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Autore: Saemi    02/04/2008    5 recensioni
-E poi che motivo avrei di esserlo? Sentiamo!- lo aggredì verbalmente dopo qualche istante di silenzio lei.
Lui sorrise, quel fastidioso cipiglio saccente che aveva guadagnato le sue antipatie sin dal loro primo incontro, per quanto sexy e misterioso.
-Nessuno- le rispose, con aria di sfida.
Lei accelerò un po’, giusto qualcosa di più.
-Infatti‼-
-Infatti-
-E smettila di ripetere quello che dico. Sembri un pappagallo! Intesi?-
-Intesi-
-Umpf!-
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Sora

What about Yamato?

Capitolo due

 

 

-Sora!!-

La macchina rumorosa in fondo, la faceva riconoscere a metri e metri di distanza. Yamato non potè non pensarlo, scendendo dall’auto respirando l’aria pulita di quella cittadina così diversa dal suo mondo.

-Mimi!-

E pigro a quella esclamazione, riportò la sua attenzione sulla zazzera ramata che gioiosa abbracciava quella che doveva essere la sposa. Alzò un sopracciglio dorato, correggendosi: quella, era senza dubbio la sposa raggiante e agitata al punto giusto.

Ghignò silenziosamente, nel constatare che la sua donna sembrava aver dimenticato completamente la tensione accumulata nell’abitacolo… e che per poco, non dimenticava anche lui. Scosse lievemente il capo, tanto… l’aveva già capito che lei, sfuggiva un po’ alle sue regole.

-Loro sono molto unite.-

Si voltò, verso una voce profonda, prodotta da un uomo con gli occhiali e dai capelli azzurrognoli. “Senza dubbio questo tipo è Jyou” Si disse, sicuro e giocando all’ispettore di polizia. I suoi occhi azzurri difatti, si calamitarono verso il suolo sulle scarpe, dell’uomo che aveva di fronte ricordando perfettamente le parole di Sora: “Jyou porta sempre degli assurdi mocassini neri.

Rispose con un lieve sorriso a quell’affermazione mentre affabile, quello gli tendeva la mano.

-Tu devi essere Yamato.-

-Tu invece sei Jyou Kido, dico bene?-

L’intellettuale e scapolo annuì, pronto ad iniziare il suo interrogatorio ma fu interrotto; con gran sollievo da parte di Yamato, che confermò quell’individuo, sotto la voce “da evitare”. Proprio, come gli aveva detto quella splendida testa ramata.

Completamente partita, chiaro, dato che ora abbracciava il Kido dimenticandosi di fare le dovute presentazioni.

La attirò a sé quindi con il braccio, facendola avvampare. Ma in contemporanea a quel gesto, altre teste colorate scesero dalle scale della villetta, tutti accorsi per il gran frastuono provocato dalla macchina e della voce inconfondibile di Sora.

Matt allora con un sospiro la liberò, spingendola leggermente dai suoi amici rimanendole a fianco, studiandola nei minimi particolari.

E Sora rise senza remore quindi, ad un vulcano dai capelli violacei che per poco non la strozzava(“questa è Miyako”); sorrise ad una testa castana che abbracciò d’impulso (“…uhm Hikari”) e strinse a sè dei capelli rossi (“Lo sposo”) dandogli una fraterna pacca sulla spalla.

-Ti ha incastrato alla fine, eh?!-

La osservò in silenzio, divertito dalla sua loquacità che si spense all’entrata in scena di una testa bruna… “chi diavolo è?”

-Taichi..- e il suo sussurro, gli diede un leggero fastidio e si ritrovò a scoccare il palato. Sora Takenouci, gli aveva tenuto nascosto quell’invitato dal buffo nome e vedendola impallidire e arrossire insieme la fulminò, molto amabilmente: insomma, come poteva lavorare così? Ma poi cambiò espressione quando una briosa ragazza dagli occhi verdi, Aiko si presentava come la ragazza di quest’ultimo.

E fu proprio quello il momento.

Quando vide in contemporanea tutti gli occhi, dopo quella presentazione, fissarsi su di lui: pronti a interrogarlo. Carne al macello. Quando sentì su di sé, quelle pozze castane che lo fissavano quasi astiosi e quando decifrò dei capelli biondi esattamente come i suoi.

