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Autore: _stoptheworld_    06/10/2013    2 recensioni
Essere Directioner è l'amare ogni loro piccolo difetto.
Essere Directioner è il rimare Directioner per sempre.
Le allungai il braccio, nella speranza che lo afferrassi, invece di fare un passo avanti.
“io non ho mai smesso di credere…” prese la mano e l’avvicinai subito a me.
“E solo che sono esausta!” disse tra i singhiozzi.
Era veramente molto più bassa di me e le facevo come tetto, come scudo. Come scudo dalle paure che ostacolano i sogni...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: Contenuti forti
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HARRY



Era in mezzo tra la vecchia e nuova vita. Guardava entrambi, non sapendo cosa fare.
“è da sadici farle fare questo. Perché ha accettato?”, Louis mi parlava, ma non gli rispondevo, ha accettato, perché come me non era in grado di fare più niente. Si sedette per terra con la testa fra le mani. Piangeva anche se non si vedeva e sentiva. Lasciai il guinzaglio di Yionki che si avvicinò a lei. Lo prese con sé e si alzò nel sentire dei piccoli passi avvicinarsi a lei, era suo nipote di quasi due anni.
“Marco!”, prese anche lui in braccio e quest’ultimo le diede un bacio. Era passato un sacco di tempo, ma lui si ricordava della sua zia. “Oooh”, gli fece lui. Mi aveva parlato quando gli insegnò a dire quella esclamazione con fare tenero.
Guardò noi e sorrise, sembrava avesse deciso e poi loro.
“Mi…”, aprì bocca. Gli occhi mi si illuminavano, parlava in italiano, ma l’espressione della loro famiglia diceva tutto. “…dispiace per ciò che ho fatto, loro sapete cosa sono per me e quindi mi dispiace, ma…”, si girò verso di noi, “…I must back to my old life.”, mi bloccai. L’ultima frase lo disse in un inglese, che non lo sentii mai pronunciare da lei. Ashley le corse incontro e portò le sue brace sul collo di Wenn, che rimase immobile. Io non mi muovevo da dove ero. I MUST BACK TO MY OLD LIFE: io devo tornare alla mia vecchia vita. Mi ronzavano in testa quelle dannate parole, mi girai e me ne andai.
“Noooooo!”, la sentii urlare, non volevo voltarmi, non volevo vederla in quello stato, non volevo farmi vedere io. “Harry, ti amo…ho dovuto!”, imprecava su Niall e Liam che la tenevano ferma. Avevano immaginato come mi sentivo. “Harry! Ti amo”, i singhiozzi le impedivano di parlare. Svoltai l’angolo e finalmente non sentivo più nulla e la pioggia iniziò a calare sempre più forte.
Arrivato a casa, preso dalla rabbia iniziai a prendere tutto e buttarlo per terra, facendomi anche del male. Andai in camera sua e trovai i pacchetti dei regali. In fondo a tutti c’erano quelli per me. Aprii il più piccolo, perché notai che era a forma di cd, ma non era un cd qualcuno, era un dvd masterizzato. Corsi in camera mia e lo misi nel lettore dvd. Non smisi di piangere, il video iniziava con una canzone, a me famigliare: Give me love.
C’era lei che diceva: “Giravo su youtube e ho trovato questo video, è stupendo. Mi ero messa a piangere. Parla di noi due ed è per te!”, mi mandò un bacio e l’altro video iniziò; dopo trenta secondi staccai tutto. Non ero in grado di vederlo, di vedere noi insieme. Ormai era finito tutto.
 
