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Autore: _crazy_mofos    06/10/2013    2 recensioni
Questo grazie a te, amore mio.
Adesso potrò pure fare di tutto, ma tu non ci sarai più qui con me...
Quindi lasciami, lasciami andare, perché senza di te, io sarei sempre e comunque morta.
ATTENZIONE: QUESTA STORIA È STATA SOSPESA A CAUSA DI ALCUNI PROBLEMI.
NON CREDO CONTINUERO' AD AGGIORNARLA...MI DISPIACE.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 12

Il giorno dopo mi svegliai presto, non avevo tanto sonno, avevo passato la notte a pensare ad Harry, stavamo finalmente insieme, non ci potevo credere, ero così felice che per un attimo non mi preoccupai dei miei problemi.
Uscii di casa il più presto possibile, per recarmi a scuola. Doveva essere passato più tempo di quanto credessi, perché in ogni angolo della scuola ragnava il silenzio. Pochi studenti, forse per via del tempo. Quel giorno non era uno dei migliori, si sospettava una pioggia intensa, ma io non potevo mancare.
Mi recai in biblioteca. Un tempo la biblioteca mi tirava su di morale. Adoravo i tavolini di quercia, le pareti alte ricoperte di libri vecchi e nuovi. Mi sedetti e cominciai a ripassare le materie di quel giorno, prima che suonasse la campanella.
Ero come incantata dai libri, la maggior parte erano capolavori letterari, mi immedesimavo nella storia, come se la vivessi io personalmente…Questa fissa era nata grazie a mio padre, professore di letteratura e storia, ma pensare a lui non era una grande idea.
Dopo pochi minuti la campanella suonò e il caos si fece sentire…
Entrai in classe e mi sedetti in un banco qualsiasi, non aveva molta importanza. Ancora la professoressa no era arrivati, così potei accendere il cellulare, avevo due chiamate perse da Harry.
Decisi di chiamarlo, magari doveva dirmi qualcosa di importante… Dopo in secondo squillo rispose con la sua solita voce roca, ma perfetta.
H: Pronto!?
Io: Ehi Harold perché mi hai chiamato? Dissi in tono più dolce possibile. Di prima mattina non volevo apparire sgarbata, almeno per ora.
H: Ehi piccola ti ho chiamato per dirti che oggi ti vengo a prendere io a scuola…okay? Chiese con la voce ancora più roca. “Dio perché ce l’hai con me?”
Io: Ti aspetto allora. Dissi facendo comparire sulle miei labbra un mezzo sorriso.
H: Ci vediamo dopo. Disse per poi riagganciare.
Posai il cellulare e presi i libri, nel frattempo entrò una ragazza che non avevo mai visto. Era alta, snella, capelli quasi sul biondo che gli arrivavano fino alle spalle, occhi castano scuro e carnagione piuttosto bianca. Sembrava una semplice ragazza, acqua e sapone, non come tutte quelle snob del cazzo.
Non sapeva dove sedersi, così le indicai un posto libero, cioè accanto al mio.
Io: Piacere Charly Evans. Dissi porgendogli la mano e facendogli un sorriso a trentadue denti.
X: Piacere Jess Devine. Disse anche lei ricambiando il sorriso e accettando la mia stretta. Non sembrava di qua…aveva un accento diverso.
Io: Di dove sei? Dissi in tono curioso.
J: Vengo da New York. Mi sono trasferita qui insieme a mia madre, già a più di tre mesi che sto qui.  Rispose alzando le spalle, sorridendo.
Per tutta l’ora di biologia avevo perlato con la mia nuova compagna Jess, era davvero simpatica, avevamo le stesse preferenze, pazzesco.
Uscii dalla classe e mi recai in bagno. Da questa mattina avevo la nausea, ma adesso era sempre più forte. Dovevo vomitare.
Entrai nella prima porta disponibile e vomitai, era come se mi stessi liberando di un peso, un peso abbastanza disgustoso.
Provai più volte a rintracciare Zayn, ma come sempre sembrava morto…”Quando serve, quel ragazzo non c’è mai!”
Mi venne un’altra colata di vomito, ma stavolta più intesa, avevo una paura indescrivibile, vedevo il sangue uscire dalla mia bocca. I miei occhi erano spalancati, quasi usciti dall’orbita…avevo paura non capivo cosa mi stesse succedendo, eppure le pillole le avevo prese.
Provai di nuovo a chiamare Zayn , ma niente…ad un tratto una ragazza entrò in bagno, era Jess. Appena mi vide si allarmò.
J: Che hai? Disse in tono preoccupato, aiutandomi a reggermi in piedi.
Io: …N-Niente…s-solo un po’ di mal di testa. Da una parte era vero. Avevo un forte mal di testa, mi stava uccidendo.
J: Sicura? Posso fare qualcosa? Disse aiutandomi ad appoggiarmi al lavandino della scuola.
