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Autore: Malika_five    06/10/2013    5 recensioni
Non credevo di poter essere così importante per qualcuno, di poter cambiare le sorti di una persona così facilmente, solo facendole vedere il bello della vita. Non avrei mai pensato di vivere tutto questo. Non avrei mai pensato di vivere, e basta.
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(Dal capitolo 13 - All the time you'll want, if you want)
“Hey” salutai quando riconobbi la figura al di là del muretto.
Zayn voltò rapidamente la testa verso di me, quasi spaventato dalla mia improvvisa interruzione. Chissà cosa stava pensando.
“Ciao, che ci fai qui?” mi chiese, inclinando la testa in alto per potermi guardare negli occhi.
“Non riuscivo a dormire” spiegai “tu?”
“Anche io. Brutta cosa il fuso orario eh?” sorrise.
“Già” ridacchiai “posso sedermi qui?” indicai il posto vuoto alla sua sinistra.
“Certo”
Mi accomodai accanto a lui e appoggiai la testa alla parete ruvida e fredda, chiudendo gli occhi. Offrii a Zayn una parte della mia coperta, che lui accettò volentieri.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Worst mistake ever

 

Lottie’s pov

 

Era strano che i ragazzi riuscissero ancora a ridere dopo un concerto di oltre due ore. Tutti si stavano piegando in due dalle risate di fronte al film che avevo noleggiato, tutti tranne Liam. I ragazzi lo avevano costretto a sedersi vicino a me, sperando che cambiasse atteggiamento, ma fino a quel momento non mi aveva rivolto una sola parola.

“Ti piace?” gli chiesi, tentando di avere un minimo di conversazione con lui.

“Uhm, non è il mio genere” alzò le spalle, impassibile.

“Oh, cosa ti piace allora?”

“Un po’ di tutto, basta che non sia volgare” spiegò annoiato.

“E’ difficile trovare film non volgari in questi tempi” ridacchiai.

Liam sospirò, socchiudendo gli occhi.

“Torno subito” disse alzandosi dal divano.

I ragazzi lo guardarono sparire nel corridoio che portava alla loro stanza, poi si voltarono tutti verso di me.

“Che diavolo è successo?” sussurrò Zayn.

“Non lo so, io stavo solo cercando di parlare un po’ con lui” spiegai.

“Vado a parlargli” propose Harry; fece per alzarsi dal comodo divano ma lo fermai.

“No” gli presi un braccio “vado io”

Mi avvicinai alla camera da letto ed entrai, senza bussare; sapevo che non mi avrebbe dato il permesso. Oltrepassai il varco e chiusi la porta dietro di me, senza però spostarmi dalla via d’uscita.

Liam era steso sul letto con il cellulare tra le mani e non appena mi vide entrare si alzò in piedi.

“Dai, dillo” lo incitai, aprendo le braccia svogliatamente.

“Di cosa stai parlando?” Liam mi guardò confuso, poggiando il cellulare sul comodino accanto al letto.

“Non far finta di non capire” emisi uno sbuffo a metà tra lo sconcertato e il divertito.

“Dai, Lottie, torniamo di là” sorrise falsamente avvicinandosi alla maniglia della porta, cercando di uscire.

Avevo troppe domande che mi frullavano nella testa, troppe cose che non tornavano. No, questa volta non sarebbe scappato senza darmi alcuna spiegazione. Era in trappola.

“Liam” mi interposi tra la sua unica via d’uscita e lui, senza spostare per un attimo lo sguardo dal suo.

Il ragazzo alzò le braccia, prendendo un lungo respiro; mi aspettavo che iniziasse – finalmente – a parlare, ma la sua bocca trattenne il respiro, senza emettere alcun suono. Si voltò semplicemente e fece qualche passo in direzione opposta alla mia, poi si rigirò improvvisamente verso di me scuotendo la testa.

“Tu non -” emise uno sbuffo, continuando a negare “non puoi piacere a tutti, Lottie. Fattene una ragione”

Liam tentò di scansarmi per tornare dagli altri, ma non glielo permisi. Non era ancora finita.

“So che non posso piacere a tutti, Liam, mi aspetto solo di non essere odiata senza un motivo” sputai.

