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Autore: Cloudsoftime    06/10/2013    2 recensioni
è la mia prima ff sui Simple Plan, volevo tanto scrivere qualcosa su Pierre e David. Questo è quello che la mia testa ha fruttato. David, per svariati motivi che scoprirete leggendo, compirà un viaggio e in mezzo a mille perchè scoprirà qualcosa di straordinario. Hott Baguettes
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chuck Comeau, David Desrosiers, Jeff Stinco, Pierre Bouvier
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Avevo intenzione di caricare questo capitolo oggi pomeriggio ma sono riuscita a farlo solo adesso. Causa, ho appena finito di suonare. è stata una serata davvero non so come descriverla. Entusiasmante? Si, mi sono divertita parecchio. Ho incontrato gente che non vedevo da tempo, gente interessante. Ok il mini sfogo che non centra niente con la fic, ma dovevo farlo ahahah buona lettura, a presto ^^



Pierre sta dormendo beato nel mio letto con la bocca aperta e sta inzuppando di saliva tutto il cuscino. Lo guardo malinconicamente, poi spengo la luce e gli do un bacio sulla fronte. Esco dalla camera camminando in punta di piedi per non far rumore e scendo in cucina da mia madre che sta lavando i piatti della cena.
-Scotta ancora-
Sentenzio entrando in cucina a testa bassa. Pierre è ancora ammalato e sembra non voler migliorare, stamattina per poco non sviene in mezzo alla strada mentre lo accompagnavo alla macchina. Siamo tornati con la sua, non mi fidavo a lasciarla nel parcheggio della scuola, non si sa mai. Mia madre cerca qualcosa nell'armadietto delle medicine, poi estrae una scatoletta bianca e me la porge.
-Tieni. Queste dovrebbero abbassare la febbre in poco tempo -
Mia madre mi guarda negli occhi scrutandomi dentro, vuole chiedermi qualcosa lo so. Comincio ad agitarmi. Alla fine tra un casino e l'altro non ho deciso se dirle la verità o no.
-David devi dirmi qualcosa? -
Sentenzia lei a bassa voce sedendosi su una sedia di fianco al tavolo. Sbarro gli occhi. Cosa faccio? Le dico la verità? E se poi mi sbatte fuori di casa? Se si deprime perchè non vuole un figlio gay?
“Basta Dave”
Il mio inconscio è arrabbiato e, ripensandoci, gli do pienamente ragione.
-Io.. Credo di si -
Mormoro guardandomi le mani e torturando la scatoletta bianca delle medicine.
-Riguarda Pierre tesoro? -
Da quando mia madre mi chiama tesoro? Mi avvicino a lei.
-Come fai a saperlo? -
Chiedo vergognandomi un po'. Lo sa, lo sa già, vuole solo sentirmelo dire. Lei sorride e mi prende una mano. Mio dio che vergogna, non abbiamo mai affrontato questi argomenti insieme.
-Ho visto come vi parlate, come vi guardate. Pierre ti mangia con gli occhi Dave -
Ok, adesso vorrei sotterrarmi e non uscire mai più. Ho le guance in fiamme e sto iniziando a sudare.
-Io.. Be noi.. -
Farfuglio qualcosa senza formulare una frase compiuta e cerco di non guardare mia madre negli occhi.
-Shh non ti preoccupare. Io sono contenta David -
Lei si alza e mi abbraccia stringendomi al suo petto. Non mi aveva mai abbracciato, l'ho sempre vista come una donna un po' fredda, buona solo a lavorare e mantenere la casa. Come ho fatto a pensarlo? Ricambio l'abbraccio stringendola dal basso. Respiro il suo profumo che mi fa ritornare piccolo, mi fa sentire ancora un bambino e quasi mi viene da piangere senza un motivo preciso. Da un lato sono contento di questo, non pensavo che mia madre avesse mai accettato Pierre. Ma dall'altro devo ancora parlare con lui di tutto il casino che è successo con Chuck e Lachelle. Dovrei spiegarli che è stato un malinteso prima che Lachelle si metta in mezzo rovinando tutto, quindi dovrei parlargli domani. Che paranoie!
Mi stacco da mia madre che se avessi preso la scossa.
“Devi dire qualcosa David!”
-Quindi non sei arrabbiata? -
Sussurro alzando un lato della bocca.
-Certo che no David, è la prima volta che ti vedo sorridere veramente, quando sei con Pierre ti brillano gli occhi. Sei bellissimo da guardare. Ora vai che è tardi e.. -
Mia madre appoggia una mano sul mio viso.
-..prenditi cura di lui -
Ci salutiamo con un altro abbraccio e io mi trattengo dal piangere come una fontana tra le sue braccia. Salgo in camera mia senza accendere nessuna luce per non disturbare Pierre. Ovviamente inciampo nel tappeto della mia camera e cado direttamente sul mio letto addosso a lui che però non si accorge di niente. Accendo la lampada sulla mensola dietro al letto e mi siedo sul materasso.
-Pierre? -
Sussurro accarezzandogli i capelli bagnati. È sudato e trema come una foglia. Lui apre lentamente gli occhi e cerca di abitarsi alla luce poi alza la testa e mi guarda sorridendo.
-Dave vieni qui -
Mi abbraccia tirandomi verso di se, appoggio la testa nell'incavo della sua spalla e chiudo gli occhi cercando di dimenticare per un po' il casino in cui mi sono cacciato. -Ho freddo -
Mormora quasi senza voce baciandomi una guancia.
-Devi prendere qualcosa Pierre -
