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Autore: Peppermint93    06/10/2013    1 recensioni
"Hai avuto una marea di occasioni e di opportunità per manifestare i sentimenti che provi per lui. Non cercare scuse. Tu provavi qualcosa per lui già da prima che conoscesse Kalel. Non mentire a te stesso”
Genere: Angst, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Anthony Padilla, Ian Hecox
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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2. Squarcio

2. Squarcio

 

 

Ian non era un tipo che amava mentire o mascherare i suoi sentimenti eppure in merito all’argomento “Anthony” era costretto a farlo. Per lui era una pura violenza psicologica che tentava di annegare con l’alcool. Sapeva che l’effetto annebbiante era di breve durata ma almeno era l’unica cosa che sapeva funzionare al momento. Come se già non fosse abbastanza Ian incominciò a perdere l’appetito, cominciava a non mangiare. C’erano giorni in cui addirittura rimaneva a digiuno. Da bravo attore com’era riuscì a nascondere tutto ad Anthony. Era impressionante come riusciva a dissimulare il suo reale stato d’animo. Sembravano due persone distinte all’interno dello stesso corpo: il giorno e la notte. Una parte di lui voleva confessare tutto l’altra riteneva che forse era meglio che le cose andassero in questo modo. Passione e razionalità erano in costante conflitto nella sua mente.

Era il giorno per le riprese del lunchtime,  non aveva assolutamente voglia di mangiare eppure doveva farlo. Doveva dare una riordinata alla casa. Anthony non doveva assolutamente capire nulla. Perciò si svegliò la mattina presto e di buona lena dette una rassettata alla casa. Nascose le bottiglie, i calmanti, tutto ciò che potesse destare sospetti. Dopo tre - quattro ore era tutto pulito e sistemato. Andò in bagno a lavarsi, era tutto sudato.  Si tolse i vestiti ed andò sotto la doccia. Si lavò, si asciugò in fretta e si vestì. Si guardò allo specchio. I pantaloni che un tempo gli stavano perfettamente adesso gli incominciavano a stare larghi. Stava dimagrendo a vista d’occhio. Si stava annientando da solo pezzo per pezzo. Era come se volesse lanciare un grido di aiuto, voleva essere soccorso ma non c’era nessuno che fosse disposto a salvarlo o che perlomeno vedesse veramente le cose come stavano. All'improvviso sentì il suono del campanello che lo riportò alla realtà. Era lui. Si diede un occhiata veloce allo specchio, corse verso la porta e proprio pochi secondi prima di aprire totalmente la porta, cacciò rapidamente un sorriso.

- Hey amico!- disse Anthony stringendogli la mano e dandogli una pacca sulla spalla

- Ciao! – rispose Ian

- Che ti va da mangiare?- chiese Anthony mentre posava alcune cose nel soggiorno.

“Fosse per me rimarrei a digiuno” – Boh, fai tu! – disse Ian

- Ti vanno dei tacos? –

- Perfetto – annuì Ian

 

Si sedettero in macchina ed Ian si mise al volante, non voleva iniziare lui le riprese. Usciti dal garage si diressero verso un posto dove Anthony sosteneva che facessero dei buoni tacos. Iniziarono a girare. Dopo qualche cretinata Anthony smise di registrare ed Ian automaticamente, quasi a togliere ad Anthony la possibilità di avviare una qualsiasi conversazione, accese la radio.

Baby I love you
 You are my life
My happiest moments weren’t complete
If you weren’t by my side

 

“Cazzo, adesso ci manca un’ altra canzone a farmi impazzire. Tra tante canzoni con mille e mille tematiche propria una del genere, con lui in macchina da soli..” pensò Ian che nel frattempo spostò la mano destra dallo sterzo per cambiare stazione radio. Anthony lo bloccò. La sua mano calda toccò la mano gelida di Ian. Ian arrossì violentemente perlomeno aveva gli occhiali da sole che riuscivano a coprire un po’ la sua reazione bene o male. Quel momento che oggettivamente era durato due secondi nella mente di Ian era durato un eternità.

- Hey lascia… Lo sai che ho un debole per Beyoncé. – disse Anthony togliendo la sua mano da quella di Ian

-Ah.. Ah! – disse Ian balbettando cercando di rimanere concentrato alla guida – E’ vero scusa! –

- Hey.. Ma è tutto okay? – chiese Anthony spostandosi un po’ gli occhiali da sole per cercare un contatto visivo con Ian, anche se fugace.