“Sai una cosa?” iniziò a perdere la pazienza “ti aggiri per i corridoi portando la tua aria da perfettina in ogni angolo dell’hotel, cercando sempre di avere tutti gli occhi su di te. Cosa vuoi da me? Un autografo? Un biglietto? Per quale motivo devo essere tuo amico per forza? Non so cosa stai cercando qui, ma se vuoi uscire con noi solo per aumentare la tua autostima –per quanto sia possibile– non contare su di me”

Nessuno mi aveva mai parlato in quel modo: e fu in quel momento che capii di essere fragile. Una rosa può sembrare la più bella di tutto il giardino, può sentirsi la più bella. Ma è al primo temporale che le gocce di pioggia trascinano via tutta la sua sicurezza, lasciandola bagnata proprio come tutte le altre.

“Credi che sia qui per questo? Solo per essere considerata vostra amica?” assottigliai lo sguardo “Ti sbagli, perché non mi potrebbe interessare meno di così” sentii gli occhi inumidirsi sempre di più, ma mi sforzai con tutta me stessa per non lasciar cadere la lacrima che minacciava di svelare la mia fragilità “Sono venuta qui perché me l’ha offerto mio padre, non ho mai cercato e mai cercherò qualcosa da voi. Non sono la puttanella che credi Liam”

“Allora dimostramelo” sussurrò alzando le spalle “tutto quello che fai sembra dire il contrario”

“Come faccio a dimostrartelo se quando mi guardi vedi solo odio?” scossi la testa.

Liam abbassò gli occhi, cercando di trovare le parole per rispondermi. Evidentemente non ci riuscì.

“Ho soltanto cercato di essere carina nei vostri confronti, ma se quello che ricevo è odio incondizionato posso anche andarmene”

Mi voltai e aprii la porta; finalmente ebbi la libertà di lasciar cadere due lacrime ai lati del mio viso, senza la paura che Liam potesse vederle. Non potevo mostrargli il mio lato debole, altrimenti avrebbe cercato di colpirmi ancora, facendomi cadere ancora più in basso. E il peggio era che, pur sforzandomi, non ne capivo il motivo.

Asciugai in fretta la scia bagnata che era comparsa sulle mie guance, presi un lungo respiro e tornai nel salotto.

“Scusate ragazzi, torno nella mia stanza” annunciai.

“C-Come torni nella tua stanza?” chiese Harry.

“Ti accompagno” disse alzandosi Sophie.

“No, non ce n’è bisogno, non preoccuparti” mi sforzai di sorriderle.

“Oh, si invece” mi disse prendendomi a braccetto “Si sta facendo tardi e domani dobbiamo alzarci presto”

“Beh, allora buonanotte a tutti” augurai uscendo dalla porta.

“Buonanotte” ci salutò il coro all’interno della stanza.

Sophie non disse niente per qualche minuto, in attesa che iniziassi io a parlare. Le ero grata per questo.

“A quanto pare sono la puttanella del gruppo” sussurrai, quando mi accertai di essere in grado di parlare senza scoppiare in lacrime.

Sophie si voltò di scatto, osservando i cambiamenti nella mia espressione.

“Che significa?”

“Questo è quello che pensa” alzai le spalle, impegnandomi affinchè la mia insicurezza non trasparisse dalle mie azioni e dal mio tono di voce.

“Non dirlo neanche per scherzo. Liam non ti conosce ancora, magari non -”

“Oh si che diceva sul serio” annuii guardandola negli occhi.

Forse non avrei dovuto farlo, perché non appena vide la lucentezza sulle mie iridi azzurre si sciolse, appoggiando una mano sulla mia spalla in segno di conforto.

“Lottie.. se vuoi posso provare a parlargli, magari riesco a -”

“Lascia perdere” scossi la testa” non lo capirò mai.

 

 

Harry’s pov

 

Spalancai la porta della stanza, trovando Liam seduto sul bordo del letto; teneva i gomiti appoggiati sulle gambe, mentre le mani sorreggevano la testa rivolta verso il basso.

“Che diavolo è successo??” alzai la voce, indicando la porta.

Liam non rispose, limitandosi a lanciarmi una fulminata con lo sguardo.

“Perché non riesci ad accettarla? Non ha mai fatto niente contro di te!” dissi con lo stesso tono di voce spostandomi di fronte a lui.

“Che cosa volete?” urlò alzandosi in piedi “sembra che tutti ce l’abbiate con me! Non posso farmi piacere una cosa per forza cazzo!”