-Yamato?!-

Fu esattamente quello il momento preciso in cui Yamato, capì che quel matrimonio non sarebbe stato come gli altri.

 

###

 

-Takeru.-

Il sorriso, uno genuino, gli colorò le labbra andando a scompigliare i capelli biondi del ragazzo, che rispondeva sotto quel nome.

E tutti gli occhi continuavano a indugiare sulla sua figura mentre ora Sora era passata ad delizioso rosso peperone.

-Vi conoscete?-

Lui le lanciò un lieve sguardo che la fece rimanere di sasso. –Amore,- disse esattamente così, trovando un immenso gusto nel ricalcare quella parola soprattutto per gli sguardi sorpresi degli astanti – lui è mio fratello, il fratello minore di cui ti ho parlato.- Poi quelle iridi profonde si specchiarono in medesime dello stesso colore.

-Ma che ci fai qui?-

E Takeru arrossì facendo brillare i suoi occhi sorridendo dolcemente alla castana che gli stava vicino. –è per Hikari… te ne ho parlato, ricordi?-

-Vuoi dire che…Kari?-

-Ma guarda un po’ i casi della vita…- Miyako battè le mani raggiante. Sora invece sbiancò semplicemente per poi cambiare colore di nuovo, alla stretta forte della mano di Yamato che sembrava volerla rassicurare.

-Ecco Sora… questo è Takeru, è il mio ragazzo, io ecco anche io te ne ho parlato…Ci siamo conosciuti all’università.- E la dolce voce di Hikari bastò per farla ridacchiare, per stringere la mano di Takeru, per prendere un sospiro profondo e per presentare –il suo uomo- al mondo.

-Bhe, allora vi presento il fratello di Takeru: Yamato Ishida.-

 

###

 

-Lui. Cioè.-

Taichi si prese il volto tra le mani, scrutando i due personaggi che parlavano tra loro nel salone. Izumi si torturò di nuovo i bottoni della sua camicia e sospirò pronto a subirsi quel colloquio.

-Lui. Cioè. – fece una smorfia di disgusto. -È Biondo.-

Il rosso esasperato, guardò la porta del corridoio: la sua Mimi era sparita in quella direzione. Brontolando le sue iridi si fermarono sulla cucina, dove un’inquietante Miyako sembrava cucinare. –Tua madre se ne è andata ma, ha lasciato un paio di manicaretti, lo sai?-

-Voglio dire, hai visto è biondo! Una ramata non va bene con un biondo.-

Izumi capì molto presto che non poteva smuovere in alcun modo il soggetto quella conversazione. –Mi ha raccomandato di farli assaggiare a tutti.-

-E ha gli occhi azzurri.- Lo disse come se quella fosse stata una bestemmia o una maledizione e trattenne una risata nervosa che rilegò nella sua gola.

Stavolta Izumi, sospirò: -Tua sorella, Taichi, sta con suo fratello…- Il castano si voltò con un cipiglio severo, scocciato- Che centra questo, adesso??-

Izumi per tutta risposta si riabbottonò la camicia. –Quando si mangia?!-

 

###

 

-Tuo fratello sa che tu…?-

-Si.-

-Acci’-

-Quindi ha capito che io sono la tua…-

-Si.-

-…‘denti.-

Lei glielo bisbigliò sforzandosi davvero di sembrare serena mentre Yolei apparecchiava la tavola rettangolare. Sora le fece un sorriso, ritornando subito dopo a mangiarsi le unghie e a perdersi in quelle pozze azzurre.

-Perché tu non mi hai detto di questo Taichi?-

Rimase un po’ spiazzata e lui facendosi più vicino a lei, tanto che Sora potè sentire il suo fiato caldo sulla guancia, le prese la mano che continuava a torturarsi.

-Ta…Taichi è solo un amico.-

-Amico.-

Lei fece una smorfia.

-Si, è solo un amico… mi ha anche presentato Aiko, la sua ragazza…-

-Ragazza.-

Lei fece una piccola smorfia. Yolei finiva di sistemare i piatti con l’aiuto della giovane Yagami.

