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Autore: M_Cullen    07/10/2013    2 recensioni
Demetri e Alec, due giovani ragazzi, vivono felicemente la loro storia d’amore, ignari di ciò che la vita ha in serbo per loro. Qualcosa sconvolgerà per sempre la loro esistenza.
Tratto dal primo capitolo:
[…]
“Te lo prometto, amore mio… niente potrà mai separarmi da te. Anche se in verità, prima o poi, la vita ci riserverà qualcosa di inevitabile…” abbassai lo sguardo, cercando in tutti i modi di scacciare quell’orribile pensiero dalla mente, quando Alec mi bloccò le labbra, premendo un dito su di esse.
“Shh… nemmeno quella potrà dividerci… dove andrai tu, andrò anch’io. La morte non riuscirà a separarci… il nostro amore è più forte.”.
Genere: Dark, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec, Demetri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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(disegno realizzato interamente da me stessa)



 





 
Demetri
 
Flashback


 
“Tu non mi lascerai mai, vero?” chiese, dopo aver staccato le sue labbra di seta dalle mie, ansioso di sentire la mia risposta che in realtà conosceva già.

La lieve brezza autunnale frusciava delicata tra i lunghi fili d’erba non falciati del prato, sul quale era disteso il mio compagno.
Rotolai su un fianco, fissandolo incredulo in quei suoi incantevoli occhi color cielo, mentre le mie dita continuavano a muoversi delicatamente fra i suoi morbidi capelli color cioccolato.
Come poteva dubitare? Amavo Alec più di qualsiasi altra cosa esistente nell’intero universo.

“Non potrei mai… che senso avrebbe vivere una vita di cui tu non fai parte?” fui felice di vedere le sue labbra allargarsi in un dolcissimo sorriso sereno.

“Promettimelo!!!” si spostò a cavalcioni sul mio ventre, premendomi sull’erba fresca, usando la sua solita espressione infantile in grado di farmi perdere completamente la testa.

Ciò che più amavo di lui era la dolcezza disarmante del suo sguardo e la spensieratezza con cui affrontava la vita di tutti i giorni, risolvendo qualsiasi genere di problema con un sorriso.
Malgrado ci dividessero solamente tre anni, io avevo abbandonato quel periodo adolescenziale già da tempo, iniziando a vedere alcuni aspetti negativi della realtà.

“Te lo prometto, amore mio… niente potrà mai separarmi da te. Anche se in verità, prima o poi, la vita ci riserverà qualcosa di inevitabile…” abbassai lo sguardo, cercando in tutti i modi di scacciare quell’orribile pensiero dalla mente, quando Alec mi bloccò le labbra, premendo un dito su di esse.

“Shh… nemmeno quella potrà dividerci… dove andrai tu, andrò anch’io. La morte non riuscirà a separarci… il nostro amore è più forte.”.

Le sue labbra sfiorarono le mie, procurandomi una miriade di brividi e di emozioni incontrollabili.
I nostri cuori martellavano sonoramente all’unisono, rendendo quell’atmosfera unica, piena d’amore… quell’amore che non conosce limiti, né regole. L’amore più sincero e spontaneo… quello vero, per il quale si è disposti a rinunciare a qualunque cosa.
Chiusi gli occhi, assaporando quel bacio intenso, mentre i nostri corpi esigenti si intrecciavano tra loro, in cerca di un maggiore contatto. Il sole li carezzava lievemente con i suoi raggi deboli, riscaldandoli appena, giusto il necessario per riportarli alla normale temperatura.

“Ti ho già detto quanto ti amo?” gli sussurrai, mentre con le dita cercavo di mettere in ordine i suoi capelli, sistemandoli dietro l’orecchio.

“Cinque minuti fa, direi…” rise. “Ma puoi ripetermelo all’infinito, se vuoi…” continuò, appoggiandosi a un gomito. “Ti ascolto…”

Gli presi il viso tra le mani, contemplando per un attimo la straordinaria bellezza dei suoi lineamenti delicati.

“Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo, ti amo…” continuai a ripetergli tra un bacio e l’altro.

“Ti amo anch’io, Dem…” le sue guance si colorarono di una leggera sfumatura di rosso e le sue iridi azzurre cominciarono a brillare, simili a stelle.

Il sole iniziava a tramontare, simbolo che la giornata stava per concludersi e che il cielo si sarebbe ben presto oscurato su quella splendida radura… la nostra radura… il luogo in cui, sin da bambini, avevamo trascorso buona parte della nostra vita, e dove, esattamente due anni prima, ci scambiammo il nostro primo bacio, dichiarandoci apertamente il nostro amore.

“Cosa vorresti fare stasera, per festeggiare?”

Si sedette a gambe incrociate e ci pensò su per un istante, storcendo le labbra in una smorfia irresistibile, che mi fece sorridere.

“Ti andrebbe di venire a casa mia?” mi attirò a sé afferrandomi dal colletto, mentre le sue mani vagavano sul mio petto e la sua bocca sfiorava quasi la mia. “Ti voglio… desidero fare l’amore con te, come l’ultima volta…” la sua voce divenne un sussurro che fece sussultare ogni singola cellula del mio corpo, dandomi l’impressione che il mio cuore sarebbe esploso da un momento all’altro.

Lo baciai ancora una volta, stringendolo ulteriormente a me, annullando ogni minima distanza tra noi.

“Anch’io ho voglia di te, ma non credo che resisterò fino a stasera, se continui a fare così…” il tono della mia voce ne dava la conferma.

Sorrise nuovamente, spingendomi con le spalle al suolo, provocandomi maggiormente con i suoi dolci baci lungo il collo.

“Temo però che dobbiamo attendere ancora un po’…”.

“Perché?” restò a fissarmi con uno sguardo di disapprovazione.

“Dovrei ritornare a casa a recuperare il tuo regalo… a dirti la verità, volevo farti una sorpresa…”.

“Tu sei un angelo, amore mio… non dovevi. Il regalo più bello sei tu… non chiedo altro che averti accanto…”.

Lo strinsi forte in un abbraccio, tale da poter sentire i battiti dei nostri cuori.

“Sei la cosa più bella e importante che la vita mi abbia potuto donare … ti amo immensamente.”

“E io ti amo anche più.”

“Allora a più tardi amore mio…” gli dissi, e alzandomi da terra, gli diedi un ultimo bacio sulla fronte.

“Sta attento, mi raccomando amore… non farmi attendere troppo…”.

“Tranquillo, tu aspettami… farò molto presto.”

Con quelle parole ci allontanammo, continuando entrambi a voltarci indietro, fin quando sparii tra gli alberi.


 
-


 
Le nubi si inoltrarono nel cielo, oscurando la fitta foresta.
Mancava poco per arrivare a casa, ma quell’atmosfera che si era venuta a creare, mi intimoriva parecchio.
Sentii il cellulare squillare… era Alec.



"Amore va tutto bene, sta tranquillo…"

"Dem, che succede?? Sono in pensiero per te!!! Perché non…"

"Alec!! Alec, mi senti??!? Alec??"


Era caduta la linea.
L’ultima cosa che avrei voluto, era farlo preoccupare. Cominciai a correre in cerca di un luogo in cui ci fosse campo, quando improvvisamente sentii qualcosa colpirmi violentemente da dietro e schiantarmi contro un tronco d’albero, per poi piombare di peso a terra.
Sentivo un dolore lancinante in tutto il corpo, come se le mie ossa si fossero sbriciolate… non riuscivo a muovermi, ma potevo percepire il sangue scorrere ai lati delle tempie.
Qualcosa si mosse ad una velocità impressionante tra gli alberi…
Cosa era stato??? Che razza di essere si nascondeva nella foresta?
Iniziai a urlare, anche se ero consapevole che non sarebbe servito a nulla.
Provai a fuggire con tutte le forze che mi erano rimaste.

Troppo tardi.

Quella ‘cosa’ mi aveva preso.
 
 
 





 
  
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