Io: Ho bisogno che vai a cercare un mio amico, Zayn. Trovalo e digli di venire qua…i-il più presto possibile…g-grazie.  Dissi respirando a fatica, pure parlare mi era difficile. Lei annuì ed uscii dal bagno.
Mi sentivo ad un passo dalla morte. Proprio in quel bagno doveva succedere!? Avevo veramente bisogno di Zayn, di qualcuno che mi aiutasse.
Provai a lavarmi il viso e vedere sé, magari, mi riprendevo, ma non successe nulla, anzi. La testa mi stava per esplodere, le gambe cedettero e caddi a terra, senza forze per rialzarmi, stavo morendo, non ci potevo credere.
Piansi, piansi tutte le lacrime che potevo, un pianto isterico, pieno di paura. Cominciai a gridare “AIUTO”, ma nessuno sembrava sentisse…
Doveva andare così, morire in quel fottuto bagno…senza nessuno, come avevo sempre presunto. Sola.
Mi abbandonai a me stessa, quando si aprii la porta, qualcuno era entrato. Zayn, il mio salvatore.
Si catapultò subito verso di me, potevo notare che aveva gli occhi lucidi come se stesse per piangere, ma lui non poteva.
Z: Charly…ci sono io con te adesso, non sei solo…ci sono io… Disse per poi stringermi forte. Tra le sue braccia ero sicura, mi sentivo meglio. Singhiozzai più volte…
Io: A-Aiutami. Dissi quasi in un sussurro, non avevo più la forza da fare niente.
Mi prese in braccio e mi porto fuori dal bagno, forse, stavamo andando in infermeria.
Io: NO! ZAYN NO! Ti prego… Dissi quasi come un sussurro le ultime parole.
Z: Charly ho paura che ti succeda qualcosa, fatti controllare, vediamo cosa ti è successo. No, non potevo andarci.
Gli tirai il colletto della sua magliette, lo avvicinai a me e gli sussurrai un “Per favore”.
Per fortuna non insistette troppo. Mi portò in una classa vuota e mi fece sedere sopra un banco, mi portò un bicchiere di acqua e mi fece tranquillizzare. Per fortuna c’era lui…
Io: G-Grazie. Queste erano le uniche parole che potevo dirgli in quel momento, non avevo le forze, e poi non sapevo come ringraziarlo. Non avevo le forze neanche per ragionare. Ma su una cosa ero certa, mi aveva salvato, di nuovo, la vita.
Lui per tutta risposta mi accarezzò le guance, ancora bagnate di lacrime e mi abbracciò, come poteva fare solo un amico.
Passarono due minuti, la campanella dell’uscita era già suonata. Mi ero ripresa un po’, potevo rimanere all’impiedi, ma la testa mi girava ancora…Dovevo andare, Harry mi sarebbe venuto a prendere a momenti . Chiesi a Zayn di accompagnarmi fuori, lui non esitò.
Arrivati fuori mi appoggia al muretto e respirai profondamente, aria fresca. Zayn accese una sigaretta e se le portò sulle sue labbra…dio le sue labbra erano pazzesche, ma io avevo già un ragazzo, eppure perfetto. Sicuramente avevo capito che Zayn fumasse quando era nervoso, come ora…ma ero talmente curiosa di assaporare quella sigaretta, che mi incantai.
Io: Zayn me la fai provare? Dissi ancora incantata.
Z: NO! Potrebbe farti male, non voglio. Disse in tono severo. Ci mancava solo che facesse pure il paparino.
Circa dieci minuti dopo, quando Zayn se ne andò, sentì un clacson dietro di me, mi girai e vidi dei riccioli scompigliati sbucare da un angolo, non potei non sorridere. Mi sentivo moooolto meglio.
Mi alzai dal muretto ed andai incontro a lui.
H. Ma che bella signorina… Disse in tono beffardo.
Io: Ma che bello il mio Harolodo! Dissi scoccandogli un bacio a fior di labbra. Salimmo in auto e partimmo.
Il mal di testa era diminuito molto, ma ancora ero un po’debole. Guardai l’orizzonte con gli occhi sognanti, era uno di quei momenti in cui mi chiudevo in me stessa.
Harry posò una sua mano sulla mia coscia e io mi girai di scatto.
H: Che hai piccola, ti vedo strana… Disse in tono preoccupato, i suoi occhi lo dicevano.
Pensai a quante volte gli avessi mentito, ma anche questa volta l’avrei fatto, in un certo senso.
Io. Niente…mi gira soltanto la testa, non preoccuparti. Dissi stringendogli una mano. Lui mi guardò per un secondo e poi si girò verso la strada.
Accessi al volume della radio, in quel momento trasmettevano una canzone di Rihanna, Stay. Quella canzone mi piaceva, era orecchiabile. Non volevo pensare a niente, volevo godermi quei momenti, insieme al mio ragazzo.
Io: Che hai fatto oggi? Dissi ancora guardando il finestrino, stava per piovere.
H: Per ora sono da Liam, ho sbrigato alcune faccende e adesso sono qui con te. Disse facendo comparire le sue meravigliose fossette.