-Takeru piuttosto sa che…-

-Si.-

-E lo dirà?-

-No. Tranquilla.-

-Tranquilla.- Lei glielo soffiò al suo orecchio con un cipiglio crucciato, imitando quasi la sua indifferenza e la sua espressione. E lui ghignò spostando lo sguardo altrove.

-Sora, Yamato prendete pure posto… Volete sedervi vicino o…-

Il biondo alzò le spalle e Sora cordiale rispose che per loro in fondo, era indifferente. Dentro di sé però la ramata sperò di avercelo di fronte quel brutto muso, per potergli tirare un calcio ad ogni battuta fuori luogo.

Ma, si dovette ricredere quando tutti presero posto e quando lui la fece accomodare in un modo molto galante, verso la sua sedia di legno. Tuttavia, aveva ancora quella sottile smorfia sulle labbra rosee e la vicinanza tra di loro era ancora al minimo.

-Yamato che hai inte-

Non riuscì a terminare la frase, per un suo bisbiglio leggero e incomprensibile.

-Tieniti pronta.- disse solo non dando una spiegazione logica.

-Pronta per cosa…?-

 

Le labbra di Yamato erano calde e morbide e scoprirle sopra le sue, le provocò un brivido che percorse tutta la schiena. Il tocco fu leggero ma intenso e anche se durò poco, confondendosi con il rumore delle sedie e delle portate, Sora non potè non sentire le guance in fiamme e il battito cardiaco al massimo.

Lui si separò quasi con la stessa foga, scoprendo quel bel viso tutto imporporato.

Sora non potè non fulminarlo con la stessa velocità mentre, lui ora con un solito ghigno, prendeva posto proprio di fronte a lei e capitava per puro caso, vicino a Taichi. E avvampò ancora di più, sentendo subito dopo, quelle pozze scure su di lei e quando realizzò di essere in mezzo ad Aiko e a Takeru.

Oh, insomma Mimi io sono venuta per stare con te. Si morse il labbro, stizzita e desiderosa di tirare un calcio a quel biondo che aveva di fronte, odiandosi perché sentiva stranamente il suo profumo addosso. “Come è possibile che io abbia addosso il suo profumo?” E doveva ancora infilzare quei spaghetti fumanti e rossi, quando chiara e netta la voce di Jyou piombò sulla sua testa.

-Allora, Yamato dove vi siete conosciuti tu e Sora?-

“Oh, che cena meravigliosa.”

 

###

 

- Ci siamo conosciuti al suo studio stilistico. Quando sono venuto a controllare delle crepe sui muri.-

-Crepe sui muri?-

Era incredibile, come i suoi amici proseguissero nell’interrogatorio e Yamato non aveva neanche potuto assaggiare decentemente la cena di Miyako, dimostrando un autocontrollo invidiabile.

-Si, sto nell’edilizia, sono un ingegnere di un’importante impresa di Tokyo.-

-Accidenti Takeru, hai un fratello importante eh?-

Il biondo annuì imbarazzato all’affermazione di Aiko e in contemporanea Sora, desiderava scivolare sotto il tavolo imbandito. Nessuno l’avrebbe notata: tanto vale tentare, i sedili sono anche di pelle…”.

 

-E ti piace il tuo lavoro, Yamato?-

 

Stavolta Sora, per poco non si strozzò con il vino bianco del suo bicchiere. Lui indifferente, rispose che non era male e che aveva dei vantaggi. Takeru allora non potè non ridacchiare, lanciando un’occhiata alla migliore amica di Mimi e alzò un sopracciglio, incuriosito dalla prossima domanda per il fratello.

-Dei Vantaggi?-

E lui con calcolata lentezza, fece fondere i suoi occhi in delle pozze rossastre. Alzò il bicchiere di vino rosso, sollevandolo con maestria, in direzione della donna che aveva di fronte.

–Ho conosciuto Sora, grazie al mio lavoro.-

E lei lo odiò senza indugi, scoccando il palato. “Presuntuoso.”

