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Autore: AleCarrots    06/10/2013    6 recensioni
Macklemore. Una normalissima ragazza. Il destino. Che succederà?
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Arrivammo al parco. Beh, non era quel che mi sarei immaginata, ma almeno era abbastanza silenzioso, tranquillo. Mi calmai subito, non appena ci sedemmo in una di quelle panchine verdi circondata da due alberi. 
"Che è successo?" chiese lui, preoccupato. Sentivo il suo sguardo su di me, era quasi doloroso non poter alzare gli occhi, ma lo sarebbe stato di più se l'avessi fatto. Le lacrime tornarono agli occhi. 
"Kavin, cioè.. l'amico di mio cugino. Mi doveva tenere sotto controllo.. non so per quale motivo.." iniziai, mi fermai cercando di contenere un singhiozzo. "..mio cugino mi aveva affidata a lui, essendo l'unico che conoscevo. Ma la serata ha preso una piega sbagliata" una lacrima scese sul mio volto. Non volevo che si sapesse, ma non avevo ancora dato il mio primo bacio, e quello che successe quella sera mi aveva completamente sconvolta. 
"Cosa intendi?" chiese lui. Guardandomi fissa negli occhi. I suoi, i suoi occhi. Erano qualcosa di stupendo.
"..ero in bagno avevo appena letto il tuo messaggio, così mi sono sistemata i capelli, e sono uscita. Lì c'era Kavin che mi aspettava, mi ha presa e portata in camera mia. Mi ha baciata e mi ha buttata sul letto. Non so nemmeno come abbia fatto a trovare quella forza e quel coraggio per sferrargli quel colpo. Se non si fosse fatto male, di sicuro non mi avrebbe lasciata andare" dissi quasi tutto d'un fiato. Mi sentivo meglio.. solo che restava il fatto che era successo, domani avrei dovuto affrontare la realtà, e avrei dovuto parlare con mio cugino. 
"Non so che dire" pausa. "Se me l'avessi detto, ci avrei pensato io" disse abbracciandomi.  
"Che avresti potuto fare? Davanti a tutta quelal gente, poi" dissi accucciandomi su di lui. "Grazie di essere venuto, sei stato puntualissimo
"Ma figurati. Anzi, pensavo che non mi volessi più vedere.." appoggiò la sua testa sulla mia.
"E questo cosa te l'ha fatto pensare?" chiesi curiosa. Diciamo che era tutto il contrario. 
"Il messaggio che mi hai inviato. Pensavo che stessi troppo fra i piedi" m'informò di un messaggio che non sapevo esistesse. 
"Perdonami, ma non è così. Io non ho inviato nulla del genere" alzai la testa per guardarlo. 
"Invece sì.. mi hai scritto di lasciarti in pace, quindi non ti ho scritto più" mi guardò anche lui. 
"Assolutamente no. Sarebbe l'ultima cosa che vorrei" forse parlai troppo? 
"In che senso 'l'ultima cosa che vorresti'?" chiese accennando ad un sorriso. 
"Anche se non ho avuto modo di approfondire molto il tuo carattere.. se sei quello che canti, posso dire di avere abbastanza materiale per dirlo: io ti amo" dissi, anche se me ne pentii subito dopo. Sentii le mie guance cambiare colore. 
"Sei una ragazza dolcissima" mi accarezzò la guancia. E di nuovo sentii un calore invadermi. Si avvicinò, sorridendo, a me. Al mio viso, alla mia bocca, alle mie labbra. Mi baciò, e in quel bacio c'era sentimento. Era qualcosa simile all'amore. Non potevo definirlo proprio tale, ma era abbastanza vicino ad esso. Si allontanò subito, e io rimasi con le labbra sospese nel vuoto. 
"Scusami, davvero" disse indietreggiando un po'.
"Cosa?" chiesi. 
"Tu, fino a due minuti fa stavi piangendo, e io non avrei dovuto baciarti" ad un certo punto le sue gambe divennero più interessanti. 
"Stai scherzando? E' quello che aspetto da mesi. Quello che ho sempre sognato. Non importa dove o quando. Io desideravo questo bacio" di colpo alzò lo sguardo su di me. "Scusami tu, se ti sto dicendo queste cose, ma.." non mi fece finire che subito mise una mano in mezzo ai miei capelli, dietro la testa, e con l'altra mi accarezzò delicatamente il viso, e mi baciò. 
"Sei mia" cercò di dire, tra un respiro ed un altro.
***
Mi accompagnò a casa, quando la festa era quasi finita. Potevano essere le due di notte. Mio cugino non si era accorto della mia assenza. 
"E' qui il ragazzo?" mi chiese Ben facendo scivolare un braccio dietro la mia schiena e portandolo alla vita. Sembrava un modo per mettere in pratica quello al quale aveva accennato prima. 
"No, non lo vedo" risposi sorridendo. 
"ALE, non ti vede.. Lui?" chiese mio cugino, rimase un po' di tempo a fissarlo. Come se avesse difficoltà a mette a fuoco qualcosa ad un metro da lui. 
"Tutto bene, Jake? Non sembri proprio apposto" dissi osservandolo bene. 
"Amico, benvenuto alla festa!" urlò rivolgendosi a Ben, subito dopo raggiunse la sua ragazza, che, per la cronaca, non mi aveva ancora presentato. Non c'erano dubbi, era ubriaco fradicio. 
"Ti presento mio cugino" dissi alzando la testa e appoggiandola alla sua spalla. 
"Beh, senza offesa, ma questa festa, sebbene sia pur sempre una festa, si vede che è organizzata da mocciosi" alzò lo sguardo, come se lui ne sapesse qualcosa. 
"Sarei una mocciosa?" dissi allontanandomi da lui, e trattenendo una risata. 
"Noo" mi afferò per una mano e mi tirò a sè. Ci guardammo dritti negli occhi: mi sorrise, gli sorrisi, ci baciammo. 
***
1 messaggio. 
"Buonanotte piccola.
"Buonanotte Ben." invio.