“Non c’è nessun motivo perché lei non ti debba piacere”

“Perché? Deve esserci un motivo se non mi piace il sushi? Non mi piace e basta, devo mangiarlo per forza?”

Ecco, ci stava riprovando di nuovo. Lui e le sue metafore del cazzo.

“Non è la stessa cosa, lo sai” negai passando a un tono di voce più calmo, nella speranza di convincerlo.

“Ci saranno centinaia di persone che non la sopportano, perché proprio io devo cambiare opinione? Perché tiene così tanto a me?”

“E perché tu la odi così tanto?” chiesi “a volte non ti capisco”

Liam si risedette stanco sul bordo del letto, facendo rimbalzare il materasso per qualche secondo. Mi sedetti alla sua sinistra; era orribile litigare con i ragazzi, ma a volte non sopportavo come si comportavano.

“E’ strano che non ci abbia ancora provato con nessuno di noi” ridacchiò amaramente, guardando fisso di fronte a sé.

“Perché lo pensi?” chiesi contrariato.

“Cosa credi che sia venuta a fare?” alzò un sopracciglio “a lavorare?” rise.

“Ti stai sbagliando” mi distesi sul letto, guardando il soffitto bianco.

“Come fai ad esserne così sicuro?” domandò incerto voltandosi alla spalle per guardarmi.

“Lo so e basta” spiegai semplicemente. Non volevo raccontare del suo rifiuto, probabilmente mi avrebbe preso in giro per settimane intere “ed è meglio che tu risolva questa storia al più presto, perché tutto questo ormai non ha più senso” sussurrai infine.

 

 

Zayn’s pov

 

Eravamo in Florida da un giorno ormai, era troppo tardi per tornare in Inghilterra. Il prossimo concerto sarebbe stato il giorno successivo e volevamo un po’ goderci il mare. Per quanto fosse possibile.

“La strada è bloccata” annunciò Paul entrando nel tour-bus “la polizia sta arrivando per scortarci fino all’area”

“Perfetto” sussurrai annoiato.

“Quanto dovremo stare ancora chiusi qui dentro?” chiese Niall.

“Un paio di ore, spero” rispose “torno giù a vedere se riesco a risolvere qualcosa intanto”

Grande idea quella di scrivere il nostro nome a caratteri cubitali sul tour-bus, probabilmente avrebbero dovuto aggiungere anche la localizzazione GPS, così ci avrebbero trovati anche in mezzo al deserto.

Guardai fuori dal finestrino, cercando di mettere in pratica quello che mi aveva suggerito Sophie. Riuscivo a vedere solo un ostacolo che ci impediva di arrivare a destinazione, ma dopo qualche secondo misi a fuoco il volto delle singole ragazze davanti alle transenne, qualche cartello e le loro urla. Un mezzo sorriso comparve sul mio volto mentre le osservavo piangere per noi. Piangere di felicità.

“Zayn” mi chiamò Louis.

“Mmh” mi voltai chiudendo le tendine, lasciando che il bus tornasse ad essere illuminato solo dalle luci artificiali.

“O c’è appena stato un terremoto, oppure devi diminuire la vibrazione sul tuo IPhone” disse senza muoversi dal suo letto, sotto al mio.

Mi avvicinai lentamente allo schermo illuminato, per poi leggere più di una volta il testo del messaggio.

 

“Preparati per le 6.30 pm, andiamo a fare un giro. S.”

 

Diedi uno sguardo all’ora nella sezione in alto del cellulare: erano già le tre del pomeriggio. Se fossimo riusciti ad arrivare all’area stabilita in due ore avrei potuto farcela. Mi distesi sul letto e mi addormentai, nonostante la mia mente fosse invasa dai dubbi su quella sera.

 

“Siamo arrivati ragazzi” disse Paul entrando nel bus, svegliandomi“ma tutte le vie sono chiuse, siamo circondati. Dovrete passare la notte qui, niente gita turistica per questa volta”

“Tanto per cambiare” sussurrai rigirandomi nel letto.

Bene, anche questa volta sarei rimasto chiuso là dentro per tutta la serata, nonostante mi trovassi nei pressi di Miami. Niall e Louis non sembravano essere poi così dispiaciuti di fronte a quella consolle, mentre Liam e Harry erano attaccati al tablet, probabilmente da qualche ora a giudicare dagli occhi rossi.