Il cellulare, perso chissà dove in casa, il telefono di casa, staccai il filo. Non volevo più nessun contatto, nulla di nulla. Me ne stavo in camera sua, drogandomi del suo profumo, di quel magnifico odore che lasciò nelle lenzuola del suo letto, mi ricordo che mi piaceva baciarla ovunque, morderla e leccarla, per il profumo che aveva addosso. Era come se non potessi farne a meno e adesso che non c’era più, potevo solo più immaginarmi quelle scene annusando il suo cuscino. Persi anche le condizioni del tempo, e non mi ricordavo più se era il compleanno di Louis. Mi alzai da dove ero, il sole filtrava da dietro le tende rosse, non le aprì. Sarebbe stato troppo rischioso per i miei occhi. Mi alzai solo, perché da sotto continuavano a suonare alla porta.
Lentamente e mal concio scesi, guardai dalla finestra chi fosse e solo dopo gli parlai.
“Louis e Liam…no! Vi prego, sto bene!”
“Allora perché non ci apri e non mi fai gli auguri!”, trasalii nel sentire che quel giorno era il suo compleanno. Indifeso, aprii ai miei amici.
“Oh. Porca. Puttana! Harry, ma sei tu?”, Liam mi girò attorno, incredulo di vedermi così.
“Buon giorno anche a te Liam!”. Mi guardavano sconcertati. “La potete smettere!”
“Non hai provato a suicidarti, vero?”
“Ma sei coglione, Lou?! Comunque AUGURIIIIIIII!”, lo abbracciai e lui ricambio il gesto, ma si allontanò subito.
“Cazzo Hazza, devi farti una doccia! E subito!!!!”
“Simpatico!”.
Mi portarono al piano di sopra, l’ultima volta che entrai in quella vasca era stata con lei e avevamo fatto l’amore. Il migliore in assoluto, essere nudi con l’acqua e la schiuma che ci avvolgeva rendeva tutto più eccitante.
“Harry, mi dici il perché all’improvviso hai un rigonfiamento? Per rimanere fini…”, mi chiese Liam.
“Ragazzi, vi va di stare con me? Troppi ricordi recenti!”, feci un sorriso malizioso, ma allo stesso tempo malinconico.
Entrai dentro la vasca e l’acqua scorreva su tutto il mio corpo, le lacrime si mischiavano ad essa, rimasi zitto. Non volevo parlare, solo ricordare. Sapevo che mi stavo facendo del male.


****
“Non hai paura che un giorno ti vengano a prendere?”
“No, non ho paura! Perché dovrebbero?”
“Ma ti senti? Dai sei scappata e ti credono morta!”
“Ascoltami una buona volta per tutte: questo è il mio posto! Questo è il mio ossigeno, questo è il mio clima e questa è la mia gente che piaccia o no a loro, va bene?”
****

 
Mi venne in mente quel giorno, quella conversazione. Era da poco che la conoscevo, ma l’avrei voluta solo per me. Pensavo che se le avessi detto che era la mia migliore amica, magari iniziava a guardarmi con altri occhi, ma no, non era così o forse. Mi aveva promesso che non mi avrebbe lasciato andare via molto facilmente. Se questo era il suo tutto, perché era ritornata da dove era venuta? Sentivo che c’era qualcosa sotto, pensavo che la sua famiglia l’avessero ricattata, ma tutti noi sapevamo quanto non voleva stare lì, quanto odiava la sua famiglia perché non la capiva e perché la faceva sentire estranea. Era un errore e se lo sentiva da quando iniziò a capire molte cose.
“Harry, tutto bene?”, non stavo ascoltando nessuna delle loro parole.
“Che cazzo Louis, sono nudo!”
“Come se non ti avessi mai visto. Esci da lì, hai sentito ciò che ti stavamo dicendo?”
“No!”,  uscii e mi misi un asciugamano attorno alla vita, andai in camera seguito da loro e misi un paio di boxer.
“Posso sedermi?”
“Se ci ascolti, va bene!”, disse un po’ irritato Liam.
“Wenn…”, era l’ultima parola che volevo sentire, a parte dalla mia bocca o dai miei pensieri.
“…ascolta! Ci chiama almeno tre volte al giorno da quando se n’è andata. A provato a chiamarti, ma è come se stesse chiamando un fantasma. È distrutta! Abbiamo fatto una video chiamata, anche se lei non voleva…c’era una sua amica con lei. I suoi l’hanno ricattata…”
“Lo sapevo…”, nessuna emozione in quelle due parole.
“Mi ha fatto gli auguri e mi ha detto che ci sono i regali per tutti dentro l’armadio quello vicino alla finestra”, Liam gli andò a prendere. “mi ha anche detto che aveva comprato un regalo per te, che dovevi mettere per la festa. Lo metterai?”
“Se…se, non lo so, guardiamo qual è!”. In un pacchetto c’era scritto ‘per compleanno di Tommo’. Lo aprii e buttai sul letto il contenuto: all star bianche, pantaloni beige, maglia bianca e una giacca blu. Mi emozionai. Due anni fa, nei concerti mi vestivo così, alcune volte ancora adesso, ma mai tutto insieme.
“Ci ha detto che ti sarebbe piaciuto e che lei avrebbe indossato un vestito che c’è in un altro armadio, penso questo!”, Liam me lo vece vedere. Era più o meno nello stesso stile, ma femminile.
“Potevamo essere la coppia più bella…”
“Lo siete Harry”
“Non più!”, lo guardai nei suoi occhi azzurri. Il mio sguardo era di ghiaccio.
“Va beh…te lo metterai?”
“Si! C’è dell’altro?”
“Si, ma è delicato…c’è un dvd, l’hai già visto?”, scossi la testa, “Harry, lì dentro c’è la risposta a tutte le tue domande”