Chiusi a chiave la porta, che fino a quel momento rimase spalancata. Aiutai Jake a sistemare, o per lo meno a levare il grosso della spazzatura. Poi mi venne in mente. 
"JAKE." stavo per iniziare il rimprovero. Ma pensandoci la serata era andata bene, a parte qualche complicazione iniziale. Non serviva sprecare fiato per nulla. "La prossima volta non toccare il mio cellulare, per nessun motivo al mondo" dissi sorridendo. 

Lo misi a letto, gli rimboccai le coperte, e gli diedi un bacio in fronte. 
"Buonanotte cuginetto" gli sorrisi. 
Stavo per uscire, quando mi vibrò il cellulare. 1 messaggio. 
"Ciao tesoro, so che sta sera non è andata a bene per noi, ma possiamo sempre riprovarci un'altra volta" (numero sconosciuto)
Rimasi perplessa a guarda il cellulare. 
"Buonanotte Alessia" mi disse mio cugino. "Ah, Kavin mi ha chiesto il tuo numero" finì lui. Si girò su un lato, e lo sentii ronfare. 
Chiusi la sua porta, e aprii la mia. Accesi la luce, e dei flashback mi vennero in mente. Mi cambiai e mi misi sotto le coperte. Chiusi gli occhi e mi addormentai. 
***
-I'M DREAMING-
Mi sedetti sul divano, e aprii il solito libro, iniziandolo a sfogliare. Mio cugino entrò in salotto. "Ale, io esco, hai bisogno di qualcosa?" chiese molto gentilmente. 
"No, grazie" risposi presa dalla lettura. 
La porta si chiuse dietro di lui. Dopo nemmeno cinque minuti, sentii il campanello suonare. Mi alzai seccata, perchè mi aveva interrotto.
"Cosa ti sei dimen.." KAVIN. 

1 messaggio. 
"Ho dimenticato di dirti che sarebbe passato Kavin, baci."

'Grazie, cugino' pensai.
Provai a chiudere subito la porta. Ma lui la bloccò, entrò e la richiuse.
"C-cosa ci fai qui?" indietreggiai. 
"Sono passato a vedere come stavi.." mi guardava, esaminando ogni particolare, dalla testa ai piedi. 
"Benissimo, adesso puoi andare" gli indicai la porta. 
Lui prese il mio braccio e mi tirò a sè, facendo combaciare i nostri petti. Cercai di allontanarmi, ma niente, era troppo forte. 
"Dopo ieri, ho imparato ad usare le maniere forti" quasi si scusò. 
Mi guardò fisso negli occhi, stava per baciarmi, e per quanto cercassi di allontanarmi, ero incastrata, e non riuscivo a muovere le mani. Si avvicinò, sempre più a me. Ad un certo punto, suonò il campanello. Lui sbuffò, ed andò ad aprire. Io rimasi sullo sfondo. 
"Ciao, tu chi sei?" chiese Kavin al ragazzo sulla soglia. 
"Ciao Kavin" Ben fece capolino e gli diede un pugno, così forte da fargli uscire sangue dal naso. 
"Cazzo amico, qualunque cosa abbia fatto, ti chiedo scusa" chiese dolorante.
"E le chiedi a me? Chiedile a lei, piuttosto!" gli urlò. 
Kavin sparì, come risucchiato dal nulla. 
Ben si avvicinò a me. "Ti amo" mi sorrise. 
  
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