla larga.






Secondo Anno:



Al secondo anno, James Potter cominciò a crescere.

Da bambinetto sperduto divenne un ragazzino vivace, sempre pronto a fare scherzi a destra e a manca.

Insieme al suo gruppetto di amici passava per i corridoi, e, finalmente, non era più il bambino di prima: era un ragazzino, che dai suoi coetanei era acclamato, dai bambini più piccoli era temuto, e dai più grandi rispettato.

Gli occhi, quell’anno, si fecero più brillanti, quasi fosse a causa della fama che pian piano accumulava.

I capelli presero ad essere spettinati più spesso, quasi per lui fosse un fatto fondamentale.

Di altezza crebbe un po’, e cominciò a farsi i primi muscoli con le partite di Quiddich.

Al secondo anno, infatti, era diventato Cercatore di Grifondoro.

E questo gli fece attribuire ancora più fama.



Lily, invece, al secondo anno, non era cambiata molto.

Gli occhi grandi da bambina che aveva prima, sempre allegri, ora erano più tristi, forse.

Sembravano più piccoli, sparita com’era la loro curiosità per il mondo magico che aveva scoperto l’anno prima.

Insomma, ormai la sua quotidianità l’aveva in qualche modo spenta.

Sempre solare, certo, ma con un velo di tristezza sempre presente.

Quasi sempre sola, nonostante avesse delle amiche con cui parlare, quasi sempre a studiare… E non aveva perso l’abitudine di camminare a poca distanza dal muro, nei corridoi.

I capelli, prima corti e spesso legati in delle treccine, ora erano lunghi e lasciati sciolti sulle spalle.



Al secondo anno James conobbe Lily come un divertimento su cui sfogarsi: nei corridoi era spesso lei il centro della sua attenzione, che veniva dimostrata con insulti leggeri – d’altronde era ancora un ragazzino.

Al secondo anno, James si divertì ad osservare quella strana ragazzina, dai capelli rossi e gli occhi color dei prati.

E si divertì soprattutto a fare di lei il suo passatempo: un modo come un altro per scaricare la tensione.



Al secondo anno, Lily conobbe James Potter come il suo persecutore.

Se prima voleva evitare l’attenzione, ora tutti non facevano altro che parlare di lei alle spalle, ridacchiare dei commenti poco carini che Lui le rivolgeva.

Se prima la scuola di magia le sembrava un posto piacevole, ora cominciava a stufarsi di tutta quell’attenzione.

Al secondo anno, Lily scoprì di avere un carattere forte: prese a rispondere a tono a Potter, ormai diventato per lei l’inguaribile, odioso, bambino viziato.






Terzo Anno:



Al terzo anno, James Potter era un ragazzino attraente.

Se prima le ragazzine ridevano dei suoi buffi occhiali tondi, ora li trovavano ammalianti.

E i capelli spettinati erano diventati affascinanti.

Gli occhi, poi, accesi e vivaci come non mai, facevano squittire estasiate le ragazzine su cui si posavano.

Il portamento si fece più fiero, ormai era conosciuto ed apprezzato da tutta la scuola, insieme alla sua banda di scalmanati amici.

Lo si vide per la prima volta passeggiare con una ragazza al fianco, trionfo, come a voler dimostrare che, finalmente, anche lui aveva un trofeo da esporre.



Lily, al terzo anno, era cresciuta vistosamente.

Se prima poteva essere una bambina un poco cresciuta, ora era definitivamente una ragazzina.

I capelli, lunghi, scalati, lisci, ma soprattutto rossi, non erano più motivo di prese in giro, ma erano anzi considerati belli.

E gli occhi, sottolineati da un filo di trucco, erano talmente penetranti, da lasciare i ragazzi senza fiato.

Lily, al terzo anno, trovò un po’ della sicurezza persa nell’infanzia.

Camminava tranquilla nei corridoi, le amiche al seguito, ridendo e scherzando.

Sembrava veramente felice, e, forse, lo era.



Al terzo anno, James Potter parve aprire gli occhi: quando vide Lily Evans così cambiata, cercò in ogni modo di attirare la sua attenzione.

