Fanfic su artisti musicali > Green Day
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Autore: Mon    06/10/2013    3 recensioni
La canzone che stava ascoltando iniziava con un assolo di chitarra acustica che a Billie piacque subito molto; niente errori, scorreva via liscio, cattivo, ma senza troppi fronzoli. Il ragazzo poteva addirittura immaginare le dita correre sulle corde della chitarra; c’era tutto quello che serviva per catturare l’attenzione di chi ascoltava. L’introduzione gli piaceva, ma non poteva basarsi solo su quella, doveva prima ascoltare tutta la canzone e, solo alla fine, avrebbe preso una decisione definitiva.
Di colpo si drizzò sulla sedia; guardò con gli occhi e la bocca spalancata lo schermo del computer. Quella che aveva appena sentito uscire dalle casse del suo pc era la voce di una ragazza, una bellissima voce: dolce, delicata, ma allo stesso tempo rabbiosa.
Genere: Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Billie J. Armstrong, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Willow uscì dalla porta della sala di registrazione; non guardò Billie Joe in faccia, si limitò ad appoggiare la sua chitarra sul piedistallo. 
«Non mi dici niente?» chiese il ragazzo, vedendo che la fidanzata non parlava. 
«Non so cosa dire, non posso crederci...»
Billie Joe si avvicinò alla ragazza e la prese per mano; la portò davanti al mixer e le mostrò una scatola con dentro numerosi dischi e nastri. «La tua creatura è tutta qui...» disse battendo delicatamente una mano sul cartone. Willow la fissò, poi alzò lo sguardo velato dalle lacrime verso il viso di Billie Joe. «È finito, il mio disco è finito.»
Il ragazzo accarezzò il viso della fidanzata, sorridendo. «Ce l’abbiamo fatta, hai visto?»
Willow annuì, poi gettò le braccia al collo del fidanzato. «Non ci posso ancora credere. Grazie di tutto...»
«Non so quante volte tu mi abbia già ringraziato da quando ci conosciamo, e non so quante volte io ti abbia ripetuto di smettere di farlo, ma tu non mi dai ascolto...»
«Semplicemente perché non ci riesco. Non so perché tu abbia fatto tutto questo per me, ma te ne sarò grata per sempre.»
Billie Joe le accarezzò i capelli, guardò un punto davanti a lui, sorridendo leggermente tra sé. «È il mio lavoro Willow, l’ho fatto per questo e poi anche perché...» si interruppe. Scostò la ragazza da sé, le prese le due mani e la guardò negli occhi. «... perché ti amo veramente.»
Willow si avvicinò alle labbra di Billie Joe e le sfiorò con un bacio. «È la prima volta che me lo dici...»
Il cantante annuì. «Non sentirti obbligata a ricambiare. Puoi dirmelo solo quando te la senti, non...» 
Billie Joe non riuscì a finire la frase perché Willow appoggiò un dito sulle sue labbra e disse: «Possibile che tu debba sempre parlare troppo?» Scostò il dito dalla bocca del fidanzato e al suo posto vi appoggiò sopra le sue labbra. Solo quando si allontanarono, Willow riaprì gli occhi e incontrò quelli di Billie Joe. Sorrise. «Ti amo...»
Il cantante tirò a sé la ragazza, i due si baciarono nuovamente. Quando la ragazza si allontanò, andò a sedersi sul divano. «Possiamo tornare un secondo a quello che ci rimane da fare prima della pubblicazione dell’album?»
Billie Joe si sedette al suo fianco e rispose: «Domani mando tutte le registrazioni al mixaggio, loro faranno i cd, poi non ci resta che aspettare di vederli nei negozi di dischi. Nel frattempo mando alle radio il tuo primo singolo così loro possono cominciare a trasmetterlo...»
Willow si portò le mani sul viso, sorridendo. «Non ci posso credere! Il mio singolo nelle radio! Questo è un sogno!» 
Billie Joe rise, spostando le mani della ragazza da davanti al suo viso. «No amore, non lo è!»
Willow si lasciò sfuggire un piccolo urlo di eccitazione, per poi portarsi immediatamente le mani davanti alla bocca. «Scusa, devo fare silenzio, tuo figlio è nell’altra sala a provare con i suoi amici.»
«Non siete ancora riusciti a parlarvi?» chiese Billie Joe, preoccupato.
«Io ci provo, quando lo incontro per il corridoio provo sempre a salutarlo o a chiedergli come sta, lo affronto sempre con il sorriso, ma lui mi ignora.»
«Posso darti un consiglio?»
Willow annuì. 
«Se conosco bene Joey lui rivaluta le persone quando queste fanno qualcosa che lo lascia più stupito del solito.»
La ragazza si fermò a pensare a qualcosa da fare per far ricredere Joseph nei suoi confronti. «Ce l’ho!» disse poi, sbattendo le mani. «Che ne dici se pretendo...» la ragazza marcò molto l’ultima parola, per poi continuare: «...che lui venga con me a mangiare qualcosa? Il che significa che, se lui mi dice di no al primo colpo, io lo carico in macchina e lo porto al ristorante lo stesso?»
Billie Joe inarcò leggermente le labbra. «Tipo rapimento? Approvo!» disse sorridendo. 