-Oh…- Miyako si intromise con un sospiro, sognando probabilmente il suo amore ad occhi aperti. -E vi siete innamorati subito?-

-Si.- -No!- Due rispose opposte, come il liquido nei loro contenitori di vetro.

Sora da ottima pessimista… pensò che la festa era finita, che erano stati scoperti; invece lui si limitò a un sorriso che le parve sincero….

-Oh, per me è stato subito un colpo di fulmine. Anche se lei si ostina a dire che non è stato lo stesso, io so che non è vero.- Lei ridacchiò. –Sei sempre il solito.- Accidenti forse se l’erano cavata. Ma una voce, che Sora conosceva fin troppo bene, la fece trasalire.

-Qual è la sua canzone preferita?-

Taichi Yagami, la discerneva meglio di chiunque l’altro e i suoi occhi dilatati si posarono sulla figura di Matt, che manteneva la solita calma e freddezza. Perché non l’aveva avvisato di quel pericolo? Trattenne il respiro preparando una scusa qualsiasi per coprirlo.

-Hey There Delilah.-

E Taichi ingoiò l’amaro boccone, rimanendoci secco, perché la risposta era esatta.

Sora dal canto sua si chiese come diavolo aveva fatto.

-E qual è il suo colore preferito?- Prima di voltarsi incredula verso Mimi. “Ti ci metti anche tu?”

Matt rimase di nuovo freddo. –Oh, è una stilista è normale che comunque sia a lei piacciono tutti i colori, anche se ha una preferenza spiccata per il marrone.-

E lei in cuor suo, dovette ammettere che quel tizio, valeva davvero tutta la metà della sua carta di credito.

-Volete finirla? Mi sembra di sentire un interrogatorio ad un condannato a morte.-

“Koushiro. Oh Dio grazie, per farlo esistere.”

Allora il suo anello fece rumore afferrando il bicchiere, ridendo mentre lo portava in alto. –Giusto! E propongo un brindisi ai due sposi di questa tavola!-

 

##

 

-…Dio ma ti rendi conto che ti sposi??-

Lei le strinse le mani. Radiosa. –Si. Mi sembra quasi irreale.-

-Sono così felice per te…-

Mimi divenne seria quasi pensosa. I suoi occhi castani inquadrarono la figura di Izumi che versava un drink al nuovo arrivato.

-Ed io sono felice, di avere qui, la mia testimone! Non potevo sposarmi senza di te…- Le fece un occhiolino, prima di abbassare la voce. -Ma di un po’ questo Yamato? Ne sei innamorata?-

Sora arrossì di botto a quella domanda, annuì non sapendo ancora cosa aggiungere.

-E…pensi più a…-

Bastava poco per capirsi e Sora scosse il capo freneticamente. –No. Lui, lo trovo bene. Mi sembra felice assieme ad Aiko…- Mimi sospirò, stringendole ancora le mani nivee.- Sai cos’è che non sopporto? Il fatto che tu ti sia allontanata da qui, per colpa sua. A volte mi viene voglia di gonfiarlo.-

Uno sbadiglio rumoroso proveniente da Miyako, fece realizzare sia a Mimi che a Sora l’orario che si era fatto. Dopo la cena erano state così prese a parlare della loro vita che, come al solito si era già fatta mezzanotte.

-Oh… io devo tornare a casa dalla zia e da mia madre!- Mimi scrollò le spalle sottili mentre, Izumi le si avvicinava, la camicia in disordine, quasi strapazzata. E vedendolo in quel modo, le ci volle poco per ridere di gusto. –Amò, sembra che tu sia andato contro un treno!-

-Oh, ti diverti vero?…- Il suo tono era quasi frustato per poi assumere una cadenza calda. -Rimani con me, amore, non abbiamo avuto modo di parlare in questi giorni...-

Sora si alzò dal tavolo, guardando intenerita i due sposini e a quelle parole, realizzò di botto che nella sua città, si ritrovava ad essere un’ospite. Cavolo e vedendo Jyou, che lottava con la sua valigia si rese davvero conto dell’assurdità della situazione.

 

###

 

Taichi, non disse nulla al pigiama che Joe aveva in mano. Non disse nulla, anche se forse qualche battuta l’avrebbe fatta molto volentieri, dato che sulla maglia, l’uomo aveva stampato un enorme libro. Non disse nulla.