“Che ore sono?” chiesi.

“Quasi le sei” mi rispose prontamente Liam, spostando per un attimo lo sguardo dai tweet delle fan.

Sbadigliai, rigirandomi nel letto; speravo di poter uscire almeno per una volta a fare un giro in città con Sophie, ma dato il numero di persone che affollavano le strade intorno all’area parcheggio sarebbe stato improponibile.

Dopo qualche minuto sentii la porta del bus aprirsi e qualche passo avvicinarsi.

“Hai intenzione di alzarti o vuoi dormire all’infinito?”

Mi voltai verso la voce femminile, riuscendo dopo pochi secondi a mettere a fuoco la figura che stava scuotendo il mio letto a castello.

“Ciao Sophie” la salutarono i ragazzi.

“Hey ragazzi” sorrise. Il bus era avvolto nel buio, ma avrei scommesso che le sue guance si fossero tinte di rosso “allora?” chiese, rivolgendosi di nuovo a me.

“Non hai sentito Paul? Non possiamo uscire” sbuffai.

“E’ solo una scusa, se davvero volessi fare un giro in città non faresti tutte queste storie” ridacchiò.

“Non è vero” dissi svogliato.

“Scommettiamo?” sorrise.

Sbuffai di nuovo, scendendo dal letto a castello e stiracchiandomi.

“Ti do un quarto d’ora, non di più” disse allontanandosi “e non vestirti da Zayn Malik per favore” uscì ridacchiando.

Mi chiesi da dove prendeva tutta quella energia, quella voglia di vivere: da quando era arrivata non aveva fatto altro che sorridere. Chiesi ai ragazzi qualcosa da indossare e mi preparai, poi uscii dal retro del tour-bus.

“Avevo detto un quarto d’ora Malik, non mezzora” disse iniziando a camminare.

“Dove hai intenzione di portarmi?” la seguii.

“Ti fidi di me?” continuò a camminare velocemente, guardandosi attorno per accertarsi che le fan qualche centinaio di metri più in là non potessero vederci.

“Si ma c’è un sacco di ge-“

“Ti fidi di me?” mi prese per le spalle e mi costrinse a guardarla negli occhi, inchiodandomi con lo sguardo.

“Si” sospirai.

“Bene” sorrise “metti questa” disse porgendomi una parrucca bionda.

“Anche no” scossi vigorosamente la testa, sbarrando gli occhi.

“O la parrucca o il bus” cercò di convincermi alzando ritmicamente le sopracciglia.

Sbuffai di nuovo, afferrando quell’ammasso di capelli sintetici alla Brad Pitt e sistemandomelo sulla testa, per di più rovinando il ciuffo.

“Ora questi” mi mise un paio di Rey-ban classici e un cappello di paglia in testa.

“Così sembro un contadino sexy” ridacchiai mentre osservavo il mio riflesso sul finestrino di un auto del parcheggio.

“E’ il meglio che ho potuto trovare Zayn” rise, abbassandomi il cappello sugli occhi.

“Allora hai intenzione di dirmi dove andremo?”

“Sarebbe come aprire un regalo di Natale in anticipo, sarebbe.. triste, non credi?”

“No” dissi seguendola mentre faceva lo slalom tra i bus della crew.

“Sarah ci sta aspettando, sali” disse indicandomi il retro di un furgoncino bianco. Sembrava tanto uno di quei mezzi che usano i giornalisti durante le riprese in diretta, ma era molto più sporco e trasandato.

“Questo camioncino fa sembrare tutto più illegale” scoppiai a ridere, seguendola.

Aspettai che chiudesse lo sportello e iniziasse a parlare, sperando finalmente in qualche spiegazione.

“Ascoltami bene” iniziò a parlare facendo luce su di noi con lo schermo del cellulare “Sarah deve andare a fare la spesa per stasera, ci porterà là e poi se ne andrà”

“Aspetta, John lo sa vero?”

“Certo”

“ E sei sicura che non mi riconoscerà nessuno?”

“Vuoi calmarti un momento?” alzò la voce, prendendomi per le spalle “stai tranquillo, non succederà”

Il furgoncino partì, facendoci perdere l’equilibrio per un momento.