H: Sai ti ho pensato tutta la notte… Quelle frase mi fece arrossire come un peperoncino, lui rise, odiavo che si prendeva gioco di me, la pagherà…
Arrivammo a casa mia e scendemmo dall’auto, cercai le chiavi ed aprii la porta, ma mi bloccai immediatamente, per girarmi verso lui.
Io: Che stai facendo? Dissi innalzando un sopracciglio.
H. Sto entrando… Disse confuso.
Trattenni le risate, dovevo rimanere seria, doveva pagare.
Mi misi le mani nei fianchi a mo’ di supereroe  e dissi:
Io: Tu non entri, devi passare sul mio corpo. Dissi in tono di sfida.
Lui non fece altro che ridere con la sua voce roca, stupenda.
H: Stai scherzando? Disse mentre rideva.
Io lo guardai seria, gli sembravo una tipa scherzosa...?  Smise di ridere e mi guardò a mo’ di sfida. Mi prese per il bacino e mi porto sulle sue spalle. Okay…avevo perso…merda!
Cominciai a dargli dei pugni nella schiena, quel ragazzo era odioso.
Io: Non vale! Non puoi fare così! Dissi lamentandomi.
Mi fece scendere per poi chiudere la porta d’ingresso.
Io: Non è giusto! Dissi facendo il broncio, in quel momento sembravo una vera bambina. Harry si avvicinò a me.
H: La prossima volta pensaci meglio… Disse per poi darmi un bacio sulla mia guancia destra.
Io: Hai fame? Dissi scompigliandogli i capelli, era bellissimo.
Lui annuì, sembrava un cucciolotto.
Entrai in cucina e mi misi all’opera. Preparai quello che sapevo cucinare perfettamente, la pasta col pesto, una ricetta che mi aveva insegnato mia madre, dopo essere ritornata dall’Italia. Davvero deliziosa.
Mentre lavavo il basilico, sentì due enormi mani possenti cingermi i fianchi, sorrisi a quel contatto. Poggiò il mento sulla mia spalla e disse:
H: Che stai preparando di buono?
Io: Pasta col pesto, una ricetta Italiana. Dissi quasi orgogliosa di saperla cucinare.
Mi baciò tutto il collo, lasciandomi senza fiato, dio stavo impazzendo. Volevo le sue labbra. Mi girai e lo baciai con foga. Le mie labbra si schiusero permettendo l’accesso alla sua lingua.
Stavamo giocando, le miei mani affondarono sui suoi capelli così morbidi, mentre lui mi prese in braccio in modo che io potessi aggrapparmi al suo collo e cingergli i fianchi con le miei gambe.
Sentivo la sua erezione premere sulla mia coscia, non credevo di fargli tutto quell’effetto. Mi trascinò sopra, nella mia stanza, aprii la porta e la chiuse immediatamente. Mi poggiò sul letto delicatamente, mentre lui si sdraiava sopra di me, facendo attenzione a non schiacciarmi.
Continuavamo a baciarci con passione, quelle labbra me le stavo divorando. Si spostò al mio collo per poi succhiare avidamente la parte più delicata, ci sapeva fare…cazzo!
Gemetti e potei giurare di aver sentito il suo sorriso, tra l’incavo del mio collo.
Dopo un po’ passò di nuovo alle mie labbra, che ormai bruciavano di dolore, per i troppo morsi.
Le sue mani esploravano sotto la mia maglietta, quel contatto mi fece rabbrividire, esplorava tutta la mia schiena con le sue mani delicatissime. Giocava con l’elastico del reggiseno, ma quando lo sganciò lo bloccai immediatamente. Rimase sorpreso.
H: Qualcosa non Va? Disse sfiorandomi le guance, che ormai erano diventate rossissime per la troppa vergogna.
Io: I-Io s-sono…Cercai di non guardarlo negli occhi, la situazione era troppo imbarazzante.
Magari mi avrebbe lasciata, magari avrebbe pensato che fossi una bambina che non ha il coraggio di fare del fottuto sesso.
Harry cercava di guardarmi negli occhi, aveva capito, ma non fece nulla di tutto quello che avevo pensato, anzi, disse:
H: Io non ti costringerò mai, perché per me, tu sei importante. Se tu non sei pronta, io ti aspetterò, perché voglio che tu sia mia, solo mia.
Le più belle parole che io abbia mai ricevuto. Lo baciai con dolcezza, mi ero innamorata, sul serio.
Ci alzammo dal letto e tornammo giù, la pasta era pronta.

 

-Sapzio Autrice
Eccomi qua genteee, allora dovete svegliarvi, prendete qualche pillola, fate qualcosa, ma dovete R-E-C-E-S-I-R-E.
Ve lo chiedo con il cuore in mano…PLEASE 
Voglio sapere quello che vi passa per la testa, ovviamente su questa storia…Non voglio sapere  che domani uscite o ecc…XD
Voglio sapere soltanto cosa ne pensate, mi rendereste felicissima, davvero.
Se recensite vi metto il video di io che ballo la Macarena…però dovete recensire in tanti…MUAHHAHAHAHAHAHAHAHAHAHA.
BYE BYE AURY.
 

   
 
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