La asfissiava con le sue proposte di una passeggiata in riva al lago, di un’uscita ad Hogsmade insieme.

Non lo faceva per amore, e neanche perché trovava Lily attraente, si ripeteva. Era solo un gioco, un bel gioco che gli facesse passare il tempo, una sfida da battere.

Era solo una piccola cotta, che sarebbe passata. Si diceva.



Lily, al terzo anno, cominciò ad odiare profondamente quel trionfo di Potter.

L’asfissiava, chiedendole di uscire.

E ogni volta lei rifiutava, in modo secco e deciso, convinta che mai sarebbe caduta nella trappola di quel dannato ragazzino, che poteva avere tutte le ragazze che voleva.

Ma mai, mai, si ripeteva, avrebbe avuto lei.

Prese ad essere più acida nei suoi confronti, quasi a cercare di convincerlo che non era nulla di speciale, che poteva smettere di asfissiarla.

E intanto, nel suo cuore, provava un odio profondo verso quel ragazzino.






Quarto Anno:



Al quarto anno James Potter era circondato da ragazze adoranti.

Da ragazzino attraente era diventato un ragazzo molto affascinante.

Gli occhi lucenti color nocciola colpivano al cuore ogni ragazza che fosse così stolta da fissarli troppo a lungo, quel tanto che bastava per notare le pagliuzze verdi che contenevano.

I capelli erano perennemente scompigliati, e non passava un momento che lui non li ravvivasse con la mano.

E intanto, giocava con un boccino d’oro che non si sapeva come avesse ottenuto, senza badare ai professori che lo rimproveravano.

E si divertiva, oh, se si divertiva! Con la Mappa del Malandrino e il Mantello dell’Invisibilità organizzava scherzi quasi ogni sera, tanto che quasi ogni sera si trovava in punizione insieme al suo migliore amico, Sirius.



Lily, al quarto anno, era diventata una ragazza innegabilmente bella.

I capelli prima tenuti forse con troppa poca cura, ora erano lisci e lucenti, tagliati con cura, ben tenuti.

Il trucco che applicava ogni mattina, leggero ma efficace, le donava quel tocco in più che potesse tramortire i ragazzi.

Gli occhi sembravano essere tornati quelli di quando era bambina: lucenti, felici, allegri, che infondevano gioia solo a guardarli.

Passava tutto il tempo con le sue amiche, quasi incosciente del fatto che al mondo esistesse anche l’altro sesso.



Al quarto anno James Potter non potè più negare né a se stesso né ai suoi amici di avere una cotta per quella Rossa che lo respingeva sempre seccamente.

Faceva di tutto per stuzzicarla, ma al contempo la faceva vergognare urlandole inviti ad Hogsmade nel bel mezzo del corridoio.

Ma, come a volerle dar fastidio, cercava lo stesso di avere qualche ragazza con cui mostrarsi a lei, quasi per farle capire che lei non era nulla di speciale, per lui.

Ma alla fine, dovette ammettere che sbagliava.

Lei era speciale, e lo sarebbe sempre stata.



Lily, dal canto suo, odiava profondamente quel ragazzo insistente e insopportabile che doveva affrontare ogni giorno.

Per lui prese addirittura una punizione: dopo avergli urlato contro in pieno corridoio, la Mc Granitt la costrinse alla pulizia dei trofei.

E quello che la infastidiva maggiormente di lui, era che non accennava a smettere di infastidirla.

Insomma, lei era stata esplicita: non sarebbe caduta ai suoi piedi, mai e poi mai.

Eppure, non poteva negare che lui fosse attraente, anche per lei.

Ma nulla l’avrebbe convinta a cambiare idea. Lui era solo un dannato ragazzo che l’infastidiva troppo.






Quinto Anno:



Al quinto anno James Potter tornò a scuola cambiato: gli occhi prima allegri e lucenti erano dannatamente spenti.

La perdita del padre, durante le vacanze, l’aveva distrutto.