- Sisi, non ti preoccupare! Ero giusto in sovrappensiero fidati. – disse Ian senza voltarsi

Arrivarono a destinazione ed una volta presi i tacos, i ragazzi tornarono a casa di Ian.  Lui scese dalla macchina e chiuse la porta del garage. Stava per entrare a casa per preparare la tavola quando inciampò sul Barber shop Pole e cadde con la faccia a terra.

- Fottiti, bastardo di un Barber shop Pole! – gridò Ian innervosito

Nel frattempo Anthony rideva e riprese tutto ma dopo qualche secondo smise di registrare per andare ad aiutare l’amico. Ian appena si accorse di questo, anche se un po’ dolorante, si alzò di scatto. Voleva evitare ogni qualsiasi tipo di contatto con Anthony. Egli rimase basito dalla reazione di Ian.

Incominciarono a mangiare e a filmare. Dopo un po’ Anthony spense la camera scrutando per qualche minuto Ian con quei suoi occhi color nocciola. Ian percepiva che lui lo stava fissando e con estrema difficoltà finse di non accorgersi di nulla. Si limitò a concertarsi su quei tacos deliziosi. Anthony scrollò le spalle. Ricominciarono a registrare e passarono al momento del “Twitter Questions”. Dopo circa cinque minuti finirono di mangiare e di registrare il lunchtime.

- Vabbè, ci vediamo! Devo andare con Kalel a fare degli acquisti per il matrimonio. Il tempo s'assottiglia.. – disse Anthony mettendo la fotocamera nel borsello che aveva con se.

Ian sentì una morsa al cuore. Quel flashback, quel ricordo che cercava a tutti i costi di rimuovere ecco che ritorna di sorpresa come uno schiaffo improvviso.

- Già.. – replicò Ian un po’ scazzato, girandosi da un’altra parte.

Anthony perse le staffe. Ne aveva fin sopra i capelli di queste mezze risposte di Ian in merito all’argomento. Anche perché la storia andava avanti già da qualche mese.

- Ian adesso basta, mi dici che hai?- chiese irritato Anthony

- Niente Anthony… Cosa ti dovrei dire? – replicò Ian voltandosi verso Anthony. Aveva un brutto presentimento, un bruttissimo presentimento.

- Non so, sei sempre scazzato e le tue mezze risposte mi irritano non poco. Che problema hai amico?- disse Anthony cercando di guardare Ian negli occhi

- Anziché stare qua a sparare cazzate perché non vai da Kalel? Avete da fare. Stai perdendo il tuo tempo. – replicò Ian seccato mentre cercava di evitare il suo sguardo.

- Aaaah.. – sorrise Anthony sarcasticamente - Ecco qual è il tuo problema! –

Ian spostò il suo sguardo verso Anthony. Voleva cercare di capire.

- Il tuo problema è Kalel! – disse indicando Ian

“Non farti prendere dalle emozioni. Non farti prendere dal panico o siamo belli che fottuti qui” pensò ripetutamente Ian di fronte a questa risposta che lo aveva praticamente spiazzato. Anthony aveva messo il dito nella piaga.

- Anthony tu stai male.. -  replicò Ian voltandosi

- Okay allora, se questo non è il problema, giuramelo qui, adesso, guardandomi negli occhi. – disse Anthony prendendo Ian per il polso.

- Per cortesia smettila. Vai, stai sprecando il tuo tempo qui, hai cose più importanti a cui pensare- Ian si divincolò dalla presa, rimanendo di spalle ad Anthony

- Ora stai mettendo le carte in tavola Ian.. – Disse Anthony – Tu sei geloso di Kalel e del tempo che passo con lei!-

“Non far trasparire niente. Non far trasparire niente..” Ian stava per collassare.

- Ma che pensavi che il nostro rapporto rimanesse immutato per sempre, eh? Pensavi che saremmo stati sempre insieme? Pensavi che con l’arrivo di Kalel non sarebbe cambiato nulla, soprattutto dopo che gli avevo chiesto di sposarla? – disse Anthony scuotendo la testa

Ian era letteralmente paralizzato. Un infarto gli avrebbe fatto meno male. Tremava, stava per avere un attacco di panico. A stento stava trattenendo le lacrime. Si voltò verso Anthony.

- Non ti riconosco più Anthony.. Non ti riconosco più! Da quando hai conosciuto lei non sei più lo stesso. Il nostro rapporto, da quando è subentrata lei, è cambiato. Cazzo ma non te ne accorgi della sua influenza in merito alla nostra amicizia? Sei forse cieco o ti fai abbindolare da quei quattro sorrisi e false moine che lei fa? – disse Ian furioso senza però riflettere sulle possibili conseguenze che, da un'affermazione di questo tipo, potevano scaturire.