“Cerca di goderti questa giornata, perché mi sto impegnando al massimo per farti evadere un po’ dalla routine quotidiana da superstar”

“Ci proverò” sospirai.

 

 

Sophie’s pov

 

Arrivammo una decina di minuti dopo. Sarah venne ad aprire lo sportello e ci fece scendere in un vicolo cieco, lontani dalla gente che affollava la strada principale.

“Grazie Sarah” le sorrisi.

“Divertitevi” ci sorrise, per poi risalire velocemente al posto di guida.

Dopo un minuto arrivammo davanti all’entrata del cinema, affollata di gente che entrava e usciva.

“Tutto questo per un film?” mi chiese alzando un sopracciglio.

“Hai detto che da quando sei famoso non puoi più venire al cinema: oggi ti dimostrerò il contrario”

“Sei sicura che sia stata una buona idea? Mi stanno osservando tutti, potrebbero riconoscermi” si guardò intorno.

“Si chiama mania di protagonismo, Zayn” sospirai scuotendo la testa.

“Ehi, dico sul serio”

“E’ solo perché hai un cappello di paglia in testa” ridacchiai.

“Okay” prese un respiro “facciamolo”

“Bene” sorrisi, oltrepassando il varco per dirigermi verso la biglietteria.

 

 

“È stato orribile” scosse la testa all’uscita della sala.

“Io l’avevo detto che dovevamo vedere l’altro”

“Dal cartellone sembrava meglio”

“Già, probabilmente la parte migliore erano i titoli di coda” ridacchiai.

“Quando ne capisci il senso fammi un fischio” mi guardò mostrandomi un sorriso a trecentossessanta gradi.

Finalmente.

Finalmente vedevo la luce nei suoi occhi, quella fiamma che li illuminava senza lasciare spazio alla tristezza e all’oscurità. Era bello che una semplice serata al cinema avesse capovolto il suo umore, completamente.

Solo ora capivo cosa gli mancava, cosa gli bastava per tornare a sorridere. La normalità.

La semplicità di una giornata tra amici, la solitudine di una strada senza giornalisti e telecamere, la tranquillità di casa. Avrei dato di tutto per poterlo vedere sempre così, per poter imprimere quella scintilla nei suoi occhi per ogni giorno della sua vita.

“Ora cosa prevede il tuo piano?” mi riscosse dai miei pensieri.

“Dovrebbe venire Paul a prenderci, prova a chiamarlo”

Mi voltai per analizzare ogni singola auto che costeggiava la strada, sperando di trovare una macchina nera a vetri oscurati.

“Merda” sussurrò Zayn.

“Che c’è?” osservai la sua faccia preoccupata fissare lo schermo.

“John. Diciannove chiamate perse” mi guardò, sperando che trovassi la soluzione all’inconveniente.

“Okay” presi tempo, chiudendo gli occhi “chiama Paul”

Zayn digitò qualche tasto e dopo un paio di secondi portò il cellulare all’orecchio.

“Paul” Zayn mi guardava negli occhi cercando di trovarvi un modo per uscire da quella situazione “No, noi siamo- non è possibile. Si” mi porse il telefono, la sua voce era divenuta improvvisamente bassa “vuole parlarti”

Afferrai il telefono, schiarendomi la voce “pronto?”

“John è furioso” disse grave “mi avevi detto che glielo avresti chiesto”

“Pensavo saremmo riusciti a tenerglielo nascosto per un paio di ore” sussurrai, tappandomi l’orecchio sinistro per non sentire il rumore delle auto sulla strada.

Zayn scosse la testa e contrasse la mascella, dando un calcio ad un sassolino sul marciapiede.

“Sta venendo lui a prendervi. Non credo sia stata una buona idea, Sophie” riattaccò.

“Mi hai mentito” disse Zayn voltandosi e lanciandomi un’occhiata infuocata “avevi detto che John lo sapeva”

“Io.. Sapevo che avrebbe detto di no, così-”

“Forse non lo hai capito, ma non posso fare quello che voglio, anche se vuoi convincermi del contrario” disse “mi sono fidato di te cazzo” disse strappandosi il cappello e la parrucca dalla testa per gettarli violentemente a terra. Si sedette sul bordo del marciapiede per qualche secondo, finchè una macchina nera si fermò proprio di fronte a lui.