***

Billie Joe salutò Willow, augurandole buona fortuna. Lei gli fece l’occhiolino; era stranamente tranquilla e sicura di sé.
Uscì in corridoio e andò nell’ufficio di Patty e James per salutarli, rimanendo con loro a chiacchierare; interruppe la conversazione solo quando sentì altre voci salutare i due impiegati della casa discografica. Si girò e vide Joey e i suoi amici, stavano per uscire. Li seguì in corridoio e disse: «Joseph scusa, posso parlarti?»
Il ragazzo e i suoi tre amici si girarono contemporaneamente; lo sguardo del figlio di Billie Joe non era certamente amichevole. Willow non si lasciò intimorire e disse: «Ho bisogno di parlare con te a quattrocchi. Ti andrebbe di venire a mangiare qualcosa con me?»
«Io non ho niente da dirti, quindi la mia risposta è no!» Si voltò dando le spalle alla ragazza. Lei non rinunciò alla prima difficoltà; lo fermò, mettendogli una mano sulla spalla, Joseph si girò nuovamente verso di lei. I due si fissarono qualche secondo poi fu Willow a parlare ancora. «Non so se hai capito, non è un favore quello che ti sto chiedendo. Io ho bisogno di parlare con te, quindi adesso vieni a mangiare con me!»
«Chi sei tu per costringermi?» disse il ragazzo, incrociando le braccia sul petto.
«So benissimo di non essere nessuno, ma tuo padre sa che verrai a mangiare con me, quindi sarà quello che farai...»
Joseph ridusse gli occhi ad una fessura, respirò profondamente e disse: «Giochi sporco ragazza!»
«È l’unico modo che ho per fare due chiacchiere con te!»







Salve! Allora, che dire? Ah si, ho riletto questo capitolo millemila volte, cambiando qualcosa tutte le volte, soprattutto dell'ultima parte. Non mi convinceva nulla. Alla ventordicesima volta che cambiavo qualcosa ho deciso di pubblicarlo lo stesso, altrimenti avreste potuto aspettare ancora secoli!
Comunque volevo fare un piccolo annuncio, probabilmente non vi piacerà, non piace nemmeno a me, ma lo devo fare. Il prossimo sarà l'ultimo capitolo della storia, poi ci sarà l'epilogo e poi la storia sarà finita. Mi dispiace dire addio a questi personaggi, mi dispiace dover lasciare questa storia, mi ci sono affezionata, sono mesi che la sto portando avanti, e mi sono affezionata a voi. Portarla ancora avanti, però, non avrebbe senso, allungherei troppo il brodo, e non ho voglia di rovinare qualcosa che sento che deve essere conclusa così come ho in mente. Comunque è ancora un po' presto per farsi venire la malinconia, quindi non ci pensiamo adesso. 
Io vi saluto, vado a svaccarmi sul divano con un mal di testa terribile. La mia cena è stata una semplice pastiglia per farlo passare. 
Al prossimo capitolo.
Un abbraccio a tutte. 
Mon.

  
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