- Sei proprio un coglione Ian – disse Anthony sbigottito – Lei è l’amore della mia vita. La amo, la amo da impazzire e non ti permetto di parlare di lei in questo modo! Abbi un minimo di rispetto!- urlò Anthony furibondo

Ian si sentiva sempre peggio. Quelle parole erano come dei proiettili nel suo cuore. Si era reso conto di aver oltrepassato il limite.

- Vattene Anthony.. – disse tremando – VATTENE!- urlò Ian

- Perfetto – rispose Anthony raccogliendo le sue cose con velocità. Andò rapidamente vicino alla porta e l’aprì – Adesso io caricherò il lunchtime ma sappi che con me tu hai chiuso. Tra me e te non c’è più nulla. Il canale, la nostra amicizia è andato tutto ufficialmente a puttane. Sappilo. Per me tu sei morto, non esisti più.-  disse Anthony ritrovandosi a pochi centimetri dalla faccia di Ian.

Ian sentì una fitta al cuore. Il mondo gli crollò totalmente addosso. Aveva ricevuto il colpo di grazia. Sentiva di avere un enorme voragine nel petto.. Il suo cuore in quel momento era distrutto ed inesistente.

Detto questo Anthony si diresse verso la macchina, Ian lo inseguì. Anthony mise in moto l’auto e se ne andò via velocemente. Ian era lì, inerme, fuori alla porta con le lacrime che scendevano copiosamente sul suo volto. Si mise le mani davanti alla bocca, si inginocchiò per terra e rimase lì per delle ore intere.

“Cosa ho fatto, cosa cazzo ho fatto” pensò Ian. L’aveva perso e la colpa era sua.

Rientrò a casa e chiuse la porta. Tolse la sim dall’ Iphone e staccò le prese telefoniche. Si barricò in casa. Non voleva sapere di niente e di nessuno. Non voleva più uscire di casa. Alcune ore più tardi andò in bagno e, per il nervoso, vomitò tutto quello che aveva mangiato. Rimase per parecchi minuti vicino al water. Si passò le mani tra i capelli. Piangeva.

“Cosa ho fatto, cosa cazzo ho fatto” questo pensiero lo stava assillando.

Andò in cucina e prese delle bottiglie d’alcool, incominciò a bere come mai aveva fatto prima. Si scolava bottiglie su bottiglie. Doveva dimenticare, dimenticare tutto. Si diresse in bagno e mentre risistemava i calmanti nel mobiletto notò una lametta. Sembrava che lo stesse chiamando per nome. Dopo qualche minuto la mise in tasca e con tutti i vestiti entrò nella doccia. Si sedette e aprì l’acqua. Partì un getto d’acqua tiepido. Era come se volesse cercare di levarsi di dosso la sensazione di schifo che lui stava provando.

“Con me tu hai chiuso. Tra me e te non c’è più nulla.” gli risuonavano in mente le parole di Anthony.

Le lacrime, che ormai erano diventate tutt'uno con l'acqua che scorreva, continuavano a scendere silenziosamente senza nessuna interruzione. Avrebbe voluto morire. Si ricordò di avere la lametta in tasca, la prese e la osservò con attenzione.

“Lei è l’amore della mia vita. La amo, la amo da impazzire”

Cacciò un urlo disperato e senza neanche pensarci due volte prese la lametta e con un movimento lento e delicato premette la parte affilata della lama sul polso sinistro. Più si muoveva lungo il polso e più affondava la lama. Con i suoi occhi seguì tutto il movimento dall’ inizio alla fine, come se non volesse perdere nemmeno un istante della scena. Rimase a guardare il liquido rosso che sgorgava dalla ferita.

“Sappilo. Per me tu sei morto, non esisti più.” La sua mente era bombardata dalle parole pronunciate da Anthony.

Continuò per altre due volte a tagliarsi i polsi. Si sentiva debole. Era nauseato. Chiuse l’acqua della doccia. Esausto appoggiò la testa all’indietro e si abbandonò a se stesso, come se si stesse lasciando morire.

- Sono un mostro... Sono un mostro… - bisbigliò a se stesso

Poi chiuse gli occhi.

 

 

 

 

 

Grazie a coloro che hanno letto già il primo capitolo e grazie per chi ha letto questo secondo capitolo! Continuate a recensire. Fatemi sapere se vi piace, se avete dubbi, opinioni o perplessità, io rispondo ;)

Un abbraccio

Peppermint93

   
 
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