Era a pezzi, tanto che per un certo periodo lasciò perdere gli scherzi e la Evans, ma preferì rinchiudersi in sé stesso.

Sfortunatamente, o fortunatamente, un bel giorno Sirius Black, il suo migliore amico, lo riscosse da quello stato in cui era caduto, per far tornare alla luce il James Potter di sempre.

Ma qualcosa era profondamente cambiato, in lui.



Lily Evans era tornata schiva, triste. Il rapporto totalmente distrutto con la sorella maggiore non poteva che intristirla.

Era stata nominata Prefetto, e urlava spesso contro chi scovava a trasgredire le regole. In primis, James Potter.

Il trucco, di solito ben curato, degli occhi, ora era spesso sbavato, e da questo si poteva intuire che piangesse ancora molto.

Ma alla fine, anche lei riuscì a superare la sua tristezza, nascondendola solo negli occhi, velati dal dolore.



Al quinto anno James credette quasi di aver dimenticato la cotta che aveva per Lily, per il modo irritante con cui si comportava con lui.

Prese ad invitarla fuori sempre con quel suo sorrisetto strafottente, pensando di farlo solo per infastidirla.

Sembrava tornato come al terzo anno, quando l’invitava solo per dimostrare che potesse far cedere anche lei.

Ma quando vedeva quelle ombre scure di matita sciolta sotto gli occhi, sentiva una fitta di dolore, e avrebbe tanto voluto poterla consolare, in qualche modo.



Lily, invece, cominciò a riconsiderare James, all’inizio dell’anno, quando lo vide così giù di corda.

La notizia della morte del padre si era sparsa per la scuola, e lei ne era dispiaciuta.

Per il periodo in cui James smise di assillarla, quasi ne sentì la mancanza.

Ma appena lui riprese con i suoi scherzi e le sue uscite notturne, lei, con il suo potere di prefetto, non fece altro che punirlo e togliergli punti.

Gli urlava contro, quasi a voler sfogare il suo malumore.

E intanto, nel suo cuore, l’odio per lui pian piano svaniva.






Sesto Anno:



Al sesto anno James Potter era diventato il ragazzo più attraente della scuola, il più desiderato, il più intelligente.. E il più trasgressivo.

Continuava a trasgredire le regole incurante delle punizioni e dei pericoli che poteva correre, e se ne vantava spavaldo per i corridoi, camminando trionfo, circondato da un gruppetto di ammiratori.

Il nostro James era cresciuto molto durante gli anni, era diventato alto – molto. Gli occhi non erano più quelli di un bambino, ma somigliavano più a quelli di un uomo.

I capelli, però, erano sempre immutati: spettinati e ribelli come sempre, neri come la pece.

Il petto si era fatto più muscoloso, per via degli innumerevoli allenamenti di Quiddich che sosteneva.



Lily, al sesto anno, era forse la ragazza più bella della scuola, ma anche la più scontrosa.

Rispettosa delle regole come non mai, con la sua spilla da prefetto al petto, vagava per la scuola sgridando gli alunni irrispettosi delle regole, in una perfetta imitazione della McGranitt.

Ma il suo sguardo si era addolcito, era spesso in compagnia delle amiche quasi scomparse l’anno precedente, e aveva ritrovato un po’ di sicurezza.

I capelli, intanto, erano diventati più corti, spesso lasciati liberi di scenderle lungo il collo fino alle spalle, sciolti.

L’unico fermaglio era un mollettone nero che usava per allontanarsi i capelli dagli occhi quando si metteva studiare.



Al sesto anno James Potter era convinto di amare ogni singolo dettaglio di Lily Evans, dalle efelidi piccole e scure ai capelli rossi, agli occhi verdi che lo avevano fatto innamorare forse più di ogni altra cosa.

Continuava a girarle intorno, forse asfissiandola meno di prima, ma punzecchiandola ogni tanto come suo solito.

Il suo obbiettivo ormai era lei, e nessuno gli avrebbe impedito di riuscire nel suo intento: averla tutta per sé.

