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Autore: TheHeartIsALonelyHunter    06/10/2013    1 recensioni
Due piccole flash dedicate ai miei due personaggi preferiti.
1:Era un debole, lui, decisamente un debole.
2:Stavo solo pensando che qualche Nargillo deve averti punto stamattina…
[Terza classificata a parimerito al contest "Sono le scelte che facciamo che dimostrano quel che siamo veramente, molto più delle nostre capacità" indetto da DreamBook]
Genere: Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cedric Diggory, Luna Lovegood
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4, II guerra magica/Libri 5-7
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NDA: Questi due personaggi io semplicemente li amo.
è una raccolta di flash (solo due) che mostrano i due presi di mira da chi crede che, appunto, "Tutti i Tassorosso sono deboli", "Tutti i Corvonero sono
presuntuosi".
L'infanzia di Cedric me la sono inventata di sana pianta ma credo sia realistico: in fondo di lui da piccolo non sappiamo praticamente nulla.
E se non lo sapessi: "Loony" sarebbe l'italiano "Lunatica", il soprannome di Luna. Io l'ho mantenuta originale perché mi suonava meglio.

 

“Ehi, fa spazio Tassofesso!”
I compagni di Serpeverde lo urtarono senza ritegno, facendo cadere a terra i libri che il giovane Cedric stringeva al petto.
Il bambino inciampò in un tomo di Difesa contro le Arti Oscure e, prima che potesse anche solo realizzare cosa fosse successo, si ritrovò con la guancia sul freddo pavimento e le gambe che urlavano di dolore.
I due Serpeverde ghignarono mentre si allontanavano incuranti del giovane che era steso a terra, troppo stordito per fare o dire qualcosa.
Cedric sospirò, tentando con la mano di raccogliere gli occhiali, caduti rovinosamente qualche metro più lontano.
Era la seconda volta quella settimana.
“Cavolo…” sussurrò, quando si accorse che una delle lenti era irrimediabilmente incrinata.
Scosse la testa: stavolta non l’avrebbe data a bere a suo padre.
Si alzò tremante, tentando di riassettarsi come meglio poteva.
La stoffa della divisa era strappata all’altezza del ginocchio, e una grossa sbucciatura decorava la gamba bianca del ragazzo.
Cedric emise un lamento soffocato quando provò a muovere l’arto: probabilmente era una ferita bella profonda.
Si passò, sconsolato, le mani sul viso, tentando di trovare una soluzione a quella orrende situazione: se suo padre avesse scoperto delle ingiustizie che subiva da più di un anno, come minimo ne avrebbe fatto una questione di stato.
E lui non solo sarebbe stato Cedric Scemo Diggory, ma anche Cedric Fifone Diggory.
E in fondo Cedric non si sentiva particolarmente coraggioso: non era mai stato coraggioso, e non si era affatto stupito quando il Cappello Parlante lo aveva smistato in Tassorosso, l’anno prima.
Le sue uniche doti erano una pazienza infinita e un’instancabilità che molti professori definivano quasi “preoccupante”. Non aveva la forza di dire “no”, e non riusciva a imporsi sugli altri.
Era un debole, lui, decisamente un debole.
E, effettivamente, non è vero che tutti i Tassorosso sono deboli?
 
I ragazzi lo alzarono in aria con un urlo di gioia, seguito da un altro “Hurrà!”.
Cedric, ancora tutto inebriato dalla gioia della vittoria, alzò anche lui al cielo un “Hurrà” festoso.
I Tassorosso lo lanciarono una seconda volta in aria, gridando l’inno della Casa con tutta la voce che avevano.
Il ragazzo si unì al coro con un sorriso sul viso e una grande gioia nel cuore.
Ce l’aveva fatto.
Aveva dimostrato a tutti, e soprattutto a sé stesso, che lui era molto di più che un semplice Tassorosso: lui era Cedric Diggory, Cercatore della sua Casa, lavoratore instancabile, orgoglio di suo padre e amore di sua madre.
Era colui che aveva sconfitto Harry Potter sul suo stesso campo di battaglia, colui che aveva cambiato il suo destino di perdente perenne, colui che era riuscito a trasformarsi da debole Tassorosso a forte e fiero Cedric Diggory.
E ora le persone che lo avevano insultato gli passavano accanto quasi con rispetto.
E ora non c’era più nessuno che potesse buttarlo a terra.
Ma qualsiasi cosa sarebbe successo, Cedric Diggory rimaneva un Tassorosso.
Paziente, lavoratore e amico fedele.
Era quella la sua Casa.
 

 
 
 
 
  
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