“Salite” disse John con voce ferma, abbassando il finestrino dal nostro lato.

Zayn ed io ci accomodammo ai sedili posteriori dell’auto, aspettandoci il peggio. John non si pronunciava, evidentemente troppo furioso per parlare.

“John, io pensavo che-” tentai.

“La registrazione di Zayn è stata anticipata di tre giorni, perché la sala ha avuto problemi con gli orari. Ma oggi lui non c’era” continuò a sfrecciare velocemente tra le macchine in coda, ignorando anche qualche semaforo rosso “il risultato è che  dovremo aspettare un paio di settimane prima di incidere; due settimane di ritardo per l’uscita del singolo, del video e di tutto il resto”

Stringeva con forza il volante, così forteda far diventare le sue nocche molto più chiare.

“Io avevo controllato, ero sicura che non avesse impegni” dissi con voce tremante.

“Gli imprevisti in questo lavoro sono di casa Sophie. Non puoi aspettarti che sia tutto rose e fiori, perché non lo è” parlava guardando la strada, senza lasciarmi il tempo di giustificare le mie azioni.

“Se lo avessi saputo io-”

“Non dire nulla” alzò un braccio “discuteremo al campo”

Misi tutto il mio impegno per sciogliere il nodo che mi si era formato in gola e per impedire alle lacrime di correre sulle mie guance. E per qualche minuto, inaspettatamente, ci riuscii. Afferrai il cellulare e, nonostante le mie dita tremassero, riuscii a scrivere una frase sui piccoli tasti del mio Blackberry.

 

“Scusa"

 

Mi voltai verso il finestrino oscurato, riuscendo comunque ad intravedere nel riflesso del vetro la  mano di Zayn che frugava nei suoi jeans e che apriva il messaggio; lesse il testo, diede un veloce sguardo su di me e si voltò nell’altra direzione.

Era nei guai per colpa mia, perché l’avevo convinto a fare qualcosa di sbagliato; lo avevo ingannato. Probabilmente mi avrebbe odiata per sempre, ma non mi importava. Ora sapeva che poteva essere ancora felice, proprio come tutti gli altri, anche solo per qualche ora.

Il suo sorriso valeva il mio licenziamento: avrei perso l’unica occasione importante della mia vita per uno stupido errore, ma dopo averlo superato sarei potuta tornare a sorridere.

Lui no.

Non senza di me.

E se avessi potuto tornare indietro, l’avrei rifatto milioni di volte, perché sapevo cosa significava vedere il proprio idolo sorridere. Tutto.

 

**

I’m baack!

Sono in ritardo, come sempre ormai, ma già ci mettevo molto tempo durante l’estate, ora aggiungo solo una cosa: quarta, liceo scientifico. ARRGG.

Bene, posso lasciarvi il link dei video da cui mi sono ispirata per questo capitolo:

http://www.youtube.com/watch?v=kaiJvcLzjGQ (America)

https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=EHWYkNPn39E#at=194 (Europa)

Sono i video del Take Me Home Tour girati dalla crew e dalla band. Da qui ho preso anche il nome della cuoca, Sarah. Io li ADORO, mi sembra di essere lì con LORO :’) (Rima o messaggio subliminale? Mhh..)

Detto questo, cosa pensate dell’atteggiamento di Liam? E di Lottie? Sto cercando di impostare la storia in modo che la verità stia un po’ nel mezzo, ma è logico che ognuno leggendo si fa una sua idea dei personaggi.

Se vi va lasciatemi nelle recensioni la vostra frase preferita o semplicemente quale è stato il pezzo preferito di questo capitolo, ci tengo molto e mi serve per capire su cosa devo puntare nei prossimi (:

Non mi resta che ringraziare, come sempre, coloro che hanno aggiunto la storia tra le preferite/seguite/da ricordare, coloro che leggono silenziosamente ma soprattutto coloro che lasciano recensioni, in particolare:

MaryApuLove1D

_Anastasia_Sound_

xForeverUsx

Lola_91

 

Vi ringrazio infinitamente per regalarmi un sorriso con ogni vostra recensione :’)

 

Ps: il prossimo capitolo arriverà un po’ in ritardo perché fra una settimana pertirò per sette giorni per l’Irlanda; cercherò comunque di continuare per pubblicarlo il prima possibile.

 

Holaa!!

  
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