-Avanti cosa c’è?-

Anche perché era dannatamente facile parlare con Jyou, che aveva la capacità innata di capire prima di tutti, i pensieri delle persone. “Forse per questo vuole fare il medico. Insomma magari vai da lui e senza neanche bisogno che gli dici: -mi fa male la schiena-…lui prescrive già la medicina giusta. Taichi allora si lasciò scappare solo una parola, come un borbottio esasperato, perché sentiva qualcosa di strano nell’aria, e forse perché il torchio non aveva dato buoni frutti.

-Controllali.-

E non ammise altro, scoccando il palato. Anche se il suo cervello era una fucina di pensieri, tutti diretti verso quel libro stampato ed in bella mostra su quel pigiama a maniche corte.

L’uomo dai capelli azzurrognoli comunque lo rassicurò, con un cenno del capo e Taichi si ritrovò a sentire la sua risata educata; per l’entrata in scena di Aiko, che sbraitando e blaterando che moriva di sonno e che era tardi e che doveva guidare… lo conduceva fuori dalla porta, tenendolo per un orecchio.

 

###

 

Assurdità? Sora, si guardò intorno battendo nervosa un piede sul parquet. Come aveva anche solo potuto ammettere, la parola assurdità: quando tutto quello che le stava capitando era come minimo: anormale? Forse c’era qualche telecamera nascosta. Forse era stata rapita, forse aveva semplicemente cambiato universo, senza esserne resa conto.

Osservò il suo pigiama a vestito bianco, corto con qualche ricamo sui bordi (l’unico decente che aveva trovato in casa): lì, amabilmente ripiegato su un letto matrimoniale.

Batte cigliò. Sì, il suo pigiama buttato lì, su un letto a due piazze. Rimpianse le sue dita che componevano il numero di cellulare di Yamato Ishida. Nessuno ha una macchina del tempo, vero?

E naturalmente anche se provava a chiudere gli occhi e poi a riaprirli: il letto matrimoniale rimaneva in quella camera. Santo cielo, come doveva comportarsi? Non poteva di certo spedirlo sul divano del salone, dato che la cosa sarebbe sembrata molto strana. E poi di là c’erano un Jyou ronfante e Takeru.

Lo vide uscire dal bagno che avevano in camera. Spazzolino blu in una mano, profumo di dentifricio alla menta nell’aria al suo passaggio. I capelli un po’ scarmigliati, gli occhi azzurri che si posavano su di lei. Indossava una canottiera bianca e dei pantaloncini azzurri che lasciavano scoperte le gambe nude, muscolose.

Spostò gli occhi volutamente da un’altra parte, sbuffando, lui battè ciglio aprendo la sua valigia con la solita tranquillità.

-Scusami…ehm..- Sora continuò a non guardarlo. Rivolgendosi buffamente al muro che aveva di fronte.

-Guarda che mica sono nudo.- Lei strinse un pugno, sapendo già l’espressione che aveva attinto quel biondo da strapazzo. –Comunque destra o sinistra?-

Sora stavolta si voltò, il pigiama in mano, l’espressione stupita. –Destra o sinistra…?!-

Lui chiuse di scatto la valigia, guardandola. –Preferisci dormire a destra o a sinistra?- Lei si rivoltò verso il letto. –Ah.- Un’esclamazione che non era di certo una risposta, eppure Yamato si ritrovò ad anticiparla. –Ho capito a destra.-

Lei sbuffò. Pensando che quel tipo aveva ragione. Anche se lei nella sua dimora, di solito si piazzava proprio al centro del suo letto, per poi ritrovarsi a destra abbracciata al cuscino di sinistra. Un lieve tic, si impossesso delle sue sopracciglia.

-Come facevi.-

Yamato prese un libro, sedendosi sul letto con un tonfo ed aspettando la domanda, di quella voce gentile ma determinata al tempo stesso. –Come cavolo facevi a sapere che la mia canzone preferita era quella?-

E lui sorrise misteriosamente, in quel modo che le dava tanto ai nervi.