Fu una gran bella festa, forse potevo divertirmi di più. Alcuni mi chiesero di lei, ma non rispondevo. A Louis gli piacque il suo regalo, come tutti immaginavamo. E come a tutti, sentivano la sua mancanza. Wenn portava un po’ di felicità, ti si spuntava un sorriso solo a vederla, con quegli occhi verdi che al mattino avevano delle sfumature di giallo e alla sera erano verdi acqua. Un paparazzo un giorni ci disse che messi vicino i nostri occhi erano spettacolari, che non aveva mai visto, tra le persone famose, occhi così identici e innamorati, occhi così verdi, ma di quel verde che ti incanta. Si sentiva che non c’era, eccome si sentiva.
A Natale ancora peggio, cercavo più che potevo di non far vedere quanto stavo male, ma non sapevo se stavo cadendo in depressione, non ero mai arrivato a quei limiti. Quando tutti aprirono i loro regali ce n’erano ancora due, ancora uno mio da parte sua e quello che gli avevo regalato io. Sarebbe rimasto li per sempre, ne ero più che sicuro. Invece quello che fece a me no, era un cappellino, come il suo. Mi picchiava ogni volta che prendevo il suo. Mi scappò un sorriso solo a pensarci.
“So che stai male! Ma sei abituato a fare sorrisi falsi, odio quando li fai, specialmente oggi, ma…non ti posso dire nulla! Ho visto la notizia, ho visto lei, ho notato i suoi occhi…”
“è la prima cosa che noti in lei ed è brutto mamma, brutto perché ti rimangono impressi non nella mente, ma nel cuore”, mi abbracciò forte.
“Sarebbe diventata la tua fidanzata, vero?”
“Era quella giusta…”
“Allora perché non vai da lei!”
“La sua famiglia mi odierà, come minimo! Non la voglio sentire, so che cerca di chiamarmi, me lo dicono i ragazzi che la sentono ogni giorno, ma starei ancora più male se sentissi la sua pronuncia delicata e potrei morire dentro!”, l’abbraccia, in quel momento era tutto ciò di cui avevo bisogno.