Smise di considerare le altre ragazze, e nel gruppo di ammiratori che spesso lo attorniavano, si ritrovava a cercare una chioma rossa, degli occhi verdi.

Rimanendo sempre deluso nel non trovarli.



Lily, invece, si era riscoperta con una grossa cotta per il Cercatore.

Si diceva che si trattava solo di attrazione fisica pura, non potendo negare che era diventato un bel ragazzo, crescendo.

Ma non rinunciò a rimproverarlo spesso, a rispondergli a tono, a ridere di lui e con lui.

Non smise di trattarlo come ormai lo trattava da quasi quattro anni, per il semplice fatto che era ostinata a non fargli capire che era riuscito nel suo intento: farla cadere.

Ma si pentiva di non poter stare più vicina a lui, senza doverlo osservare da lontano.

Più volte si immaginò accanto a lui, insieme ai suoi amici, a parlargli da amica.

Ma non ebbe mai il coraggio.






Settimo Anno:



Al settimo ed ultimo anno, James Potter era il Dio di Hogwarts.

Nessuno era acclamato, amato, adorato, conosciuto come lui.

Nessuno poteva dire di aver raggiunto tutto quello che desiderava, come lui.

Nessuno poteva essere messo al pari di James Potter, per il semplice motivo che lui era quello che riusciva in tutto.

Era bravo a scuola, bello, intelligente, il miglior Cercatore da anni… Insomma, aveva tutto quello che voleva.

Ma al settimo anno, inaspettatamente, James Potter perse la sua indole trasgressiva, trionfa, presuntuosa.

Divenne tranquillo e riservato, pacato nel parlare, e smise di fare scherzi agli studenti.

Smise di uscire la notte – tranne in alcune occasioni essenziali.

Smise di essere James Potter, insomma.

Divenne, semplicemente, adulto.

Perché James Potter si era deciso a crescere, finalmente.



Lily non era da meno: assieme alla spilla di Caposcuola trovò anche la pace interiore.

Smise di essere così dura con gli alunni, riprese a sorridere più spesso, prese a scherzare e ridere ogni giorno.

Il suo volto era sempre illuminato da un sorriso radioso.

Con gli ultimi rimasugli di adolescenza crebbe ancora quel tanto che le bastava per essere semplicemente perfetta.

Divenne quasi più umana di quanto non fosse prima: più simile agli altri, che ogni tanto trasgrediva le regole, che rideva per un nonnulla.

Insomma, normale.



Al settimo anno, James Potter riuscì ad ottenere un primo appuntamento con la donna della sua vita.

Riuscì a farla divertire, ridere, a farla sorridere solo per lui.

Riuscì a parlarle senza essere il solito ragazzino odioso che l’aveva infastidita per tanto tempo.

E, finalmente, ottenne l’unica cosa che gli mancava: Lei.

Le disse tutto quello che c’era da dire, racchiuso in quelle due parole che teneva dentro da tanto.

E lei, senza poter farne a meno, rispose che ricambiava.



Lily, al settimo anno, ammise di amare James.

E il suo amore, cresciuto pian piano, con lei, era così grande, che quando lui le chiese di uscire, non nel solito modo borioso, ma in modo pacato e gentile, lei non potè che sciogliersi e dire di sì.

Il primo appuntamento parlò con lui, rise, sorrise, si divertì.

E poco dopo, si ritrovò ad essere la ragazza di James Potter.

E lui le disse un Ti Amo sincero.

Lei non poteva rispondere che non con altre due semplici parole uguali a quelle del suo James.






***








Ok, l’ho ideata ieri notte – non so l’ora, ma era tardi! – e l’ho scritta così, di getto.

L’ispirazione penso mi sia nata da un’immagine che li rappresentava ogni anno… E insomma, volevo provare a mettere quei disegni per iscritto.

Immaginarmeli crescere, insomma… Cambiare, diventare pian piano adulti, innamorarsi…



Non so come sia.

Spero sia bella, però. A me è piaciuto scriverla. (:

Lasciatemi un commento per farmi sapere cosa ne pensate, eh? (:
Lis.
  
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