-L’hai canticchiata in macchina stamattina.-

Lei batte ciglio, fece per parlare ma lui l’anticipò …assurdamente….

-E la prima volta che ci siamo visti nel tuo studio, stavi dicendo a una ragazza che il marrone è un colore caldo e che a te piaceva molto.

Sora col pigiama in mano ora, era semplicemente esterrefatta.

-Non so ancora però qual è il tuo drink preferito o se questo Taichi è stato davvero determinante nella tua vita. Ti sei rattristata e imbarazzata insieme, nel salutarlo stasera. Non mi hai detto tutta la verità eh, Sora? Ma, lo scoprirò comunque.- Lei divenne di un colore inconfondibile.- In fondo che ti piaccia o no, amore, per più di una settimana io sarò il tuo ragazzo.-

E lei per tutta risposta sbuffò, mettendo il muso come una bambina offesa. E sbattè la porta del bagno, riapparendo solo quando indossava quella ridicola vestaglia bianca.

-Comunque caro, per tua norma e regola io di solito dormo al centro del letto e non a destra!-

 

Yamato Ishida dal canto suo sembrava non averla nemmeno sentita, si limitò solo a canticchiare una nota canzone, facendola innervosire. Frustata Sora si litigò con le fresche coperte del letto matrimoniale: - Oh it's what you do to me…-

 

 

 

 

 

Ecco qui il secondo capitolo XD! Stavolta è toccato a me Sae e spero che vi piaccia quanto il primo, eh Memi è riuscita a creare perfettamente l’atmosfera di casa Koushiro, ma del resto la mia sorellì *_* è fatta così, state attenti perché ruba l’anima a tutti i personaggi facendoli suoi!! XD Preparatevi a tutto e di più dove niente è per scontato u.u io vi ho avvisati!

 

La canzone dal quale si prende la nota frase esclamata da Yamato è appunto Hey There Delilah dei Plain White T's che non ci appartiene minimamente (purtroppo ç.ç) il © è dei legittimi proprietari, è una delle tante canzoni che amiamo non che la preferita di Memi ^^

E il rigo che esclama Matt Oh it's what you do to mesignifica: “Oh, è l’effetto che mi fai!”

Ma passiamo a voi grazie per le recensioni, rendete Memi e me, troppo felici!

-HikariKanna: Tesoro nostro, ti ringraziamo veramente per i complimenti!! ^^ eheh che vorrà Yama da Sora, qui forse si capisce già qualche cosa! (Risata malefica da parte di Sae andata è chiaro-.- e sono solo le nove) Ti ringrazio tantissimo! Un bacione tvtb anche noi!!

-Dea Nemesis: ^^ un caloroso saluto da me Sara e da Memi! Grazie per averci lasciato una recensione spero tantissimo che questo capitolo ti invogli a seguire la storia!! Si sicuramente ne leggerete delle belle! Un bacione a presto!

-Kari89: Allora ti sei fatta un idea tesoro di quello che Yamato vuole da Sora? Eh dai lo intuirete molto presto! Un bacione da me e da Memi

-DarkSelene89Noemi: Davvero ci capivi poco man mano che leggevi cara Dark? Era il nostro intento ** no vabbhe la situazione a mano a mano si fa più chiara, vedrai! Un grazie speciale per tutto!

-Beamarkecope: ^^Grazie Bea per il complimento, Memi anche ha delle idee che vedrete come coinvolgeranno tutti! Grazie davvero da parte nostra il tuo sostegno è oro per noi! ^^ ecco il secondo capitolo tutto tuo, un bacio!

-Kalie: ^^ Graziee per la tua recensione, oddio non ucciderci XD! Ecco il capitolo spero davvero che ti piaccia, sono curiosa di sapere la tua reazione!! Un abbraccio

-Sora89: Tesoro! Grazie grazie e grazie sia da parte mia che da Memi per il commento che ci ha fatto sorridere di cuore! Spero che il capitolo ti piaccia è una au molto incasinata a dirla tutta XD! Un bacione

 

^.^ un abbraccio a tutti anche a chi legge soltanto, vi rilascio nelle mani della mia Sorellì!

Yours Sae

 

 

 

  
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