Tutti sul mio divano, con l’ansia addosso. Non so il motivo, ma tenevo la mano di Louis, stretta. Il video partì, mi vennero i brividi nel vederci insieme, chiunque avesse fatto quel video per noi, ci credeva e ci adorava. Finito quello che lei trovò su youtube, Wenn sistemò la telecamera. L’aveva girato proprio in salotto con Yionki che gli girava attorno, proprio come stava facendo adesso.
“Ciao Harry, tutto bene? Io sto alla grande. Se vedrai questo video e perché è un tuo regalo ed lo stai guardando mentre io me la sto spassando con Ash, tranquillo non ti tradisco e terrò a bada gli ormoni ad Ashley…”, sarebbe andata in montagna con Ashley, solo loro due. Avevamo un po’ discusso, ma alla fine la lasciai andare.
“Harry, come dire è complicato…sai i vestiti per il compleanno di Lou. Non ho visto un video in cui ce li avevi o una foto…no! Ce li ho nel cuore, come ho nel cuore il ‘Vas Happenin’ di Zayn, il sorriso meraviglio di Niall anche se aveva i denti storti, la fobia di Liam sui cucchiai, le carote di Louis e i tuoi ricci nei tempi prima e poco dopo ‘X Factor’. Non era semplice cercare di nascondere tutto, di farvi le foto senza che piangessi durante i concerti, di stare zitta mentre cantavate.”, gli occhi di tutti, compresi i miei, ma non quelli di Liam erano sbalorditi. Non capivamo se era uno scherzo o no. “ nel novembre del 2011 una ragazza, guardando un video, il vostro video di What Makes You Beautiful le spuntò un sorriso, di quelli veri, di quelli che non faceva da mesi. Passò qualche giorno e non ne poteva fare a meno di ascoltarvi, passò il tempo ed era diventata una Directioner. Passò un anno e mezzo e si trovava a Verona, quel giorno, quelle due ore furono pura emozione. Era rimasta in estati, era contenta…beh non ci sono parole per descrivere cosa ha provato. Poi un paio di mesi dopo voleva morire, perché le sue ragioni di vita, molto probabilmente, si sarebbero sciolti. Non vide più nulla…quel ponte, quella sera…tu! Harry sono una Directioner, da più di due anni. Josh l’aveva capito, ma in un modo o nell’altro evitavo quell’argomento. Vedeva come vi osservavo, con occhi da sognatrice, con occhi che solo una fan può avere davanti ai suoi idoli. Quello che ho vissuto con voi era come se fossi dietro ad un sogno, è  bello vedervi fuori da una telecamera…è stupendo. Harry io ti amo, ti amavo già da prima. Spero che quando tornerò mi parlerai ancora, ciò che provo è vero. Mi provochi sensazione che mai mi sarei aspettata, spero che anche gli altri mi parleranno…Liam lo ha fatto, anche se mi ha sgridato, ma avevo paura che non mi avresti accolto in casa tua, che mi avresti guardato con occhi diversi e che quindi io e te non staremo insieme! One Direction vi amo, voi siete il mio ossigeno, il sangue che pompa nelle vene. Harry ti amo, ma un po’ di più degli altri…ci vediamo quanto torno, un bacio! Ciao!”.
Sorrise alla telecamera. Piangevo, Niall era rimasto incantato a guardare il nulla, Louis idem, Zayn era emozionato e Liam cercava di farci riprendere.
Una parte di me la odiava perché non mi disse la verità, ma forse non aveva tutti torti, sapendo ciò che stava per fare non l’avrei vista con gli stessi occhi, ma non l’avrei nemmeno abbandonata. Lei ci amava, lei era una Directioner, lei era l’unica che ci ha visto come siamo veramente…ma se i suoi sapevano, sapevano quanto ci amava, quanto eravamo noi per lei, perché sono stati in grado di farla scegliere, perché l’hanno ricattata?
Perché sapevano che avrebbe scelto noi, anche se le avessero offerto tutto ciò che desiderava, ma il bello che lei desiderava solo un sogno, quel sogno che ci teneva nascosto, quel sogno che ormai gliel’avevano distrutto, noi eravamo il suo sogno e lei era il mio.

 

The end!

http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2237712&i=1

Questo è il seguito della FanFiction, per chi la volesse leggere mi renderebbe un sorriso in più! A presto, leggete e recensite il seguito :D

  
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