Gli mostro le medicine e di controvoglia ci alziamo sedendoci tutti e due sul letto. Pierre ha lo sguardo stanco e perso, i suoi capelli sono bagnati e tutti appiccicati sulla testa. Mi dispiace un sacco vederlo così, vorrei fare qualcosa per lui ma non so cosa.
-Ehi posso fare qualcosa? Oltre a portarti le medicine? -
Mormoro appoggiandogli una mano sulla coscia e massaggiandogliela.
-Niente David, stai qui con me e basta -
Risponde lui girandosi verso di me e accarezzandomi la testa con una mano. Bacio la sua mano appoggiandomici leggermente.
-Vado a prenderti una salvietta bagnata ok? Intanto tu prendi queste -
Mi alzo dal letto sospirando e porgo le medicine a Pierre che annuisce e incrocia le gambe sul materasso. Recupero una salvietta dall'armadietto in corridoio, la bagno guardandomi allo specchio. Mi sento in colpa, mi sento uno schifo per aver baciato Chuck, per non aver pensato a Pierre, per non avergli ancora detto niente. Come glielo dico? Come inizio? Che reazione avrà? Mi lavo la faccia con un po' di acqua gelata per riprendermi, poi torno in camera da Pierre. Lo trovo ancora nel letto a gambe incrociate, sembra un bambino con quell'espressione, mi fa un sacco di tenerezza. Gli appoggio la salvietta sulla fronte e sul collo.
-Così dovrebbe andar meglio -
Sentenzio in piedi davanti a lui. Mi avvicino, ho voglia di baciarlo ma lui mi ferma subito. Lo guardo con un'aria interrogativa.
-Ti ammali anche tu così David -
Sussurra tenendomi per le spalle. Sorrido e scosto le sue mani da me.
-Non mi interessa, è da ieri sera che non ci baciamo -
Cerco di far la mia migliore espressione da cucciolo o quello che è. Funziona. Pierre mi prende per i fianchi facendomi cadere sul letto sotto di lui. Mi guarda negli occhi e mi sento il ragazzo più felice di questo mondo. Mi bacia infilandomi tutta la lingua in bocca, lentamente si sdraia sopra di me portando una gamba in mezzo alle mie spingendo un po'. Gemo tra le sue labbra inarcando la schiena.
-M..meno male che hai la febbre eh -
Sussurro ironicamente. Lui non risponde, le sue mani sono su tutto il mio corpo e il suo respiro scivola sulla mia pelle. Devo dirglielo, è il momento giusto. No, non è vero non è il momento giusto, ma non ce la faccio più a tenermi tutto dentro. Si arrabbierà, lo so. Sono un coglione, perchè l'ho fatto? Cosa cavolo mi passava per la testa?
-Dave che hai? -
Mi chiede Pierre staccandosi da me e sollevando il busto. Lo guardo dal basso cercando di non lasciar trapelare quello che ho dentro. Ha già capito, non posso tornare indietro.
-Io.. devo dirti una cosa -
Mormoro e credo di non avere una bella espressione dato che Pierre si sdraia a fianco a me guardandomi passivo.
-Cos'è successo? -
Chiede senza un minimo di tono. Prendo un bel respiro e decido di dirgli tutto. Subito.
-Be io.. io ieri ho parlato con Chuck, cioè lui ha voluto parlare con me. No non è vero, io gli ho chiesto un consiglio e lui mi ha risposto male così ho cercato di capire cosa gli prendeva e ho scoperto una cosa -
“Ce la puoi fare Dave”
-Chuck è innamorato di me, senza ma e senza però -
Un quarto del discorso è andato. Mi siedo sul letto e Pierre mi segue appoggiandosi la muro dietro di se. Gli prendo le mani accarezzandole lentamente. Lui mi guarda con uno sguardo interrogativo e perplesso.
-È tutto? -
Scuoto la testa e mi viene da piangere.
“Trattieniti David”
-Dopo aver parlato ci.. ci siamo baciati-
Pierre spalanca gli occhi e sottrae subito le mani dalle mie come se si fosse spaventato.
-Pierre io non volevo, te lo giuro. Voglio bene a Chuck, mi sono lasciato prendere dalla situazione. Ma non.. non provo niente per lui, non so neanche perchè l'ho fatto-
Una lacrima mi riga il viso. Pierre si sta alzando dal letto, cerco di fermarlo ma lui si scrolla le mie mani di dosso senza guardarmi in faccia. Mi sento male, la testa comincia a girarmi e gli occhi bruciano per le lacrime.
-Pierre! Ascoltami per favore! Io.. io voglio solo te, ok? Tengo un sacco a Chuck, non posso negarlo. Ma lui è un amico. Tu sei molto più di un amico Pierre e lo sai -
Lo guardo, lui si gira lentamente, la sua espressione mi fa paura. Perchè non capisce? Respira lentamente ed è ancora più sudato di prima.
-Pierre..-
-Io stanotte dormo sul divano -
Lui si alza dal letto pronunciando quella frase con un tono cattivo, sprezzante. Lo guardo andare via senza riuscire a muovermi, lui sbatte la porta e c'è solo il silenzio. Afferro la coperta con le mani stringendola forte, abbasso la testa e piango. Piango come un bambino e cerco di soffocare i sussulti in gola per non farmi sentire da mia sorella che è nella stanza accanto. Lo sapevo, ho rovinato tutto come al solito. Perchè? Perchè sono così sfigato? Non sono buono a far niente, mi odiano tutti. Pierre mi odia. Mi si spezza il cuore. Appoggio la testa sul cuscino e piango ancora più forte. Non ho neanche il coraggio di scendere da lui. Voglio solo addormentarmi e resettare il cervello. Chiudo gli occhi e vedo ancora l'espressione incazzata di Pierre che mi apre il cuore in due. Stringo forte il cuscino e mi addormento.

 

  
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